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Una rotonda sul pane - Altreconomia Una rotonda sul pane - Altreconomia Una rotonda sul pane di Pietro Raitano — 30 Giugno 2011 La nuova tangenziale di Milano cancella il campo di grano bio dei Gas Per raggiungere il campo attraversiamo la striscia d’asfalto che porta verso la provinciale numero 13.	Mettiamo a rischio la nostra incolumità in un territorio di auto e… Tratto da Altreconomia 127 — Maggio 2011 La nuova tangenziale di Milano cancella il campo di grano bio dei Gas Per raggiungere il campo attraversiamo la striscia d’asfalto che porta verso la provinciale numero 13.	Si chiede pertanto che esso non venga approvato.
Mettiamo a rischio la nostra incolumità in un territorio di auto e… Tratto da Altreconomia 127 — Maggio 2011 La nuova tangenziale di Milano cancella il campo di grano bio dei Gas Per raggiungere il campo attraversiamo la striscia d’asfalto che porta verso la provinciale numero 13.	Mettiamo a rischio la nostra incolumità in un territorio di auto e camion.	Record brianzoli È nata solo nel 2009, ma già la provincia di Monza e Brianza detiene alcuni record.
Mettiamo a rischio la nostra incolumità in un territorio di auto e camion.	Sullo sfondo, i profili della Grigna e del Resegone.	Due anni fa è finita la conversione al biologico (“utilizziamo solo compost, 500 quintali a ettaro”).
Sullo sfondo, i profili della Grigna e del Resegone.	Più vicini, quelli del solito ipermercato di provincia, e delle villette a schiera che avanzano tra le coltivazioni.	Non appena saputo dell’ipotesi di tracciato delle bretelle della nuova tangenziale, il “Comitato verso il distretto di economia solidale della Brianza” ha inviato al ministero dell’Ambiente una serie di osservazioni.
Più vicini, quelli del solito ipermercato di provincia, e delle villette a schiera che avanzano tra le coltivazioni.	È lo sprawling, l’avanzata del cemento.	Record brianzoli È nata solo nel 2009, ma già la provincia di Monza e Brianza detiene alcuni record.
È lo sprawling, l’avanzata del cemento.	Da questo lato dalla strada, invece, è ancora regno contadino.	Il giochino vale almeno 3 miliardi di euro all’anno.
Da questo lato dalla strada, invece, è ancora regno contadino.	Almeno per ora.	Ovvero da non cementificare.
Almeno per ora.	Torniamo a Caponago (Mb), Brianza pura, dove ha avuto i natali il progetto “Spiga e madia”.	Per iniziare, è la più urbanizzata d’Italia: il 53,2% della superficie è occupata da suoli artificiali, secondo i dati del Rapporto 2010 del Centro di ricerca sui consumi di suolo, curato da Legambiente, Istituto nazionale di urbanistica e Dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico di Milano (Inu edizioni, 22 euro).
Torniamo a Caponago (Mb), Brianza pura, dove ha avuto i natali il progetto “Spiga e madia”.	Ne parlammo su Ae nel gennaio 2009: in un territorio “spaesato”, il Comitato “verso il Distretto di economia solidale della Brianza” (Desbri) e la “Retina” dei gruppi di acquisto locali danno vita a un progetto di produzione di frumento, molitura, panificazione e distribuzione in un raggio di 20 chilometri.	Nella lettera, datata 8 aprile 2011, si fanno le pulci al progetto.
Ne parlammo su Ae nel gennaio 2009: in un territorio “spaesato”, il Comitato “verso il Distretto di economia solidale della Brianza” (Desbri) e la “Retina” dei gruppi di acquisto locali danno vita a un progetto di produzione di frumento, molitura, panificazione e distribuzione in un raggio di 20 chilometri.	Si comincia da zero, nel 2007, senza alcun di finanziamento, quando una famiglia del Desbri (quella di Roberto Brambilla) affida un campo al progetto.	Mettiamo a rischio la nostra incolumità in un territorio di auto e camion.
Parte la conversione al biologico e una collaborazione con la cooperativa sociale “Cooperativa agricola fraternità” (Co.a.Fra.)	della Cascina Nibai di Cernusco sul Naviglio (Mi), con il mugnaio e il panettiere.	O almeno, si dovrebbe, rotonda permettendo.
della Cascina Nibai di Cernusco sul Naviglio (Mi), con il mugnaio e il panettiere.	Filiera corta e prezzo giusto, in una zona dove la coltivazione di frumento per l’alimentazione umana era estinta: un successo che oggi coinvolge 30 gruppi di acquisto, 450 famiglie, tra “mangiatori” di pane e semplici acquirenti di farina, tanto da finire anche in una puntata di Report, a metà aprile 2011.	(l.m.)
