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| disposizione codicistica alla diversa realtà | socio-economica e alla diffusione delle « cose L’intenzione è quella di affermare il | incorporali » derivante dal progresso scien- principio che l’ambiente deve essere tute- | tifico e dalla crescente attenzione di nuovi lato, conservato e preservato (in tutto o in | beni privi del requisito della materialità. parte), non solo perché esso ha un valore | intrinseco in sé, ma anche per il valore, | Tale approccio orienta le successive di- strumentale, che esso possiede per gli es- | sposizioni che si propone di inserire, muo- seri umani. In base a questa più dettagliata | vendosi lungo due direttrici: l’inserimento articolazione, allora la distinzione tra an- | della categoria dei beni comuni e la pro- tropocentrismo e anti-antropocentrismo non | posta di una nuova visione dei beni pub- riguarda più la questione del valore da | blici, incentrata sul rafforzamento della assegnare alla natura, ma il ritenere legit- | loro tutela assicurandone l’effettivo conse- timo o no un trattamento differenziato | guimento delle prerogative pubbliche, in- della natura rispetto agli esseri umani. In | tese come interessi della collettività.
In | tese come interessi della collettività. altre parole: collegare l’ambiente all’uomo | significa giustificare interventi di salvaguar- | L’introduzione della categoria dei beni dia e tutela del primo anche perché essi | comuni con il nuovo articolo 812-bis del rappresentano soprattutto la salvaguardia | codice civile risponde all’esigenza, ampia- e la tutela del secondo. | mente manifestata dalla dottrina e dalla | giurisprudenza, di riconoscere normativa- La presente proposta di legge è volta a | mente l’esistenza di tali peculiari beni ca- modificare l’attuale concezione di « bene », | ratterizzati dalla necessità di essere acces- dando il giusto risalto alla sua idoneità di | sibili a tutti, previsione propedeutica a ga- | -- Pagina 4 -- rantirne una peculiare tutela, vincolandone | Tali caratteristiche sono proprie non la destinazione collettiva a vantaggio del- | solo delle risorse naturali – tipico scenario l’intera comunità e delle generazioni fu- | d’identificazione dei beni comuni – ma ture.
| anche dei cosiddetti « beni comuni ur- | bani », i quali stanno acquisendo sempre Numerosi sono stati, infatti, i tentativi | una maggiore forza socio-collante e gene- dottrinali di definire i beni comuni, pro- | rativa di legami sociali quale resistenza alla pugnanti l’introduzione di tale categoria | spersonalizzazione dell’era globale. Anche tramite differenti approcci. Indagando solo | per questi beni, quindi, le direttrici indicate la dimensione con rilevanza giuridica – | si basano sulla necessità di coniugare le attesi i numerosi studi che interessano dif- | tutele volte a preservare e conservare con ferenti branche, dalla sociologia all’econo- | le garanzie di accesso e di utilizzo, in cui la mia, passando per la filosofia alla politica | fruizione sia anche partecipazione demo- fino ad ambiti « ibridi » quali la sostenibi- | cratica nella vita del bene comune. L’ete- lità e gli studi sugli impatti sociali – sono | rogeneità dei beni comuni, costituente il stati ricostruiti differenti filoni, caratteriz- | principale ostacolo per una loro puntuale zati da un approccio più filosofico-politico | classificazione tassonomica, ha determi- a questioni pratico-giuridiche.
Accanto a | nato la scelta di evitare qualsiasi loro elen- tali ricostruzioni dottrinali, nell’elabora- | cazione, ancorché indicativa e non esau- zione della presente proposta di legge si è | stiva: proprio la recente rilevanza assunta tenuto conto anche del tentativo avanzato | dai beni comuni urbani manifesta la pre- dalla Commissione sui Beni Pubblici, pre- | feribilità per un approccio « a geometria sieduta da Stefano Rodotà, istituita presso | variabile », idoneo a evitare interpretazioni il Ministero della giustizia, con decreto 21 | restrittive ovvero la necessità di futuri in- giugno 2007, cosiddetta « Commissione Ro- | terventi legislativi, essendo così adeguabile dotà », e delle sue importanti conclusioni, | ai vari mutamenti che avvengono nella so- lodevolmente diffuse e tenute in vita sui | cietà e al variabile rilievo per la comunità territori in epoca recente a cura del Comi- | grazie al (solo) riferimento alle caratteri- tato per la difesa dei beni pubblici e co- | stiche proprie del bene, ossia l’essere fun- muni « Stefano Rodotà ».
| zionali per la sopravvivenza dell’uomo o | per lo sviluppo della persona umana in Con l’importante supporto del gruppo di | quanto strettamente collegati ai diritti fon- studio « Jus ID.EST » (Juridical Innovation | damentali, ossia quei diritti previsti e tu- & Digital Environment Study Task) presso il | telati dalla Costituzione. dipartimento di Giurisprudenza dell’Uni- | versità Roma Tre, diretto dal professor | L’esistenza di tale categoria di beni « col- Ettore Battelli, e degli uffici della Camera | legati alla realizzazione degli interessi di dei deputati, in particolare della VIII Com- | tutti i cittadini » è stata peraltro affermata missione, si sono analizzate le varie teorie | dalla stessa giurisprudenza a partire dalla elaborate dalla dottrina che, sebbene dif- | famosa pronuncia delle sezioni unite della ferenti, hanno mostrato un fil rouge co- | Corte di cassazione n.
3665 del 14 febbraio stante: appare, infatti, sempre primaria la | 2011, indicante la via per superare la di- comune necessità di riconoscere una cate- | cotomia beni pubblici e privati incentrata goria di beni a fruizione collettiva, di cui | sulla sola titolarità dei beni, rea quest’ul- deve essere riconosciuta a chiunque l’uti- | tima impostazione di tralasciare il « dato lizzabilità. Si tratta dei beni funzionali allo | della classificazione degli stessi in virtù sviluppo dell’individuo e connessi ai diritti | della relativa funzione e dei relativi inte- fondamentali, la cui utilità si manifesta | ressi a tali beni collegati », dovendo invece proprio in questa strumentalità rispetto al | recuperare la visione di « Stato-colletti- godimento di tali diritti da parte della | vità » in luogo di quella di « Stato-appa- persona, e che vanno curati prevalente- | rato », trasmigrando così da « una visione mente nell’interesse delle generazioni fu- | prettamente patrimoniale-proprietaria per ture. | | -- Pagina 5 -- approdare ad una prospettiva personale- | tra tutte le opzioni, l’eventuale richiamo collettivistica ».
| alle sole concessioni, oltre a frustrare le | diverse forme giuridiche positivamente ela- Nel trasformare tale concetto giuridico | borate e a determinare la necessità di co- in una specifica categoria giuridica si è | ordinare tale possibilità con le regole pre- tenuto presente come la caratteristica frui- | scritte dal codice dei contratti pubblici, di zione collettiva dei beni debba determi- | cui al decreto legislativo n. 50 del 2016, e nare, da un lato, una peculiare e rafforzata | dalla normativa europea, rischierebbe di tutela – tanto quale forma di ancoraggio al | determinare una preminenza della dimen- perseguimento del loro specifico fine co- | sione economica in luogo della primaria munitario quanto riguardo alla necessità di | rilevanza socio-utilitaristica che deve man- assicurarne la possibilità di accesso a tutti | tenere il bene, atteso che l’essenza della i potenziali fruitori – dall’altro, un effettivo | concessione viene riconosciuta nel fatto che coinvolgimento degli stessi fruitori, me- | il concessionario si remunera erogando il diante forme di partecipazione alla ge- | servizio all’utenza.
stione del bene comune laddove di titola- | rità pubblica in continuità con la promo- | Sempre al fine di evitare problematiche zione delle attività di interesse generale | organico-sistematiche, è stato previsto che poste in essere dai cittadini ai sensi del- | con legge verrà garantito il coordinamento l’articolo 118, quarto comma, della Costi- | con la disciplina prevista in materia di usi tuzione. | civici che, intesi quali diritti reali di godi- | mento in favore della collettività, sono co- Tale finalità viene garantita dalle preci- | erenti con l’abbandono di un’analisi incen- pue limitazioni ai poteri dispositivi sul bene: | trata sulla proprietà del bene in favore del innanzitutto viene sancito che, indipenden- | suo utilizzo in modo condiviso. temente dalla titolarità pubblica o privata | del bene, deve essere sempre garantita la | La nuova disciplina proposta determina, sua fruizione collettiva, nei limiti e secondo | inoltre, un rilevante cambiamento in ma- le modalità fissati dalla legge. Si tratta di | teria di tutela dei beni comuni.
Viene in- un vincolo che, per quanto innovativo, non | fatti stabilito che alla tutela giurisdizionale risulta del tutto sconosciuto all’ordina- | dei diritti connessi alla salvaguardia e alla mento civile italiano: non tralasciando la | fruizione dei beni comuni ha accesso chiun- dottrina che vede in tale istituto una con- | que. nessione con la disciplina corporativa pre- | vista prima dall’abrogato articolo 811 del | Il riconoscimento del diritto ad agire codice civile e ora dall’articolo 825 dello | giurisdizionalmente a « chiunque » è coe- stesso codice disciplinante i diritti dema- | rente con il fatto che i beni comuni sono niali sui beni altrui. In aggiunta, per i beni | fruibili da qualsiasi persona nonché con la a titolarità pubblica viene limitata la pos- | connessione di tali beni allo sviluppo della sibilità di « circolazione » del bene ai soli | persona umana. casi previsti dalla legge e per una durata | limitata.
Il riferimento al concetto elastico | Detto diversamente, il diritto alla frui- e in un certo senso indefinito di circola- | zione di tali beni coincide con quella ri- zione giuridica consiste in una precisa scelta, | chiesta posizione qualificata coordinabile volta a non limitare le tipologie di atti | con gli approdi giurisprudenziali raggiunti giuridici con i quali un bene comune può | in un altro contesto normativo, essendo il essere « dato », consapevoli dei plurimi mezzi | legame con tali beni a differenziare la non sempre univocamente riconducibili alle | posizione soggettiva rispetto ad altri possi- ordinarie categorie giuridiche già attual- | bili rapporti giuridici. mente utilizzati per la gestione dei beni | comuni.
| Peraltro, il riconoscimento di tale diritto | è sillogisticamente coerente con l’articolo D’altronde, la scelta di termini più pun- | 24 della Costituzione: atteso che la dispo- tuali determinerebbe potenziali criticità ido- | sizione costituzionale garantisce a chiun- nee a frustare l’intero innovativo impianto: | que il diritto di agire giurisdizionalmente | per la tutela dei propri diritti soggettivi e | interessi legittimi, se i beni comuni vengono | -- Pagina 6 -- definiti come beni rilevanti per lo sviluppo | neanche formale) controllo del manteni- di qualsiasi persona umana e dei quali deve | mento dell’essenziale e ontologico scopo essere garantita la fruizione a chiunque, | pubblico del bene, ossia le esigenze della appare consono il riconoscimento della le- | comunità. gittimazione a chiunque. Non solo una tu- | tela inibitorio-ripristinatoria, ma chiunque, | Alla luce del nuovo assetto, è senz’altro privato della fruizione di un bene comune, | necessario coordinare le modifiche propo- abbia subìto un danno ingiusto potrà agire | ste con le disposizioni del libro terzo, titolo per il risarcimento dello stesso.
