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Contratti
2023
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 12 del 30-1-2023
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-01-30&atto.codiceRedazionale=TX23BHA2266
NUOVO CIRCONDARIO IMOLESE
Sede: via Boccaccio n. 27 - 40026 Imola (BO) Punti di contatto: Servizio Centrale Unica di Committenza - Tel. +39 0542 603315 Codice Fiscale: 90036770379 Partita IVA: 02958441202
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.12 del 30-1-2023)
Avviso di rettifica e proroga termini bando di gara - Affidamento appalto relativo ai servizi di ingegneria e architettura per i lavori di rigenerazione dell'immobile denominato cantine Fabbri - Comune di Castel Guelfo di Bologna - CIG 9583350E96 SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE. Nuovo Circondario Imolese-Servizio Centrale Unica di Committenza, via Boccaccio 27, 40026 Imola (BO) - Codice NUTS ITH55 - Contatti Dott. Michele Neri Tel. +39 0542603315 - Pec [email protected] - http://www.nuovocircondarioimolese.it. SEZIONE II OGGETTO: affidamento dell'appalto relativo ai servizi di ingegneria ed architettura. Incarico professionale progetto esecutivo, direzione lavori, coordinamento della sicurezza e prestazioni accessorie per i lavori di rigenerazione con riqualificazione architettonica e funzionale dell'immobile denominato ex-cantine fabbri - comune di Castel Guelfo di Bologna. CIG: 9583350E96. CUP D45E20006010004 Bando di gara pubblicato sulla GURI V serie speciale n.4 del 11/01/2023 SEZIONE VII MODIFICHE: proroga dei termini di presentazione delle offerte dal 26/01/2023 ore 12:00 al giorno 06/02/2023 ore 10:00. Modalità di apertura delle offerte: proroga dalle ore 9:00 del 27/01/2023 alle ore 10:30 del 06/02/2023 in seduta pubblica virtuale mediante Piattaforma SATER. Determina n. 13 del 25/01/2023 Il responsabile del servizio C.U.C. dott. Michele Neri TX23BHA2266
Serie Generale
2005
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
Serie Generale n. 292 del 16-12-2005
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2005-12-16&atto.codiceRedazionale=05A11795&elenco30giorni=false
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
COMUNICATO
Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio della specialita' medicinale per uso umano «Erremox» (GU Serie Generale n.292 del 16-12-2005)
Estratto determinazione A.I.C./N n. 662 del 2 dicembre 2005 La titolarità delle autorizzazioni all'immissione in commercio del sotto elencato medicinale fino ad ora registrato a nome della società Errekappa Euroterapici S.pa. (codice fiscale 09674060158) con sede legale e domicilio fiscale in via Ciro Menotti, 1/A, 20129 - Milano. Medicinale: ERREMOX. Confezioni: A.I.C. n. 028964029 - flacone 100 ml polvere uso orale 5% (sospesa); A.I.C. n. 028964031 - 12 capsule 500 mg (sospesa); A.I.C. n. 028964043 - 12 compresse 1 g. È ora trasferita alla societa': Laboratori Alter S.r.l. (codice fiscale 04483510964) con sede legale e domicilio fiscale in via Egadi, 7, 20144 Milano. I lotti del medicinale prodotti a nome del vecchio titolare possono essere dispensati al pubblico fino alla data di scadenza indicata in etichetta. La presente determinazione ha effetto dal giorno successivo a quello della data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Contratti
2021
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 128 del 5-11-2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-11-05&atto.codiceRedazionale=TX21BHA25774
TERNA S.P.A.
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.128 del 5-11-2021)
Avviso di rettifica bando di gara - Settori speciali - Servizi - Direttiva 2014/25/UE SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE/ENTE AGGIUDICATORE: I.1) Denominazione e indirizzi: Terna SpA - Viale Egidio Galbani 70 - 00156 Roma - Italia - Telefono: +39 0683138111 - E-mail: [email protected] Codice NUTS: IT. Indirizzo Internet: indirizzo principale: https://portaleacquisti.terna.it SEZIONE II: OGGETTO II.1) Entità dell'appalto; II.1.1) Denominazione: Gara 36457 - Servizi per il Noleggio a Lungo Termine di Veicoli della flotta operativa CIG: 890149413B (Supplemento alla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, 2021/S 182-474621 - Gazzetta Ufficiale Italiana V serie Speciale del 24.09.2021, n. 111). II.1.2) Codice CPV principale: 60140000 - Servizi di trasporto non regolare di passeggeri. II.1.3) Tipo di appalto: Servizi. II.1.4) Breve descrizione: Servizi di Noleggio a Lungo Termine di Veicoli della flotta operativa di Terna. SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI. VI.5) Data di spedizione del presente avviso: 27/10/2021. VI.6) Riferimento dell'avviso originale: Numero dell'avviso nella GU S: 2021/S 182-474621. SEZIONE VII: MODIFICHE VII.1) Informazioni da correggere o aggiungere: VII.1.2) Testo da correggere nell'avviso originale Numero della sezione: IV 2.2 Anzichè Data: 04/11/2021 Ora locale: 16:00 leggi: Data: 10/11/2021 Ora locale: 12:00 Il responsabile del procedimento in fase di affidamento Mauro Scuttari TX21BHA25774
Serie Generale
2011
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Serie Generale n. 11 del 15-1-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-01-15&atto.codiceRedazionale=11A00184&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
COMUNICATO
Avvio del procedimento per lo scioglimento di n. 54 societa' cooperative aventi sede nella regione Campania. (11A00184) (GU Serie Generale n.11 del 15-01-2011)
La scrivente amministrazione, in relazione agli atti di propria competenza, comunica ai sensi e per gli effetti dell'art. 7 della legge n. 241/1990, che è avviato il procedimento per lo scioglimento d'ufficio senza nomina di liquidatore delle società cooperative sotto elencate, in quanto, dagli accertamenti effettuati, le stesse risultano trovarsi nelle condizioni previste dall'art. 2545-septiesdecies del codice civile. I soggetti legittimati di cui al citato art. 7 della legge n. 241/1990, potranno chiedere informazioni o far pervenire memorie e documenti entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, ai seguenti numeri: fax 06/47055020 - tel. 06/47055073 o all'indirizzo: Ministero dello sviluppo economico, Dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione, direzione generale delle PMI e gli enti cooperativi, divisione IV, Viale Boston, 25 - 00144 Roma. Responsabile del procedimento è la dr.ssa Silvia Trento. Parte di provvedimento in formato grafico
Contratti
2020
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 16 del 10-2-2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-02-10&atto.codiceRedazionale=TX20BGA3076
CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA DEI COMUNI DI ROSETO CAPO SPULICO, ORIOLO, CANNA E MONTEGIORDANO
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.16 del 10-2-2020)
Esito di gara - CIG 7836478239 SEZIONE I: ENTE APPALTANTE: Centrale Unica di Committenza dei Comuni di Roseto Capo Spulico, Oriolo, Canna, Montegiordano (CS). SEZIONE II: OGGETTO: Servizi di progettazione, relazione geologica, direzione lavori e coordinamento della sicurezza, relativamente a: Intervento di mitigazione del dissesto idrogeologico - Cod. Rendis 18IR599/G1 del Comune di Oriolo. SEZIONE V: AGGIUDICATARIO: RTP Ing. Antonino Romeo (Capogruppo) con sede in Via Turchia - Rende (CS). Importo: € 149.645,70 Iva esclusa. SEZIONE VI. INFORMAZIONI: Atti di gara su www.comune.oriolo.cs.it. Invio alla G.U.U.E.: 06/02/2020. Il responsabile del procedimento geom. Luigi Formichella TX20BGA3076
Contratti
2019
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 148 del 18-12-2019
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-12-18&atto.codiceRedazionale=TX19BHA29345
DEVAL S.P.A.
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.148 del 18-12-2019)
Avviso di proroga termini bando di gara Bando di gara per l'appalto dei servizi assicurativi di DEVAL S.p.A. a s.u. con decorrenza dalle ore 24.00 del 31/03/2020 alle ore 24.00 del 31/03/2023 (con opzione per il triennio 2023/2026), (CIG Lotto 1: 8093587F44 e Lotto 2: 8093623CFA), pubblicato in GURI V Serie Speciale n. 135 del 18.11.2019. A seguito di modifiche al bando di gara il termine di presentazione delle offerte viene prorogato dal 18/12/2019 al 15/01/2020 ore 12,00 e l'apertura delle offerte dal 19/12/2019 al 16/01/2020 alle ore 10,00. Documentazione integrale disponibile su https://acquistitelematici.cvaspa.it/ Un procuratore Paolo Micca TX19BHA29345
Concorsi
2001
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
SECONDA UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 58 del 24-7-2001
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-07-24&atto.codiceRedazionale=001E6511
SECONDA UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI
CONCORSO
Modifica della commissione giudicatrice della procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di ricercatore universitario, presso la facolta' di scienze matematiche, fisiche e naturali, settore scientifico-disciplinare E11A - Genetica. (GU n.58 del 24-07-2001)
IL RETTORE Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168; Vista la legge 3 luglio 1998, n. 210; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 19 ottobre 1998, n. 390 in particolare l'art. 3; Visto il decreto-legge 21 aprile 1995, n. 120, convertito, con modificazioni, nella legge 21 giugno 1995, n. 236; Visto il decreto-legge 17 giugno 1999, n. 178, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 141 del 18 giugno 1999, convertito in legge 30 luglio 1999, n. 256; Visto il decreto rettorale n. 3544 del 28 settembre 2000, il cui avviso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 80 del 13 ottobre 2000 con il quale è stata indetta, tra le altre, la procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di ricercatore universitario presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali - settore scientifico-disciplinare E11A - Genetica; Visto il decreto rettorale n. 1207 del 9 marzo 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - 4a serie speciale - n. 26 del 30 marzo 2001 con il quale è stata nominata la commissione giudicatrice della suindicata valutazione comparativa; Visto il decreto rettorale n. 2724 del 1o giugno 2001 con il quale si accolgono le dimissioni del prof. Mario Carfagna, membro designato dal consiglio di facoltà, da componente la commissione giudicatrice citata; Vista la delibera con la quale il consiglio della facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali nell'adunanza del 19 giugno 2001 ha designato, in sostituzione del prof. Mario Carfagna, il prof. Luigi Lania; Decreta: A parziale modifica del decreto rettorale n. 1207 del 9 marzo 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 26 del 30 marzo 2001, citato nelle premesse, la commissione giudicatrice della procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di ricercatore universitario, presso la facoltà di scienze, matematiche, fisiche e naturali, settore scientifico-disciplinare E11A - Genetica, viene così costituita: membro designato: Luigi Lania, professore ordinario, Università degli studi di Napoli "Federico II", facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali. Componenti eletti: Luciano Gaudio, professore associato, Università degli studi di Napoli "Federico II", facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali; Serafina Massari, ricercatore confermato, Università degli studi di Bari, facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali. La commissione sceglie nel proprio seno il presidente ed il segretario. Le eventuali cause di incompatibilità e le modifiche dello stato giuridico intervenute successivamente alla nomina non incidono sulla qualità di componente delle commissioni giudicatrici. Il presente decreto verrà inviato, per la pubblicazione, alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Caserta, 5 luglio 2001 Il rettore: Grella
Serie Generale
1998
DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA'
REGIONE LOMBARDIA
Serie Generale n. 252 del 28-10-1998
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1998-10-28&atto.codiceRedazionale=098A9280&elenco30giorni=false
REGIONE LOMBARDIA
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 24 luglio 1998
Stralcio di un'area ubicata nel comune di Campodolcino dall'ambito territoriale n. 3, individuato con deliberazione della giunta regionale n. IV/3859 del 10 dicembre 1985, per la ristrutturazione di un edificio da parte della parrocchia Santa Maria Assunta. (Deliberazione n. VI/37580). (GU Serie Generale n.252 del 28-10-1998)
LA GIUNTA REGIONALE Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla tutela delle bellezze naturali ed il relativo regolamento di esecuzione approvato con regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357; Visto l'art. 82 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, con cui sono state delegate alle regioni a statuto ordinario le funzioni amministrative in materia di protezione delle bellezze naturali; Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431, in particolare l'art. 1-ter; Visto l'art. 3 della legge regionale 27 maggio 1985, n. 57, così come modificato dall'art. 18 della legge regionale 9 giugno 1997, n. 18; Vista la deliberazione della giunta regionale n. IV/3859 del 10 dicembre 1985 avente per oggetto: "Individuazione delle aree di particolare interesse ambientale a norma della legge 8 agosto 1985, n. 431"; Considerato che, attraverso la suddetta deliberazione n. IV/3859 del 10 dicembre 1985 sono stati perimetrati ambiti territoriali, nel quadro delle procedure di predisposizione dei piani paesistici di cui all'art. 1-bis della legge 8 agosto 1985, n. 431, entro i quali ricadono le aree, assoggettate a vincolo paesaggistico, in base a specifico e motivato provvedimento amministrativo ex lege 29 giugno 1939, n. 1497, ovvero "ope legis" in forza degli elenchi di cui all'art. 1, primo comma, legge 8 agosto 1985, n. 431, nelle quali aree trova applicazione il vincolo di inedificabilità ed immodificabilità dello stato dei luoghi previsto dall'art. 1-ter della legge 8 agosto 1985, n. 431, fino all'approvazione dei piani paesistici; Vista la deliberazione della giunta regionale n. IV/31898 del 26 aprile 1988, avente per oggetto "Criteri e procedure per il rilascio dell'autorizzazione ex art. 7, legge 29 giugno 1939, n. 1497, per la realizzazione di opere insistenti su aree di particolare interesse ambientale individuate dalla regione a norma della legge 8 agosto 1985, n. 431, con deliberazione n. IV/3859 del 10 dicembre 1985"; Vista la deliberazione della giunta regionale n. 22971 del 27 maggio 1992, con la quale si ravvisa l'esigenza di estendere i criteri e le procedure per il rilascio di autorizzazioni ex art. 7 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, fissati con la sopracitata deliberazione della giunta regionale n. 31898/88, anche ad opere di riconosciuta rilevanza economicosociale; Rilevato che la giunta regionale con deliberazione n. VI/30195 del 25 luglio 1997, ha adottato il progetto di piano territoriale paesistico regionale ai sensi dell'art. 3 della legge regionale 27 maggio 1985, n. 57, così come modificato dall'art. 18 della legge regionale 9 giugno 1997, n. 18; Vista la deliberazione della giunta regionale n. VI/32935 del 5 dicembre 1997, avente per oggetto "Approvazione di rettifiche, integrazioni e correzioni di errori materiali agli elaborati del progetto di piano territoriale paesistico regionale adottato con D.G.R.L. n. VI/30195 del 25 luglio 1997"; Rilevato che, in base alla citata D.G.R.L. n. 3859/85 il vincolo temporaneo di immodificabilità di cui all'art. 1-ter della legge n. 431/1985 opera sino all'entrata in vigore del piano territoriale paesistico regionale e non sino alla data della sua adozione, e che, pertanto, allo stato attuale, il vincolo stesso opera ancora; Considerato, comunque, che l'adozione del P.T.P.R., pur non facendo venir meno il regime di cui all'art. 1-ter della legge n. 431/1985, rende pur sempre necessario verificare la compatibilità dello stralcio con il piano adottato, in quanto lo stralcio, come indicato nella D.G.R.L. n. 31898/88, costituisce una sorta di anticipazione del piano paesistico stesso; Atteso, dunque, che la giunta regionale, in presenza di una improrogabile necessità di realizzare opere di particolare rilevanza pubblica, ovvero economicosociale, in aree per le quali, seppur sottoposte alle succitate misure di salvaguardia, non sussiste un'esigenza assoluta di immodificabilità, può predisporre un provvedimento di stralcio delle aree interessate dal perimetro individuato dalla delibera n. 3859/85, nel quale siano considerati tutti quegli elementi di carattere sia ambientale che urbanistico ed economicosociale, tali da assicurare una valutazione del patrimonio paesisticoambientale conforme all'adottato piano territoriale paesistico; Preso atto che il dirigente del servizio proponente riferisce: che in data 12 giugno 1998 è pervenuta l'istanza del comune di Campodolcino (Sondrio), di richiesta di stralcio delle aree ai sensi dell'art. 1-ter della legge n. 431/1985 da parte della parrocchia Santa Maria Assunta, per la ristrutturazione edificio; che dalle risultanze dell'istruttoria, svota dal funzionario competente, così come risulta dalla relazione agli atti del servizio, si evince che non sussistono esigenze assolute di immodificabilità tali da giustificare la permanenza del vincolo di cui all'art. 1-ter della legge 8 agosto 1985, n. 431; Preso atto inoltre che il dirigente del servizio proponente ritiene che vada riconosciuta la necessità di realizzare l'opera di cui trattasi, in considerazione dell'esigenza di soddisfare i suddetti interessi pubblici e sociali ad essa sottesi, i quali rivestono una rilevanza ed urgenza tali che la giunta regionale non può esimersi dal prenderli in esame, in ragione dei problemi gestionali correlati al particolare regime di salvaguardia cui l'area in questione risulta assoggettata; Vagliate e fatte proprie le valutazioni e considerazioni e ritenuto opportuno, quindi, stralciare l'area interessata dall'opera in oggetto, dall'ambito territoriale n. 3, individuato e perimetrato con deliberazione di giunta regionale n. IV/3859 del 10 dicembre 1985; Dato atto che la presente deliberazione non è soggetta a controllo ai sensi dell'art. 17, comma 32, della legge n. 127 del 15 maggio 1997; Tutto ciò premesso; Con voti unanimi espressi nelle forme di legge; Delibera: 1) di stralciare, per le motivazioni di cui in premessa, l'area ubicata in comune di Campodolcino (Sondrio), foglio n. 33 mappale n. 957, dall'ambito territoriale n. 3 individuato con deliberazione di giunta regionale n. IV/3859 del 10 dicembre 1985, per la ristrutturazione edificio; 2) di ridefinire, in conseguenza dello stralcio disposto al precedente punto n. 1), l'ambito territoriale n. 3, individuato con la predetta deliberazione n. IV/3859 del 10 dicembre 1985; 3) di pubblicare la presente deliberazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, ai sensi dell'art. 12 del regolamento 3 giugno 1940, n. 1357, e nel bollettino ufficiale della regione Lombardia, come previsto dall'art. 1, primo comma, legge regionale 27 maggio 1985, n. 57, così come modificato dalla legge regionale 12 settembre 1986, n. 54. Milano, 24 luglio 1998 Il segretario: Sala
Concorsi
2015
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' DI TRIESTE
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 80 del 16-10-2015
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-10-16&atto.codiceRedazionale=15E04704
UNIVERSITA' DI TRIESTE
CONCORSO (scad. 16 novembre 2015)
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l'assunzione di una unita' di personale a tempo indeterminato di categoria EP, posizione economica EP1, full-time, dell'area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione dati, per l'affidamento dell'incarico di responsabile di settore presso l'Amministrazione centrale. (GU n.80 del 16-10-2015)
Il direttore generale dell'Università degli studi di Trieste rende noto che è indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per l'assunzione di un'unità di personale a tempo indeterminato di categoria EP, posizione economica EP1, full-time, dell'area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione dati, per l'affidamento dell'incarico di responsabile di settore presso l'Amministrazione centrale dell'Università degli studi di Trieste. Il bando integrale e il modello della domanda sono visionabili sull'albo ufficiale dell'Ateneo, link www.units.it/ateneo/albo/, sul sito Internet dell'Università degli Studi di Trieste, www.units.it, link "Concorsi, gare e consulenze" e presso l'Ufficio gestione del personale tecnico-amministrativo (piazzale Europa n. 1 - Trieste) La domanda di ammissione alla selezione dovrà essere prodotta con le modalità indicate nell'art. 3 del bando, entro il termine perentorio di trenta giorni, che decorre dal giorno successivo di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale.