Filiera corta e prezzo giusto, in una zona dove la coltivazione di frumento per l’alimentazione umana era estinta: un successo che oggi coinvolge 30 gruppi di acquisto, 450 famiglie, tra “mangiatori” di pane e semplici acquirenti di farina, tanto da finire anche in una puntata di Report, a metà aprile 2011.	La tv però non dice che questa è una storia che rischia di non avere un lieto fine: Roberto mi mostra i confini del campo sulla mappa catastale.	Per iniziare, è la più urbanizzata d’Italia: il 53,2% della superficie è occupata da suoli artificiali, secondo i dati del Rapporto 2010 del Centro di ricerca sui consumi di suolo, curato da Legambiente, Istituto nazionale di urbanistica e Dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico di Milano (Inu edizioni, 22 euro).
La tv però non dice che questa è una storia che rischia di non avere un lieto fine: Roberto mi mostra i confini del campo sulla mappa catastale.	Sembra un incubo, ma è la realtà: il progetto della nuova tangenziale di Milano, la Tangenziale Est esterna milanese (Teem) prevede che nel bel mezzo del campo venga realizzata una delle rotonde che portano ai caselli.	(l.m.)
Sembra un incubo, ma è la realtà: il progetto della nuova tangenziale di Milano, la Tangenziale Est esterna milanese (Teem) prevede che nel bel mezzo del campo venga realizzata una delle rotonde che portano ai caselli.	Un disastro.	Più vicini, quelli del solito ipermercato di provincia, e delle villette a schiera che avanzano tra le coltivazioni.
Un disastro.	Dopo quattro anni “Spiga e madia” rischia di essere spazzato via da una spianata di cemento e traffico.	Torniamo a Caponago (Mb), Brianza pura, dove ha avuto i natali il progetto “Spiga e madia”.
Dopo quattro anni “Spiga e madia” rischia di essere spazzato via da una spianata di cemento e traffico.	Franco Viganò, di Cascina Nibai, guarda il piccolo campo adiacente al suo e non ha dubbi: “È trattato chimicamente, fra poco non sarà più fertile”.	Per iniziare, è la più urbanizzata d’Italia: il 53,2% della superficie è occupata da suoli artificiali, secondo i dati del Rapporto 2010 del Centro di ricerca sui consumi di suolo, curato da Legambiente, Istituto nazionale di urbanistica e Dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico di Milano (Inu edizioni, 22 euro).
Franco Viganò, di Cascina Nibai, guarda il piccolo campo adiacente al suo e non ha dubbi: “È trattato chimicamente, fra poco non sarà più fertile”.	Ovvero, è a rischio desertificazione.	Come se non bastasse, Monza e la Brianza “ospitano” trentacinque imprese edili per ogni chilometro quadrato.
Ovvero, è a rischio desertificazione.	Mi spiega il suo metodo, la rotazione triennale.	E che ormai li ha abituati a pane buono a prezzo equo.
Mi spiega il suo metodo, la rotazione triennale.	Qui le leguminose, là le colture “sarchiate”, e infine quelle autunnali e invernali.	(3,235%).
Qui le leguminose, là le colture “sarchiate”, e infine quelle autunnali e invernali.	Un ultimo pezzo di terreno è coltivato a erba medica, “per far riprendere bene il terreno”.	(l.m.)
Un ultimo pezzo di terreno è coltivato a erba medica, “per far riprendere bene il terreno”.	Il nome lo dice, la sapienza è contadina.	Parte la conversione al biologico e una collaborazione con la cooperativa sociale “Cooperativa agricola fraternità” (Co.a.Fra.)
Il nome lo dice, la sapienza è contadina.	Due anni fa è finita la conversione al biologico (“utilizziamo solo compost, 500 quintali a ettaro”).	Franco Viganò, di Cascina Nibai, guarda il piccolo campo adiacente al suo e non ha dubbi: “È trattato chimicamente, fra poco non sarà più fertile”.
Due anni fa è finita la conversione al biologico (“utilizziamo solo compost, 500 quintali a ettaro”).	Dove due anni fa c’era il grano da cui stata ricavata la farina utilizzata per fare il pane che sto mangiando -omaggio di Roberto- ora ci sono i piselli (“la soia è troppo a rischio ogm”).	Fanno quasi 200 quintali di farina.
Dove ora c’è l’erba medica (7 ettari circa, su un totale di 18) a ottobre si pianterà il grano.	O almeno, si dovrebbe, rotonda permettendo.	Ne parlammo su Ae nel gennaio 2009: in un territorio “spaesato”, il Comitato “verso il Distretto di economia solidale della Brianza” (Desbri) e la “Retina” dei gruppi di acquisto locali danno vita a un progetto di produzione di frumento, molitura, panificazione e distribuzione in un raggio di 20 chilometri.
Fanno quasi 200 quintali di farina.	“La novità -mi dicono Roberto e Franco, quasi all’unisono- è che questa volta non è solo il contadino a opporsi a un progetto di cementificazione.	Da questo lato dalla strada, invece, è ancora regno contadino.