Tale ap- | I, capo II, del codice civile e con le altre prodo, oltre ad ampliare l’effetto deter- | disposizioni codicistiche richiamanti, a va- rente verso illeciti sfruttamenti di un bene | rio titolo, il concetto di demanio pubblico comune, appare coerente con la recente | (quali ad esempio gli articoli 942, 945, 946, introduzione di ulteriori istituti quali la | 947 e 1145) nonché con le normative di class action prevista dalla legge n. 31 del | settore incise da un tale mutato approccio. 2019, mediante la quale chiunque ritenga | Pertanto, il nuovo articolo 812-ter del essersi verificata una lesione di « diritti | codice civile prevede la tripartizione dei individuali omogenei » potrà proporre azione | beni pubblici in tre sottocategorie che, in per il risarcimento del danno nei confronti | linea con l’intento della riforma, si diffe- dell’impresa ovvero « degli enti gestori di | renziano in virtù dell’utilità pubblica gene- servizi pubblici o di pubblica utilità » rite- | rante. Vengono così delineate le caratteri- nuti responsabili.
| stiche dei « beni pubblici ad appartenenza | necessaria », il cui tratto essenziale risiede Sul medesimo solco si inserisce la tri- | nella loro essenzialità a soddisfare interessi partizione dei beni pubblici proposta, in- | generali fondamentali. La centralità di tali centrata sul recupero della distinzione tra | beni giustifica un regime di circolazione e bene pubblico e proprietà pubblica, distin- | di tutela particolarmente rafforzato, assi- guendo i beni a seconda della loro finalità | curando la circolazione degli stessi solo tra pubblica e determinando per gli stessi una | lo Stato e gli enti pubblici territoriali. differente tutela. | | Diversamente, i « beni pubblici sociali » Peraltro, la classificazione proposta ri- | sono quei beni le cui utilità essenziali sono assorbe al suo interno i beni precedente- | destinate a soddisfare bisogni corrispon- mente individuati nelle categorie del dema- | denti a diritti civili e sociali della persona.
nio pubblico e del patrimonio, la cui di- | L’importanza della loro utilità impone di stinzione appare pertanto spogliata di im- | garantirne la destinazione sociale; pertanto portanza e priva di effettiva rilevanza, | la circolazione tra soggetti non pubblici potendo quindi esser espunta dall’ordina- | può avvenire solo mantenendo il vincolo di mento. | destinazione originario. | Occorre infatti premettere come l’at- | Infine, rientrano nel novero dei beni tuale configurazione del demanio sia stata | pubblici i « beni pubblici fruttiferi », con- pluralmente criticata per aver perso l’ori- | sistenti in una categoria residuale compren- ginaria concezione di beni appartenenti | dente tutti i beni non classificabili nelle alla collettività a favore di un’impostazione | precedenti categorie di beni pubblici. prettamente dominicale, in cui la dimen- | sione « pubblica » indica la mera apparte- | Ricalcando l’impostazione prevista pre- nenza soggettiva del bene e non la sua | cedentemente per il patrimonio disponi- destinazione intesa come orientamento a | bile, si tratta dei beni che vengono gestiti soddisfare gli interessi della collettività.
La | dalle persone pubbliche con strumenti di preferenza per una visione della proprietà | diritto privato. La gestione uti privatus trova pubblica in senso soggettivo ha permesso | però una limitazione nel potere dispositivo, ingenti privatizzazioni di beni aventi un’e- | atteso che l’alienabilità è consentita solo norme importanza per l’esistenza dell’in- | quando siano dimostrati il venir meno della tera popolazione senza che ciò sia stato | necessità dell’utilizzo pubblico dello speci- accompagnato da un effettivo (e in realtà | fico bene e l’impossibilità di continuarne il | -- Pagina 7 -- godimento in proprietà con criteri econo- | zione predetta trova il suo fondamento in mici.
| una lettura evolutiva della Costituzione: la | tutela della funzione sociale della proprietà Dall’analisi delle tre tipologie dei beni | così come il riconoscimento della salute pubblici proposte emerge la centralità del | come « diritto fondamentale » nonché la vincolo di destinazione diversamente espli- | tutela dell’ambiente, del paesaggio e dei citato – assoluto e inderogabile per i beni | beni culturali nell’ambito dei princìpi di pubblici ad appartenenza necessaria; forte | uguaglianza e della statuizione dei diritti ed essenziale per i beni pubblici sociali; | fondamentali per tutti i cittadini, titolari derogabile per i beni pubblici fruttiferi – ai | della sovranità sancita primariamente dalla fini del perseguimento della finalità del | Costituzione – che trova un’applicazione bene: un istituto già presente nel nostro | forte del principio di sussidiarietà orizzon- ordinamento la cui nuova e rafforzata veste | tale ex articolo 118, quarto comma, della applicativa garantisce la tutela e la conser- | Costituzione – non solo legittimano ma vazione del bene effettivamente indirizzato | permettono di desumere l’esistenza delle alla soddisfazione dell’interesse pubblico.
| categorie indicate quali enunciazioni dei | diritti fondamentali, dei diritti sociali e dei L’effettivo conseguimento e manteni- | princìpi di solidarietà e di uguaglianza. mento delle prerogative pubbliche dei beni | pubblici viene ulteriormente garantito ed | In tale scenario, dopo aver constatato esplicitato dal nuovo articolo 812-quater | l’assenza di una definizione legislativa del del codice civile, recante l’obbligo che tutte | bene « ambiente » a fronte della copiosa le utilizzazioni di beni pubblici da parte di | produzione legislativa in materia, con la un soggetto privato debbano comportare il | presente proposta di legge si è inteso col- pagamento di un corrispettivo rigorosa- | mare tale lacuna normativa. mente proporzionale ai vantaggi che può | trarne l’utilizzatore individuato attraverso | Infatti, la trasversalità dell’interesse am- il confronto fra più offerte, analisi nell’am- | bientale e la sua nozione polisensa hanno bito della quale si dovrà tenere conto del- | suscitato un controverso dibattito sulla « ma- l’impatto sociale e ambientale dell’utilizza- | terializzazione » dell’interesse ambientale e zione; peraltro, proprio al fine di evitare | la sua individuazione o no quale oggetto patologiche deviazioni degli utilizzi privati | definitivo e delimitato.
di beni pubblici, viene sancito all’ultimo | comma dell’articolo sia l’obbligo di assicu- | In tale contesto, la pluralità di significati rare un’adeguata manutenzione del bene | e di livelli che può assumere il concetto di sia di garantirne uno sviluppo idoneo an- | « ambiente » richiederebbe una sorta di che in relazione al mutamento delle esi- | mappa di riferimento, che sia in grado di genze di servizio, con il duplice scopo di | orientare in via prioritaria la scomposi- evitare, in tal modo, cristallizzazioni valu- | zione di tale nozione e di consentirne una tative al solo momento dell’analisi delle | riaggregazione in una forma arricchita dal offerte dell’interesse pubblico e di garantire | dialogo e dal confronto interdisciplinare e forme di controllo « virtuose », che si muo- | intermetodologico. vono dalla tutela del bene al miglioramento | dello status del bene e della sua funziona- | Risulta opportuno preliminarmente chia- lità.
| rire che definire giuridicamente l’ambiente | vuol dire, innanzitutto e principalmente, Infine, a chiusura della presente propo- | individuare l’oggetto delle regole poste dal- sta di legge viene inserito l’articolo 812- | l’ordinamento a tutela dell’ambiente e la quinquies del codice civile, ai sensi del | loro estensione materiale. Una definizione quale sono definiti beni privati quelli che | di ambiente non incide, in linea di mas- non rientrano nelle categorie indicate dalle | sima, sulle modalità di protezione dell’am- norme precedenti e sono disciplinati dalle | biente, né sull’intensità di quest’ultima. altre norme del codice civile.
altre norme del codice civile. | | Queste variabili della tutela ambientale A conclusione di tale ragionamento, ap- | sono infatti legate, per un verso, al rango – pare rilevante sottolineare come l’imposta- | costituzionale o no – che l’ordinamento | attribuisce all’interesse ambientale; per al- | -- Pagina 8 -- tro verso, dipendono dal trattamento che la | bilità dell’uomo, rilevano comunque che legge riserva alla considerazione di tale | non tutte le cose che formano il sistema interesse nell’approntare le regole che pre- | « ambiente » sono prese in considerazione siedono all’attività autoritativa delle pub- | dal diritto e quindi considerate beni; allo bliche amministrazioni. Ciò deriva dalle | stesso modo quanti, peccando in senso op- caratteristiche stesse dell’interesse ambien- | posto, sganciano la nozione di « ambiente » tale: emerso come interesse diffuso, succes- | dalla dimensione materiale delle cose che sivamente assurto a interesse pubblico e | lo compongono giungono a mettere in dub- generale, esso, postulando una situazione | bio la legittimità stessa di un approccio che di doverosità, impegna in primo luogo l’am- | identifica l’ambiente come bene (in senso ministrazione; le situazioni giuridiche sog- | stretto).
gettive attive relative all’ambiente ricono- | sciute in capo ai singoli, infatti, si conno- | Dunque l’ambiente può considerarsi un tano per il loro carattere soprattutto stru- | bene giuridico solo in senso lato, ossia mentale o procedimentale | quale oggetto di una tutela giuridica. In (diritti di | questa prospettiva, è stato ormai chiarito partecipazione e diritti di informazione). | che la complessità dei problemi che la | disciplina dell’ambiente è chiamata a risol- Come è stato sostenuto, la delimitazione | vere richiede uno strumentario giuridico della nozione giuridica di ambiente attiene | diversificato e flessibile, che vada dai più al diritto positivo, la cui mancata attribu- | tradizionali istituti autoritativi ai meccani- zione di un valore univoco alle indicazioni | smi che sfruttano le dinamiche di mercato normative implica il sorgere di numerose | piegandole alle esigenze ecologiche. Per que- problematiche.
Per que- problematiche. | sto motivo, non è sembrato opportuno af- | fidare alla stessa definizione di « ambiente » Avendo contezza della considerevole va- | la categorizzazione di esso o delle sue sin- rietà di elementi che compongono l’am- | gole componenti come bene comune o bene biente e delle indefinite interrelazioni dalle | pubblico, lasciando che siano le discipline quali possono derivare altre variabili, è | di settore a occuparsi di tali profili. sembrato opportuno definire l’ambiente, | oggetto della tutela prevista nell’articolo | Tale scelta, ad ogni modo, non è indice 117, secondo comma, lettera s), della Co- | di incoerenza là dove s’introduce una de- stituzione, quale sistema di relazioni tra i | finizione di « ambiente » nella stessa sede fattori antropici, naturalistici, chimico- | in cui si riforma la disciplina dei beni. Al fisici, climatici, paesaggistici, architettonici, | contrario, la ricostruzione dei beni pubblici culturali, agricoli ed economici.
| come caratterizzati dall’indisponibilità e dal | vincolo di destinazione del bene in favore Nel fornire una definizione di ambiente, | della collettività, rispetto alla quale i profili l’articolo 4 della presente proposta di legge | formalistico-dominicali risultano del tutto non si preoccupa di stabilire in quale delle | recessivi, costituisce la base dogmatica e nuove categorie di beni siano da annove- | operativa su cui è stata costruita l’intera rare l’ambiente o i fattori che lo compon- | disciplina di tutela e regolazione dell’am- gono. Significativa, in questa prospettiva, è | biente connotata, come noto, dalla prote- la circostanza per la quale la definizione di | zione delle funzioni (ecosistemiche). « ambiente » non si riferisca ai beni, facenti | parte del « sistema di relazioni », quanto, | Ciò non vuol dire che le due discipline piuttosto, preferisca ricorrere al termine | (quella dei beni e quella ambientale) siano « fattori ». | indissolubilmente legate: anche in assenza | di una riforma della prima, l’introduzione Del resto, un approdo certo al quale | di una definizione di « ambiente » non per- sono pervenuti i vari filoni dottrinari è che | derebbe di senso godendo comunque di l’ambiente non può considerarsi un bene in | una sua propria autonomia.
senso stretto. Quelle opinioni eccessiva- | mente « materialiste », che considerano « am- | biente » solo ciò che rientra nella disponi- | | -- Pagina 9 -- PROPOSTA DI LEGGE __ Art. 1. 1. All’articolo 1, comma 1, alinea, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, dopo le parole: « il presente decreto legi- slativo disciplina, in attuazione » sono in- serite le seguenti: « dell’articolo 117, se- condo comma, lettera s), della Costituzione e ». Art. 2. 1. Dopo l’articolo 1 del decreto legisla- tivo 3 aprile 2006, n. 152, è inserito il seguente: « Art. 1-bis. – (Definizione di ambiente) – 1. L’ambiente oggetto della tutela prevista nell’articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione e nel presente decreto legislativo si riferisce al sistema di relazioni tra i fattori antropici, naturalistici, chimico- fisici, climatici, paesaggistici, architettonici, culturali, agricoli ed economici.