Concorsi
2002
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' DI PADOVA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 103 del 31-12-2002
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-12-31&atto.codiceRedazionale=02E10007
UNIVERSITA' DI PADOVA
CONCORSO (scad. 30 gennaio 2003)
Avviso relativo alla indizione della valutazione comparativa a quattro posti di professore di prima fascia (GU n.103 del 31-12-2002)
Con decreto rettorale n. 3395 del 10 dicembre 2002 è stata indetta la valutazione comparativa a quattro posti di professore di prima fascia presso l'Università degli studi di Padova, per le facoltà con i rispettivi settori scientifico-disciplinari sotto indicati: presso la facoltà di ingegneria: un posto - S.S.D. FIS/03 - Fisica della materia; presso la facoltà di medicina e chirurgia: un posto - S.S.D. MED/12 - Gastroenterologia; presso la facoltà di scienze politiche: un posto - S.S.D. IUS/01 - Diritto privato; presso la facoltà di scienze della formazione: un posto - S.S.D. M-PED/03 - Didattica e pedagogia speciale. Dal giorno successivo a quello della pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale, decorre il termine di trenta giorni per la presentazione delle domande. Il decreto rettorale di indizione è disponibile nel sito: http://www.unipd.it / organizzazione / personale d / concorso / concorsieselezioni.htm alla voce personale docenti".
Serie Generale
2011
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Serie Generale n. 6 del 10-1-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-01-10&atto.codiceRedazionale=11A00089&elenco30giorni=false
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
DECRETO 17 dicembre 2010
Modifica del decreto 28 dicembre 2000 di ammissione di progetti autonomi al finanziamento del Fondo speciale per la ricerca applicata. (Prot. n. 928/Ric). (11A00089) (GU Serie Generale n.6 del 10-01-2011)
IL DIRETTORE GENERALE per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca Visto il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85 recante: «Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'art. 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 114 del 16 maggio 2008, convertito, con modificazioni, nella legge 14 luglio 2008, n. 121 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 164 del 15 luglio 2008; Vista la legge 17 febbraio 1982, n. 46, «Interventi per i settori dell'economia di rilevanza nazionale» che, all'art. 7, prevede che la preselezione dei progetti presentati e la proposta di ammissione degli stessi agli interventi del fondo predetto siano affidate al Comitato tecnico scientifico composto secondo le modalità ivi specificate; Vista la legge 5 agosto 1988, n. 346, concernente il finanziamento dei progetti di ricerca applicata di costo superiore a 10 miliardi di lire; Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 e successive modifiche e integrazioni; Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20; Visto il decreto legislativo del 27 luglio 1999, n. 297: «Riordino della disciplina e snellimento delle procedure per il sostegno della ricerca scientifica e tecnologica, per la diffusione delle tecnologie, per la mobilità dei ricercatori», e in particolare gli articoli 5 e 7 che prevedono l'istituzione di un Comitato, per gli adempimenti ivi previsti, e l'istituzione del Fondo agevolazioni alla ricerca; Visto il decreto ministeriale 8 agosto 1997, recante: «Nuove modalità procedurali per la concessione delle agevolazioni previste dagli interventi a valere sul Fondo speciale per la ricerca applicata»; Viste le domande presentate ai sensi dell'art. 4 e 11 del decreto ministeriale 8 agosto 1997, n. 954, e i relativi esiti istruttori; Tenuto conto delle proposte formulate dal Comitato nella riunione del 5 luglio 2000, ed in particolare per il progetto n. 2228 presentato dalla Seltatel SpA (già Selta Telematica SpA), per il quale il suddetto Comitato ha espresso parere favorevole ai fini dell'ammissione alle agevolazioni; Visto il decreto direttoriale n. 777 del 28 novembre 2000, così come dalla proposta formulata dal Comitato nella riunione del 5 luglio 2000; Vista la nota dell'istituto convenzionato in data 10 giugno 2010 pervenuta in data 14 luglio 2010 prot. n. 5415, con la quale ha comunicato variazioni contrattuali avanzate dal soggetto richiedente rispetto a quanto decretato; Tenuto conto delle proposte formulate dal Comitato nella riunione del 22 settembre 2010, di cui al resoconto sommario; Ritenuta la necessità di procedere alla relativa modifica dei decreti dirigenziali n. 777 del 28 novembre 2000; Decreta: Articolo unico 1) Al seguente progetto di ricerca applicata, già ammesso al finanziamento, sono apportate le seguenti modifiche: 2228 Seltatel SpA (già Selta Telematica SpA) - Milano. «Sistema Globale di Comunicazione per rete privata di utente - (SAE Globe)». Rispetto a quanto decretato in data: 28 novembre 2000; Variazione della titolarità in capo alla Selta SpA - Milano (c.f. 08359330159) a seguito della fusione per incorporazione della Seltatel SpA (già Selta Telematica SpA). Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 17 dicembre 2010 Il direttore generale: Agostini
Contratti
2007
AVVISI E BANDI DI GARA
ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 121 del 17-10-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-10-17&atto.codiceRedazionale=S-9796
Met.Ro. - S.p.a.
Roma, via Tiburtina n. 770
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.121 del 17-10-2007)
Bando di gara n. 47/2007 - Servizio triennale di riprofilatura (molatura) delle rotaie di alcuni tratti delle metropolitane di Roma, linee "A" e "B", e delle ferrovie regionali Roma - Viterbo e Roma - Lido di Ostia - Settori speciali. Parte di provvedimento in formato grafico S-9796 (A pagamento).
Serie Generale
2002
LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI
Serie Generale n. 147 del 25-6-2002
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-06-25&atto.codiceRedazionale=002G0151&elenco30giorni=false
note: Entrata in vigore del decreto: 10/7/2002
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 29 aprile 2002, n. 123
Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 1986, n. 429, in materia di modalita' di pagamento delle pensioni e degli assegni congeneri a carico del bilancio dello Stato. (GU Serie Generale n.147 del 25-06-2002)
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione; Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Visto l'articolo 1, comma 2, lettera c), della legge 7 agosto 1985, n. 428; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 1986, n. 429, ed in particolare l'articolo 45; Visto l'articolo 14, commi 1 e 5, del decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367; Udito il parere della Corte dei conti, espresso a sezioni riunite il 20 settembre 2001; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 10 gennaio 2002; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'11 aprile 2002; Sulla proposta del Ministro dell'economia e delle finanze; E m a n a il seguente regolamento: Art. 1. 1. L'erogazione delle pensioni e degli assegni congeneri, nonchè degli assegni vitalizi, a carico del bilancio dello Stato è disposta dal Centro nazionale di elaborazione e servizi del sistema informativo del Ministero dell'economia e delle finanze con ordini collettivi di pagamento tratti sui competenti capitoli di spesa, da estinguersi mediante: a) commutazione in "bonifici domiciliati" per il pagamento in contanti presso gli istituti di credito e gli uffici postali; b) accreditamento ai conti correnti bancario o postale ovvero nel libretto di risparmio postale intestati ai beneficiari, mediante bonifici. Con la modalità di cui alla lettera b) viene effettuato anche il versamento delle ritenute extraerariali gravanti sugli emolumenti anzidetti. 2. Gli ordini collettivi di pagamento sono inviati mensilmente alla Banca d'Italia corredati di supporti informatici recanti i seguenti elementi: le generalità, codice fiscale dei titolari di rate di pensioni e di assegni, il numero di iscrizione delle relative partite di spesa, le somme spettanti e il mese di esigibilità, il codice del-l'ufficio pagatore, ovvero i dati identificativi dei conti correnti bancario o postale o del libretto di risparmio postale. Per il pagamento mediante bonifici domiciliati, qualora al beneficiario sia stato nominato un rappresentante legale ovvero lo stesso abbia nominato un procuratore, oltre al nominativo dell'intestatario è indicato anche quello del rappresentante legale o del procuratore, preceduto rispettivamente dalla locuzione "rappresentato da" o "procuratore". 3. Gli ordini collettivi, di cui al comma 2, possono essere anche emessi in forma dematerializzata e trasmessi alla Banca d'Italia per via telematica. 4. La Banca d'Italia, verificata la congruità degli ordini collettivi con le risultanze dei supporti informatici a corredo, dà corso alle operazioni di estinzione degli ordini stessi e di invio dei bonifici ai sistemi bancario e postale. 5.Con successivo decreto del Ministro dell'economia e delle finanze le modalità di estinzione dei titoli di spesa previste dal comma 1, lettere a) e b), possono essere estese anche al pagamento degli stipendi e altri assegni fissi e continuativi. --------------- Nota redazionale Il testo del presente articolo è già integrato con le correzioni apportate dall'avviso di rettifica pubblicato in G.U. 4/7/2002, n. 155 durante il periodo di "vacatio legis". È possibile visualizzare il testo originario accedendo alla versione pdf della relativa Gazzetta di pubblicazione. Art. 2. 1. Le rate di pensione e di assegni pagabili in contanti, compresi nei supporti informatici di cui al comma 2 dell'art. 1, possono essere riscossi entro il secondo mese successivo a quello di esigibilità. 2. Per le rate non riscosse entro il termine di cui al precedente comma 1, gli uffici pagatori restituiscono alla Banca d'Italia i relativi importi mediante singoli "storni di bonifico". Tali importi saranno quindi versati cumulativamente al capo X, capitolo 2368 dello stato di previsione dell'entrata a cura della stessa Banca d'Italia, la quale trasmetterà la relativa quietanza al Centro di elaborazione del sistema informativo del Ministero dell'economia e delle finanze, comunicando per via telematica tutte le informazioni presenti nei singoli bonifici originari. Il sistema informativo ne darà comunicazione alle competenti direzioni provinciali dei servizi vari per i conseguenti adempimenti. Art. 3. 1. La Banca d'Italia invia alla Corte dei conti e al Ministero dell'economia e delle finanze, per via telematica, la rendicontazione mensile dei titoli di spesa estinti. Art. 4. 1. Il pagamento per contanti ovvero l'accreditamento nei circuiti bancario o postale delle rate, anche arretrate, di pensioni e di assegni viene effettuato, per qualsiasi importo, a partire dal giorno 5 di ogni mese. 2. Qualora la data prefissata cada in giorno non lavorativo, il pagamento è anticipato al giorno lavorativo immediatamente precedente. Art. 5. 1. Il pagamento in contanti delle rate di pensione e degli assegni viene effettuato dagli uffici pagatori, previo accertamento della identità personale dei titolari, mediante esibizione del certificato di iscrizione (libretto) ovvero, in mancanza, della credenziale rilasciata dalla competente direzione provinciale dei servizi vari. 2. Il rappresentante legale o il procuratore, le cui generalità risultino nel flusso informatico di cui al comma 2 dell'articolo 1 del presente decreto, debbono esibire, oltre al proprio documento personale di riconoscimento, anche i documenti intestati al rappresentato di cui al comma 1. 3. Nei casi di erogazione in via continuativa a favore dei soggetti creditori di ritenute gravanti sui trattamenti pensionistici, il pagamento viene effettuato previa identificazione personale e contestuale esibizione di apposita certificazione rilasciata dalla competente direzione provinciale dei servizi vari attestante il diritto degli esibitori alle somme in riscossione. 4. Nel caso di pagamento a più eredi del rateo rimasto insoluto a seguito del decesso del titolare di pensione o di assegno, nel flusso informatico vanno riportati gli estremi della comunicazione della direzione provinciale dei servizi vari recante le generalità complete di tutti gli aventi diritto. Detta comunicazione va esibita all'atto della riscossione all'ufficio pagatore che la allegherà alla quietanza di cui all'articolo 6 del presente decreto. Resta ferma la disposizione di cui all'articolo 8, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 1986, n. 429. Art. 6. 1. Il pagamento in contanti è documentato da quietanza apposta su apposito modulo, predisposto dagli uffici pagatori sulla base delle specifiche fornite dal Ministero dell'economia e delle finanze. Il modulo andrà sottoscritto per quietanza dal titolare della pensione o dell'assegno, ovvero dal suo rappresentante legale o volontario. 2. I moduli quietanzati comprovanti i pagamenti eseguiti sono conservati dagli uffici pagatori per un periodo di cinque anni unitamente ai rispettivi bonifici domiciliati e tenuti a disposizione per i controlli di legge. Art. 7. 1. Il titolare di pensione o di assegno, impossibilitato a recarsi all'ufficio pagatore, può delegare altra persona a riscuotere la rata mensile, mediante apposita scrittura privata a firma autenticata in via amministrativa, da presentare direttamente all'ufficio stesso. 2. Qualora il predetto titolare rilasci mandato in via continuativa ai sensi dell'articolo 199 del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092, la competente direzione provinciale dei servizi vari può rilasciarne una o più copie autentiche per la riscossione delle rate mensili venute a scadenza prima dell'acquisizione in banca dati delle generalità del mandatario, mediante diretta esibizione all'ufficio pagatore da parte del mandatario stesso. 3. La delega e le copie autentiche di cui ai precedenti commi, da esibire unitamente al documento del mandante, saranno acquisite dall'ufficio pagatore e allegate al modulo quietanzato di cui all'articolo 6. Art. 8. 1. È soppressa la modalità di pagamento delle pensioni e degli assegni a carico del bilancio dello Stato, mediante gli assegni di c/c postale di serie speciale previsti dagli articoli 1 e 2 del decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 1986, n. 429. 2. I titoli della specie non riscossi alla data di entrata in vigore del presente decreto sono pagabili presso gli uffici postali di localizzazione entro la data di scadenza di validità sugli stessi riportata. Trascorso tale termine, dovranno essere restituiti alle direzioni provinciali dei servizi vari emittenti, per la riammissione a pagamento delle somme rappresentate, con le modalità di cui all'articolo 1 del presente decreto. Si osservano le disposizioni di cui all'articolo 25 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 429 del 1986. 3. I conti correnti postali infruttiferi di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 429 del 1986 verranno chiusi dopo la resa e la regolarizzazione dell'ultima contabilità di cui all'articolo 26 dello stesso decreto presidenziale. 4. In sostituzione dei tagliandi annessi agli assegni di c/c postale, ai titolari di pensioni e degli assegni di cui all'articolo 1, nel mese di gennaio di ciascun anno, ovvero nel mese in cui verrà attribuito l'aumento per perequazione automatica, verrà inviato un prospetto analitico delle competenze spettanti, da valere fino al mese di dicembre dello stesso anno . L'invio del prospetto sarà ripetuto nel corso dell'anno, qualora intervengano variazioni di carattere generale o individuale e comunque nei casi di pagamenti una tantum. Art. 9. 1. Sono abrogati i seguenti articoli del decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 1986, n. 429: 1; 2; 3; 4, comma 6; 7; 8, commi 1, 2, 3 e 4; 9; 10; 12; 15; 16; 17; 18; 19; 20, ad eccezione dei commi 4 e 8; 21, ad eccezione dei commi 1 e 6; 24. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma, addì 29 aprile 2002 CIAMPI Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Tremonti, Ministro dell'economia e delle finanze Visto, il Guardasigilli: Castelli Registrato alla Corte dei conti il 28 maggio 2002 Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri economico-finanziari, registro n. 3 Economia e finanze, foglio n. 164
Parte Seconda
2014
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Nomina presentatore
Parte Seconda n. 39 del 1-4-2014
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-04-01&atto.codiceRedazionale=TC14ABE3839
TRIBUNALE DI BARI
(GU Parte Seconda n.39 del 1-4-2014)
Nomina di presentatore di titoli Con decreto del 4 febbraio 2014 il presidente del Tribunale di Bari ha nominato autorizzandolo a svolgere le funzioni di presentatore di titoli per il notaio Eugenio Sorvillo il sig. Giuseppe Iacobellis nato a Gioia del Colle il 2 novembre 1957 con residenza e domicilio fiscale quivi in via L. da Vinci n. 9w. Notaio Eugenio Sorvillo TC14ABE3839
Contratti
2021
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 105 del 10-9-2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-09-10&atto.codiceRedazionale=TX21BGA20995
CONSIP S.P.A.