“La novità -mi dicono Roberto e Franco, quasi all’unisono- è che questa volta non è solo il contadino a opporsi a un progetto di cementificazione.	Qui ci sono centinaia di famiglie che vedono minacciato un progetto cui lavorano da tanto tempo”.	Giuseppe pensa al suo campo: “Il cascinotto lo utilizziamo per la festa del raccolto.
Qui ci sono centinaia di famiglie che vedono minacciato un progetto cui lavorano da tanto tempo”.	E che ormai li ha abituati a pane buono a prezzo equo.	Stante il quadro attuale, i Comuni dell’‘Associazione per la realizzazione della Tangenziale Est esterna di Milano e il potenziamento del sistema della mobilità dell’Est milanese e del Nord lodigiano’ chiedono al ministero delle Infrastrutture ed alla Regione Lombardia di assumersi la responsabilità e di pronunciarsi in modo chiaro su come intendono attuare l’accordo di programma sottoscritto”.
E che ormai li ha abituati a pane buono a prezzo equo.	Ovvero a un benessere irrinunciabile.	Il richiamo della Commissione europea, che considera il suolo una risorsa “non rinnovabile”, non scuote l’Italia.
Ovvero a un benessere irrinunciabile.	“Le siepi che delimitano il campo e lo separano dalla strada, indispensabili per la certificazione bio, le hanno piantate i gasisti, rispondendo a una richiesta di aiuto di Franco” mi spiega Giuseppe Vergani, uno dei coordinatori della Retina.	Nulla è stato definito per gli altri impegni sottoscritti nell’accordo, in particolare quelli per noi più importanti: spostamento del casello autostradale A4 e prolungamento della linee metropolitane M2 ed M3.
“Le siepi che delimitano il campo e lo separano dalla strada, indispensabili per la certificazione bio, le hanno piantate i gasisti, rispondendo a una richiesta di aiuto di Franco” mi spiega Giuseppe Vergani, uno dei coordinatori della Retina.	Non appena saputo dell’ipotesi di tracciato delle bretelle della nuova tangenziale, il “Comitato verso il distretto di economia solidale della Brianza” ha inviato al ministero dell’Ambiente una serie di osservazioni.	Facciamo due conti insieme: un campo biologico produce 35 quintali di grano a ettaro, il 75% in peso è la farina.
Nella lettera, datata 8 aprile 2011, si fanno le pulci al progetto.	In particolare, il documento svela alcune incongruenze del tracciato definitivo, risalente al febbraio 2011, rispetto al progetto preliminare approvato dal governo nel 2005.	Stante il quadro attuale, i Comuni dell’‘Associazione per la realizzazione della Tangenziale Est esterna di Milano e il potenziamento del sistema della mobilità dell’Est milanese e del Nord lodigiano’ chiedono al ministero delle Infrastrutture ed alla Regione Lombardia di assumersi la responsabilità e di pronunciarsi in modo chiaro su come intendono attuare l’accordo di programma sottoscritto”.
Il nodo sta tutto nelle previsioni di aumento del traffico: lo studio non è stato infatti affidato a un soggetto indipendente dalla concessionaria (che si chiama Tangenziale Esterna spa), e dà risultati assai differenti rispetto ai precedenti studi condotti in ambito istituzionale, e propedeutici all’accordo di programma sottoscritto nel 2007 dal ministero delle Infrastrutture, dalla Regione Lombardia, dalle Province di Milano e Lodi e da 5 Comuni in rappresentanza dei 66 enti interessati dall’opera.	Le previsioni di traffico sono ovviamente anche alla base del piano finanziario dell’opera, che non è mai stato divulgato agli enti locali.	Si comincia da zero, nel 2007, senza alcun di finanziamento, quando una famiglia del Desbri (quella di Roberto Brambilla) affida un campo al progetto.
Le previsioni di traffico sono ovviamente anche alla base del piano finanziario dell’opera, che non è mai stato divulgato agli enti locali.	La lettera si concentra sul peggioramento della qualità dell’aria e sul clima acustico, sulle conseguenze per il suolo e le acque, e su quelle ovvie per l’agricoltura.	Qui ci sono centinaia di famiglie che vedono minacciato un progetto cui lavorano da tanto tempo”.
La lettera si concentra sul peggioramento della qualità dell’aria e sul clima acustico, sulle conseguenze per il suolo e le acque, e su quelle ovvie per l’agricoltura.	Le richieste finali sono chiare: una riedizione di uno specifico studio sul traffico e l’inserimento nelle valutazioni della realizzazione dei tratti di metropolitana previsti a suo tempo, che il traffico dovrebbero ridurre.	Torniamo a Caponago (Mb), Brianza pura, dove ha avuto i natali il progetto “Spiga e madia”.