Vi rien- trano, tra gli altri: il paesaggio; l’aria; i suoni e i rumori, gli odori; i fiumi, i torrenti e le loro sorgenti, i laghi e le altre acque; i parchi come definiti dalla legge, le foreste e le zone boschive; le zone montane, i ghiacciai e le nevi perenni e no; il mare e i fondali marini; i lidi e i tratti di costa; la fauna selvatica e la flora tutta; i campi e l’agricoltura e le pratiche agricole. 2. I beni compresi nella definizione di ambiente di cui al comma 1 appartengono alla categoria dei beni comuni di cui all’ar- ticolo 812-bis e seguenti del codice civile ». Art. 3. 1. Alla parte prima del decreto legisla- tivo 3 aprile 2006, n. 152, è aggiunto, in fine, il seguente articolo: « Art. 3-septies. – (Principio di non re- gressione) – 1.
Nell’esercizio delle proprie -- Pagina 10 -- potestà e competenze, le pubbliche ammi- | nistrazioni rispettano il principio di non | regressione, in base al quale la protezione | dell’ambiente, garantita dall’ordinamento in- | ternazionale e dall’Unione europea, dalle | disposizioni legislative e regolamentari, non- | ché dalla giurisprudenza nazionale e della | Corte di giustizia dell’Unione europea, può | solo essere oggetto di un costante miglio- | ramento, tenendo conto delle conoscenze | scientifiche e tecniche disponibili ». | | Art. 4. | | 1. All’articolo 810 del codice civile, le | parole: « le cose che » sono sostituite dalle | seguenti: « le cose materiali o immateriali, | le cui utilità ». | | Art. 5. | | 1. All’articolo 812 del codice civile è | | aggiunto, in fine, il seguente comma: | | « I beni mobili e immobili si distinguono | in tre categorie: beni comuni, beni pubblici | e beni privati ». | | Art. 6. | | 1. Dopo l’articolo 812 del codice civile | | sono inseriti i seguenti: | | « Art.
812-bis. – (Beni comuni) – Sono | beni comuni quei beni le cui utilità sono | funzionali all’esercizio dei diritti fondamen- | tali della persona umana e alla salvaguar- | dia dell’ambiente. Titolari di beni comuni | possono essere persone giuridiche pubbli- | che o privati. In ogni caso deve essere | garantita la loro fruizione collettiva, nei | limiti e secondo le modalità fissati con | legge. Quando i titolari sono persone giu- | ridiche pubbliche i beni comuni sono col- | locati fuori commercio e sono gestiti da | soggetti pubblici garantendo la partecipa- | zione della comunità secondo i limiti e le | modalità fissati dalla legge. Ne è consentita | la circolazione nei soli casi previsti dalla | legge. Con legge è coordinata la disciplina | dei beni comuni con quella degli usi civici. | | -- Pagina 11 -- Alla tutela giurisdizionale dei diritti con- nessi alla salvaguardia e alla fruizione dei beni comuni ha accesso chiunque.
Salvi i casi di legittimazione per la tutela di altri diritti e di interessi, all’esercizio dell’azione di danni arrecati al bene comune è legitti- mato in via esclusiva lo Stato. Allo Stato spetta altresì l’azione per la riversione dei profitti. I presupposti e le modalità di eser- cizio dell’azione sono definiti con legge. Art. 812-ter. – (Beni pubblici) – I beni pubblici si distinguono in beni ad apparte- nenza pubblica necessaria, beni pubblici sociali e beni pubblici fruttiferi. Sono beni ad appartenenza pubblica necessaria quelli che soddisfano interessi generali fondamentali, la cui cura discende dalle prerogative dello Stato e degli enti pubblici territoriali. Non sono né usucapi- bili né alienabili. Vi rientrano, tra gli altri: le opere destinate alla difesa; le spiagge e le rade; le reti stradali, autostradali e ferro- viarie; lo spettro delle frequenze; gli acque- dotti; i porti e gli aeroporti di rilevanza nazionale e internazionale. La loro circo- lazione può avvenire soltanto tra lo Stato e gli altri enti pubblici territoriali. Lo Stato e gli enti pubblici territoriali sono titolari dell’azione inibitoria e di quella risarcito- ria.
I medesimi enti sono altresì titolari di poteri di tutela in via amministrativa nei casi e secondo le modalità definiti con legge. Sono beni pubblici sociali quelli le cui utilità essenziali sono destinate a soddi- sfare bisogni corrispondenti a diritti civili e sociali della persona. Non sono usucapibili. Vi rientrano, tra gli altri: le case dell’edili- zia residenziale pubblica, gli edifici pub- blici adibiti a ospedali, gli istituti di istru- zione e gli asili nido; le reti locali di servizio pubblico. È in ogni caso fatto salvo il vin- colo reale di destinazione pubblica. La cir- colazione è ammessa con mantenimento del vincolo di destinazione. La cessazione del vincolo di destinazione è subordinata alla condizione che gli enti pubblici titolari del potere di rimuoverlo assicurino il man- tenimento o il miglioramento della qualità dei servizi sociali erogati. La legge stabilisce le modalità e le condizioni di tutela giuri- -- Pagina 12 -- sdizionale dei beni pubblici sociali anche | da parte dei destinatari delle prestazioni.
| La tutela giurisdizionale dei beni in via | amministrativa spetta allo Stato e ad enti | pubblici anche non territoriali che la eser- | citano nei casi e secondo le modalità defi- | niti con legge. | | Sono beni pubblici fruttiferi quelli che | non rientrano nelle categorie indicate dal | secondo e dal terzo comma. Essi sono | alienabili e gestibili dalle persone pubbli- | che con strumenti di diritto privato. L’alie- | nazione ne è consentita solo quando siano | dimostrati il venir meno della necessità | dell’utilizzo pubblico dello specifico bene e | l’impossibilità di continuarne il godimento | in proprietà con criteri economici. | | Art. 812-quater. – (Disposizioni comuni | ai beni pubblici) – I beni pubblici non | possono formare oggetto di diritti a favore | di terzi, se non nei modi e nei limiti stabiliti | dalle leggi che li riguardano.
Tutte le uti- | lizzazioni di beni pubblici da parte di un | soggetto privato devono comportare il pa- | gamento di un corrispettivo proporzionale | ai vantaggi che può trarne l’utilizzatore | individuato attraverso il confronto fra più | offerte. | | Nella valutazione delle offerte, anche in | occasione del rinnovo, si deve in ogni caso | tenere conto dell’impatto sociale e ambien- | tale dell’utilizzazione. | | La gestione dei beni pubblici deve assi- | curare un’adeguata manutenzione e un ido- | neo sviluppo anche in relazione al muta- | mento delle esigenze di servizio. | | Art. 812-quinquies. – (Beni privati) – | Sono definiti beni privati i beni che non | rientrano nelle categorie di cui agli articoli | 812-bis e 812-ter ». | | Art. 7. | | 1. Gli articoli 822, 823, 824, 825, 826, | 827, 828, 829 e 830 del codice civile sono | abrogati. | | -- Pagina 13 -- Art. 8. | | 1.
8. | | 1. Al codice civile sono apportate le | | seguenti modificazioni: | | a) all’articolo 839 sono aggiunte, in | fine, le seguenti parole « e al regime dei | beni comuni »; | | b) all’articolo 879, primo comma, le | parole: « appartenenti al demanio pub- | blico » sono sostituite dalle seguenti: « co- | stituenti beni pubblici »; | | c) all’articolo 942: | | 1) al primo comma, le parole: « ap- | partengono al demanio pubblico » sono so- | stituite dalle seguenti: « sono beni co- | muni »; | | 2) al terzo comma, le parole: « ap- | partenenti al demanio pubblico » sono so- | stituite dalle seguenti « costituenti beni co- | muni »; | | d) all’articolo 945, le parole: « appar- | tengono al demanio pubblico » sono sosti- | tuite dalle seguenti: « sono beni comuni »; | | e) all’articolo 946, le parole: « del de- | manio pubblico » sono sostituite dalle se- | guenti « dei beni comuni »;
| | f) all’articolo 1145: | | 1) al secondo comma, le parole: « ai | beni appartenenti al pubblico demanio e ai | beni delle province e dei comuni soggetti al | regime proprio del demanio pubblico » sono | sostitute dalle seguenti: « ai beni pubblici e | ai beni comuni di titolarità pubblica »; | | 2) al terzo comma, la parola: « con- | cessione » è sostituita dalla seguente: « at- | tribuzione ». | | Art. 9. | | 1. Dall’attuazione delle disposizioni di | cui alla presente legge non devono derivare | nuovi o maggiori oneri per la finanza pub- | blica. | | -- Pagina 14 -- Art. 10. | | 1. Le disposizioni di cui agli articoli 4, 5, | 6, 7 e 8 entrano in vigore dopo sei mesi | dalla data di pubblicazione nella Gazzetta | Ufficiale della presente legge. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: MINARDO: Delega al Governo per l'istituzione degli organi regionali dell'ambiente marino e costiero (2033) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2019-07-29 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE d’iniziativa del deputato MINARDO Delega al Governo per l’istituzione degli organi regionali dell’am- biente marino e costiero Presentata il 29 luglio 2019 ONOREVOLI COLLEGHI ! La tutela dell’am- biente marino e costiero è uno strumento idoneo a garantire lo sviluppo durevole e socialmente accettabile delle zone costiere, in quanto, oltre a prevedere la tutela della costa in termini di difesa del suolo, tra- guarda anche l’obiettivo di tutelare e valo- rizzare la qualità ambientale delle acque costiere e del mare. Ogni anno, però, con l’arrivo della sta- gione estiva, si assiste, puntualmente, a una certa confusione, generata dai dati che pro- vengono da diverse fonti, sullo stato di salubrità delle acque del mare, dei fiumi e dei torrenti. La maggior parte delle volte emergono dati tra loro contrastanti, forniti dagli enti preposti, dalle aziende sanitarie locali e dalle associazioni ambientaliste.
Una situazione che certamente crea confu- sione tra i cittadini, che giustamente si allarmano rispetto alla veridicità o meno di dati che non sono chiari. La presente proposta di legge prevede una delega al Governo ad adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi volti a istituire gli organi regionali dell’ambiente marino e costiero, che dovranno assicurare il monitoraggio marino e costiero e la clas- sificazione dello stato di qualità delle acque marine e delle acque interne. Tali organi hanno il compito di verifi- care la gestione dei controlli e la diffusione dei dati. Inoltre, l’organo regionale, con cadenza mensile, dovrà convocare un ta- volo tecnico a cui prenderanno parte il Corpo delle capitanerie di porto-Guardia costiera, i comuni, le aziende sanitarie lo- cali e le associazioni ambientaliste del ri- spettivo territorio per confrontarsi sull’at- tività svolta con riferimento al controllo delle acque. -- Pagina 2 -- PROPOSTA DI LEGGE | __ | | Art. 1. | | (Delega al Governo) | | 1.
Il Governo è delegato ad adottare, | entro un anno dalla data di entrata in | vigore della presente legge, uno o più de- | creti legislativi, su proposta del Ministro | dell’ambiente e della tutela del territorio e | del mare, di concerto con i Ministri dell’e- | conomia e delle finanze, della salute e per | i beni e le attività culturali, volti a istituire | e finanziare gli organi regionali dell’am- | biente marino e costiero, sulla base dei | princìpi e criteri direttivi di cui all’articolo | 2. | | Art. 2. | | (Princìpi e criteri direttivi) | | 1.