Sede legale: via Isonzo 19/E - 00198 Roma (RM), Italia R.E.A.: Roma 878404 Registro delle imprese: Roma 878407 Codice Fiscale: 05359681003 Partita IVA: 05359681003
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.105 del 10-9-2021)
Esito di gara - Proceduta aperta per l'affidamento di un accordo quadro per ciascuno dei 2 Lotti avente ad oggetto la fornitura di valvole aortiche impiantabili per via trans-catetere (TAVI) per le Pubbliche Amministrazioni - ID 2247 SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) Denominazione e indirizzi Denominazione ufficiale: Consip S.p.A. a socio unico Indirizzo postale: Via Isonzo, 19/E, Roma 00198, Italia Codice Nuts: ITE43 Tel.: 06/854491 Fax: 06/85449288 Persona di contatto: Direzione Sourcing Sanità, Beni e Servizi - Dott. Guido Gastaldon in qualità di Responsabile del Procedimento Indirizzi internet: indirizzo principale: www.consip.it, www.acquistinretepa.it, www.mef.gov.it; indirizzo del profilo di committente: www.consip.it I.2) Appalto congiunto: L'appalto è aggiudicato da una centrale di committenza I.4) Tipo di amministrazione aggiudicatrice: Organismo di diritto pubblico I.5) Principali settori di attivita': Servizi generali delle amministrazioni pubbliche SEZIONE II: OGGETTO II.1) Entità dell'appalto II.1.1) Denominazione: gara a proceduta aperta per l'affidamento di un Accordo Quadro per ciascuno dei 2 Lotti avente ad oggetto la fornitura di valvole aortiche impiantabili per via trans-catetere (TAVI) per le Pubbliche Amministrazioni ID Sigef 2247; Lotto 1: CIG 8653578678; Lotto 2: CIG 8653589F89; II.1.2) Codice CPV principale: 33182220-7 II.1.3) Tipo di appalto: Forniture II.1.4) Breve descrizione: La procedura è finalizzata alla stipula di un Accordo Quadro, per ogni Lotto, ai sensi dell'art. 54, comma 4, lett. a), del d. lgs. n. 50/2016, per la fornitura di valvole aortiche impiantabili per via trans-catetere (TAVI) per le Pubbliche Amministrazioni: Lotto 1 TAVI auto-espandibili; Lotto 2 TAVI non auto-espandibili. Per maggiori dettagli, si rinvia alla documentazione di gara. II.1.6) Informazioni relative ai lotti Questo appalto è suddiviso in lotti: SI. II.1.7) Valore totale stimato: valore, IVA esclusa: 186.270.000,00 Valuta: Euro Lotto n.1: Valore, IVA esclusa: 105.210.000,00 Valuta: Euro Lotto n.2: Valore, IVA esclusa: 81.060.000,00 Valuta: Euro II.2) Descrizione II.2.1) Denominazione: Lotto n.1 : TAVI auto-espandibili Lotto n.2 : TAVI non auto-espandibili II.2.3) Luogo di esecuzione: Codice NUTS: IT. Territorio nazionale, come previsto nel bando e negli atti di gara; II.2.4) Descrizione dell'appalto: vedi precedente punto II.1.4); II.2.5) Criteri di aggiudicazione: Criterio di qualita': tutti i criteri di valutazione delle offerte tecniche sono indicati nel Capitolato d'Oneri - Ponderazione 70; Prezzo: Ponderazione 30; II.2.11) Informazioni relative alle opzioni: Opzioni: SI, come previsto nel bando e negli atti di gara. II.2.13) Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea: L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: NO SEZIONE IV: PROCEDURA IV.1) Descrizione IV.1.1) Tipo di procedura: Procedura aperta IV.1.8) Informazioni relative all'accordo sugli appalti pubblici (AAP) L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti pubblici: SI; SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE DI APPALTO Lotto n. 1 Denominazione: TAVI auto-espandibili Un contratto d'appalto/lotto è stato aggiudicato: SI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO V.2.1) Data di conclusione del contratto di appalto: 02/08/2021 V.2.2) Informazioni sulle offerte Numero di offerte pervenute: 4 Numero di offerte ricevute da PMI: 0 Numero di offerte ricevute da offerenti provenienti da altri Stati membri dell'UE: 1 Numero di offerte ricevute dagli offerenti provenienti da Stati non membri dell'UE: 0 Numero di offerte pervenute per via elettronica: 4 L'appalto è stato aggiudicato a un raggruppamento di operatori economici: NO V.2.3) Nome e indirizzo del contraente Denominazione ufficiale: Medtronic Italia S.p.A. Indirizzo postale: Via Varesina, 162 Citta': Milano (MI) Codice NUTS: IT Codice postale: 20156 Paese: Italia E-mail (pec): [email protected] Il contraente è una PMI: NO Denominazione ufficiale: Abbott Medical Italia S.r.l. Indirizzo postale: Viale Thomas Alva Edison, 110 Citta': Sesto San Giovanni (MI) Codice NUTS: IT Codice postale: 20099 Paese: Italia E-mail (pec): [email protected] Il contraente è una PMI: No Denominazione ufficiale: Boston Scientific S.p.A. Indirizzo postale: Viale E. Forlanini, 23 Citta': Milano (Mi) Codice NUTS: IT Codice postale: 20134 Paese: Italia E-mail (pec): [email protected] Il contraente è una PMI: NO Denominazione ufficiale: BIOSENSORS B.V. Indirizzo postale: Arnoudstraat 8 Citta': DZ Hillegom Codice NUTS: NL Codice postale: 2182 Paese: Paesi Bassi E-mail (pec): [email protected] Il contraente è una PMI: NO V.2.4) Informazione sul valore del contratto d'appalto/lotto (IVA esclusa) Valore totale inizialmente stimato del contratto d'appalto/lotto: Euro 105.210.000,00 Valore totale del contratto d'appalto/del lotto: Euro 97.004.250,00; Lotto n. 2 Denominazione: TAVI non auto-espandibili Un contratto d'appalto/lotto è stato aggiudicato: SI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO V.2.1) Data di conclusione del contratto di appalto: 02/08/2021 V.2.2) Informazioni sulle offerte Numero di offerte pervenute: 1 Numero di offerte ricevute da PMI: 0 Numero di offerte ricevute da offerenti provenienti da altri Stati membri dell'UE: 0 Numero di offerte ricevute dagli offerenti provenienti da Stati non membri dell'UE: 0 Numero di offerte pervenute per via elettronica: 1 L'appalto è stato aggiudicato a un raggruppamento di operatori economici: NO V.2.3) Nome e indirizzo del contraente Denominazione ufficiale: Edwards Lifesciences Italia S.r.l. Indirizzo postale: Via Giovanni Spadolini, 5, Centro Leoni Edificio A Citta': Milano (Mi) Codice NUTS: IT Codice postale: 20141 Paese: Italia E-mail (pec): [email protected] Il contraente è una PMI: NO V.2.4) Informazione sul valore del contratto d'appalto/lotto (IVA esclusa) Valore totale inizialmente stimato del contratto d'appalto/lotto: Euro 81.060.000,00 Valore totale del contratto d'appalto/del lotto: Euro 48.510.000,00; SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.3) Informazioni complementari: La presente procedura si è svolta attraverso un sistema telematico conforme al D.Lgs. n. 50/2016 e al D.Lgs. n. 82/2005; il bando di gara è stato pubblicato su GUUE n. S 055 del 19/03/2021 e sulla G.U.R.I. n. 033 del 22/03/2021. Procedure di ricorso VI.4.1) Organismo responsabile delle procedure di ricorso Denominazione ufficiale: Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio - Roma, Via Flaminia, 189 00196 Roma, Tel. 06 328721 VI.4.3) Procedure di ricorso: Informazioni dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi: Avverso il presente Bando è proponibile ricorso avanti il T.A.R. Lazio - Roma entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sulla GURI. VI.4) Data di spedizione del presente avviso: 03/09/2021 L'amministratore delegato ing. Cristiano Cannarsa TX21BGA20995
Concorsi
2000
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' DI PISA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 98 del 19-12-2000
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2000-12-19&atto.codiceRedazionale=00E11795
UNIVERSITA' DI PISA
AVVISO
Sostituzione di un componente della commissione giudicatrice per il reclutamento di un posto di professore ordinario per il settore scientifico-disciplinare P01A, presso la facolta' di scienze politiche. (GU n.98 del 19-12-2000)
IL RETTORE Vista la legge 6 luglio 1998, n. 210, che trasferisce alle Università le competenze ad espletare le procedure per il reclutamento di professori ordinari, associati e ricercatori; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117, recante norme sulle modalità di espletamento delle procedure per il reclutamento di professori universitari di ruolo e ricercatori ed in particolare l'art. 7; Visti i bandi delle procedure di valutazione comparativa; Viste le delibere con le quali i consigli di facoltà, in applicazione della previsione di cui all'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117, hanno provveduto a designare i "membri interni" quali componenti delle commissioni giudicatrici delle procedure di valutazione comparativa per il reclutamento di professori ordinari, associati e ricercatori; Visto il decreto rettorale n. 01-1220 del 18 settembre 2000, con il quale sono state indette le procedure elettorali per le elezioni delle commissioni giudicatrici per il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari (II tornata 2000) e le procedure elettorali delle elezioni suppletive per l'integrazione delle commissioni della I tornata 2000; Visto il risultato delle operazioni di voto per le elezioni dei componenti le commissioni giudicatrici; Visto il decreto rettorale n. 01-1678, del 15 novembre 2000, con cui tra l'altro è stata nominata la commissione per il reclutamento di un posto di professore ordinario per il settore scientifico-disciplinare P0lA presso la facoltà di scienze politiche; Preso atto che il prof. Luigi Pasinetti, eletto nella commissione in parola, ha rassegnato in data 27 novembre le dimissioni per gravosi impegni accademici; Ravvisata pertanto la necessità di procedere alla sua sostituzione; Considerato che il prossimo docente eleggibile è il prof. Becattini Giacomo ordinario del settore P0lA dell'Università di Firenze; Decreta: Art. 1. Il prof. Luigi Pasinetti è sostituito dal prof. Becattini Giacomo ordinario del settore P0lA dell'Università di Firenze. Art. 2. Facoltà di scienze politiche - Settore P01A La nuova commissione per il reclutamento di un posto di professore ordinario per il settore scientifico disciplinare P0lA presso la facoltà di scienze politiche è cosi composta: componente designato: Casarosa Carlo, ordinario Università di Pisa; componente eletto: De Vecchi Nicolò, ordinario Università di Pavia; componente eletto: Fineschi Andrea, ordinario Università di Firenze; componente eletto: Montesano Aldo, ordinario Università Bocconi di Milano; componente eletto: Becattini Giacomo, ordinario Università di Firenze. Art. 3. Ai sensi dell'art. 5 dei bandi di valutazione comparativa, i candidati, entro trenta giorni dalla pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale, sono tenuti ad inviare al magnifico rettore dell'Università di Pisa, lungarno Pacinotti, 44 - Pisa tutti i titoli contenuti nell'elenco di cui all'art. 4 lettera B degli stessi bandi e, tra le pubblicazioni presenti nel relativo elenco, quelle che i candidati ritengono più significative ed utili ai fini della valutazione comparativa. Sui plichi contenenti i titoli e le pubblicazioni devono essere indicati chiaramente: il codice del bando, la sigla ed il nome del settore scientifico-disciplinare, la qualifica per la quale si intende concorrere, il numero dei posti, nonchè nome, cognome e recapito scelto ai fini delle valutazioni comparative. Ai sensi dell'art. 7 degli stessi bandi i componenti designati dalle facoltà, entro lo stesso termine di cui al, comma 1, sono tenuti ad effettuare la prima convocazione della commissione giudicatrice che si terrà comunque decorso il termine di trenta giorni di cui sopra nel corso della quale provvedono a: 1) eleggere il presidente e il segretario verbalizzante; 2) stabilire i criteri e le modalità di valutazione dei candidati. Art. 4. Ai sensi del, comma 16, dell'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 117/2000, dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del presente decreto rettorale di nomina delle commissioni giudicatrici decorrono i trenta giorni previsti dall'articolo 9 del decreto-legge 21 aprile 1995, n. 120, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 1995, n. 236, per la presentazione al rettore, da parte dei candidati, di eventuali istanze di ricusazione dei commissari. Decorso tale termine e, comunque, dopo l'insediamento della commissione non sono ammesse istanze di ricusazione dei commissari. Art. 5. Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - 4a serie speciale "Concorsi ed esami" - e reso disponibile sul sito web di Ateneo. Pisa, 5 dicembre 2000 Il rettore: Modica
Parte Seconda
2019
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Notifiche per pubblici proclami
Parte Seconda n. 25 del 28-2-2019
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-02-28&atto.codiceRedazionale=TX19ABA2038
TRIBUNALE DI RAGUSA
(GU Parte Seconda n.25 del 28-2-2019)
Notifica per pubblici proclami - Avviso di rettifica Si rettifica l'avviso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - Parte II n. 17 anno 160 del 09.02.19 - Codice redazionale TX19ABA1337 secondo quanto segue: "Tanto premesso le attrici citano il Sig. Bertuccio Angelo nato a Chiaramonte Gulfi il 01.01.1900, ovvero i suoi eredi avanti il Tribunale di Ragusa "anzichè "Tanto premesso il Sig. Soldan cita Busanello Anonietta Maria, Busanello Clara, Bertino Angelo nato a Chiaramonte Gulfi il 01.01.1900, ovvero i suoi eredi citano avanti il Tribunale di Ragusa,"; e che la data corretta dell'udienza di citazione è "30.06.19" anzichè "30.06.2018". avv. Adele Leggio TX19ABA2038
Contratti
2012
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 21 del 20-2-2012
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-02-20&atto.codiceRedazionale=T12BHA3142
REGIONE TOSCANA Estav Nord Ovest
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.21 del 20-2-2012)
Avviso di rettifica AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Estav Nord Ovest - Via Cocchi 9 56121 Pisa- Cinzia Martelli - tel. 039(0)508662616 - fax 039(0)508662630 e-mail: [email protected] Denominazione conferita all'appalto: procedura aperta ai sensi dell'art.124 del DLgs 163/2006, per l'affidamento delle attività di sviluppo di un software e dei relativi servizi strumentali per la realizzazione e la messa in esercizio del sistema denominato 'Si-GRC' per la Gestione del Rischio Clinico di Regione Toscana. CIG: 3818153786 Informazioni complementari: con determina n° 131 del 15/2/2012 è stata disposta rettifica del disciplinare di gara. La documentazione sostitutiva è direttamente reperibile sul sito: www.estav-nordovest.toscana.it - sez.bandi di gara - menu beni e servizi informatici - gara sw rischio clinico. Il direttore dipartimento acquisizione beni e servizi dott. Paolo Gennaro Torrico T12BHA3142
Concorsi
2001
UNITA' SANITARIE LOCALI ED ALTRE ISTITUZIONI SANITARIE
REGIONE LOMBARDIA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 2 del 5-1-2001
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-01-05&atto.codiceRedazionale=00E12345
REGIONE LOMBARDIA
CONCORSO (scad. 4 febbraio 2001)
Concorso pubblico, per titoli ed esami, ad un posto di operatore professionale sanitario - tecnico sanitario di radiologia medica - cat. C, presso l'azienda sanitaria locale di Pavia. (GU n.2 del 05-01-2001)
È indetto concorso pubblico, per titoli ed esami, ad un posto di operatore professionale sanitario - tecnico sanitario di radiologia medica - cat. C, presso l'azienda sanitaria locale di Pavia. Il bando è pubblicato per esteso nel B.U.R.L. n. 50 del 13 dicembre 2000. Il termine utile per la presentazione delle domande, redatte su carta libera e corredate del documenti prescritti e della ricevuta di versamento di L. 30.000 da versarsi su vaglia postale o su bollettino di c/c postale n. 10474278 intestato all'A.S.L. - Viale Indipendenza n. 3, scade al trentesimo giorno successivo a quello della data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Per chiarimenti e informazioni in merito al presente bando, gli aspiranti potranno rivolgersi al dipartimento personale dell'A.S.L. di Pavia - Sede di Vigevano - Tel. 0381/333524-582, ogni giorno non festivo escluso il sabato.