Le richieste finali sono chiare: una riedizione di uno specifico studio sul traffico e l’inserimento nelle valutazioni della realizzazione dei tratti di metropolitana previsti a suo tempo, che il traffico dovrebbero ridurre.	Anche il Comune di Agrate, interessato dall’opera, si è lamentato della versione definitiva del progetto, in contrasto con l’accordo di programma del 2007.	Sembra un incubo, ma è la realtà: il progetto della nuova tangenziale di Milano, la Tangenziale Est esterna milanese (Teem) prevede che nel bel mezzo del campo venga realizzata una delle rotonde che portano ai caselli.
Anche il Comune di Agrate, interessato dall’opera, si è lamentato della versione definitiva del progetto, in contrasto con l’accordo di programma del 2007.	Ecco il testo di un comunicato stampa diffuso a febbraio: “Si prende atto che ad oggi l’accordo di programma è stato disatteso.	Ne parlammo su Ae nel gennaio 2009: in un territorio “spaesato”, il Comitato “verso il Distretto di economia solidale della Brianza” (Desbri) e la “Retina” dei gruppi di acquisto locali danno vita a un progetto di produzione di frumento, molitura, panificazione e distribuzione in un raggio di 20 chilometri.
Ecco il testo di un comunicato stampa diffuso a febbraio: “Si prende atto che ad oggi l’accordo di programma è stato disatteso.	Nulla è stato definito per gli altri impegni sottoscritti nell’accordo, in particolare quelli per noi più importanti: spostamento del casello autostradale A4 e prolungamento della linee metropolitane M2 ed M3.	Ne parlammo su Ae nel gennaio 2009: in un territorio “spaesato”, il Comitato “verso il Distretto di economia solidale della Brianza” (Desbri) e la “Retina” dei gruppi di acquisto locali danno vita a un progetto di produzione di frumento, molitura, panificazione e distribuzione in un raggio di 20 chilometri.
Nulla è stato definito per gli altri impegni sottoscritti nell’accordo, in particolare quelli per noi più importanti: spostamento del casello autostradale A4 e prolungamento della linee metropolitane M2 ed M3.	Per la realizzazione dei prolungamenti delle metropolitane non è stata destinata né dallo Stato, né dalla Regione alcuna risorsa, né tanto meno è stato definito un credibile piano finanziario con la ripartizione dei costi.	Un disastro.
Per la realizzazione dei prolungamenti delle metropolitane non è stata destinata né dallo Stato, né dalla Regione alcuna risorsa, né tanto meno è stato definito un credibile piano finanziario con la ripartizione dei costi.	Stante il quadro attuale, i Comuni dell’‘Associazione per la realizzazione della Tangenziale Est esterna di Milano e il potenziamento del sistema della mobilità dell’Est milanese e del Nord lodigiano’ chiedono al ministero delle Infrastrutture ed alla Regione Lombardia di assumersi la responsabilità e di pronunciarsi in modo chiaro su come intendono attuare l’accordo di programma sottoscritto”.	Nella lettera, datata 8 aprile 2011, si fanno le pulci al progetto.
Il 6 aprile anche Legambiente Lombardia è tornata sul progetto di tangenziale, inviando a tutte le autorità competenti e agli enti coinvolti le sue osservazioni, in un documento di 10 pagine che si conclude così: “Si ritiene che il progetto definitivo della Tangenziale Est esterna di Milano e delle opere connesse non possa garantire un effettivo ed efficace miglioramento del quadro della mobilità dell’est milanese, a fronte della certezza del verificarsi di gravissimi impatti ambientali, paesaggistici ed urbanistici, nonché di rilevanti danni al sistema produttivo agricolo.	Si chiede pertanto che esso non venga approvato.	Ma la critica fondamentale ha a che fare con i gravi effetti ambientali dell’opera: un vertiginoso consumo di suolo agricolo, in gran parte all’interno del Parco Sud, e un inevitabile aumento di traffico, che non potrà che peggiorare il livello di congestione e di inquinamento, sia nei comuni di cintura che nel capoluogo lombardo”.
Ma la critica fondamentale ha a che fare con i gravi effetti ambientali dell’opera: un vertiginoso consumo di suolo agricolo, in gran parte all’interno del Parco Sud, e un inevitabile aumento di traffico, che non potrà che peggiorare il livello di congestione e di inquinamento, sia nei comuni di cintura che nel capoluogo lombardo”.	Ad ascoltare le proteste dovrebbe essere Tangenziale Esterna spa (costituita il 14 gennaio 2009) è la società concessionaria per “la progettazione, la realizzazione e la gestione della nuova Tangenziale Est esterna di Milano”, affidata tramite gara pubblica di project financing dal committente Cal (Concessioni Autostradali Lombarde) spa.	Giuseppe pensa al suo campo: “Il cascinotto lo utilizziamo per la festa del raccolto.