I decreti legislativi di cui all’articolo 1 | sono adottati in conformità ai seguenti prin- | cìpi e criteri direttivi: | | a) prevedere che gli organi regionali | dell’ambiente marino e costiero abbiano il | compito di assicurare la tutela della fascia | costiera regionale attraverso un approccio | integrato e non settoriale, al fine di miglio- | rare la qualità, la programmazione e la | gestione dei dati relativi alle acque marine | e interne, effettuando periodici monito- | raggi dell’ambiente marino e costiero, an- | che sulla base delle indicazioni delle re- | gioni e degli enti locali competenti per | territorio; | | b) prevedere che gli organi regionali | dell’ambiente marino e costiero controllino | periodicamente lo stato di salute del mare. | Tale controllo è effettuato sia su vasta scala, | per verificare lo stato generale dell’ecosi- | stema, sia in proporzioni più ridotte e | dettagliate, in funzione di particolari uti- | lizzi del mare;
| | c) prevedere che gli organi regionali | dell’ambiente marino e costiero provve- | | -- Pagina 3 -- dano a classificare la qualità delle acque, | divise in corpi idrici omogenei, sulla base | dei controlli effettuati, al fine di indivi- | duare i necessari interventi volti a miglio- | rare la qualità delle acque stesse; | | d) prevedere che gli organi regionali | dell’ambiente marino e costiero defini- | scano i criteri generali, i requisiti qualita- | tivi e le modalità operative da osservare | nella progettazione e nella realizzazione | delle opere di difesa e di ripascimento delle | spiagge; | | e) prevedere che la realizzazione delle | opere di cui alla lettera d) sia approvata | dagli organi regionali dell’ambiente marino | e costiero; | | f) prevedere che gli organi regionali | dell’ambiente marino e costiero convo- | chino, con cadenza mensile, un tavolo tec- | nico a cui partecipano i rappresentanti del | Corpo delle capitanerie di porto-Guardia | costiera, dei comuni,
dei comuni, delle aziende sanita- | rie locali e delle associazioni ambientaliste | del territorio per confrontarsi sui risultati | dei controlli delle acque e sulla diffusione | dei relativi dati. | | Art. 3. | | (Disposizioni finanziarie) | | 1. Ai fini dell’attuazione dei decreti le- | gislativi di cui all’articolo 1 è autorizzata la | spesa di 30 milioni di euro annui a decor- | rere dall’anno 2020. | | 2.
| | 2. Agli oneri derivanti dal comma 1, pari | a 30 milioni di euro annui a decorrere | dall’anno 2020, si provvede, per gli anni | 2020 e 2021, mediante corrispondente ri- | duzione delle proiezioni, per i medesimi | anni, dello stanziamento del fondo speciale | di parte corrente iscritto, ai fini del bilan- | cio triennale 2019-2021, nell’ambito del pro- | gramma « Fondi di riserva e speciali » della | missione « Fondi da ripartire » dello stato | di previsione del Ministero dell’economia e | delle finanze per l’anno 2019, allo scopo | parzialmente utilizzando l’accantonamento | relativo al Ministero dell’ambiente e della | tutela del territorio e del mare. | | -- Pagina 4 -- 3. Il Ministro dell’economia e delle fi- | *18PDL0077070* nanze è autorizzato ad apportare, con pro- | pri decreti, le occorrenti variazioni di bi- | *18PDL0077070* lancio. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: ACUNZO: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli impianti di stoccaggio, trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e sul loro impatto sulla salute delle popolazioni e sull'ambiente (2758) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2020-10-30 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE d’iniziativa del deputato ACUNZO Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli impianti di stoccaggio, trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e sul loro impatto sulla salute delle popolazioni e sull’am- biente Presentata il 30 ottobre 2020 ONOREVOLI COLLEGHI ! – Il malfunziona- mento degli impianti di stoccaggio, tratta- mento e smaltimento dei rifiuti solidi ur- bani costituisce un problema molto grave in tutto il mondo e anche nel nostro Paese, incidendo negativamente sulla salvaguardia dell’ambiente e sulla salute dei cittadini.
In Italia non esiste ancora una legisla- zione unitaria, essendo stata demandata alle singole regioni la regolamentazione della materia, né sono state risolte molte que- stioni relative alla conformità alla disci- plina dell’Unione europea, che non fanno che aggravare la situazione di incertezza normativa e che finiscono per accrescere le conseguenze negative, che vanno dall’inqui- namento dei terreni e delle falde acquifere alle emissioni odorigene e, specie nei mesi estivi, agli incendi che penalizzano ulterior- mente i nostri territori. Il nuovo articolo 272-bis (Emissioni odo- rigene) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, introdotto dal decreto legislativo 15 novembre 2017, n. 183, non ha avuto an- cora un’applicazione uniforme e condivisa; esso, comunque, conferma il potere delle regioni di legiferare in materia di emissioni odorigene e, quindi, non aggiunge nulla a quanto già previsto dalle leggi precedenti e, in ogni caso, dando alle stesse regioni la facoltà di prevedere limiti specifici, non fornisce ulteriori indicazioni. Prevedibilmente, l’armonizzazione delle normative a livello nazionale, con parame- tri univoci e validi per tutti, richiederà ancora del tempo.
E intanto i vari problemi che ne derivano continuano a nuocere alla salute e alla vivibilità dei cittadini, specie di quelli costretti a vivere nei pressi degli impianti di stoccaggio, trattamento e smal- timento dei rifiuti solidi urbani. -- Pagina 2 -- Si consideri, inoltre, che anche in ma- | lamentare di inchiesta sugli impianti di teria di sostanze odorigene non si hanno | stoccaggio, trattamento e smaltimento dei indicazioni normative definite per quanto | rifiuti solidi urbani e sul loro impatto sulla riguarda la qualità dell’aria, ma solo per | salute delle popolazioni e sull’ambiente, al quanto riguarda la concentrazione di al- | fine di procedere a una mappatura nazio- cuni componenti, peraltro non rilevata e | nale delle diverse emergenze e di armoniz- registrata metodicamente. | zare le diverse norme vigenti, favorendo la | stesura di un testo unificato e attribuendo Per fare fronte immediatamente a tutte | nuovi poteri di controllo alle istituzioni queste criticità si rende necessaria e ur- | comunali, provinciali e regionali. gente l’istituzione di una Commissione par- | | -- Pagina 3 -- PROPOSTA DI LEGGE | __ | | Art. 1. | | (Istituzione e compiti della Commissione) | | 1.
È istituita, ai sensi dell’articolo 82 | della Costituzione, una Commissione par- | lamentare di inchiesta sugli impianti di | stoccaggio, trattamento e smaltimento dei | rifiuti solidi urbani e sul loro impatto sulla | salute delle popolazioni e sull’ambiente, di | seguito denominata « Commissione », con i | seguenti compiti: | | a) monitorare lo stato dei siti di stoc- | caggio, trattamento e smaltimento dei ri- | fiuti solidi urbani; | | b) audire esperti del settore e rappre- | sentanti delle istituzioni locali e delle as- | sociazioni ambientaliste che ne facciano | richiesta; | | c) svolgere missioni per verificare il | corretto funzionamento degli impianti di | stoccaggio, trattamento e smaltimento dei | rifiuti solidi urbani segnalati alla Commis- | sione; | | d) verificare la corretta applicazione | delle norme nazionali e regionali vigenti in | materia di stoccaggio, trattamento e smal- | timento dei rifiuti solidi urbani;
| | e) valutare gli eventuali effetti nocivi | delle emissioni odorigene dei rifiuti solidi | urbani sulla salute delle popolazioni e sul- | l’ambiente; | | f) individuare gli interventi utili per | prevenire eventuali danni all’ambiente cau- | sati dalle attività di stoccaggio, trattamento | e smaltimento dei rifiuti solidi urbani; | | g) sollecitare i soggetti impegnati nelle | attività di stoccaggio, trattamento e smal- | timento dei rifiuti solidi urbani ad adottare | le più moderne tecniche utili per contra- | stare gli effetti negativi delle medesime | attività sulla salute delle popolazioni e sul- | l’ambiente, nonché sull’agricoltura e sul- | l’allevamento degli animali; | | -- Pagina 4 -- h) individuare iniziative di carattere | normativo che prevedano l’ampliamento del | potere di controllo dei sindaci, dei consi- | glieri provinciali e regionali e degli altri | soggetti competenti sul corretto svolgi- | mento delle attività di stoccaggio, tratta- | mento e smaltimento dei rifiuti solidi ur- | bani;
| | i) valutare la possibilità di un’armo- | nizzazione delle diverse normative vigenti | in materia di stoccaggio, trattamento e smal- | timento dei rifiuti solidi urbani ai fini della | predisposizione di un testo unificato. | | Art. 2. | | (Durata della Commissione e relazioni alle | Camere) | | 1. La Commissione conclude i propri | lavori entro ventiquattro mesi dalla sua | costituzione e riferisce alle Camere con | una relazione finale sui risultati delle sue | indagini, nonché ogni volta che lo ritenga | opportuno. | | Art. 3. | | (Composizione della Commissione) | | 1. La Commissione è composta da venti | senatori e da venti deputati, nominati ri- | spettivamente dal Presidente del Senato | della Repubblica e dal Presidente della | Camera dei deputati in proporzione al nu- | mero dei componenti dei gruppi parlamen- | tari, comunque assicurando la presenza di | un rappresentante per ciascun gruppo esi- | stente in almeno un ramo del Parlamento. | 2.
| 2. Il Presidente del Senato della Repub- | blica e il Presidente della Camera dei de- | putati convocano la Commissione, entro | dieci giorni dalla nomina dei suoi compo- | nenti, per la costituzione dell’ufficio di pre- | sidenza. | | 3. L’ufficio di presidenza, composto dal | presidente, da due vicepresidenti e da due | segretari, è eletto dai componenti della | Commissione a scrutinio segreto. Il presi- | dente è eletto tra i componenti apparte- | nenti ai gruppi di opposizione e per la sua | elezione è necessaria la maggioranza asso- | | -- Pagina 5 -- luta dei componenti della Commissione. Se nessuno riporta tale maggioranza, si pro- cede al ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. È eletto il candidato che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità di voti, è proclamato eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età. 4. Per l’elezione, rispettivamente, dei due vicepresidenti e dei due segretari, cia- scun componente della Commissione scrive sulla propria scheda un solo nome. Sono eletti coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti.
In caso di parità di voti, si procede ai sensi del quinto periodo del comma 3. 5. Le disposizioni dei commi 3 e 4 si applicano anche per le elezioni suppletive. Art. 4. (Poteri e limiti della Commissione) 1. La Commissione procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria. 2. La Commissione non può adottare provvedimenti attinenti alla libertà e alla segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione nonché alla libertà personale, fatto salvo l’accompagna- mento coattivo di cui all’articolo 133 del codice di procedura penale. 3. La Commissione ha facoltà di acqui- sire, anche in deroga al divieto stabilito dall’articolo 329 del codice di procedura penale, copie di atti e di documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l’autorità giudiziaria o altri organismi in- quirenti, nonché copie di atti e di docu- menti relativi a indagini e inchieste parla- mentari, anche se coperti da segreto. 4.
4. La Commissione ha facoltà di acqui- sire da organi e uffici della pubblica am- ministrazione copie di atti e di documenti da essi custoditi, prodotti o comunque ac- quisiti in materia attinente alle finalità dell’inchiesta. 5. La Commissione stabilisce quali atti e documenti non devono essere divulgati, an- che in relazione a esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso. -- Pagina 6 -- Art. 5. | | (Audizioni a testimonianza) | | 1. Ferme restando le competenze del- | l’autorità giudiziaria, per le audizioni a | testimonianza davanti alla Commissione si | applicano le disposizioni degli articoli 366 | e 372 del codice penale. | | 2. Per il segreto di Stato si applica | quanto previsto dalla legge 3 agosto 2007, | n. 124. In nessun caso, per i fatti rientranti | nei compiti della Commissione, possono | essere opposti il segreto d’ufficio, il segreto | professionale e il segreto bancario. | | 3. È sempre opponibile il segreto tra | difensore e parte processuale nell’ambito | del mandato. | | 4.
| | 4. Si applica l’articolo 203 del codice di | | procedura penale. | | Art. 6. | | (Obbligo del segreto) | | 1. I componenti della Commissione, il | personale addetto alla stessa e ogni altra | persona che collabora con la Commissione | o compie o concorre a compiere atti di | inchiesta oppure ne viene a conoscenza per | ragioni di ufficio o di servizio sono obbli- | gati al segreto per tutto quanto riguarda gli | atti e i documenti di cui all’articolo 4, | comma 5. | | 2. Salvo che il fatto costituisca più grave | reato, la violazione del segreto è punita ai | sensi dell’articolo 326 del codice penale. | | 3. Salvo che il fatto costituisca più grave | reato, le pene di cui al comma 2 si appli- | cano a chiunque diffonde in tutto o in | parte, anche per riassunto o informazione, | atti o documenti del procedimento di in- | chiesta dei quali sia stata vietata la divul- | gazione. | | Art. 7. | | (Organizzazione dei lavori della Commis- | sione) | | 1.