Serie Generale
1997
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
REGIONE PUGLIA
Serie Generale n. 54 del 6-3-1997
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1997-03-06&atto.codiceRedazionale=097A1698&elenco30giorni=false
REGIONE PUGLIA
COMUNICATO
Approvazione della variante e piano particolareggiato del comune di Bitonto (GU Serie Generale n.54 del 06-03-1997)
La giunta della regione Puglia con atto n. 6812 del 17 dicembre 1996, esecutivo a norma di legge, ha approvato, per le motivazioni e condizioni esposte nella stessa deliberazione la variante e piano particolareggiato dell'intera frazione di Palombaio - Piano servizi, del comune di Bitonto.
Serie Generale
2013
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Serie Generale n. 106 del 8-5-2013
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-05-08&atto.codiceRedazionale=13A03914&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
COMUNICATO
Rinnovo dell'abilitazione all'effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti di messa a terra di impiati elettrici rilasciata alla ditta T & A S.r.l., in Ravenna. (13A03914) (GU Serie Generale n.106 del 08-05-2013)
Con decreto del direttore generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, per la vigilanza e la normativa tecnica, emanato ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica del 22 ottobre 2001, n. 462, è rinnovata per ulteriori cinque anni l'abilitazione, al sottonotato organismo: T & A Srl, Via Murri 29_- Ravenna. L'abilitazione ha una validità quinquennale dalla data del 12 aprile 2013.
Parte Seconda
2007
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Notifiche per pubblici proclami
Parte Seconda n. 20 del 17-2-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-02-17&atto.codiceRedazionale=C-3082
TRIBUNALE DI BRINDISI Sezione Distaccata di Francavilla Fontana
(GU Parte Seconda n.20 del 17-2-2007)
Atto di citazione Iaia Teresa, nata a Francavilla Fontana il 2 settembre 1930, Nacci Carmine, nato a Bari l'11 febbraio 1960, Nacci Frida, nata a Bari il 16 agosto 1966, Iaia Alfredo, nato a Francavilla Fontana l'11 marzo 1958, Iaia Paolo Antonio, nato a Francavilla Fontana il 16 febbraio 1968, Iaia Maurizio Rosario, nato a Francavilla Fontana il 1. febbraio 1952, Iaia Diletta, nata a Rimini il 4 maggio 1977, Iaia Michele, nato a Rimini il 30 giugno 1982, Iaia Clarissa, nata a Rimini il 15 aprile 1988, rappresentati e difesi dall'avv. Alfredo Iaia (procuratore di se stesso) per procura a margine del presente atto ed elettivamente domiciliati presso il suo studio legale sito in Francavilla Fontana alla via Immacolata n. 44, espongono quanto segue: (Omissis) Cita gli eredi della signora di Summa Anna, attualmente non identificabili, o, comunque, chiunque dovesse stimarsi legittimato, per qualunque titolo, a succederle, a comparire innanzi al Tribunale Brindisi, sezione distaccata di Francavilla Fontana (BR) per l'udienza che si terrà il giorno 27 maggio 2007, ore di rito, con invito a costituirsi nei modi e nei termini di legge ex art. 166 C.P.C. e con avvertenza che costituendosi oltre tale termine, si incorrerà nelle decadenze di cui all'art. 167 C.P.C. e non comparendo si procederà in loro contumacia, per ivi sentire accogliere le seguenti conclusioni: dichiarare che, ai sensi e per gli effetti dell'art. 1146 del Codice civile e degli artt. 1158 e segg. del Codice civile, gli odierni attori sono divenuti proprietari assoluti del suolo e dei fabbricati siti in Francavilla Fontana cui si accede dalla via Filippo D'Angiò n. 6, in catasto al foglio 214 part.lla 3843; ordinare alla Conservatoria dei Registri Immobiliari di Brindisi la relativa trascrizione e all'U.T.E. di eseguire la voltura di accatastamento senza alcuna responsabilità; (Omissis) Francaviila Fontana 23 gennaio 2007. Avv. Alfredo Iaia. C-3082 (A pagamento).
Contratti
2020
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 151 del 28-12-2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-12-28&atto.codiceRedazionale=TX20BFF28196
COMUNE DI SERIATE
Sede: piazza Alebardi, 1 - 24068 Seriate (BG), Italia Punti di contatto: Tel. 035304248 - Pec: [email protected] Partita IVA: P.IVA: 00384000162
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.151 del 28-12-2020)
Bando di gara Affido delle forniture e servizi per le biblioteche afferenti alla Rete Bibliotecaria Bergamasca, suddivise nei seguenti lotti: Lotto 1: Fornitura documentaria con annessi catalogazione, accodamento e inventariazione dei documenti acquistati e servizi aggiuntivi - CIG 8568452E43, Lotto 2: Trasporto e smistamento documentario e di piccole attrezzature - CIG 8568454FE9. Importi a base d'asta: Lotto 1: € 4.095.850,00; Lotto 2: € 696.300,00. Durata: 33 mesi, con facoltà di ripetizione del servizio ex art. 63, co 5, del D.Lgs. 50/2016. CPV 92511000 Servizi di biblioteche Condizioni di partecipazione: si rinvia alla documentazione di gara. Procedura: aperta. Criterio di aggiudicazione: OEPV. Termine ricezione offerte: 08/02/2021 ore 9:00. Gara telematica SINTEL. Bando e documentazione completa di gara: http://www.comune.seriate.bg.it/servizi/bandi/bandi_fase01.aspx. Il R.U.P. Stefano Rinaldi TX20BFF28196
Concorsi
2007
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' «PARTHENOPE» DI NAPOLI
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 30 del 13-4-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-04-13&atto.codiceRedazionale=07E02376
UNIVERSITA' «PARTHENOPE» DI NAPOLI
CONCORSO (scad. 13 maggio 2007)
Procedura di valutazione comparativa ad un posto di ricercatore universitario per il settore scientifico-disciplinare MAT/08 - Analisi numerica. (GU n.30 del 13-04-2007)
(Codice di identificazione del bando R/07/2007). Questa Università ha indetto, ai sensi della legge 3 luglio 1998, n. 210, e secondo le norme del regolamento emanato con decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117, una procedura concorsuale di valutazione comparativa per il reclutamento di un ricercatore universitario per le esigenze della facoltà di scienze e tecnologie per il seguente settore scientifico-disciplinare: Facoltà di scienze e tecnologie Settore scientifico-disciplinare MAT/08 - Analisi numerica, un posto Le domande di partecipazione alla predetta procedura, con i relativi allegati, dovranno essere prodotte in carta libera e spedite entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Responsabile della predetta procedura concorsuale è il dott. A. Pelosi - funzionario amministrativo c/o Ufficio personale docente: (Tel. 081/5475188-5189-5192), e-mail: [email protected] Il testo integrale del bando, corredato dal modello di domanda, è disponibile sul sito Internet di questa Università all'indirizzo www.uniparthenope.it nonchè reperibile presso l'Ufficio personale docente via Amm. Acton, 38 - 80133 Napoli (Tel. 081/5475192 - Fax 081/5521485).
Concorsi
2022
ENTI DI RICERCA
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE - ISTITUTO DI SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI CERAMICI DI FAENZA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 70 del 2-9-2022
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-09-02&atto.codiceRedazionale=22E10814
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE - ISTITUTO DI SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI CERAMICI DI FAENZA
CONCORSO (scad. 17 settembre 2022)
Conferimento, per titoli ed eventuale colloquio, di una borsa di studio della durata di un anno rinnovabile. (GU n.70 del 02-09-2022)
È indetta selezione, per titoli, ed eventualmente integrata da colloquio, per il conferimento di una borsa di studio per laureati per ricerche inerenti Materials chemistry and engineering, ceramics da usufruirsi presso l'Istituto di scienza e tecnologia dei materiali ceramici ISTEC di Faenza nell'ambito del progetto Advanced nano - and microstructured ceramic materials, improvement of optical and thermo-mechanical mechanical properties by chemical synthesis and process control. La borsa di studio avrà durata di un anno rinnovabile fino a tre. Il relativo bando CALL FOR APPLICATIONS No. ISTEC FA BS 01-22 è pubblicato sul sito istituzionale del Consiglio nazionale delle ricerche http://www.urp.cnr.it/ (sezione Lavoro e Formazione) e nel sistema di selezioni on-line CNR https://selezionionline.cnr.it/ Le domande di partecipazione devono essere compilate e presentate esclusivamente via internet, utilizzando un'applicazione informatica disponibile nell'area concorsi del sito CNR all'indirizzo https://selezionionline.cnr.it/ all'indirizzo indicato nel bando stesso, entro quindici giorni a decorrere dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» - secondo quanto previsto dall'art. 4 del bando stesso. Copia integrale del bando è disponibile sul sito internet del CNR http://www.urp.cnr.it/ (link lavoro e formazione).
Contratti
2014
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 101 del 5-9-2014
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-09-05&atto.codiceRedazionale=TX14BGA724
REGIONE TOSCANA - GIUNTA REGIONALE
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.101 del 5-9-2014)
Avviso di appalto aggiudicato SEZIONE I AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1 DENOMINAZIONE INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO: Regione Toscana - Giunta Regionale - Settore Sistemi Informativi in materia di personale - Via di Novoli, 26 50127 FIRENZE ITALIA All'attenzione di dr. Gianluca Pelacani tel. 055.4383892 Posta elettronica: [email protected] fax 055.4385005 Indirizzo generale amm.ne aggiudicatrice http://www.regione.toscana.it Indirizzo di profilo del committente: http://www.regione.toscana.it/profilocommittente I.2 TIPO DI AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Autorità regionale o locale I.3 PRINCIPALI SETTORI DI ATTIVITÀ Servizi generali delle amministrazioni pubbliche I.4 CONCESSIONE DI UN APPALTO A NOME DI ALTRE AMMINISTRAZIONI AGGIUDICATRICI L'amministrazione aggiudicatrice acquista per conto di altre amministrazioni aggiudicatrici: no SEZIONE II OGGETTO DELL'APPALTO II. 1 DESCRIZIONE II.1.1 DENOMINAZIONE CONFERITA ALL'APPALTO: Migrazione ed integrazione del sistema informativo integrato delle Risorse Umane della Regione Toscana (SIRT-HR). CIG 5552706DEF. II.1.2 TIPO DI APPALTO E LUOGO DI CONSEGNA O DI ESECUZIONE Servizi Categoria 07 Luogo principale di prestazione dei servizi: Firenze II.1.4 BREVE DESCRIZIONE DELL'APPALTO: Migrazione ed integrazione del sistema informativo integrato delle Risorse Umane della Regione Toscana (SIRT-HR). II. 1.5 VOCABOLARIO COMUNE PER GLI APPALTI (CPV) 72212900 II 1.6) INFORMAZIONI RELATIVE ALL'ACCORDO SUGLI APPALTI PUBBLICI (AAP) L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti pubblici (AAP) si II.2.1) Valore finale totale degli appalti. 249450,00. Euro Iva esclusa. SEZIONE IV: PROCEDURA IV.1.1 TIPO DI PROCEDURA: Aggiudicazione di un appalto senza la previa pubblicazione di un bando nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea. Motivazione della decisione di aggiudicare l'appalto senza la previa pubblicazione di un bando di gara nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (GUUE) Direttiva2004/18/CE 1) Motivazione della scelta della procedura negoziata senza la previa pubblicazione di un bando di gara nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, conformemente alla Direttiva 2004/18/CE lavori/forniture/servizi complementari sono ordinati conformemente alle rigorose condizioni fissate dalla direttiva. IV.2 CRITERI DI AGGIUDICAZIONE IV.2.2 INFORMAZIONE SULL'ASTA ELETTRONICA Ricorso ad un'asta elettronica no IV.3 INFORMAZIONI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO IV.3.2 PUBBLICAZIONI PRECEDENTI RELATIVI ALLO STESSO APPALTO no SEZIONE V AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO: V.1 DATA DELLA DECISIONE DI AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO 06/03/2014 V.3 NOME E RECAPITO DELL'OPERATORE ECONOMICO IN FAVORE DEL QUALE È STATA ADOTTATA LA DECISIONE DI AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO: Engineering Ingegneria Informatica SpA Roma (Italia) V.4 INFORMAZIONE SUL VALORE DELL'APPALTO Euro 249450,00 escluso IVA V.5 INFORMAZIONE SUI SUBAPPALTI È possibile che l'appalto venga subappaltato: sì Indicare il valore o la percentuale dell'appalto subappaltabile a terzi 30% SEZIONE VI: ALTRE VI.2 INFORMAZIONI COMPLEMENTARI: Decreto dirigenziale n. 812 del 19/02/2014, certificato il 06/03/2014 VI.3 PROCEDURE DI RICORSO VI.3.1 Organismo responsabile delle procedure di ricorso Tribunale Amministrativo Regionale - Firenze Italia VI.3.2 Presentazione di ricorsi informazioni precise sui termini di presentazione dei ricorsi 30 giorni decorrenti dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana o dalla ricezione delle comunicazioni di cui all'art. 79 D.Lgs. 163/2006 VI.4 DATA DI SPEDIZIONE DEL PRESENTE AVVISO 02/09/2014 Il dirigente responsabile del contratto dott. Gianluca Pelacani TX14BGA724
Serie Generale
2013
DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA'
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Serie Generale n. 214 del 12-9-2013
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-09-12&atto.codiceRedazionale=13A07258&elenco30giorni=false
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERA 19 luglio 2013
Art. 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 - Programma triennale 2013-2015 dell'Ente Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi - Verifica di compatibilita' con i documenti programmatori vigenti. (Delibera n. 45/2013). (13A07258) (GU Serie Generale n.214 del 12-09-2013)
IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista la legge 6 dicembre 1991, n. 394 e s.m.i., intitolata "Legge quadro sulle aree protette" che, all'art. 9, attribuisce al Ministero dell'ambiente la vigilanza sugli Enti parco e prevede che ai Presidenti di detti Enti competa la rappresentanza legale degli stessi; Visto l'art. 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, che pone a carico dei soggetti indicati all'art. 2, comma 2, dello stesso decreto legislativo, con esclusione degli Enti e Amministrazioni locali e loro associazioni e consorzi, l'obbligo di trasmettere a questo Comitato i programmi triennali dei lavori di singolo importo superiore a 100.000 euro e gli aggiornamenti annuali per la verifica della loro compatibilità con i documenti programmatori vigenti; Visto il decreto del Ministro dell'ambiente 20 aprile 1990, recante la perimetrazione provvisoria e le misure provvisorie di salvaguardia del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi; Visti i decreti del Presidente della Repubblica 12 luglio 1993 e 9 gennaio 2008, concernenti, rispettivamente l'istituzione, con perimetrazione definitiva, dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi e la nuova perimetrazione dello stesso Parco; Visto il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 11 novembre 2011, recante "procedura e schemi-tipo per la redazione e la pubblicazione del programma triennale, dei suoi aggiornamenti annuali e dell'elenco annuale dei lavori pubblici e per la redazione e la pubblicazione del programma annuale per l'acquisizione di beni e servizi ai sensi dell'articolo 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e successive modificazioni e degli articoli 13 e 271 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207"; Viste le delibere con le quali questo Comitato ha espresso parere di compatibilità dei programmi triennali delibera dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi con i documenti programmatori vigenti alla data di riferimento dei Programmi stessi e vista, in particolare, la delibera 23 marzo 2012, n. 55 (G.U. n. 110/2012), con la quale questo Comitato ha espresso parere di compatibilità del Programnia triennale 2012-2014 del predetto Ente parco; Viste le note 16 dicembre 2012, n. 20120004526, e 10 maggio 2013, n. 20130001917, con le quali il Presidente dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, ai sensi dell'art. 128, comma 12, del citato decreto legislativo n. 163/2006, ha, rispettivamente, trasmesso e integrato il Programma dei lavori per il triennio 20132015; Viste le note 7 giugno 2013, n. 20130002399, e 16 luglio 2013, n. 20130003051, con le quali, rispettivamente, l'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi ha fornito chiarimenti in merito al Programma sopra citato e ha trasmesso la relazione sullo stato di attuazione del precedente Programma triennale 2012-2014; Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del vigente regolamento di questo Comitato (articolo 3 della delibera 13 maggio 2010, n. 58); Vista la nota 19 luglio 2013, n. 3059, predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell'economia e delle finanze e posta a base dell'odierna seduta del Comitato, contenente le valutazioni e le prescrizioni da riportare nella presente delibera; Considerato che i documenti programmatori di riferimento per la verifica di compatibilità prevista dal richiamato art. 128 del decreto legislativo n. 163/2006 sono da individuare nei documenti di finanza pubblica, nelle disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato e nelle leggi pluriennali di spesa, nonchè negli eventuali programmi comunitari e nazionali concernenti lo specifico comparto; Considerato che la citata delibera n. 55/2012 ha tra l'altro invitato il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a trasmettere una relazione che sintetizzi la distribuzione territoriale e per tipologia degli interventi inseriti nel complesso dei piani triennali di tutti gli Enti Parco relativi al triennio 2013-2015, e i relativi contenuti finanziari, al fine di consentire a questo Comitato di disporre di un quadro programmatico generale di riferimento; Su proposta del Presidente dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi; Prende atto - che il Programma triennale 2013-2015, approvato con deliberazione del Consiglio direttivo dell'Ente parco 5 dicembre 2012, n. 18, è corredato da una relazione che dà conto dell'attuazione della programmazione 2012-2014 e della riproposizione, nell'attuale Programma, di alcuni interventi; - che il citato Programma 2013-2015 prevede la realizzazione di 4 interventi che, secondo le tipologie di opere di cui al succitato decreto 11 novembre 2011 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sono costituiti da un intervento di "recupero", una "nuova costruzione", una "ristrutturazione" e un "restauro"; - che il costo complessivo dei predetti interventi ammonta a 2,755 milioni di euro ed è imputato per 2,702 milioni di euro a valere su "stanziamenti di bilancio" dell'Ente e per 0,053 milioni di euro a valere sulle somme di cui alla voce "altro" del quadro delle risorse disponibili; - che, in particolare, il suddetto costo complessivo di 2,755 milioni di euro è finanziato per 0,476 milioni di euro a carico delle risorse disponibili nell'anno 2013, per 1,423 milioni di euro a carico delle risorse previste per l'anno 2014 e per 0,856 milioni di euro a carico delle risorse previste per l'anno 2015; - che l'elenco annuale 2013 comprende tutti i citati 4 interventi, il cui avvio di realizzazione è previsto nell'anno 2013 e la cui fine dei lavori è prevista fra il quarto trimestre dell'anno 2013 e il quarto trimestre dell'anno 2015; - che il Programma in esame non prevede forme di coinvolgimento di capitali privati; Esprime parere favorevole in merito alla compatibilità del Programma triennale 2013-2015 dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi con i documenti programmatori vigenti, fermo restando che il Programma stesso troverà attuazione nei limiti delle effettive disponibilità; Invita l'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, in occasione della trasmissione del prossimo Programma relativo al triennio 2014-2016, a corredare il suddetto Programma 2014-2016 di una relazione sullo stato di attuazione del Programma esaminato nella seduta odierna, segnalando gli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni e le cause di detti scostamenti, nonchè ad esplicitare i motivi delle eventuali scelte programmatorie relative agli anni 2014 e 2015 diverse da quelle riportate nel Programma ora in esame; Raccomanda al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, entro il 31 dicembre 2013, una relazione che sintetizzi la distribuzione territoriale e per tipologia degli interventi inseriti nel complesso dei piani triennali di tutti gli Enti Parco relativi al triennio 2014-2016, e i relativi contenuti finanziari, al fine di consentire a questo Comitato di disporre di un quadro programmatico generale di riferimento. Roma, 19 luglio 2013 Il Presidente: Letta Il segretario: Girlanda