Ad ascoltare le proteste dovrebbe essere Tangenziale Esterna spa (costituita il 14 gennaio 2009) è la società concessionaria per “la progettazione, la realizzazione e la gestione della nuova Tangenziale Est esterna di Milano”, affidata tramite gara pubblica di project financing dal committente Cal (Concessioni Autostradali Lombarde) spa.	Cal spa, costituita nel febbraio 2007, è controllata in modo paritetico da Regione Lombardia, attraverso Infrastrutture Lombarde, e dal ministero delle Infrastrutture, con Anas.	Un disastro.
Cal spa, costituita nel febbraio 2007, è controllata in modo paritetico da Regione Lombardia, attraverso Infrastrutture Lombarde, e dal ministero delle Infrastrutture, con Anas.	Dietro Tangenziale Esterna ci sono nomi noti, costruttori e coop rosse: Impregilo (15,50%), Pizzarotti (7,90%), Coopsette (4,185%), C.M.B (4,09%), Unieco (4,09%), C.M.C.	(l.m.)
Dietro Tangenziale Esterna ci sono nomi noti, costruttori e coop rosse: Impregilo (15,50%), Pizzarotti (7,90%), Coopsette (4,185%), C.M.B (4,09%), Unieco (4,09%), C.M.C.	(3,235%).	Fanno quasi 200 quintali di farina.
(3,235%).	Il principale azionista, però, è Tem spa (57%), che a sua volta appartiene a Autostrade per l’Italia spa (Benetton, 32% delle azioni), Milano Serravalle Milano Tangenziali spa (32%), Asam spa (14,99%), Società autostrada Torino-Alessandria-Piacenza spa (8%) Autostrade Lombarde spa (8%), Intesa Sanpaolo (5%) e Provincia di Milano (con lo 0.01%).	Il nodo sta tutto nelle previsioni di aumento del traffico: lo studio non è stato infatti affidato a un soggetto indipendente dalla concessionaria (che si chiama Tangenziale Esterna spa), e dà risultati assai differenti rispetto ai precedenti studi condotti in ambito istituzionale, e propedeutici all’accordo di programma sottoscritto nel 2007 dal ministero delle Infrastrutture, dalla Regione Lombardia, dalle Province di Milano e Lodi e da 5 Comuni in rappresentanza dei 66 enti interessati dall’opera.
Il principale azionista, però, è Tem spa (57%), che a sua volta appartiene a Autostrade per l’Italia spa (Benetton, 32% delle azioni), Milano Serravalle Milano Tangenziali spa (32%), Asam spa (14,99%), Società autostrada Torino-Alessandria-Piacenza spa (8%) Autostrade Lombarde spa (8%), Intesa Sanpaolo (5%) e Provincia di Milano (con lo 0.01%).	Giuseppe pensa al suo campo: “Il cascinotto lo utilizziamo per la festa del raccolto.	Le previsioni di traffico sono ovviamente anche alla base del piano finanziario dell’opera, che non è mai stato divulgato agli enti locali.
Giuseppe pensa al suo campo: “Il cascinotto lo utilizziamo per la festa del raccolto.	Vorrà dire che la prossima la faremo in autogrill…”.	Franco Viganò, di Cascina Nibai, guarda il piccolo campo adiacente al suo e non ha dubbi: “È trattato chimicamente, fra poco non sarà più fertile”.
Vorrà dire che la prossima la faremo in autogrill…”.	Record brianzoli È nata solo nel 2009, ma già la provincia di Monza e Brianza detiene alcuni record.	Sembra un incubo, ma è la realtà: il progetto della nuova tangenziale di Milano, la Tangenziale Est esterna milanese (Teem) prevede che nel bel mezzo del campo venga realizzata una delle rotonde che portano ai caselli.
Record brianzoli È nata solo nel 2009, ma già la provincia di Monza e Brianza detiene alcuni record.	Per iniziare, è la più urbanizzata d’Italia: il 53,2% della superficie è occupata da suoli artificiali, secondo i dati del Rapporto 2010 del Centro di ricerca sui consumi di suolo, curato da Legambiente, Istituto nazionale di urbanistica e Dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico di Milano (Inu edizioni, 22 euro).	Sullo sfondo, i profili della Grigna e del Resegone.
Per iniziare, è la più urbanizzata d’Italia: il 53,2% della superficie è occupata da suoli artificiali, secondo i dati del Rapporto 2010 del Centro di ricerca sui consumi di suolo, curato da Legambiente, Istituto nazionale di urbanistica e Dipartimento di architettura e pianificazione del Politecnico di Milano (Inu edizioni, 22 euro).	Come se non bastasse, Monza e la Brianza “ospitano” trentacinque imprese edili per ogni chilometro quadrato.	In particolare, il documento svela alcune incongruenze del tracciato definitivo, risalente al febbraio 2011, rispetto al progetto preliminare approvato dal governo nel 2005.