L’attività e il funzionamento della | Commissione sono disciplinati da un rego- | lamento interno approvato dalla Commis- | | -- Pagina 7 -- sione stessa prima dell’inizio dei suoi la- | vori. Ciascun componente può proporre la | modifica delle norme regolamentari. | | 2. La Commissione può organizzare i | propri lavori anche attraverso uno o più | comitati, costituiti secondo il regolamento | di cui al comma 1. | | 3. Tutte le volte che lo ritenga oppor- | tuno, la Commissione può deliberare di | riunirsi in seduta segreta. | | 4. La Commissione, per lo svolgimento | dei suoi compiti, può avvalersi di soggetti | interni o esterni all’amministrazione dello | Stato, autorizzati, ove occorra e con il loro | consenso, dagli organi a ciò deputati e dai | Ministeri competenti, nonché di consulenti | ed esperti del settore della gestione dei | rifiuti e di tutte le collaborazioni che ri- | tenga necessarie.
Con il regolamento in- | terno di cui al comma 1 è stabilito il | numero massimo di collaborazioni di cui | può avvalersi la Commissione. | | 5. Per lo svolgimento dei suoi compiti la | Commissione fruisce di personale, locali e | strumenti operativi messi a disposizione | dai Presidenti delle Camere, d’intesa tra | loro. | | 6. Le spese per il funzionamento della | Commissione sono poste per metà a carico | del bilancio interno del Senato della Re- | pubblica e per metà a carico del bilancio | interno della Camera dei deputati e sono | stabilite nella misura massima di 200.000 | euro per ciascun anno di attività. | | 7. La Commissione cura l’informatizza- | zione dei documenti acquisiti e prodotti nel | corso della sua attività. | | Art. 8. | | (Entrata in vigore) | | 1. La presente legge entra in vigore il | giorno successivo a quello della sua pub- | blicazione nella Gazzetta Ufficiale. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE PRESTIGIACOMO e GELMINI: Modifica all'articolo 9 della Costituzione, in materia di tutela dell'ambiente (2124) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2021-07-29 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE D’INIZIATIVA DELLE DEPUTATE PRESTIGIACOMO, GELMINI Modifica all’articolo 9 della Costituzione, in materia di tutela dell’ambiente Presentata il 26 settembre 2019 ONOREVOLI COLLEGHI ! – I trattati interna- zionali, la legislazione, la giurisprudenza, la scienza e, prima ancora, la sensibilità delle persone hanno fatto, negli ultimi decenni, passi da gigante nel riconoscere all’am- biente un ruolo centrale, tanto nei grandi scenari del dibattito pubblico quanto nei comportamenti quotidiani di ciascuno di noi. Si tratta di una nozione di « ambiente » inteso nella sua integrità, non solo come contesto statico nel quale ci troviamo in- seriti, ma come realtà dinamica che inte- ragisce, cresce, si sviluppa o si deteriora – in un intreccio indissolubile – insieme con l’uomo.
Di fronte a questa grande evoluzione, che ha fatto emergere l’ambiente come uno dei beni fondamentali per la civiltà occi- dentale, la nostra Costituzione, almeno in apparenza, è rimasta muta: l’ambiente, in- fatti, vi compare solo dal 2001, con una menzione fugace, fra le materie di compe- tenza legislativa dello Stato. Ma si tratta, appunto, solo di un’appa- renza: attraverso molte disposizioni, da quelle sul paesaggio a quelle dedicate alla tutela della salute, l’ambiente ha saputo conquistare il suo posto, in modo stabile, nel quadro dei princìpi che compongono il patrimonio genetico dell’identità costituzio- nale italiana. Come è noto, è stata soprattutto la giu- risprudenza costituzionale a consentire alle clausole costituzionali di « respirare », va- lorizzandone gradualmente le ricchissime virtualità e potenzialità espansive, attra- verso un’interpretazione evolutiva che ha le sue solide radici nella centralità della per- sona umana, vero architrave della Carta. Al risultato di riconoscere l’ambiente quale valore primario assoluto (sentenza n.
127 del 1990) si è giunti, a partire dalla -- Pagina 2 -- metà degli anni Ottanta del passato secolo, | timo, anche nella sentenza resa rispetto al facendo leva sul combinato disposto degli | caso dello stabilimento dell’Ilva di Ta- articoli 9 e 32 della Costituzione (a partire | ranto), comprendono la tutela dell’am- almeno dalle sentenze nn. 167, 191 e 210 | biente fra gli elementi imprescindibili per del 1987 e poi, ancor più chiaramente, | assicurare il pieno sviluppo della persona nn. 1029 e 1031 del 1988, n. 391 del 1989 | umana. Il diritto europeo e il diritto inter- e n. 430 del 1990), mediante due argo- | nazionale, in forza degli articoli 10 e 117, menti: la rilettura della nozione di paesag- | primo comma, della Costituzione, già s’im- gio, considerato in modo più ampio come | pongono al nostro legislatore e integrano – contesto storico e naturale della vita umana, | secondo un processo ermeneutico indub- comprensivo anche dell’ambiente (o addi- | biamente evolutivo e virtuoso in questa rittura, più tardi, come espressione « este- | prospettiva – il parametro costituzionale.
riore » e « morfologica » del più generale | Il rilievo centrale dell’ambiente e, più in valore costituito dall’ambiente), e la valo- | generale, del contesto naturale entro cui la rizzazione della salute, come diritto dell’in- | vita e l’azione umana si inscrivono è rico- dividuo e interesse della collettività, che | nosciuto – in prospettiva comparatistica – non può prescindere, per perdurare nel | da molte altre Costituzioni. Possono qui tempo e assicurare il benessere psicofisico | ricordarsi, senza pretesa di esaustività, le complessivo, anche dalla garanzia dell’in- | leggi fondamentali della Germania (articolo tegrità dell’ambiente.
| 20a), della Grecia (articolo 24), della Let- | tonia (articolo 115), della Lituania (articolo Particolarmente rilevanti nella prospet- | 53, terzo comma, e 54), dei Paesi Bassi tiva che qui interessa sono poi gli orienta- | (articolo 21), della Polonia (articoli 5 e 74), menti che in modo più sicuro tratteggiano | della Repubblica ceca (articolo 7), della l’ormai pacifico collegamento fra ambiente, | Slovacchia (articolo 44, quarto comma), cultura, educazione e partecipazione (si | della Slovenia (articoli 72, secondo comma, confrontino ad esempio le sentenze della | e 73, secondo comma) e dell’Ungheria (ar- Corte costituzionale nn. 302 e 356 del 1994; | ticolo 70D, secondo comma). sul rilievo centrale dell’ambiente si vedano | anche le più recenti sentenze n. 85 del | Una particolare menzione meritano, per 2013 e n. 58 del 2018). Questo è esatta- | la loro più o meno prossima vicinanza mente il principio che con la presente pro- | anche culturale alla nostra Carta, le dispo- posta di legge costituzionale s’intende re- | sizioni previste nelle costituzioni tedesca, cepire nella Costituzione formale.
| spagnola e francese, che – con scelta ana- | loga a quella qui promossa – menzionano La penetrazione del valore dell’am- | la tutela dell’ambiente fra i princìpi gene- biente all’interno del nostro ordinamento, | rali o entro il catalogo dei diritti fonda- peraltro, è anche il frutto dei processi d’in- | mentali. tegrazione europea e dell’appartenenza del- | l’Italia al sistema della Convenzione euro- | L’articolo 20a della Costituzione tedesca pea dei diritti dell’uomo. Nel sistema del | prevede: « Lo Stato tutela, assumendo con cosiddetto « costituzionalismo multilivello », | ciò la propria responsabilità nei confronti infatti, l’ambiente è riconosciuto sia nel | delle generazioni future, i fondamenti na- diritto dell’Unione europea dall’articolo 37 | turali della vita e gli animali mediante della Carta dei diritti fondamentali dell’U- | l’esercizio del potere legislativo, nel quadro nione europea (« Un livello elevato di tutela | dell’ordinamento costituzionale, e dei po- dell’ambiente e il miglioramento della sua | teri esecutivo e giudiziario, in conformità qualità devono essere integrati nelle poli- | alla legge e al diritto ».
tiche dell’Unione e garantiti conforme- | mente al principio dello sviluppo sosteni- | Ancor più dettagliato è il riferimento bile ») sia, sul piano convenzionale, dagli | contenuto negli articoli 45 e 47 della Co- articoli 2 e 8 della Convenzione europea dei | stituzione spagnola. In particolare, l’arti- diritti dell’uomo, che, nell’interpretazione | colo 45, comma 1, dispone che « Tutti hanno offerta dalla Corte di Strasburgo (da ul- | il diritto di utilizzare un ambiente idoneo | -- Pagina 3 -- allo sviluppo della persona, così come il | Con la nostra proposta di legge costitu- dovere di conservarlo ». | zionale intendiamo adeguare la lettera della | Carta costituzionale ai progressi compiuti a Va ricordata infine l’importante riforma | livello di Costituzione materiale: ciò pro- adottata in Francia con l’approvazione della | poniamo nella convinzione che la nostra legge costituzionale 1° marzo 2005, n. 2005- | Costituzione non sia solo un documento, 205, concernente la Carta dell’ambiente, | ma sia anche e prima di tutto la tavola dei con la quale si è provveduto ad introdurre | valori della comunità, in cui ciascuno deve nel primo alinea del preambolo della Co- | riconoscersi.
stituzione del 1958 il riferimento ai diritti | e ai doveri definiti nella Carta medesima. | L’ambiente è ormai parte integrante della Qui vengono esplicitati, per la prima volta | nostra cultura e del nostro ordinamento: a livello costituzionale, il diritto di ciascuno | dunque non può non trovare riconosci- a vivere in un ambiente equilibrato e sa- | mento formale nella Costituzione. Oggi non lubre, con il corrispondente dovere di tutti | ha più senso discutere sul « se »: il futuro è a collaborare per la tutela e il migliora- | già presente occorre piuttosto chiedersi quali mento dell’ambiente; il principio di precau- | risposte offrire alle molteplici sfide che zione, con i relativi strumenti di attua- | l’ambiente pone alla classe politica e alla zione; l’obiettivo dello sviluppo sostenibile; | società civile. Ogni risposta possibile, in i diritti di accesso alle informazioni am- | questa prospettiva, deve necessariamente bientali e di partecipazione ai processi de- | partire dal livello più alto dell’ordina- cisionali pubblici. | mento: la Costituzione. | -- Pagina 4 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE | Art. 1. __ | | *18PDL0076180* 1.
Al secondo comma dell’articolo 9 | della Costituzione, dopo la parola: « Tu- | *18PDL0076180* tela » sono inserite le seguenti: « l’am- | biente, ». | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE MELONI ed altri: Modifica all'articolo 9 della Costituzione, in materia di tutela dell'ambiente (2150) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2021-10-12 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI MELONI, RAMPELLI, MOLLICONE, BELLUCCI, LUCA DE CARLO, FOTI, OSNATO, RIZZETTO Modifica all’articolo 9 della Costituzione, in materia di tutela dell’ambiente Presentata il 7 ottobre 2019 ONOREVOLI COLLEGHI ! – La presente propo- sta di legge costituzionale intende modifi- care l’articolo 9 della Costituzione affinché sia esplicitamente riconosciuta la tutela del- l’ambiente tra i princìpi fondamentali della Repubblica. Oggi, il secondo comma dell’ar- ticolo 9 limita la tutela al paesaggio e al pa- trimonio storico e artistico della Nazione, mentre la tutela dell’ambiente è citata solo nel Titolo V, all’articolo 117, che, a seguito della riforma del 2001, attribuisce la materia alla competenza esclusiva dello Stato. La Corte costituzionale più volte si è occupata di ambiente e, in particolare, con la sentenza n.