Contratti
2011
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 113 del 26-9-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-09-26&atto.codiceRedazionale=T11BGA19391
CITTA' DI BUSTO ARSIZIO (VA)
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.113 del 26-9-2011)
Avviso di appalto aggiudicato servizio vigilanza agli ingressi del palazzo di giustizia di Busto Arsizio CIG: 1792485569 I.1) Amm.ne Aggiudicatrice: comune di Busto Arsizio, Via F.lli d'Italia n.12 - 21052 Busto Arsizio (VA) IV.1.1) Procedura: aperta art.3 co.37 e artt.54 e 55 D.Lgs.163/06 e s.m.i.; IV.2.1) aggiudicazione: prezzo più basso, ai sensi artt. 81 e 82 D.Lgs.163/06 e s.m.i.; IV.3.2) Data pubblicazione bando: dal 18/04/11 al 08/06/11; V.1) Data aggiudicazione appalto: 03/08/11 V.2) N. offerte ricevute: 6; V.3) Aggiudicatario: ALL SYSTEM S.p.A., strada Trossi n. 38 13871 Verrone (BI); 7) Importo aggiudicazione: l'importo orario di aggiudicazione ammonta a E.17,64 oltre I.V.A. per una spesa triennale compl.va di E.774.000,00 oltre I.V.A. VI.3.1) Organo competente procedure di ricorso: Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia, Via F. Corridoni 39 20122 Milano VI.4) Data invio GUCE 20/09/11 Il dirigente del settore dott. Claudio Vegetti T11BGA19391
Contratti
2016
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 46 del 22-4-2016
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-04-22&atto.codiceRedazionale=TX16BFF4497
CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA DEI COMUNI DI CASARANO-GALATONE-GALLIPOLI
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.46 del 22-4-2016)
Bando di gara - CIG 6656846B17 SEZIONE I: DENOMINAZIONE: C.U.C. dei Comuni di Casarano-Galatone-Gallipoli, Uff. Decentrato e Centro di Costo Comune di Gallipoli, Servizio competente Gestione Economica e Finanziaria, Via Pavia 73014 Gallipoli. SEZIONE II: OGGETTO: Servizio di supporto all'ufficio tributi per attività propedeutiche e complementari alla riscossione, ossia per supporto nell'attività di accertamento e recupero delle entrate tributarie locali ICI anno 2011 (attività residuale) - IMU (anni 2012 e 2013) - TARSU (anni 2011 e 2012) - TARES (anno 2013). Valore stimato: Euro 272.753,20 + IVA. Aggio posto a base di gara 20%. Durata: n. 3 anni d'imposta. SEZIONE III: CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE: su www.comune.gallipoli.le.it. SEZIONE IV: PROCEDURA: Aperta. Criteri: Offerta economicamente più vantaggiosa. Termine ricevimento offerte: 16.06.16 ore 12.00. Vincolo offerta: 180 gg. SEZIONE VI: INFO: Ricorso: TAR Puglia - Lecce. Invio alla GUCE: 15.04.16. Il R.U.P. dott.ssa Milva Marra TX16BFF4497
Concorsi
2008
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' DI TERAMO
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 80 del 14-10-2008
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-10-14&atto.codiceRedazionale=08E09567
UNIVERSITA' DI TERAMO
AVVISO
Accertamento della regolarita' degli atti della procedura di valutazione comparativa peri il reclutamento di un ricercatore universitario nel settore scientifico-disciplinare AGR/15 - Scienze e tecnologie alimentari, presso la facolta' di agraria. (GU n.80 del 14-10-2008)
Si comunica che, in data 30 settembre 2008 stato pubblicato, mediante affissione all'Albo del Rettorato, il decreto rettorale n. 464 del 30 settembre 2008, con il quale è stata accertata la regolarità degli atti della procedura di valutazione comparativa per il reclutamento di un ricercatore universitario nel settore scientifico-disciplinare AGR/15 - Scienze e tecnologie alimentari, presso la Facoltà di agraria bandita con decreto rettorale n. 59 del 21 febbraio 2008, il cui avviso è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - 4ª serie speciale - n. 17 del 29 febbraio 2008.
Contratti
2020
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 115 del 2-10-2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-10-02&atto.codiceRedazionale=TX20BHA20658
COMUNE DI GENOVA Stazione Unica Appaltante
Sede: via Garibaldi, 9 - 16124 Genova (GE), Italia Codice Fiscale: 00856930102
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.115 del 2-10-2020)
Avviso di proroga termini bando di gara - Concessione di servizi SEZIONE I AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Comune di Genova - Stazione Unica Appaltante, Via Garibaldi 9 16124 Genova - tel. 0105572778 pec: [email protected] SEZIONE II OGGETTO DELL'APPALTO: concessione di servizi di prestazione energetica, riqualificazione, gestione e manutenzione energetica in regime di prestazione energetica garantita dell'edificio denominato "Matitone"; CPV 71314200; CIG 8380515BBF; bando inviato alla G.U.U.E. il 2/09/2020 pubblicato con il n. 2020/S 173-419145 del 7/09/2020 e sulla G.U.R.I Serie V speciale n. 105 del 4/09/2020 con termine di presentazione delle offerte il 2/11/2020 ore 12:00 e prima seduta il giorno 4/11/2020 ore 9,30. Si comunica che per le motivazioni espresse nella determinazione dirigenziale della Direzione Ambiente n. 2020-151.5.0.-15 è stata disposta la riapertura della procedura. Il nuovo termine perentorio, a pena di esclusione, per la ricezione delle offerte viene fissato nel giorno 18/11/2020 entro le ore 12,00; la procedura si terrà in seduta pubblica il 20/11/2020 alle ore 10,00. SEZIONE III INFORMAZIONI COMPLEMENTARI: i documenti di gara sono disponibili per l'accesso gratuito, illimitato, diretto e le offerte vanno inviate a: https://appalti.comune.genova.it/PortaleAppalti; il presente avviso è conforme all'avviso inviato alla G.U.U.E. il 25/09/2020. Il dirigente dott.ssa Angela Ilaria Gaggero TX20BHA20658
Concorsi
2008
DIARI
UNIVERSITA' «LA SAPIENZA» DI ROMA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 35 del 6-5-2008
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-05-06&atto.codiceRedazionale=08E03681
UNIVERSITA' «LA SAPIENZA» DI ROMA
RINVIO
Rinvio delle prove d'esame del concorso pubblico, per titoli ed esami, per il conferimento di un posto di categoria D, posizione economica D1, dell'area tecnica, tecnico scientifica ed elaborazione dati, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, per le esigenze del centro di medicina occupazionale e del laboratorio chimico per la sicurezza CMO/1D. (GU n.35 del 06-05-2008)
Il diario relativo alle prove d'esame del concorso pubblico, per titoli ed esami per il conferimento di un posto di categoria D, posizione economica D1, dell'area tecnica, tecnico scientifica ed elaborazione dati, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, per le esigenze del centro di medicina occupazionale e del laboratorio chimico per la sicurezza, di cui all'avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 21 del 14 marzo 2008, bandito dall'Università degli studi di Roma «La Sapienza» è stato rinviato e verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 4ª Serie speciale concorsi e sul sito www.uniroma1.it/amm-personale link personale tecnico-amministrativo il giorno 6 giugno 2008. Tale avviso ha valore di notifica a tutti gli effetti nei confronti dei candidati e pertanto non verrà data altra comunicazione.
Contratti
2010
AVVISI E BANDI DI GARA
ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 69 del 18-6-2010
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-06-18&atto.codiceRedazionale=T10BFM12333
ASEC TRADE
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.69 del 18-6-2010)
Bando di gara - CIG 0484709A82 È indetta gara aperta da esperirsi con il sistema di aggiudicazione di cui art.82 D.Lgs.163/06 e smi per l'affidamento del "Servizio call center e centralino". Importo compl.vo inclusi oneri sicurezza E. 127.200,00 + IVA. Presentazione offerte: entro le h 9,00 del 22/07/10. Celebrazione gara: 22/07/10 h 10,00. Resp.le proc.to Ing. G. Pirrone. Il bando integrale è pubblicato all'albo di questa Società, all'Albo Pretorio del Comune di Catania e sul sito internet. F.To Il Presidente Ing. Roberto Sanfilippo T10BFM12333
Serie Generale
2007
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
Serie Generale n. 238 del 12-10-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-10-12&atto.codiceRedazionale=07A08428&elenco30giorni=false
MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
DECRETO 21 settembre 2007
Sostituzione di un componente supplente nella commissione provinciale C.I.G. industria della provincia di Venezia. (GU Serie Generale n.238 del 12-10-2007)
IL DIRETTORE REGIONALE DEL LAVORO di Venezia Visto l'art. 8 della legge n. 164/1975 che prevede l'istituzione della commissione provinciale C.I.G. industria; Visti i propri decreti n. 1796/663 dell'11 febbraio 2004, con il quale è stata costituita la commissione provinciale C.I.G. industria della provincia di Venezia, e n. 1998 del 10 maggio 2005, con il quale è stato nominato componente supplente, in rappresentanza dell'Unindustria di Venezia, il dott. Mauro Bulsei; Preso atto delle note del 18 settembre 2007, con la quale l'Unindustria di Venezia comunica la sostituzione del componente supplente dott. Mauro Bulsei con il dott. Enzo Pozzobon, e del 14 settembre 2007, con la quale il dott. Mauro Bulsei rassegna le proprie dimissioni; Decreta: Il dott. Enzo Pozzobon è nominato componente supplente nella commissione provinciale C.I.G. industria della provincia di Venezia, in rappresentanza dell'Unindustria, in sostituzione del dott. Mauro Bulsei. Venezia, 21 settembre 2007 Il direttore regionale: Orlandi
Serie Generale
2018
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
Serie Generale n. 201 del 30-8-2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-08-30&atto.codiceRedazionale=18A05653&elenco30giorni=false
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
COMUNICATO
Rinnovo dell'autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale omeopatico «FM Cantharis Complex» (18A05653) (GU Serie Generale n.201 del 30-08-2018)
Estratto determina AAM/AIC n. 109/2018 del 30 luglio 2018 1. È rinnovata l'autorizzazione all'immissione in commercio per il seguente medicinale omeopatico descritto in dettaglio nell'allegata tabella, composta da pagine 1, che costituisce parte integrante della presente determinazione, alle condizioni e con le specificazioni ivi indicate: FM*CANTHARIS COMPLEX. 2. Il titolare dell'autorizzazione dell'immissione in commercio è Omeopiacenza S.r.l., con sede legale e domicilio fiscale in via G. Natta n. 28 - 29010 Pontenure (Piacenza). Stampati 1. Le confezioni dei medicinali di cui all'art. 1 della presente determinazione devono essere poste in commercio con le etichette e, ove richiesto, con il foglio illustrativo, conformi ai testi allegati alla presente determinazione e che costituiscono parte integrante della stessa. 2. Resta fermo l'obbligo in capo al titolare del rinnovo dell'autorizzazione all'immissione in commercio di integrare le etichette e il foglio illustrativo con le sole informazioni relative alla descrizione delle confezioni ed ai numeri di A.I.C. dei medicinali omeopatici oggetto di rinnovo con la presente determinazione. 3. In ottemperanza all'art. 80, commi 1 e 3, del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, e successive modificazioni le indicazioni di cui agli articoli 73, 77 e 79 del medesimo decreto legislativo devono essere redatte in lingua italiana e, limitatamente ai medicinali in commercio nella Provincia di Bolzano, anche in lingua tedesca. Il titolare del rinnovo dell'autorizzazione che intende avvalersi dell'uso complementare di lingue estere, deve darne preventiva comunicazione all'AIFA e tenere a disposizione la traduzione giurata dei testi in lingua estera. 4. In caso di inosservanza delle predette disposizioni si applicano le sanzioni di cui all'art. 82 del suddetto decreto legislativo. Smaltimento scorte I lotti dei medicinali già prodotti e rilasciati antecedentemente alla data di entrata in vigore della presente determinazione possono essere mantenuti in commercio fino alla data di scadenza indicata in etichetta. Misure di farmacovigilanza 1. Per i medicinali omeopatici non è richiesta la presentazione dei rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza (PSUR). 2. Il titolare del rinnovo dell'autorizzazione all'immissione in commercio è tenuto comunque a valutare regolarmente la sicurezza dei medicinali omeopatici e segnalare eventuali nuove informazioni che possano influire su tale profilo. Decorrenza di efficacia della determinazione dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione, per estratto, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Allegato Parte di provvedimento in formato grafico
Corte Costituzionale
2023
SENTENZE ED ORDINANZE DELLA CORTE
1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 31 del 2-8-2023
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-08-02&atto.codiceRedazionale=T-230173
N. 173 SENTENZA 4 - 27 luglio 2023
Giudizio su conflitto di attribuzione tra Enti. Energia - Concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico - Individuazione, da parte della Regione Veneto, delle concessioni soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita da sottoporre a specifici accordi con gli enti confinanti - Ricorso per conflitto di attribuzione tra enti promosso dalla Provincia autonoma di Trento - Lamentata menomazione di specifiche attribuzioni riconosciutele dallo statuto speciale, violazione del principio di leale collaborazione nonche' della competenza legislativa e amministrativa nella materia della produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia - Richiesta alla Corte Costituzionale di dichiarare che non spetta alla Regione Veneto individuare tali concessioni e, per l'effetto, di annullare la delibera - Inammissibilita' del conflitto avente ad oggetto la concessione denominata "Collicello". Energia - Concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico - Individuazione, da parte della Regione Veneto, delle concessioni soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita da sottoporre a specifici accordi con gli enti confinanti - Ricorso per conflitto di attribuzione tra enti promosso dalla Provincia autonoma di Trento - Lamentata menomazione di specifiche attribuzioni riconosciutele dallo statuto speciale, violazione del principio di leale collaborazione nonche' della competenza legislativa e amministrativa nella materia della produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia - Richiesta alla Corte Costituzionale di dichiarare che non spetta alla Regione Veneto individuare tali concessioni e, per l'effetto, di annullare la delibera - Dichiarazione di spettanza alla Regione Veneto di individuare tra le concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico, soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita, da sottoporre a specifici accordi con gli enti confinanti, le concessioni denominate "Val Schener-Moline", "Bussolengo-Chievo" e "Saviner". - Deliberazione della Giunta della Regione Veneto 29 novembre 2022, n. 1499 (Prime determinazioni in materia di obbligo di fornitura alla Regione di energia gratuita in attuazione della legge regionale 3 luglio 2020 n. 27 "Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico". DGR 100/CR del 27/09/2022), Allegato B. - Costituzione, artt. 117, terzo comma, e 118; principio di leale collaborazione; statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, art. 13. (T-230173) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.31 del 2-8-2023)
LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente:Silvana SCIARRA; Giudici :Daria de PRETIS, Nicolò ZANON, Franco MODUGNO, Augusto Antonio BARBERA, Giulio PROSPERETTI, Giovanni AMOROSO, Francesco VIGANÒ, Luca ANTONINI, Stefano PETITTI, Angelo BUSCEMA, Emanuela NAVARRETTA, Maria Rosaria SAN GIORGIO, Filippo PATRONI GRIFFI, Marco D'ALBERTI, ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio per conflitto di attribuzione tra enti sorto a seguito della delibera della Giunta della Regione Veneto 29 novembre 2022, n. 1499 (Prime determinazioni in materia di obbligo di fornitura alla Regione di energia gratuita in attuazione della legge regionale 3 luglio 2020 n. 27 "Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico". DGR 100/CR del 27/09/2022), promosso dalla Provincia autonoma di Trento con ricorso notificato il 13 febbraio 2023, depositato in cancelleria il 14 febbraio 2023, iscritto al n. 1 del registro conflitti tra enti 2023 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 10, prima serie speciale, dell'anno 2023. Visto l'atto di costituzione della Regione Veneto; udito nell'udienza pubblica del 4 luglio 2023 il Giudice relatore Augusto Antonio Barbera; uditi gli avvocati Sabrina Azzolini per la Provincia autonoma di Trento, Giacomo Quarneti e Marcello Cecchetti per la Regione Veneto; deliberato nella camera di consiglio del 4 luglio 2023. Ritenuto in fatto 1.- Con ricorso depositato il 14 febbraio 2023 (reg. confl. enti n. 1 del 2023), la Provincia autonoma di Trento ha promosso conflitto di attribuzione nei confronti della Regione Veneto in relazione all'Allegato B alla delibera della Giunta della Regione Veneto 29 novembre 2022, n. 1499 (Prime determinazioni in materia di obbligo di fornitura alla Regione di energia gratuita in attuazione della legge regionale 3 luglio 2020 n. 27 "Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico". DGR 100/CR del 27/09/2022), nella parte in cui include, nell'«elenco delle grandi derivazioni idroelettriche in atto soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita ai sensi della legge regionale n. 27 del 2020», la concessione Eusebio Energia srl 07/BR/GD, denominata "Collicello", nonchè nella parte in cui include, nell'«elenco delle grandi derivazioni idroelettriche soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita ai sensi della legge regionale n. 27 del 2020, "da sottoporre a specifici accordi con le altre regioni o province autonome"», la concessione ENEL Produzione spa G/0022, denominata "Saviner", la concessione Primiero Energia spa GDI14BR, denominata "Val Schener-Moline", e la concessione Hydro Dolomiti Energia srl D/0012, denominata "Bussolengo-Chievo". La Provincia autonoma ricorrente chiede a questa Corte di dichiarare che non spettava alla Giunta della Regione Veneto stabilire che l'art. 1 della legge della Regione Veneto 3 luglio 2020, n. 27 (Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico) si applica alle concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico denominate "Val Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo", nonchè individuare, senza previa intesa con la Provincia autonoma di Trento, tra le concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico alle quali si applica l'art. 1 della legge reg. Veneto n. 27 del 2020, le concessioni denominate "Collicello", "Saviner", "Val Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo". Conseguentemente, chiede l'annullamento «del primo elenco dell'Allegato B della deliberazione della Giunta della Regione Veneto 29 novembre 2022, n. 1499, nella parte in cui prevede che è soggetta alla fornitura gratuita di energia elettrica ai sensi della legge della Regione Veneto n. 27 del 2020 la concessione Eusebio Energia s.r.l. 07/BR/GD, denominata "Collicello"», nonchè del «secondo elenco dell'Allegato B della deliberazione della Giunta della Regione Veneto 29 novembre 2022, n. 1499, nella parte in cui prevede che sono soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita ai sensi della legge della Regione Veneto n. 27 del 2020, da sottoporre a specifici accordi, la concessione in favore di ENEL Produzione s.p.a. G/0022 denominata "Saviner", la concessione in favore di Primiero Energia s.p.a. GDI14BR, denominata "Val Schener-Moline", la concessione in favore di Hydro Dolomiti Energia s.r.l. D0012 denominata "Bussolengo-Chievo"». 1.1.- La Provincia autonoma di Trento osserva in premessa: - che l'art. 1 della legge reg. Veneto n. 27 del 2020 reca l'esercizio, da parte della stessa Regione, della possibilità, riconosciuta alle regioni dall'art. 12, comma 1-quinquies, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica), di introdurre l'obbligo, per i concessionari di grandi derivazioni idroelettriche, di fornire annualmente e gratuitamente alle stesse regioni una quota di energia, da destinare, almeno per il cinquanta per cento, ai territori provinciali interessati dalle derivazioni; - che l'art. 2 della stessa legge regionale rimette alla Giunta regionale la definizione, mediante delibera da adottare annualmente, dei profili attuativi di tale obbligo, che comprendono, per le grandi derivazioni a scopo idroelettrico che interessino anche il territorio di Regioni o Province autonome confinanti, le «modalità di coordinamento con le stesse in relazione alla fornitura dell'energia gratuita» (comma 1, lettera e); - che, in tal senso, la Giunta della Regione Veneto ha adottato la delibera n. 1499 del 2022, declinando i criteri attuativi della citata legge regionale; tale delibera riporta, nell'Allegato B, un elenco delle grandi derivazioni idroelettriche soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita e uno delle grandi derivazioni per le quali la regolamentazione della fornitura gratuita è «da sottoporre a specifici accordi con le altre Regioni o province autonome»; - che nel primo elenco è indicata, fra le altre, la concessione denominata "Collicello", mentre nel secondo elenco sono indicate anche le concessioni denominate "Saviner", "Val Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo". 1.2.- La ricorrente osserva quindi che le citate derivazioni interessano sia il proprio territorio, sia il territorio della Regione Veneto e sono state oggetto di due intese concluse fra detti enti in esecuzione della sentenza di questa Corte n. 133 del 2005, per l'esercizio delle relative funzioni amministrative. Una prima intesa, sottoscritta nel novembre 2005, ha disciplinato i rapporti tra la Provincia autonoma di Trento e la Regione Veneto per l'esercizio delle funzioni relative alle concessioni "Val Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo", attribuendo alla Provincia autonoma la competenza a condurre i procedimenti istruttori, con il coinvolgimento della Regione Veneto, nonchè ad assumere il provvedimento conclusivo del procedimento. Una seconda intesa, sottoscritta nell'ottobre 2013, ha riguardato tutte le restanti concessioni che interessano i territori dei due enti, non disciplinate dalla precedente intesa, fornendo la relativa definizione e indicando i criteri per l'individuazione dell'ente competente a svolgere l'istruttoria e ad assumere il provvedimento conclusivo. 1.3.- Posti tali rilievi in fatto, la Provincia autonoma di Trento articola due motivi di ricorso. 1.4.- Il primo motivo ha ad oggetto le concessioni "Val Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo", oggetto dell'intesa del 2005. La Provincia autonoma di Trento premette, al riguardo, che l'art. 12 del d.lgs. n. 79 del 1999, come modificato dal decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135 (Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione), convertito, con modificazioni, nella legge 11 febbraio 2019, n. 12, riconosce alle regioni, al comma 1-quinquies, la possibilità di prevedere una quota di energia elettrica gratuita a carico del concessionario, disponendo altresì, al comma 1-ter, lettera p), che siano disciplinate «le specifiche modalità procedimentali da seguire in caso di grandi derivazioni idroelettriche che interessano il territorio di due o più regioni, in termini di gestione delle derivazioni, vincoli amministrativi e ripartizione dei canoni, da definire d'intesa tra le regioni interessate»; lo stesso articolo, tuttavia, al successivo comma 1-octies fa salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome «ai sensi dei rispettivi statuti e delle relative norme di attuazione». Su tali basi, la ricorrente assume che il legislatore statale abbia inteso riconoscere la quota di energia gratuita alla sola regione alla quale compete l'adozione del provvedimento di concessione ma anche salvaguardare il previgente obbligo dei concessionari di grandi derivazioni di versare integralmente detta quota alle province autonome. In tal senso, pertanto, richiama l'art. 13 del d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), che attribuisce alle province autonome la competenza a disciplinare «le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni per grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico» (comma 1) e prevede a carico dei concessionari «l'obbligo di fornire annualmente e gratuitamente alle province autonome di Trento e di Bolzano, per servizi pubblici e categorie di utenti da determinare con legge provinciale, 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione, da consegnare alle province medesime con modalità definite dalle stesse» (comma 3), sostenendo che la clausola di salvaguardia contenuta nell'art. 12, comma 1-octies, del d.lgs. n. 79 del 1999 impedisca che, per le concessioni soggette alla sua competenza amministrativa, l'attribuzione del diritto alla fornitura gratuita di una quota di energia elettrica sia limitata dalla possibilità, riconosciuta alle regioni, di prevedere un obbligo analogo a carico dei loro concessionari. Nè, ad avviso della Provincia autonoma, potrebbe sostenersi la vigenza di una diversa disciplina per il caso di concessioni che interessano i territori di entrambi gli enti; al riguardo, infatti, l'art. 12, comma 1-ter, lettera p), del d.lgs. n. 79 del 1999 prevede l'obbligo di intesa per le sole concessioni che interessano regioni confinanti, senza menzionare le province autonome, e in ogni caso prescrive l'intesa con riferimento alla determinazione del canone, senza menzionare la fornitura gratuita di energia elettrica. La ricorrente osserva, inoltre, che l'intesa del 2005 le attribuiva espressamente la competenza a regolare il rapporto giuridico con il concessionario per le due derivazioni in questione, «secondo le disposizioni vigenti nel proprio ordinamento», senza null'altro specificare in riferimento al suo diritto alla quota gratuita di energia, come attribuitole dal richiamato art. 13 dello statuto speciale. Infine, la Provincia autonoma di Trento assume che l'introduzione, da parte della Regione Veneto, dell'obbligo di fornitura gratuita a carico dei due concessionari interferisce con l'esercizio della sua competenza legislativa e amministrativa nella materia «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia», con conseguente violazione degli artt. 117, terzo comma, e 118 della Costituzione. 1.5.- Con il secondo motivo di ricorso la Provincia autonoma di Trento lamenta la violazione, da parte della Regione Veneto, delle due intese, intervenute in relazione a tutte le concessioni per grandi derivazioni d'acqua, e del principio di leale collaborazione. Assume in tal senso che l'intesa del 2005, relativa alle concessioni "Val Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo", le attribuiva la competenza ad assumere gli atti amministrativi relativi alla concessione (sia pure con il coinvolgimento della Regione nella fase istruttoria), e prevedeva che la disciplina relativa a procedimenti e atti amministrativi ivi non menzionati andasse definita d'intesa fra i due enti; dal che deduce la propria competenza anche a regolare il profilo del rapporto inerente alla cessione gratuita di una quota di energia o, quantomeno, la necessità di una previa intesa per l'individuazione dell'ente competente a disporre l'inserimento delle due concessioni nel secondo elenco di cui all'Allegato B alla delibera della Giunta della reg. Veneto n. 1499 del 2022. Osserva poi, quanto alle restanti concessioni, che l'intesa del 2013 prevedeva che gli enti avrebbero dovuto effettuare una ricognizione delle concessioni, provvedendo ad individuare l'ente competente ad assumere gli atti amministrativi, ovvero a disporre che gli stessi fossero adottati d'intesa, sulla base dei criteri ivi meglio specificati. Pertanto, con riferimento alla concessione "Saviner", inserita dalla Regione Veneto nell'elenco di quelle che interessano i territori di entrambi gli enti, sostiene che ciò avrebbe imposto il preventivo ricorso ad intesa; con riferimento, invece, alla concessione Collicello, che la Regione Veneto aveva ritenuto di propria esclusiva pertinenza, osserva che essa presenta caratteristiche tecniche che interessano il solo territorio trentino, come confermato dal fatto che il concessionario stava già provvedendo a fornirle gratuitamente una quota gratuita di energia, essendo intervenuta sentenza definitiva, resa dal Tribunale superiore delle acque pubbliche il 15 aprile 1992, n. 39, che accertava tale diritto come di sua esclusiva spettanza. La ricorrente rileva conclusivamente, e in ogni caso, che il principio della previa intesa nella regolazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico che interessano il territorio di più regioni risulta stabilito dall'art. 89, comma 2, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59) e deriva dal principio di leale collaborazione ex art. 120 Cost. 2.- La Regione Veneto si è costituita in giudizio chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile o, in subordine, non fondato. 2.1.- In relazione al primo motivo, la Regione Veneto ha eccepito che esso non appare rivolto alla difesa di una competenza costituzionalmente garantita, ma alla mera rivendicazione di un diritto a contenuto economico, essendo volto a contestare la spettanza della fornitura gratuita di energia elettrica da parte dei concessionari di grandi derivazioni. 2.2.- Nel merito, la Regione resistente ha poi dedotto la non fondatezza della censura, osservando che l'art. 12, comma 1-quinquies, del d.lgs. n. 79 del 1999 stabilisce a carico del concessionario l'obbligo di versamento del canone da calcolare «al netto dell'energia fornita alla regione ai sensi del presente comma»; la fornitura di una quota gratuita sarebbe, pertanto, una componente «in natura» del canone concessorio, come tale soggetta alla previsione di cui al comma 1-ter, lettera p), dello stesso articolo, che rimette ad un'intesa la determinazione del canone concernente gli impianti che interessano il territorio di più enti. La sussistenza della clausola di salvaguardia indicata dalla stessa ricorrente varrebbe poi, secondo la Regione, a significare senza incertezze l'applicabilità della norma anche alle province autonome. In ogni caso - ha ulteriormente evidenziato - la disposizione statutaria invocata dalla Provincia autonoma riconosce a quest'ultima il diritto di ottenere la quota gratuita di energia solo per le concessioni di grandi derivazioni d'acqua che si trovano nel suo territorio, e non anche per quelli che interessano i territori di più enti, in ordine ai quali dovrebbe semmai calcolarsi l'ammontare della quota gratuita in misura proporzionata alla parte di interesse provinciale. Infine, ha rilevato che l'intesa del 2005 non prevedeva alcunchè in relazione all'attribuzione della quota gratuita solo perchè il relativo diritto della Regione, all'epoca, non era ancora stato sancito dalla legge statale. 2.3.- Quanto al secondo motivo, la Regione Veneto ritiene il ricorso inammissibile per carenza di tono costituzionale, osservando che, con la lamentata violazione delle intese intervenute, la Provincia autonoma non individuava alcuna lesione alle proprie attribuzioni costituzionali, limitandosi ad articolare doglianze che avrebbero dovuto essere proposte dinanzi al giudice comune. 2.4.- In ogni caso, la Regione ha dedotto la non fondatezza del motivo. Quanto alla concessione "Collicello", ha evidenziato che l'intesa del 2013 individuava le concessioni che interessavano entrambi gli enti come quelle «con prelievo da corso d'acqua superficiale, da sorgente o pozzo» in presenza di specifici requisiti inerenti all'allocazione dell'impianto che, tuttavia, difettavano nella specie; nè, al fine di ritenere sussistente un'attribuzione della Provincia, poteva rilevare la sentenza del Tribunale superiore delle acque pubbliche richiamata nel ricorso, in quanto relativa all'accertamento di una circostanza - l'esatta allocazione del punto di «massimo rigurgito» - rilevante nei soli rapporti fra le Province autonome di Trento e di Bolzano, e dunque priva di efficacia nei confronti delle regioni confinanti. Quanto, poi, alle restanti concessioni, ha rilevato che, proprio in conformità alle intese intervenute, esse erano state inserite nel secondo elenco di cui all'Allegato B, ovvero fra le derivazioni per le quali si prevedeva espressamente di ricercare specifici accordi con gli enti confinanti interessati dal passaggio delle acque, senza individuazione di alcun quantitativo di energia da fornire gratuitamente, e quindi senza la produzione di effetti diretti in danno della ricorrente. 3.- In ultimo, l'associazione Elettricità Futura - Unione delle imprese elettriche italiane ha depositato un'opinione scritta quale amicus curiae di segno adesivo alla tesi della Provincia autonoma. L'opinione è stata ammessa con decreto presidenziale del 12 maggio 2023. 4.- In prossimità dell'udienza pubblica le parti hanno depositato memorie insistendo sulle rispettive conclusioni. Considerato in diritto 1.- La Provincia autonoma di Trento ha promosso conflitto di attribuzione contro la Regione Veneto, chiedendo che questa Corte dichiari che non spettava a quest'ultima stabilire che l'art. 1 della legge reg. Veneto n. 27 del 2020 si applica alle concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico Primiero Energia spa GDI14BR, denominata "Val Schener-Moline", e Hydro Dolomiti Energia srl D/0012, denominata "Bussolengo-Chievo", nonchè individuare, senza previa intesa con la Provincia stessa, tra le concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico alle quali si applica il medesimo art. 1 della legge reg. Veneto n. 27 del 2020, le concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico Eusebio Energia srl 07/BR/GD, denominata "Collicello", ed ENEL Produzione spa G/0022, denominata "Saviner", oltre alle già menzionate "Val Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo". La ricorrente ha pertanto chiesto l'annullamento della delibera della Giunta della Regione Veneto n. 1499 del 2022, nella parte in cui include le predette concessioni, rispettivamente, la prima nell'«[e]lenco delle grandi derivazioni idroelettriche in atto soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita ai sensi della legge regionale n. 27 del 2020» e le restanti nell'«[e]lenco delle grandi derivazioni idroelettriche soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita ai sensi della legge regionale n. 27 del 2020, da sottoporre a specifici accordi con le altre Regioni o province autonome». 2.- Prima di analizzare i motivi di ricorso è opportuno inquadrare il contesto normativo nel quale si colloca la delibera impugnata. 2.1.- La disciplina delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche, per i profili del rapporto concessorio interessati dal presente conflitto, viene da tempo ricondotta dalla giurisprudenza di questa Corte alla materia «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia», di competenza legislativa concorrente (sentenze n. 155 del 2020, n. 158 del 2016 e n. 85 del 2014). L'ambito delle rispettive competenze è stato delineato dal legislatore statale con il d.lgs. n. 79 del 1999, il cui art. 12, nel testo modificato dall'art. 11-quater del d.l. n. 135 del 2018, come convertito, prevede, al comma 1-ter, che «[n]el rispetto dell'ordinamento dell'Unione europea e degli accordi internazionali, nonchè dei principi fondamentali dell'ordinamento statale e delle disposizioni di cui al presente articolo, le regioni disciplinano con legge [...] le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico». 2.2.- La norma prosegue tracciando, ai commi successivi, il contenuto della legge regionale; in particolare, il comma 1-quinquies prevede che «[n]elle concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico, le regioni possono disporre con legge l'obbligo per i concessionari di fornire annualmente e gratuitamente alle stesse regioni 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione, per almeno il 50 per cento destinata a servizi pubblici e categorie di utenti dei territori provinciali interessati dalle derivazioni». Lo stesso art. 12, al comma 1-ter, lettera p), del d.lgs. n. 79 del 1999, inoltre, prende in esame anche la disciplina delle «grandi derivazioni idroelettriche che interessano il territorio di due o più regioni», prevedendo che a tale riguardo la legge regionale stabilisca «le specifiche modalità procedimentali da seguire [...] in termini di gestione delle derivazioni, vincoli amministrativi e ripartizione dei canoni, da definire d'intesa tra le regioni interessate». 