Come se non bastasse, Monza e la Brianza “ospitano” trentacinque imprese edili per ogni chilometro quadrato.	Sono 13mila in tutto, e come spiega Antonino Brambilla, vicepresidente della Giunta provinciale e assessore alla Pianificazione territoriale, “non stanno con le mani in mano”.	Dietro Tangenziale Esterna ci sono nomi noti, costruttori e coop rosse: Impregilo (15,50%), Pizzarotti (7,90%), Coopsette (4,185%), C.M.B (4,09%), Unieco (4,09%), C.M.C.
Sono 13mila in tutto, e come spiega Antonino Brambilla, vicepresidente della Giunta provinciale e assessore alla Pianificazione territoriale, “non stanno con le mani in mano”.	Il richiamo della Commissione europea, che considera il suolo una risorsa “non rinnovabile”, non scuote l’Italia.	E se altrove (in Repubblica Ceca, ad esempio) viene considerato una risorsa ambientale, da noi il suolo è esclusivamente una variabile urbanistica.
Il richiamo della Commissione europea, che considera il suolo una risorsa “non rinnovabile”, non scuote l’Italia.	E se altrove (in Repubblica Ceca, ad esempio) viene considerato una risorsa ambientale, da noi il suolo è esclusivamente una variabile urbanistica.	E non è un caso se la “campagna di primavera” dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) è servita a convincere il governo nazionale che è “buona cosa” finanziare la spesa corrente dell’ente destinando a questa fino al 75% degli oneri di urbanizzazione, i contributi che il privato che lottizza paga all’ente locale e che dovrebbero tradursi in pubblica illuminazione, spazi di verde attrezzato, asili nido e scuole materne, mercati di quartiere, delegazioni comunali, chiese e altri edifici religiosi, impianti sportivi di quartiere, centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie.
E se altrove (in Repubblica Ceca, ad esempio) viene considerato una risorsa ambientale, da noi il suolo è esclusivamente una variabile urbanistica.	È lo è ancora di più da quando la fiscalità dei Comuni dipende dal mattone.	O almeno, si dovrebbe, rotonda permettendo.
È lo è ancora di più da quando la fiscalità dei Comuni dipende dal mattone.	Anche a Monza è aperto un fronte con gli enti locali: l’elaborazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) è fiaccata dalla resistenze dei sindaci che, racconta ancora l’assessore Antonino Brambilla, fanno la fila davanti al suo ufficio “terrorizzati dall’idea che nel territorio da loro amministrato vengano individuate aree agricole strategiche”.	Il nome lo dice, la sapienza è contadina.
E non è un caso se la “campagna di primavera” dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) è servita a convincere il governo nazionale che è “buona cosa” finanziare la spesa corrente dell’ente destinando a questa fino al 75% degli oneri di urbanizzazione, i contributi che il privato che lottizza paga all’ente locale e che dovrebbero tradursi in pubblica illuminazione, spazi di verde attrezzato, asili nido e scuole materne, mercati di quartiere, delegazioni comunali, chiese e altri edifici religiosi, impianti sportivi di quartiere, centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie.	Il giochino vale almeno 3 miliardi di euro all’anno.	Anche il Comune di Agrate, interessato dall’opera, si è lamentato della versione definitiva del progetto, in contrasto con l’accordo di programma del 2007.
Il giochino vale almeno 3 miliardi di euro all’anno.	La misura, introdotta in via straordinaria con la finanziaria 2005, è stata prorogata anche con l’ultimo decreto “milleproroghe”.	Facciamo due conti insieme: un campo biologico produce 35 quintali di grano a ettaro, il 75% in peso è la farina.
La misura, introdotta in via straordinaria con la finanziaria 2005, è stata prorogata anche con l’ultimo decreto “milleproroghe”.	I risultati si possono toccare con mano: ogni anno, meno 9.400 ettari di superfici agricole nelle 4 Regioni i cui dati sono analizzati nel Rapporto 2010 (Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Sardegna); nella provincia sarda di Olbia Tempio, l’urbanizzazione cresce al tasso di 25,1 m2 per abitante all’anno.	Il principale azionista, però, è Tem spa (57%), che a sua volta appartiene a Autostrade per l’Italia spa (Benetton, 32% delle azioni), Milano Serravalle Milano Tangenziali spa (32%), Asam spa (14,99%), Società autostrada Torino-Alessandria-Piacenza spa (8%) Autostrade Lombarde spa (8%), Intesa Sanpaolo (5%) e Provincia di Milano (con lo 0.01%).