407 del 2002, ha affermato che « (...) l’evoluzione legislativa e la giuri- sprudenza costituzionale portano ad esclu- dere che possa identificarsi una “materia” in senso tecnico, qualificabile come “tutela dell’ambiente”, dal momento che non sem- bra configurabile come sfera di compe- tenza statale rigorosamente circoscritta e delimitata, giacché, al contrario, essa inve- ste e si intreccia inestricabilmente con altri interessi e competenze. In particolare, dalla giurisprudenza della Corte antecedente alla nuova formulazione del Titolo V della Co- stituzione è agevole ricavare una configu- razione dell’ambiente come “valore” costi- tuzionalmente protetto (...) ». Proprio per- ché « valore » costituzionalmente protetto, come riconosciuto dalla Consulta, è giusto e opportuno che la tutela dell’ambiente sia riconosciuta quale principio fondante la Repubblica. Ancora, la Corte costituzionale, con la sentenza n. 222 del 2003, ha affermato come l’ambiente si presenti « come un va- lore “trasversale” ».
Assume ancora più ri- levanza, quindi, la volontà di collocare la -- Pagina 2 -- tutela dell’ambiente tra i princìpi fonda- | mendo con manifestazioni popolari e prese mentali, un riconoscimento doveroso e in | di coscienza da parte di Parlamenti e Go- linea con l’impegno che tante forze politi- | verni, merita di essere finalmente fissata che e tanti semplici cittadini da anni pro- | tra i cardini del vivere civile della nostra fondono in questo senso. | società, individuati nella prima parte della | Carta fondamentale. La ritrovata sensibilità ambientale – ita- | liana come mondiale –, che si sta espri- | | -- Pagina 3 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE | Art. 1. __ | | 1. Al secondo comma dell’articolo 9 | della Costituzione, dopo la parola: « Tu- | tela » sono inserite le seguenti: « l’am- | biente, ». | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE MURONI: Modifiche agli articoli 9 e 117 della Costituzione, in materia di tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali (2174) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2021-10-12 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE d’iniziativa della deputata MURONI Modifiche agli articoli 9 e 117 della Costituzione, in materia di tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali Presentata il 15 ottobre 2019 ONOREVOLI COLLEGHI ! – L’esigenza di sal- vaguardia della biodiversità, degli equilibri ecologici e di un uso sostenibile e razionale delle risorse del nostro pianeta si è ormai affermata nella coscienza dell’opinione pub- blica mondiale. Anche in campo dottrinale e giurisprudenziale è emerso il concetto unitario di ambiente, inteso quale com- plesso di beni (aria, acqua, suolo, natura, biodiversità, energia) appartenenti al sin- golo uomo e all’umanità nel suo complesso.
Quello che manca ancora adesso, anche dopo la ripartizione delle competenze ope- rata dalla riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione, è un esplicito riferimento alla tutela dell’ambiente nella Carta costituzionale. Il diritto all’ambiente deve essere inteso come diritto alla conservazione, alla pru- dente gestione e al miglioramento delle condizioni naturali dell’aria, delle acque, del suolo e del territorio in tutte le sue componenti, nonché alla preservazione della biodiversità e degli ecosistemi; deve con- cernere, altresì, la salvaguardia e la prote- zione di tutte le specie animali e vegetali, che in essi vivono allo stato naturale. Trat- tandosi di un diritto fondamentale di ogni uomo e di ogni animale, esso si configura anche come diritto collettivo, appartenente sia al singolo in quanto tale che alla col- lettività nel suo complesso. Per quanto riguarda gli aspetti pretta- mente normativi e giurisprudenziali, negli ultimi anni la nozione di ambiente ha subìto una profonda evoluzione.
Se si considera come, nel corso dell’Assemblea costituente, con il termine « paesaggio » si intendessero unicamente le bellezze naturali e il pano- rama, la cui tutela si riduceva alla conser- vazione dello scenario naturale secondo i precetti contenuti nella legislazione di tu- tela delle bellezze naturali del 1939, è evi- dente come il ruolo del diritto ambientale -- Pagina 2 -- si sia radicalmente trasformato negli ultimi | resse della collettività la salvaguardia del- decenni. | l’ambiente, vale a dire la conservazione, la | razionale gestione e il miglioramento delle Nel merito di tale processo evolutivo è | condizioni naturali, la preservazione dei più volte intervenuta la Corte costituzio- | patrimoni genetici terrestri e marittimi e la nale, anche grazie alla crescente sensibiliz- | difesa di tutte le specie animali e vegetali. zazione dei cittadini, individuando nel di- | Già la « Commissione Bozzi », anche se sposto costituzionale l’esigenza di tutelare | con qualche limite, aveva individuato fra le il territorio così come modellato dalla co- | modifiche necessarie alla Costituzione l’in- munità che vi è insediata.
La Costituzione, | troduzione di disposizioni sulla tutela del- infatti, attraverso l’articolo 9, ha collegato | l’ambiente. La presente proposta di legge aspetti naturalistici, paesaggistici e cultu- | costituzionale ha, dunque, la finalità di rali in una visione non statica o meramente | introdurre anche nel nostro ordinamento estetica, ma di protezione integrata e com- | un esplicito riconoscimento costituzionale plessiva dei valori ambientali con quelli | al diritto all’ambiente. consolidati dalle testimonianze di civiltà. | | Occorre, tuttavia, fare attenzione, evi- Allo stesso modo la Carta costituzionale | tando l’eventualità che la modifica dell’ar- ha elevato la salute a diritto fondamentale | ticolo 9 non rappresenti un fatto mera- dell’individuo e interesse della collettività, | mente formale o, peggio, un arretramento assicurando, inoltre, sotto ulteriori profili, | dell’attuale tutela del diritto all’ambiente – un’adeguata protezione al diritto all’am- | come affermato dalla giurisprudenza della biente, in quanto espressione della perso- | Corte costituzionale (sentenza n. 210 del nalità individuale e sociale dei cittadini. La | 1987 e sentenza n.
La | 1987 e sentenza n. 641 del 1987) e della Corte costituzionale, attraverso molteplici | Corte suprema di Cassazione (sezioni unite, sentenze, ha costantemente ritenuto il pa- | sentenza n. 5172 del 6 ottobre 1979). esaggio comprensivo di ogni elemento na- | turale e umano attinente alla forma este- | In proposito occorre rilevare che poco riore del territorio, espressione di un alto | significativa, ai fini del riconoscimento del valore estetico-culturale.
| diritto all’ambiente, sarebbe una modifica | consistente solo nell’introduzione della pa- In quest’ottica, il combinato disposto dei | rola « ambiente » prima della parola « pa- commi primo e secondo dell’articolo 9 della | esaggio »; in tal modo la tutela dell’am- Costituzione viene letto unitariamente, nel | biente rientrerebbe tra i compiti della Re- senso che la Repubblica si impegna a fa- | pubblica, la quale, invero, è già stata inve- vorire uno sviluppo complessivo del Paese, | stita di questa funzione da numerose leggi ispirato non soltanto a criteri economici, | ordinarie, ma ciò non significherebbe in ma anche a valori estetico-culturali ed am- | modo automatico il riconoscimento di un bientali. | diritto inviolabile di ogni persona all’am- | biente. La tutela del paesaggio influisce eviden- | temente anche su altri aspetti, quali la | Il diritto all’ambiente è infatti già emerso pianificazione urbanistica, istituzionaliz- | da qualche decennio, consolidandosi poi zata dalla cosiddetta « legge Galasso » (de- | nella coscienza pubblica, nella prassi e a creto-legge 27 giugno 1985, n. 312, conver- | livello giurisprudenziale.
312, conver- | livello giurisprudenziale. Già alla fine degli tito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto | anni Settanta la Corte di cassazione, con la 1985, n. 431), che obbligava le regioni a | citata sentenza n. 5172 del 6 ottobre 1979, dotarsi di piani urbanistico-territoriali con | collegando le disposizioni degli articoli 2 e specifica considerazione dei valori paesi- | 32 della Costituzione, precisò che ciascun stici e ambientali. | uomo, essendo titolare di diritti inviolabili, | sia come singolo, sia come membro delle Un decisivo e ulteriore rafforzamento | formazioni sociali nelle quali si svolge la della tutela del paesaggio è stato realizzato | sua personalità, ha un diritto fondamentale dalla legge 8 luglio 1986, n. 349, recante | alla salute e che tale diritto gli è ricono- l’istituzione del Ministero dell’ambiente, che | sciuto non solo in quanto singolo, ma an- ha riconosciuto specificatamente come di- | ritto fondamentale della persona e inte- | | -- Pagina 3 -- che come membro delle comunità che fre- | in forma organizzata (associazioni ambien- quenta: ha, quindi, diritto a un ambiente | taliste). Connettendo tale diritto all’articolo salubre.
Connettendo tale diritto all’articolo salubre. Un ulteriore passo in tal senso si | 32, che tutela la salute quale diritto fon- ebbe con le citate sentenze della Corte | damentale del singolo ed interesse della costituzionale n. 210 del 1987 e n. 641 del | collettività, si materializza il diritto di ogni 1987. | uomo ad un ambiente salubre. | È per questo che, con riferimento al | Vi è poi un ulteriore profilo, quello che rischio citato, introdurre nella Costituzione | concerne l’attribuzione dello status di « es- un semplice riferimento alla tutela di un | seri senzienti » agli animali, al fine di ga- « interesse diffuso » all’ambiente, piuttosto | rantire il loro pieno rispetto; la presente che di un diritto fondamentale, costitui- | proposta di legge costituzionale non fa al- rebbe un arretramento sul piano della tu- | tro che riprendere quanto previsto a livello tela giuridica. Non si può infatti scorporare | costituzionale dal principio europeo di cui il diritto all’ambiente dai diritti fondamen- | all’articolo 13 del Trattato sul funziona- tali ed inviolabili di cui all’articolo 2 della | mento dell’Unione europea, nel testo suc- Costituzione.
| cessivo al Trattato di Lisbona, che dispone | l’obbligo degli Stati membri di tenere pie- Gli aspetti che vanno precisati e che | namente conto delle esigenze in materia di giustificano una modifica costituzionale sono | benessere degli animali, in quanto esseri quelli della natura giuridica di tale diritto | senzienti, « Nella formulazione e nell’attua- e del suo oggetto. È chiaro, infatti, come si | zione delle politiche dell’Unione nei settori tratti di un diritto collettivo, appartenente | della agricoltura, della pesca, dei trasporti, al singolo in quanto tale e in quanto mem- | del mercato interno, della ricerca e svi- bro della collettività; quanto all’oggetto di | luppo tecnologico e dello spazio ». tale diritto, esso è rintracciabile nel bene | « ambiente », la cui salvaguardia è indispen- | Inoltre, come è noto, in questa materia sabile per la dignità, la libertà e la sicu- | è intervenuto il legislatore penale, negli rezza dell’uomo. In sostanza, si tratta di un | ultimi quindici anni, con l’obiettivo di for- diritto soggettivo collettivo su una base | nire una stringente tutela dei diritti degli comune: l’ambiente, appunto. Va ribadito, | animali. La legge n.
La legge n. 189 del 2004, succes- allora, in questa prospettiva, il concetto | sivamente integrata dalla legge n. 201 del unitario di ambiente, inteso come com- | 2010, ha ribadito, come confermato dalla plesso di beni (aria, acqua, suolo, natura, | giurisprudenza di legittimità (Corte di cas- biodiversità, energie) appartenenti al sin- | sazione, terza sezione penale, sentenze golo uomo e all’umanità nel suo complesso: | n. 39053 del 23 settembre 2013, e n. 2558 ciascun individuo, infatti, ha un diritto sog- | del 3 ottobre 2017), un principio davvero gettivo collettivo all’aria respirabile, all’ac- | innovativo per la cultura e la società ita- qua pulita, alla bellezza del paesaggio ec- | liane, che configura l’animale non come cetera. | una res, un oggetto nella mera disponibilità | del padrone, ma come un essere senziente La riforma della Costituzione deve muo- | con specifiche esigenze da tutelare.
versi, dunque, in questo quadro, comple- | tando e migliorando l’opera già svolta dalla | Pertanto, oggi la vita, la salute e le giurisprudenza, senza realizzare un arre- | condizioni di detenzione degli animali sono tramento rispetto a quanto già fatto. Le | beni penalmente rilevanti, tutelati dalla modifiche, pertanto, possono essere con- | norma penale che ha elevato a reati la loro centrate sul solo articolo 9, in connessione, | lesione, con sanzioni sino a due anni di tuttavia, con le disposizioni dell’articolo 24, | reclusione (articoli 544-bis, 544-ter e 727 ove si afferma che tutti possono agire in | del codice penale); tra l’altro, in base alla giudizio per la tutela dei propri diritti. | teoria costituzionalmente orientata del bene | giuridico, non può non rilevarsi come già Come accennato, inoltre, ognuno è por- | esista in tal senso una spinta verso un tatore di un diritto soggettivo collettivo | pieno riconoscimento della protezione co- all’aria respirabile, all’acqua pulita e alla | stituzionale della tutela degli animali.