2.3.- Dando attuazione a tali previsioni, la Regione Veneto ha approvato la menzionata legge reg. Veneto n. 27 del 2020, stabilendo che i concessionari di grandi derivazioni a scopo idroelettrico siano «tenuti, a decorrere dall'anno 2021, a fornire alla Regione annualmente e gratuitamente energia elettrica, nella misura di 220 chilowattora (kWh) per ogni chilowatt (kW) di potenza nominale media di concessione» (art. 1, comma 2), ovvero a corrispondere, su indicazione della Giunta regionale, il controvalore in moneta, anche integrale, dell'energia da fornire gratuitamente (art. 3). La stessa legge regionale ha poi demandato a un'apposita delibera della Giunta regionale di stabilire le concrete modalità di adempimento a tale obbligo da parte dei concessionari, nonchè, «nel caso di grandi derivazioni a scopo idroelettrico che interessano anche il territorio di Regioni o Province autonome confinanti, le modalità di coordinamento con le stesse in relazione alla fornitura dell'energia gratuita» (art. 2, comma 1, lettera e). 2.4.- La delibera impugnata si colloca pertanto in tale contesto. Essa contiene, in allegato, due elenchi di concessioni di grandi derivazioni. Il primo riporta le concessioni che ricadono interamente sul territorio regionale, come tali assoggettate all'obbligo di fornitura gratuita di energia elettrica nelle percentuali specificate; esso comprende la concessione denominata "Collicello". Il secondo elenco contiene, invece, le concessioni che ricadono anche sul territorio di altre regioni o province autonome, per le quali si rende così necessario, come riportato, «sottoporre a specifici accordi» la regolamentazione della fornitura gratuita; tale elenco comprende le restanti concessioni. 3.- Poste tali coordinate, si può procedere all'esame del primo motivo di ricorso, con il quale la Provincia autonoma di Trento sostiene che non spettava alla Regione Veneto inserire in detto secondo elenco le concessioni denominate "Val Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo". 3.1.- La Regione ha eccepito l'inammissibilità della censura, sostenendo che essa non appare rivolta alla difesa di una competenza costituzionale della ricorrente, quanto piuttosto alla mera rivendicazione di un diritto a contenuto economico. Tale eccezione è non fondata. Questa Corte, con giurisprudenza consolidata, ha ritenuto che il tono costituzionale del conflitto sussiste quando il ricorrente lamenti una lesione delle proprie attribuzioni costituzionali (ex plurimis, sentenze n. 90 del 2022, n. 22 del 2020 e n. 28 del 2018), per effetto di un atto o di un comportamento significante, dotato di efficacia e rilevanza esterna e diretto a esprimere, in modo chiaro e inequivoco, la pretesa di esercitare una data competenza (ordinanza n. 175 del 2020), in modo tale da determinare la menomazione della sfera di attribuzione costituzionale del ricorrente (sentenza n. 259 del 2019). Tali requisiti sussistono nel caso di specie. La Provincia autonoma di Trento, infatti, si assume titolare del diritto all'assegnazione della quota gratuita di energia da parte del concessionario di grandi derivazioni in forza di quanto previsto dall'art. 13 dello statuto reg. Trentino-Alto Adige; rileva, in particolare, che tale disposizione statutaria le attribuisce la competenza legislativa concernente «le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni per grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico». Pertanto, la ricorrente sostiene che la delibera impugnata avrebbe comportato la menomazione di specifiche attribuzioni costituzionali riconosciutele dallo statuto speciale, delle quali quindi - a suo avviso - il diritto alla fornitura di una quota gratuita di energia costituirebbe una mera conseguenza. Da qui deriva, sotto tale profilo, l'ammissibilità del conflitto. 3.2.- Ciò posto, sebbene ammissibile, nel merito la censura non è fondata nei termini che seguono. Secondo la Provincia autonoma di Trento, il citato art. 13 dello statuto speciale attribuirebbe ad essa la competenza a disciplinare in via esclusiva il rapporto concessorio inerente alle derivazioni "Val Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo", nonostante il fatto che le stesse insistano anche sul territorio della Regione Veneto. Ciò pure in forza del richiamo che ad esso opera la legge statale; infatti l'art. 12, comma 1-octies, del d.lgs. n. 79 del 1999, nel determinare i principi cui deve attenersi la legislazione regionale, fa salve le competenze delle province autonome «ai sensi dei rispettivi statuti e delle relative norme di attuazione». Questa impostazione, tuttavia, contraddice la natura stessa delle fonti statutarie, anche speciali, quanto all'ambito di applicazione delle relative disposizioni. È infatti coessenziale alla titolarità delle attribuzioni costituzionali la limitazione territoriale di tale ambito, in forza delle «forme e condizioni particolari di autonomia» delle quali detti enti dispongono, secondo gli statuti speciali di cui all'art. 116, primo comma, Cost. Nè può essere condiviso quanto affermato dalla ricorrente secondo cui l'invocata efficacia extraterritoriale delle proprie attribuzioni statutarie sarebbe prevista dalla norma statale di principio, attraverso la "clausola di salvaguardia" di cui al richiamato art. 12, comma 1-octies, del d.lgs. n. 79 del 1999. A prescindere, infatti, da ogni considerazione circa la correttezza di una tale interpretazione del dato normativo, l'assunto condurrebbe all'aberrante risultato di consentire che la legge ordinaria possa estendere o derogare l'applicazione di una fonte sovraordinata. 3.3.- I rilievi appena svolti non mutano neppure considerando l'argomento della Provincia autonoma di Trento in base al quale l'intesa conclusa con la Regione Veneto nel 2005, che regola la competenza a disciplinare le due concessioni di grandi derivazioni in oggetto, non contiene specifiche previsioni relative alla fornitura di una quota gratuita di energia elettrica. Si tratta infatti, e a tacer d'altro, di un profilo del rapporto concessorio che all'epoca non poteva essere oggetto di disciplina specifica, non essendo ancora intervenuta la normativa statale di principio che lo prevede, adottata con la modifica del menzionato d.lgs. n. 79 del 1999 ad opera del citato d.l. n. 135 del 2018, come convertito. A tale ultimo riguardo, peraltro, è opportuno osservare che l'art. 12, comma 1-ter, lettera p), del d.lgs. n. 79 del 1999, nel prescrivere la definizione a mezzo d'intesa della disciplina del procedimento, menziona espressamente le sole «ripartizion[i] dei canoni». L'intesa, tuttavia, avrebbe potuto riguardare anche la fornitura di una quota gratuita di energia. Infatti lo stesso articolo prevede, al comma 1-quinquies, che il canone di concessione sia calcolato al netto dell'energia fornita gratuitamente al concedente, con ciò evidentemente connotando tale ultima fornitura come componente del canone stesso. Del resto, questa Corte ha già rilevato che, in tema di grandi derivazioni d'acqua, il canone e la fornitura gratuita sono soggetti alla normativa statale di principio in quanto sussiste la necessità di una loro uniforme e adeguata regolazione «anche al fine di garantire la continuità e la produttività nello sfruttamento della risorsa idrica», in ragione del fatto che entrambi consentono «vantaggi immediati per le popolazioni locali» (sentenza n. 117 del 2022). 4.- Il secondo motivo di ricorso è inammissibile nella parte inerente alla concessione denominata "Collicello". 4.1.- Sotto tale profilo, infatti, la censura è carente di tono costituzionale, rivestendo il carattere di una mera vindicatio rei e non di una vindicatio potestatis. Con richiamo a quanto più sopra esposto, questa Corte osserva che le controversie relative alla titolarità di un bene e la interpretazione della normativa - di rango legislativo o costituzionale - che ad essa si riferisce «restano di competenza dei giudici comuni se non pongono in questione la delimitazione delle attribuzioni costituzionali degli enti in conflitto» (sentenze n. 319 del 2011 e n. 213 del 2001). Nel caso di specie, la Provincia autonoma di Trento si duole esclusivamente del fatto che la Regione Veneto, con la delibera impugnata, abbia inserito la concessione in questione nell'elenco di quelle di sua esclusiva competenza, assumendo, invece, che si tratterebbe di derivazione che interessa i territori di entrambi gli enti. Questa Corte osserva che la censura si fonda esclusivamente su argomenti caratteristici di un giudizio petitorio, soffermandosi sugli specifici aspetti tecnici dell'impianto di grande derivazione, che vengono indicati come elementi decisivi per accertarne l'illegittimo inserimento nella delibera adottata dalla Giunta regionale. La ricorrente, peraltro, riporta la documentazione relativa al nutrito contenzioso che ha avuto luogo fra le parti e invoca, in guisa di giudicato, una pronunzia del Tribunale superiore delle acque pubbliche che, a suo dire, farebbe stato circa l'esatto posizionamento geografico della derivazione. In un tale quadro argomentativo, non rileva il fatto che la Provincia autonoma di Trento lamenti anche la lesione delle proprie attribuzioni statutarie e del principio di leale collaborazione; infatti, la pretesa resta circoscritta all'individuazione dell'ente al quale spetti la derivazione per ragioni esclusivamente territoriali. Rispetto a tali ragioni, la Provincia autonoma non evidenzia alcun nesso di strumentalità con le proprie attribuzioni costituzionali. In proposito, è decisivo il richiamo alla giurisprudenza di questa Corte, secondo la quale, ai fini dell'ammissibilità del conflitto, il ricorso deve prospettare l'illegittimo uso di un potere dell'ente resistente dal quale derivino conseguenze tali da alterare il riparto costituzionale delle rispettive competenze (così, ex multis, sentenza n. 108 del 2021). Laddove, come nel caso di specie, ciò non accada, la controversia resta di competenza del solo giudice comune. 4.2.- Per quanto concerne le restanti concessioni, la Provincia autonoma di Trento sostiene che l'inserimento delle stesse, da parte della Regione Veneto, nel secondo elenco allegato alla delibera impugnata, si porrebbe in contrasto con le due intese già raggiunte, nelle quali, pur in mancanza di una specifica regolamentazione della fornitura gratuita di energia, era individuato l'ente competente a governare il procedimento concessorio e comunque violerebbe il principio di leale collaborazione di cui all'art. 120 Cost., interferendo sulla competenza legislativa e amministrativa di cui agli artt. 13 e 16 del d.P.R. n. 670 del 1972. Contrariamente a quanto eccepito dalla Regione Veneto, nei termini formulati la censura supera il vaglio di ammissibilità. Infatti, il mancato ricorso, da parte della Regione, alle intese precedentemente raggiunte sulla materia delle concessioni per grandi derivazioni d'acqua che interessano entrambi i territori e che sono oggetto di competenza ripartita fra i due enti giustifica in linea astratta il ricorso al giudice costituzionale sulla prospettata violazione del principio di leale collaborazione, in forza della conseguente alterazione delle rispettive attribuzioni costituzionali. Ciò premesso, nel merito la censura non è fondata. Come si è già osservato, infatti, e come la ricorrente Provincia autonoma di Trento riconosce, tra le materie regolate dalle citate intese, non era compresa la fornitura gratuita di una quota di energia da parte del concessionario di una grande derivazione d'acqua posta su territori confinanti, che è stata oggetto di specifica regolamentazione, da parte del legislatore statale, soltanto in epoca successiva. Pertanto, la previsione, da parte della Regione Veneto, di «sottoporre a specifici accordi» con gli enti confinanti le concrete modalità attuative di tale fornitura, in relazione ai tre impianti oggetto delle pregresse intese con la Provincia autonoma di Trento, non interferisce con tali intese, il cui ambito applicativo interessa profili diversi del rapporto concessorio. per questi motivi LA CORTE COSTITUZIONALE 1) dichiara inammissibile il conflitto di attribuzione promosso dalla Provincia autonoma di Trento nei confronti della Regione Veneto, con il ricorso indicato in epigrafe, in relazione al primo elenco dell'Allegato B alla delibera della Giunta della Regione Veneto 29 novembre 2022, n. 1499 (Prime determinazioni in materia di obbligo di fornitura alla Regione di energia gratuita in attuazione della legge regionale 3 luglio 2020, n. 27 "Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico". DRG 100/CR del 27/09/2022), nella parte in cui prevede che è soggetta alla fornitura di energia elettrica gratuita, ai sensi della legge della Regione Veneto 3 luglio 2020, n. 27 (Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico), la concessione in favore di Eusebio Energia srl 07/BR/GD denominata "Collicello"; 2) dichiara che spettava alla Regione Veneto individuare, tra le concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico di cui al secondo elenco dell'Allegato B alla delibera della Giunta reg. Veneto n. 1499 del 2022, soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita ai sensi della legge reg. Veneto n. 27 del 2020, da sottoporre a specifici accordi con gli enti confinanti, la concessione in favore di Primiero Energia spa GDI14BR denominata "Val Schener-Moline", la concessione in favore di Hydro Dolomiti Energie srl D/0012 denominata "Bussolengo-Chievo" e la concessione in favore di ENEL Produzione spa G/0022 denominata "Saviner". Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 4 luglio 2023. F.to: Silvana SCIARRA, Presidente Augusto Antonio BARBERA, Redattore Roberto MILANA, Direttore della Cancelleria Depositata in Cancelleria il 27 luglio 2023 Il Direttore della Cancelleria F.to: Roberto MILANA
Contratti
2009
AVVISI E BANDI DI GARA
ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 48 del 24-4-2009
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-04-24&atto.codiceRedazionale=T-09BFM4729
Consorzio Provinciale della Brianza Milanese per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.48 del 24-4-2009)
BANDO DI GARA D'APPALTO DI SERVIZI SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: I.1) denominazione e punti di contatto: Consorzio Provinciale della Brianza Milanese per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani - Via Verdi, 94 - 20038 Seregno (MI). Punti di contatto: all'att.ne di: Direttore del Consorzio Sig. Massimo Bonfà - Tel. 0362/235958 Fax: 0362/235164 - Indirizzo internet: www.brianzarifiuti.com E-mail: [email protected] Ulteriori informazioni, Capitolato d'oneri, documentazione complementare ed indirizzo a cui le offerte e le domande di partecipazione vanno inviate: i punti di contatto suindicati. SEZIONE II: OGGETTO DELL'APPALTO: II.1.1) Descrizione II.1.1) Denominazione conferita all'appalto dall'amministrazione aggiudicatrice: affidamento in appalto del sevizio di selezione del sacco multimateriale "leggero" (imballaggi in plastica misti ad imballaggi in acciaio ed alluminio - lattine) di alcuni Comuni gestiti dal Consorzio. Codice CIG 387307. II.1.2) Tipo di appalto e luogo di esecuzione, di consegna: servizi, cat. 16. Luogo principale di esecuzione: impianto di selezione indicato in offerta. Trasporto al luogo di esecuzione effettuato a cura dei Comuni conferenti. II.1.3) l'avviso riguarda: un appalto pubblico. II.1.5) breve descrizione dell'appalto: selezione del sacco multimateriale "leggero" secondo i criteri contenuti nel disciplinare di gara e nel Capitolato Speciale d'Appalto. II.1.6) CPV: 90513200. II.1.7) l'appalto rientra nel campo di applicazione dell'aap? Sì. II.1.8) divisione in lotti: no. II.1.9) ammissibilità di varianti: no. II.2.1) quantitativo o entità totale: quantitativo presunto, non vincolante, di ton.4.000/anno. Importo a base di gara Euro. 25,00/ton.(IVA esclusa), costo comprensivo di selezione, costo figurativo di smaltimento del 15% delle frazioni estranee e del trasporto oltre i 50 km., al netto di eventuale riconoscimento oneri di trasporto. II.3) durata dell'appalto o termine di esecuzione periodo in mese/i: dal 01/07/2009 al 31/12/2010. SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO, FINANZIARIO E TECNICO - condizioni relative all'appalto: cauzioni e garanzie richieste: trattandosi di importi contenuti cauzione provvisoria non richiesta. Cauzione definitiva: 10% dell'importo contrattuale. Principali modalità di finanziamento e di pagamento e/o riferimenti alle disposizioni applicabili in materia: il pagamento della fattura avverrà a 60 gg. d.f.fine mese. Forma giuridica che dovrà assumere il raggruppamento di imprenditori, di fornitori o di prestatori di servizi aggiudicatario dell'appalto: sono ammessi i soggetti indicati all'art. 34 e seguenti del D.Lgs. n. 163/2006 e in possesso dei requisiti di ordine generale di cui all'art. 38 del medesimo Decreto. III.2) Condizioni di partecipazione (capacità economica e finanziaria e capacità tecnica): come da disciplinare di gara. Condizioni relative all'appalto di servizi: la prestazione del servizio è riservata ad una particolare professione? Il servizio potrà essere svolto solo da imprese autorizzate a norma delle vigenti disposizioni legislative e regolamentari in materia. III.3.2) le persone giuridiche saranno tenute a comunicare i nominativi e qualifiche professionali del personale incaricato della prestazione: sì. SEZIONE IV: PROCEDURA. IV.1) tipo di procedura: aperta. IV.2) Criteri di aggiudicazione: prezzo più basso. IV.3.4) termine per il ricevimento delle offerte: 05/06/09 ore 9,30. IV.3.6) lingua utilizzabile per la presentazione delle offerte: italiano. IV.3.7) periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato dalla propria offerta: 180 gg. IV.3.8) Modalità di apertura delle offerte: data 05/06/2009 alle ore 10,00 c/o la sede del Consorzio Prov.le B.za M.se, Via Verdi, 94, Seregno (MI). Persone ammesse ad assistere all'apertura delle offerte: partecipazione pubblica. SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.3) Informazioni complementari: criteri di aggiudicazione: l'aggiudicazione verrà effettuata secondo il criterio del prezzo più basso come meglio specificato sul disciplinare di gara. Copia dei documenti acquisibile gratuitamente in Consorzio oppure scaricabile dal sito internet: www.brianzarifiuti.com bandi di gara. VI.5) data di spedizione del presente avviso (GUCE) 14/4/09. Responsabile del Procedimento: Direttore del Consorzio Massimo Bonfà T-09BFM4729 (A pagamento).