I risultati si possono toccare con mano: ogni anno, meno 9.400 ettari di superfici agricole nelle 4 Regioni i cui dati sono analizzati nel Rapporto 2010 (Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Sardegna); nella provincia sarda di Olbia Tempio, l’urbanizzazione cresce al tasso di 25,1 m2 per abitante all’anno.	Ma il dato più significativo è un altro: in Sardegna, tra il 2003 e il 2008, sono stati costruiti 4.148 metri quadri per ogni nuovo abitante residente sull’isola (28.068, in tutto).	Fanno quasi 200 quintali di farina.
Ma il dato più significativo è un altro: in Sardegna, tra il 2003 e il 2008, sono stati costruiti 4.148 metri quadri per ogni nuovo abitante residente sull’isola (28.068, in tutto).	Un piccolo supermercato a testa.	Ovvero, è a rischio desertificazione.
VIVACEMENTE il giornalino del cuore e della mente: Educare il palato dei bambini È molto importante educare il palato dei bambini durante il loro processo di crescita.	Questo ovviamente ha inizio in famiglia, ma anche a scuola si può lavorare, attraverso un coinvolgente percorso di educazione alimentare, per consapevolizzare i bambini e far sì che imparino a scegliere e prediligere gli alimenti più in linea con la salute.	SAPIDO: molto gustoso, ricco di sapore.
In riferimento alla colazione e alla merenda, se un bambino viene abituato a consumare creme spalmabili in grande quantità, non offrendogli per esempio la possibilità di apprezzare il gusto della marmellata di frutta, da grande faticherà a evitare cibi meno salutari, sentendosi più attratto da gusti artificiali arricchiti da additivi che spesso creano forme di dipendenza.	I bambini nei primi mesi di vita amano il gusto dolce del latte.	VIVACEMENTE il giornalino del cuore e della mente: Educare il palato dei bambini È molto importante educare il palato dei bambini durante il loro processo di crescita.
I bambini nei primi mesi di vita amano il gusto dolce del latte.	Dopo alcuni mesi, inizia lo svezzamento e assaggiano anche altri cibi come per esempio il brodo vegetale e le prime verdure.	Il palato va educato ad apprezzare tutti i gusti, perché il nostro organismo per crescere bene e restare in salute ha bisogno di nutrirsi in modo variegato, mangiando cibi di colori differenti: lattuga, pomodori, finocchi, carote, zucca, rape, mirtilli, lamponi... perché ognuno di essi apporta benefici diversi.
Dopo alcuni mesi, inizia lo svezzamento e assaggiano anche altri cibi come per esempio il brodo vegetale e le prime verdure.	Così imparano via via a scoprire altri sapori.	In riferimento alla colazione e alla merenda, se un bambino viene abituato a consumare creme spalmabili in grande quantità, non offrendogli per esempio la possibilità di apprezzare il gusto della marmellata di frutta, da grande faticherà a evitare cibi meno salutari, sentendosi più attratto da gusti artificiali arricchiti da additivi che spesso creano forme di dipendenza.
Così imparano via via a scoprire altri sapori.	Il palato va educato ad apprezzare tutti i gusti, perché il nostro organismo per crescere bene e restare in salute ha bisogno di nutrirsi in modo variegato, mangiando cibi di colori differenti: lattuga, pomodori, finocchi, carote, zucca, rape, mirtilli, lamponi... perché ognuno di essi apporta benefici diversi.	In riferimento alla colazione e alla merenda, se un bambino viene abituato a consumare creme spalmabili in grande quantità, non offrendogli per esempio la possibilità di apprezzare il gusto della marmellata di frutta, da grande faticherà a evitare cibi meno salutari, sentendosi più attratto da gusti artificiali arricchiti da additivi che spesso creano forme di dipendenza.
Il palato va educato ad apprezzare tutti i gusti, perché il nostro organismo per crescere bene e restare in salute ha bisogno di nutrirsi in modo variegato, mangiando cibi di colori differenti: lattuga, pomodori, finocchi, carote, zucca, rape, mirtilli, lamponi... perché ognuno di essi apporta benefici diversi.	Usare poco sale in cucina è utile per la salute, ma si ottengono cibi un po’ scipiti, poco saporiti e per alcuni palati poco appetitosi.	I bambini nei primi mesi di vita amano il gusto dolce del latte.
Per ottenere piatti più gustosi si possono aggiungere alcune spezie (come per esempio lo zenzero, la cannella o i chiodi di garofano) che rendono i cibi più sapidi.	VARIEGATO: di tutti i colori e di grande varietà.	SAPIDO: molto gustoso, ricco di sapore.