Alla bellezza del paesaggio, individualmente o | | -- Pagina 4 -- luce di ciò, una copertura costituzionale | mostrato che è possibile raccogliere un dei diritti degli animali è oggi doverosa, con | ampio consenso sulla necessità di intro- l’obiettivo di cristallizzare la copiosa pro- | durre un esplicito riferimento costituzio- duzione normativa e i princìpi sociali già | nale per la tutela dell’ambiente, anche se esistenti e di supportare la magistratura e | purtroppo non è stato completato l’iter gli operatori giuridici nella loro azione verso | previsto dall’articolo 138 della Costituzione una sempre maggiore tutela degli animali | per l’approvazione definitiva delle relative quali esseri senzienti, e orientando altresì il | norme. Per questi motivi, si auspica l’ap- legislatore nazionale ad abolire attività or- | provazione della presente proposta di legge mai obsolete e inaccettabili, che causano | costituzionale, di modifica dell’articolo 9 morte e sofferenze agli animali.
| della Costituzione, al fine di affermare il | diritto di ciascun uomo all’ambiente, con- Il testo proposto non prevede nulla di | figurando tale diritto come patrimonio co- innovativo o rivoluzionario: si limita a re- | mune. cepire alcuni princìpi di fatto già presenti | nel nostro ordinamento giuridico in seguito | Il testo proposto prevede, inoltre, un ai forti cambiamenti culturali intervenuti | comma aggiuntivo all’articolo 9 della Co- nel corso degli anni, dandogli la forma e | stituzione, al fine di riconoscere gli animali l’autorevolezza del principio costituzionale. | quali esseri senzienti, il quale dispone che La presente proposta di legge costitu- | la Repubblica promuove e garantisce agli zionale ha, dunque, la finalità di introdurre | animali la vita, la salute e un’esistenza anche nel nostro ordinamento un esplicito, | compatibile con le caratteristiche etologi- indiscutibile e solenne riconoscimento co- | che.
L’intervento prevede, infine, che, come stituzionale del diritto all’ambiente, come | per la materia ambientale, la competenza già avvenuto in numerosi Paesi, in linea con | la tutela degli animali sia attribuita esclu- l’evoluzione della tutela ambientale elabo- | sivamente allo Stato, integrando l’articolo rata in sede europea. Nel corso delle pre- | 117, secondo comma, lettera s), della Co- cedenti legislature la Camera dei deputati e | stituzione. il Senato della Repubblica hanno già di- | | -- Pagina 5 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE | Art. 1. __ | | Art. 2. 1. All’articolo 9 della Costituzione sono | | aggiunti, in fine, i seguenti commi: | | « La Repubblica tutela l’ambiente, la bio- | diversità e gli ecosistemi. Persegue il mi- | glioramento delle condizioni dell’aria, delle | acque, del suolo e del territorio, nel com- | plesso e nelle sue componenti.
La tutela | dell’ambiente, della biodiversità e degli eco- | sistemi è fondata sui princìpi di precau- | zione, azione preventiva, responsabilità e | correzione, in via prioritaria alla fonte, dei | danni causati all’ambiente e costituisce di- | ritto fondamentale della persona e della | collettività. La Repubblica promuove le con- | dizioni necessarie a rendere effettivo tale | diritto. | | La Repubblica riconosce gli animali come | esseri senzienti, promuove il loro rispetto e | garantisce ad essi un’esistenza compatibile | con le loro caratteristiche etologiche ». | | 1. All’articolo 117, secondo comma, let- | tera s), della Costituzione, dopo la parola: | « ecosistema » sono inserite le seguenti: « , | degli animali ». | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: CADEDDU ed altri: Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della pastorizia e della transumanza quali presìdi dell’ambiente e del territorio (3629) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2022-05-25 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI CADEDDU, FRAILIS, PARENTELA, SCANU, VILLANI Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della pastorizia e della transumanza quali presìdi dell’ambiente e del territorio Presentata il 25 maggio 2022 ONOREVOLI COLLEGHI ! – Il pastore con il suo complesso di saperi e di pratiche eser- cita un vero e proprio ruolo di presidio del territorio e dell’ambiente, assicurando il benessere animale e allo stesso tempo con- trastando con la sua presenza radicata e diffusa i crescenti fenomeni di abbandono. Riconoscere il valore delle attività svolte dai pastori significa riconoscere una tradi- zione che è identità del nostro Paese, già condivisa, pur in forme diverse, da più regioni al fine della valorizzazione cultu- rale e turistico-ricreativa di luoghi e di percorsi.
Considerata rispettosa del benessere ani- male e dei ritmi delle stagioni, la transu- manza è un’attività tipica del pastoralismo che è stata iscritta, nel 2019, nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO e che rappresenta un esempio straordinario di approccio sostenibile alle sfide poste dalla rapida urbanizzazione e dalla globa- lizzazione contribuendo in modo significa- tivo a modellare il paesaggio naturale. Nonostante il crescente apprezzamento per questa pratica in tutti i suoi aspetti, la pastorizia soffre, tuttavia, di un importante problema di ricambio generazionale con conseguenze negative sulle aziende pasto- rali, sul mondo del lavoro, sulle filiere ad esse connesse e sul paesaggio. Negli ultimi vent’anni, inoltre, la super- ficie destinata a prato e a pascolo si è ridotta di un quarto ed è diminuito il presidio degli allevatori in montagna con una conseguente riduzione dei servizi al territorio.
È indispensabile, pertanto, anche al fine di affrontare le tante e importanti sfide che provengono dai cambiamenti in corso e dagli ambiziosi obiettivi ecologici e ambien- -- Pagina 2 -- tali indicati dalla comunità internazionale, | che, attribuendo ai pastori la facoltà di che il legislatore adotti un quadro norma- | chiedere l’iscrizione in un elenco regionale, tivo d’insieme che riconosca, in modo chiaro | da istituire presso i dipartimenti compe- e comune a tutto il territorio nazionale, il | tenti in materia di agricoltura, al fine di pastoralismo e l’allevamento estensivo pra- | poter collaborare con le regioni e le pro- ticato allo stato brado, semibrado o in | vince autonome di Trento e di Bolzano forma transumante quale patrimonio na- | nello svolgimento delle attività previste (ar- zionale e il ruolo del pastore quale presidio | ticolo 3).
dell’ambiente e del territorio, valorizzando | le attività proprie del pastoralismo quali | Al fine di valorizzare i percorsi tipici l’alpeggio e la transumanza, e diffondendo | legati all’allevamento estensivo allo stato i relativi valori culturali, anche attraverso | brado, semibrado o in forma transumante la realizzazione delle cosiddette « strade | e di diffonderne il valore socio-culturale, la della transumanza » per la valorizzazione | presente proposta di legge prevede l’istitu- dei territori a vocazione pastorale (articolo | zione delle strade della transumanza come 1). | strumento attraverso il quale i territori a | vocazione pastorale e le connesse attività In particolare, oltre a fornire una defi- | tradizionali e di produzione possono essere nizione di pastore quale presidio dell’am- | divulgati, commercializzati e fruiti in forma biente e del territorio (articolo 2), la pre- | di offerta turistica (articolo 4).
sente proposta di legge intende incentivare | la sinergia tra pastori ed enti locali nello | Per il sostegno delle finalità della pre- svolgimento delle attività di manutenzione | sente proposta di legge, è disposta l’istitu- del territorio, nella realizzazione di per- | zione del Fondo per la conservazione delle corsi culturali, turistici ed enogastronomici | pratiche tradizionali con una dotazione pre- finalizzati alla diffusione della conoscenza | vista per gli anni 2022, 2023 e 2024 (arti- dei riti e delle tradizioni territoriali legate | colo 5). al mondo agro-pastorale e nella realizza- | zione di iniziative di carattere culturale e | Da ultimo, sono previsti incentivi da divulgativo atte a diffondere la conoscenza | parte delle regioni e delle province auto- dei patrimoni genetici autoctoni e delle | nome di Trento e di Bolzano in favore dei pratiche produttive legate a riti, saperi, cibi | pastori che intendono assumere l’ulteriore di alto valore e tradizioni popolari e stori- | ruolo di presìdi dell’ambiente e del terri- | torio (articolo 6). | -- Pagina 3 -- PROPOSTA DI LEGGE | __ | | Art. 1.
1. | | (Oggetto e finalità) | | 1. La presente legge reca disposizioni | per il riconoscimento come patrimonio na- | zionale della pastorizia e dell’allevamento | estensivo praticato allo stato brado, semi- | brado o in forma transumante, che rap- | presentano un presidio permanente e in- | sostituibile nelle aree naturali protette, nelle | aree di montagna e nelle aree interne e | svantaggiate del territorio nazionale e svol- | gono una funzione strategica per la tutela | dell’ambiente, del paesaggio e delle produ- | zioni agroalimentari. | | 2. La presente legge persegue, altresì, la | finalità di riconoscere il ruolo del pastore | quale presidio dell’ambiente e del territo- | rio, di tutelare la pastorizia in tutti i suoi | aspetti, compresi l’alpeggio e la transu- | manza, e di diffonderne i valori culturali | nonché di valorizzare i territori a voca- | zione pastorale attraverso la realizzazione | delle « strade della transumanza » di cui | all’articolo 4. | | Art. 2. | | (Definizione) | | 1.
Ai fini della presente legge, per pa- | store presidio dell’ambiente e del territorio, | di seguito denominato « pastore », si in- | tende l’imprenditore agricolo singolo o as- | sociato che, nell’esercizio delle attività di | cui all’articolo 2135 del codice civile, svolge | l’attività di pastorizia tramite la pratica | dell’allevamento estensivo allo stato brado, | semibrado o in forma transumante. | | Art. 3. | | (Promozione del pastoralismo) | | 1. Alle regioni e alle province autonome | di Trento e di Bolzano è affidato il compito | | -- Pagina 4 -- di promuovere una migliore conoscenza | del valore produttivo, sociale, culturale, eco- | logico, turistico e pedagogico delle attività | proprie dei pastori nonché dei riti e delle | tradizioni legati al pastoralismo mediante: | | a) la stipulazione di convenzioni con i | pastori aventi ad oggetto la sistemazione e | la manutenzione del territorio, la salva- | guardia del paesaggio agrario e forestale, la | cura e il mantenimento dell’assetto idroge- | ologico e la promozione di prestazioni a | favore della tutela delle vocazioni produt- | tive del territorio;
| | b) la realizzazione di percorsi cultu- | rali, turistici ed enogastronomici nei terri- | tori finalizzati alla diffusione della cono- | scenza dei riti e delle tradizioni territoriali | legati al mondo agro-pastorale; | | c) la realizzazione di iniziative di ca- | rattere culturale e divulgativo atte a dif- | fondere la conoscenza dei metodi tradizio- | nali di produzione zootecnica, dei patri- | moni genetici autoctoni, dei prodotti tipici | di origine animale e del loro valore ecolo- | gico, storico, culturale, sociale ed econo- | mico. | | 2. Per le finalità di cui al comma 1, le | regioni e le province autonome di Trento e | di Bolzano istituiscono presso i diparti- | menti competenti in materia di agricoltura | l’elenco regionale dei pastori presìdi del- | l’ambiente e del territorio in cui sono iscritti, | su richiesta, i pastori che intendono colla- | borare allo svolgimento delle attività di cui | al medesimo comma 1. | | Art. 4. | | (Strade della transumanza) | | 1.
Nell’ambito del territorio nazionale | sono realizzati percorsi dotati di apposita | segnaletica, denominati « strade della tran- | sumanza », lungo i quali sono presenti le | imprese agricole, singole o associate, aperte | al pubblico che rappresentano i valori tra- | dizionali, culturali e ambientali legati al- | l’allevamento estensivo allo stato brado, | semibrado o in forma transumante. Tali | imprese costituiscono lo strumento per la | | -- Pagina 5 -- divulgazione, la commercializzazione e la | fruizione, in forma di offerta turistica, dei | territori a vocazione pastorale e delle con- | nesse attività tradizionali e di produzione. | 2. Le attività di ricezione e di ospitalità, | compresa la degustazione dei prodotti azien- | dali e l’organizzazione di attività ricreative, | culturali e didattiche, svolte dalle imprese | agricole nell’ambito delle strade della tran- | sumanza rientrano tra le attività agrituri- | stiche di cui all’articolo 2 della legge 20 | febbraio 2006, n. 96, e ad esse si applica la | disciplina ivi prevista nonché le disposi- | zioni emanate dalle regioni in materia. | | Art. 5.
| | Art. 5. | | (Fondo per la conservazione delle pratiche | tradizionali) | | 1. Per le finalità di cui alla presente | legge, nello stato di previsione del Mini- | stero della cultura è istituito il Fondo per la | conservazione delle pratiche tradizionali | con una dotazione pari a 100 milioni di | euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e | 2024. | | 2. Al riparto delle risorse del Fondo di | cui al comma 1 si provvede mediante de- | creto del Ministro della cultura, di concerto | con il Ministro dell’economia e delle fi- | nanze, sentito il Ministro delle politiche | agricole alimentari e forestali, previa intesa | in sede di Conferenza permanente per i | rapporti tra lo Stato, le regioni e le pro- | vince autonome di Trento e di Bolzano. | | Art. 6. | | (Finanziamenti regionali) | | 1.
Le regioni e le province autonome di | Trento e di Bolzano possono prevedere | incentivi per il finanziamento delle attività | di cui all’articolo 3 nel rispetto della nor- | mativa dell’Unione europea in materia di | aiuti di Stato e sono tenute a pubblicare i | bandi per l’accesso agli incentivi medesimi | nel proprio sito internet istituzionale. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: BENEDETTI ed altri: Disposizioni concernenti il limite del contenuto di sostanze perfluoroalchiliche nelle acque superficiali e sotterranee e la diminuzione dell'immissione delle stesse nell'ambiente (493) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2018-07-04 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI BENEDETTI, TASSO, VITIELLO, CECCONI, CAIATA Disposizioni concernenti il limite del contenuto di sostanze per- fluoroalchiliche nelle acque superficiali e sotterranee e la dimi- nuzione dell’immissione delle stesse nell’ambiente Presentata l’11 aprile 2018 ONOREVOLI COLLEGHI ! — Le sostanze per- fluoroalchiliche (PFAS) sono composti or- ganici formati da una catena alchilica di lunghezza variabile (in genere da 4 a 14 atomi di carbonio) totalmente fluorurata e da un gruppo funzionale idrofilico, gene- ralmente un acido carbossilico o solfonico. Le molecole più utilizzate e studiate di questa grande famiglia di sostanze chimi- che (PFAS) sono l’acido perfluoroottanoico (PFOA) e l’acido perfluoroottansolfonico (PFOS).
La presenza di numerosi legami carbo- nio-fluoro conferisce particolari caratteri- stiche fisico-chimiche come la repellenza all’acqua e ai grassi, la stabilità termica e la tensioattività, che le rendono molto utili in un ampio campo di applicazioni industriali e di prodotti di largo consumo. I PFAS sono stati quindi utilizzati a partire dagli anni ’50 come emulsionanti e tensioattivi in pro- dotti per la pulizia, nella realizzazione di insetticidi, di rivestimenti protettivi e di imballaggi alimentari, di schiume antincen- dio e di vernici. Sono impiegati anche nella produzione di capi di abbigliamento imper- meabili e di tappezzeria, in prodotti per stampanti, pellicole fotografiche e superfici murarie, in materiali per la microelettro- nica, nell’industria militare e farmaceutica. Tali sostanze, dotate di elevata persi- stenza nell’ambiente e di capacità di bio- accumulo, vengono assorbite da parte del- l’organismo umano prevalentemente per via orale tramite il consumo di acqua potabile e di alimenti. Ciò significa che, assunte anche in piccole quantità per un lungo periodo, esse si accumulano nei tessuti e negli organi vitali. -- Pagina 2 -- Innumerevoli ricerche scientifiche hanno | con conseguente competizione con gli or- evidenziato come una elevata esposizione a | moni.
PFOS e a PFOA può avere conseguenze | dannose per la salute della popolazione che | La pericolosità di tali sostanze è segna- ne viene a contatto in quanto essi sono | lata anche nella pubblicazione « Conosci, neurotossici oltre che interferenti endo- | riduci, previeni gli interferenti endocrini. crini. È infatti ormai dimostrato che tali | Un decalogo per il cittadino » a cura del sostanze producono effetti dannosi negli | Ministero dell’ambiente e della tutela del organismi, in habitat sia acquatici che ter- | territorio e del mare e dell’Istituto supe- restri, soprattutto a carico del fegato, della | riore di sanità (pubblicazione del 2012 og- tiroide e della fertilità ed esse sono in fase | getto di revisione nel 2014). di classificazione da parte dell’Internatio- | nal Agency for Research on Cancer come | Sono molte le istituzioni, nazionali e « sospetti cancerogeni per l’uomo ».
| internazionali, che in questi anni sono in- | tervenute nel merito, sia per orientare a Studi epidemiologici hanno mostrato at- | livello legislativo sia per promuovere cam- tività epatotossica sia per il PFOA che per | pagne di monitoraggio, sia per fissare limiti il PFOS nei roditori e nelle scimmie: gli | di concentrazione nelle diverse matrici, come effetti che ne derivano includono l’aumento | l’Agenzia statunitense per la protezione am- delle dimensioni del fegato, l’induzione di | bientale. enzimi implicati nella β-ossidazione degli | acidi grassi e la riduzione dei livelli sierici | Lo stesso Consiglio nazionale delle ri- di colesterolo. Il PFOA, in particolar modo, | cerche, in accordo con il Ministero dell’am- si è rivelato un potente promotore del | biente e della tutela del territorio e del tumore epatico nei ratti.
| mare, ha attivato una campagna di misu- | razione di sostanze chimiche contaminanti Il PFOS è in grado di causare molti | rare sui principali bacini idrici italiani: effetti avversi sullo sviluppo nei ratti; sono | contestualmente alle acque superficiali, sono state osservate la riduzione del peso del | stati infatti prelevati campioni di acqua feto, anasarca (edema esteso a tutto l’or- | destinata al consumo umano in più di ganismo), la mancata calcificazione delle | trenta comuni prevalentemente della pro- ossa, disfunzioni cardiache nonché la morte | vincia di Vicenza, oltre a comuni limitrofi neonatale. I neonati di ratto sopravvissuti | nelle province di Padova e di Verona, dalla mostravano un ritardo nella crescita e dal- | cui analisi è risultato un inquinamento l’esame del sangue emergevano livelli ri- | diffuso di PFAS. Per tali ragioni l’Istituto dotti di tetraiodotironina (T4), per cui il | superiore di sanità, nel parere del 7 giugno ritardo nello sviluppo del feto e nella cre- | 2013, n.
22264, relativo al citato ritrova- scita potrebbe essere dovuto alla capacità | mento di sostanze perfluorurate nel terri- del PFOS di interferire con la maturazione | torio veneto, ha espresso, in applicazione cellulare e funzionale degli organi bersa- | del principio di precauzione, l’opportunità glio, tramite l’influenza esercitata sugli or- | e l’urgenza di adottare adeguate misure di moni tiroidei. Questo non è l’unico caso di | mitigazione dei rischi, prevenzione e con- alterazione dei livelli ormonali. Sia il PFOA | trollo estese alla filiera idrica sulla conta- che il PFOS, infatti, sembrano in grado di | minazione delle acque da destinare e de- interferire con il sistema neuroendocrino, | stinate a consumo umano nei territori in- ma con differenze specie-specifiche. In uno | teressati, fra cui l’adozione di approvvigio- studio condotto su pesci ed uccelli, il PFOS | namenti alternativi o, laddove tale misura somministrato a elevate concentrazioni agiva | non risulti praticabile, l’adozione di ade- come interferente endocrino, inducendo nei | guati sistemi di trattamento delle acque per primi un aumento dei livelli di estradiolo e | l’abbattimento sostanziale delle concentra- di testosterone e nei secondi di cortisone.
Il | zioni degli analiti presenti. meccanismo ipotizzato consisterebbe nella | formazione di un legame (relativamente | Inoltre il decreto legislativo 13 ottobre debole) tra il PFOS e le proteine sieriche, | 2015, n. 172, recante attuazione della di- | rettiva 2013/39/UE, che modifica le diret- | tive 2000/60/CE e 2008/105/CE per quanto | -- Pagina 3 -- riguarda le sostanze prioritarie nel settore | tica più grande e importante d’Europa: la della politica delle acque, ha identificato i | falda di Almisano. PFOS quali sostanze pericolose prioritarie. | L’Istituto superiore di sanità, nella nota | Questa situazione di emergenza ha im- del 19 febbraio 2016, protocollo n. 4930, | posto, per ragioni di tutela della salute nel calcolare le stime di esposizione par- | della popolazione, la chiusura di numerosi ziali alle PFAS, ha evidenziato che i dati | pozzi a uso potabile nei comuni di Sarego riferibili a uova di allevamenti familiari e | e di Monticello.
Proprio dagli amministra- di pesce di cattura indicano potenziali cri- | tori di questa regione giunge la richiesta di ticità meritevoli di ulteriori e più mirati | una legge ad hoc che regolamenti l’uso delle approfondimenti, attese le concentrazioni | sostanze indicate prevedendone un limite di PFAS che, in condizioni di consumi | massimo di concentrazione soprattutto nelle prolungati nel tempo, considerati i para- | acque. metri tossicologici, potrebbero determinare | il superamento delle dosi giornaliere accet- | Il regolamento (CE) n. 1907/2006, all’ar- tabili. | ticolo 1, precisa che « Le sue disposizioni si | fondano sul principio di precauzione ». Il sostanze | ricorso a tale principio al quale è dedicata | la comunicazione della Commissione euro- Il regolamento (CE) n.
1907/2006 del | pea COM(2000) 1 final del 2 febbraio 2000 Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 | e contenuto nell’articolo 191 del Trattato dicembre 2006, concernente la registra- | sul funzionamento dell’Unione europea ha zione, la valutazione, l’autorizzazione e la | lo scopo di reagire rapidamente di fronte a chimiche | un possibile pericolo per la salute umana, restrizione delle | animale o vegetale, ovvero per la prote- (REACH), all’articolo 57 include il PFOA | zione dell’ambiente, nel caso in cui i dati tra le sostanze « estremamente preoccu- | scientifici non consentano una valutazione panti » per le proprietà di persistenza, bio- | completa del rischio, e permette, fra l’altro, accumulabilità e tossicità e nella categoria | di impedire la distribuzione dei prodotti o 1B in quanto tossico per la riproduzione e | materie che possano essere pericolosi. Il pertanto, inserito nella lista delle sostanze | principio di precauzione può essere invo- candidate all’autorizzazione.
Il conside- | cato quando un fenomeno, un prodotto o rando (70) del regolamento dispone che | un processo può avere effetti potenzial- « Effetti nocivi sulla salute umana e sul- | mente pericolosi, individuati tramite una l’ambiente derivanti da sostanze estrema- | valutazione scientifica anche se questa non mente preoccupanti dovrebbero essere im- | consente di determinare il rischio con suf- pediti attraverso l’applicazione di adeguate | ficiente certezza. Tale principio può essere misure di gestione dei rischi al fine di | altresì invocato nell’ipotesi di un rischio assicurare che eventuali rischi derivanti | potenziale e, se il rischio è alto, si possono dagli usi di una sostanza siano adeguata- | adottare varie misure attraverso atti giuri- mente controllati e nella prospettiva della | dici proporzionati. Le sostanze identificate progressiva sostituzione di tali sostanze con | come PFOS sono state inserite dalla diret- una sostanza idonea più sicura ».