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Italian-BERT-FineTuning-Embeddings

This repository contains a comprehensive dataset designed for fine-tuning BERT-based Italian embedding models. The dataset aims to enhance performance on tasks such as information retrieval, semantic search, and embeddings generation.

Dataset Overview

This dataset leverages the C4 dataset (Italian subset) and employs advanced techniques like sliding window segmentation and in-document sampling to create high-quality, diverse examples from large Italian documents.

Data Format

The dataset is stored in .jsonl format with the following fields:

query: A query or sentence fragment.
positive: A relevant text segment closely associated with the query.
hard_negative: A challenging non-relevant text segment, similar in context but unrelated to the query.

Example:

{
  "query": "Stanchi di non riuscire a trovare il partner perfetto?.",
  "positive": "La cosa principale da fare è pubblicare il proprio annuncio e aspettare una risposta.",
  "hard_negative": "Quale rapporto tra investimenti IT e sicurezza?"
}

Dataset Statistics

Training Set: 1.13 million rows (~4.5 GB)
Test Set: 9.09 million rows (~0.5 GB)

Dataset Construction

This dataset was built using the following methodologies:

Sliding Window Segmentation
Extracting overlapping text segments to preserve contextual information and maximize coverage of the source material.
In-Document Sampling
Sampling relevant (positive) and challenging non-relevant (hard_negative) examples within the same document to ensure robust and meaningful examples.

Why C4?
The C4 dataset was selected due to its vast collection of high-quality Italian text, providing a rich source for creating varied training samples.

Fine-Tuned Model

A fine-tuned BERT-based Italian embedding model trained on this dataset is available:
Fine-Tuned Model Repository

Model Base:

dbmdz/bert-base-italian-xxl-uncased

Licensing and Usage

This dataset is licensed under the Apache 2.0 License. If you use this dataset or the fine-tuned model in your research or applications, please provide appropriate credit:

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