Concorsi
2000
ENTI LOCALI
COMUNE DI VILLAFRANCA PIEMONTE
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 9 del 1-2-2000
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2000-02-01&atto.codiceRedazionale=00E10223
COMUNE DI VILLAFRANCA PIEMONTE
CONCORSO (scad. 2 marzo 2000)
Concorso ad un posto di istruttore amministrativo con riserva al personale interno, categoria economica C1 (GU n.9 del 01-02-2000)
È indetto concorso ad un posto di istruttore amministrativo (con riserva al persoanle interno), categoria economica C1. Titolo di studio: diploma di scuola media superiore. Le prove scritte si svolgeranno presso la scuola media di Villafranca Piemonte i giorni 14 marzo 2000 e 15 marzo 2000, alle ore 14,30. La prova orale si svolgerà il giorno 21 marzo 2000 alle ore 8,30. Termine presentazione domande: trenta giorni dalla pubblicazione del presnete avviso nella Gazzetta Ufficiale. Per informazioni rivolgersi alla segreteria comunale di Villafranca Piemonte (Torino) - Tel. 011/9807107-9800902. Villafranca Piemonte, 22 gennaio 2000 Il segretario comunale: Matina
Parte Seconda
2015
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Notifiche per pubblici proclami
Parte Seconda n. 40 del 7-4-2015
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-04-07&atto.codiceRedazionale=TC15ABA4887
TRIBUNALE DI MODENA
(GU Parte Seconda n.40 del 7-4-2015)
Atto di citazione per usucapione Atto di citazione per usucapione promosso da: Guigli Domenico, nato Montefiorino il 28/7/49, cf GGL-DNC-49L28-F503O, Mazzotti Alda, nata a Frassinoro il 7/9/52, cf MZZ-LDA-52P47-D783C, coniugi entrambi residenti in Palagano, fraz. Boccassuolo, v. Casa Guiglia; Guigli Francesco, nato a Modena il 27/4/74, cf GGL-FNC-74D27-F257B e Guigli Deborah, nata a Modena il 12/6/73, cf GGLDRH-73H52-F257S, coniugi entrambi residenti in Palagano, fraz. Boccassuolo, v. Sassorosso 32; Bettuzzi Samuela, nata a Sassuolo il 14/11/76, cf BTT-SML-76S54- I462B, e Pignattari Christian, nato a Modena il 5/4/72, cf PGN-CRS-72D05-F257Y, coniugi entrambi residenti in Palagano, fraz. Boccassuolo, v. Sassorosso 16; Liani Roberto, nato a Roma 1/4/69, cf LNI-RRT-69D01-H501B, residente in Roma v. Anapo 49; Liani Laura, nata a Roma il 24/10/73, cf LNI-LRA-73R64-H501O, residente in Roma, v. di Valle Melaina 5 tutti elettivamente domiciliati in Pavullo n/F, v. Giardini sud 4, presso lo studio e la persona dell'Avv. Giovanni Cantergiani c.f. CNTGNN58H24G393T che li rappresenta e difende in virtù di delega a margine in calce all'atto di citazione il quale dichiara di voler ricevere gli avvisi e le comunicazioni di cancelleria al numero di fax 0536/325517 e/o all'indirizzo di Posta Elettronica Certificata [email protected], contro Bertogli Raimonda, Bononi Gilia, Digani Agostino, Digani Aurelio, Digani Edda, Digani Maria Edda, Digani Onelio, Guigli Dario, Guigli Ottavio, Guigli Pietro, Lazzarini Aurelia, Lazzarini Caterina, Lazzarini Giulio, Lazzarini Giuseppe, Lazzarini Paolino, Lazzarini Romanino, Guigli Adolfo, Guigli Argenta, Guigli Battista, Guigli Caterina, Guigli Diana, Guigli Domenico Antonio, Guiglia Erio, Guigli Eurosia, Guigli Floris, Guigli Luisa, Guigli Terzo, Guigli Tomaso, Guigli Elide, Bertogli Ermando, Mingucci Angelo, Mingucci Giovanni. Oggetto della domanda usucapione - sui seguenti beni nel Comune di Palagano loc. Casa Guiglia catasto terreni in detto comune al fg. 68 part. n. 189 per quanto riguarda Guigli Domenico e Mazzotti Alda; beni nel Comune di Palagano La Piana, Le Grotte e Campo, al fg. 68 part. n. 280, 281, 282, 311, 321, 345, 348 e 353, fg. 69 part. n. 21 e 5, nonchè in Riolunato al fg. 4 part. n. 54, fg. 7 part. n. 14, 15, 16 e 17, per quanto riguarda Guigli Francesco e Guigli Deborah; beni nel Comune di Palagano al fg. 65 part. n. 224 e 225 per quanto riguarda Bettuzzi Samuela, Pignattari Christian; beni nel Comune di Palagano, fraz. Boccassuolo al fg. 60 part. n. 273 per quanto riguarda Liani Roberto e Liani Laura. Udienza di comparizione 6/7/2015 ore 9,00 con invito a costituirsi in giudizio 20 giorni prima dell'udienza, ex art. 166 c.p.c., pena le decadenze ex artt. 167 e 38 c.p.c., in difetto di costituzione si procederà in loro contumacia. Autorizzazione notifica pubblici proclami Presidente Tribunale. Modena, 17 marzo 2015 Avv. Giovanni Cantergiani TC15ABA4887
Contratti
2023
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 140 del 4-12-2023
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-12-04&atto.codiceRedazionale=TX23BGA33141
CONSIP S.P.A.
Sede legale: via Isonzo, 19/E - 00198 Roma (RM), Italia R.E.A.: Roma 878404 Registro delle imprese: Roma 878407 Codice Fiscale: 05359681003 Partita IVA: 05359681003
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.140 del 4-12-2023)
Esito di gara - Procedura aperta ai sensi del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i. per l'acquisizione del servizio di benchmarking dell'Atto Regolativo 2023-2027 fra l'Amministrazione Finanziaria e la Sogei per la manutenzione, lo sviluppo e la conduzione del Sistema Informativo della Fiscalità - ID 2620 SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) Denominazione e indirizzi Denominazione ufficiale: Consip S.p.A. a socio unico Indirizzo postale: Via Isonzo, 19/E, Roma 00198, Italia Codice Nuts: IT Tel.: 06/854491 Fax: 06/85449288 Persona di contatto: Dott.ssa Katia Petrocelli in qualità di Responsabile del Procedimento Indirizzi internet: indirizzo principale: www.consip.it; www.acquistinretepa.it; www.mef.gov.it; indirizzo del profilo di committente: www.consip.it I.2) Appalto congiunto: L'appalto è aggiudicato da una centrale di committenza I.4) Tipo di amministrazione aggiudicatrice: Organismo di diritto pubblico I.5) Principali settori di attivita': Servizi generali delle amministrazioni pubbliche SEZIONE II: OGGETTO II.1) Entità dell'appalto II.1.1) Denominazione: Gara a procedura aperta ai sensi del d.lgs. 50/2016 e s.m.i. per l'acquisizione del servizio di benchmarking dell'Atto Regolativo 2023-2027 fra l'Amministrazione Finanziaria e la Sogei per la manutenzione, lo sviluppo e la conduzione del Sistema Informativo della Fiscalità ID Sigef 2620 CIG 96943048BB II.1.2) Codice CPV principale: 72221000-0; Codice CPV supplementare N.A. II.1.3) Tipo di appalto: Servizi II.1.4) Breve descrizione: La procedura è finalizzata all'acquisizione di servizi di benchmarking sui prezzi dei servizi dell'Atto Regolativo 2023-2027 fra l'Amministrazione Finanziaria e la Sogei per la manutenzione, lo sviluppo e la conduzione del Sistema Informativo della Fiscalità. II.1.6) Informazioni relative ai lotti Questo appalto è suddiviso in lotti: NO. II.1.7) Valore totale stimato: valore, IVA esclusa: Valuta: Euro, Valore, IVA esclusa: 1.650.000,00; II.2) Descrizione II.2.1) Denominazione: Gara per l'acquisizione del servizio di benchmarking dell'Atto Regolativo 2023-2027 fra l'Amministrazione Finanziaria e la Sogei per la manutenzione, lo sviluppo e la conduzione del Sistema Informativo della Fiscalità.: Luogo di esecuzione: Codice NUTS: IT Luogo principale di esecuzione: quando non eseguiti da remoto presso le sedi del Fornitore, i servizi saranno erogati presso la sede dell'Amministrazione Finanziaria sita in Roma come meglio specificato nella documentazione di gara. II.2.4) Descrizione dell'appalto: vedi precedente punto II.1.4); II.2.5) Criteri di aggiudicazione: miglior rapporto qualità prezzo; II.2.11) Informazioni relative alle opzioni: Opzioni: Sì, si veda il paragrafo 4.2 "Opzioni e rinnovi" del Disciplinare di gara II.2.13) Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea: L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione europea: NO SEZIONE IV: PROCEDURA IV.1) Descrizione IV.1.1) Tipo di procedura: Procedura aperta IV.1.8) Informazioni relative all'accordo sugli appalti pubblici (AAP) L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti pubblici: SI; SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE DI APPALTO: Lotto n. 1 Denominazione: Gara per l'acquisizione del servizio di benchmarking dell'Atto Regolativo 2023-2027 fra l'Amministrazione Finanziaria e la Sogei per la manutenzione, lo sviluppo e la conduzione del Sistema Informativo della Fiscalità.; è stato aggiudicato: SI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO V.2.1) Data di conclusione del contratto di appalto: 26/10/2023 V.2.2) Informazioni sulle offerte Numero di offerte pervenute: 3; Numero di offerte ricevute da PMI: 0; Numero di offerte ricevute da offerenti provenienti da altri Stati membri dell'UE: 0; Numero di offerte ricevute dagli offerenti provenienti da Stati non membri dell'UE: 0; Numero di offerte pervenute per via elettronica: 3; L'appalto è stato aggiudicato a un raggruppamento di operatori economici: NO V.2.3) Nome e indirizzo del contraente Denominazione ufficiale: Deloitte Consulting s.r.l. S.B.. Indirizzo postale: Via Tortona 25 Citta': Milano Codice NUTS: IT Codice postale: 20144 Paese: Italia E-mail (pec): [email protected]; Il contraente è una PMI: NO V.2.4) Informazione sul valore del contratto d'appalto/lotto (IVA esclusa) Valore totale inizialmente stimato del contratto d'appalto/lotto Euro 1.650.000,00, Valore totale del contratto d'appalto: Euro 893.100,00; SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.3) Informazioni complementari: La presente procedura si è svolta attraverso un sistema telematico conforme al D.Lgs. n. 50/2016 e al D.Lgs. n. 82/2005; il bando di gara è stato pubblicato su G.U.U.E. n. S-057 del 21/03/2023 e sulla G.U.R.I. n. 35 del 24/03/2023. Procedure di ricorso VI.4.1) Organismo responsabile delle procedure di ricorso Denominazione ufficiale: Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio - Roma, Via Flaminia, 189 00196 Roma, Tel. 06 328721 VI.4.3) Procedure di ricorso: Informazioni dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi: Avverso il presente Avviso è proponibile ricorso avanti il T.A.R. Lazio - Roma entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sulla GURI. IV.4) Data di spedizione del presente avviso: 27/11/2023 L'amministratore delegato dott. Marco Maria Luchino Mizzau TX23BGA33141
Parte Seconda
2009
Annunzi commerciali
Altri annunzi commerciali
Parte Seconda n. 63 del 4-6-2009
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-06-04&atto.codiceRedazionale=T-09AAB2786
Europe Arab Bank plc - Milan Branch
Iscritta al'Albo Banche al n. 5644 Codice ABI 03006.4 Sede Legale: 13-15 Moorgate, London EC2R6AD Iscritta nel Registro delle Imprese in Inghilterra e Galles al N. 5575857 Capitale deliberato €500.000.000 e £50.000 Capitale versato €499.925.540 e £50.000 Registro delle imprese: Milano n. 0913941100 Codice Fiscale e/o Partita IVA: n. 0913941100
(GU Parte Seconda n.63 del 4-6-2009)
Avviso Informativo Europe Arab Bank plc comunica il trasferimento della propria succursale italiana da Roma, via Bellini 24 a Milano, Corso Giacomo Matteotti 1/A, divenuto effettivo in data 1 giugno 2009 con chiusura dell'ufficio di Roma e apertura dell'ufficio di Milano. Si comunica inoltre che nella medesima data la denominazione della succursale è modificata da "Europe Arab Bank plc - Rome Branch" a "Europe Arab Bank plc - Milan Branch". I Rappresentanti Preposti Muhammad Agha, Giovanni D'Ancona, Nunzio Azzia T-09AAB2786
Serie Generale
2018
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
Serie Generale n. 259 del 7-11-2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-11-07&atto.codiceRedazionale=18A07137&elenco30giorni=false
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
DECRETO 12 ottobre 2018
Erogazione della somma di € 70.584.989,38 - capitolo 703 - a favore delle regioni in attuazione dell'ordinanza del Capo Dipartimento della protezione civile del 12 luglio 2018, n. 532, recante: «Attuazione dell'articolo 11 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77.» - Esercizio finanziario 2018 - annualita' 2016. (18A07137) (GU Serie Generale n.259 del 07-11-2018)
IL CAPO DEL DIPARTIMENTO della protezione civile Vista la legge del 23 agosto 1988, n. 400, recante: «Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri»; Visto il decreto legislativo del 30 luglio 1999, n. 303, recante: «Ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59» e successive modifiche ed integrazioni; Vista la legge 16 marzo 2017, n. 30, recante: «Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile»; Visto il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, recante: «Codice della protezione civile»; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 novembre 2010, recante: «Disciplina dell'autonomia finanziaria e contabile della Presidenza del Consiglio dei ministri»; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1° ottobre 2012, recante: «Ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri»; Visto il decreto del Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri in data 10 agosto 2016, registrato alla Corte dei conti il 6 settembre 2016, al n. 2511, con il quale sono state individuate le attribuzioni delle strutture organizzative in cui si articola il Dipartimento della protezione civile; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16 luglio 2018, visto e annotato al n. 2275/2018 il 27 luglio 2018 dall'Ufficio del bilancio e per il riscontro di regolarità amministrativo-contabile della Presidenza del Consiglio dei ministri e registrato alla Corte dei conti al n. 1606 il 2 agosto 2018, con il quale al dott. Angelo Borrelli è stato conferito l'incarico di Capo del Dipartimento della protezione civile ai sensi degli articoli 18 e 28 della legge 23 agosto 1998, n. 400 nonchè dell'art. 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 a far data dal 16 luglio 2018 e fino al verificarsi della fattispecie di cui all'art. 18, comma 3, della citata legge 23 agosto 1998, n. 400, fatto salvo quanto previsto dall'art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 1997, n. 520; Visto il decreto del Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri 26 luglio 2018 visto e annotato al n. 2278/2018 il 27 luglio 2018 dall'Ufficio del bilancio e per il riscontro di regolarità amministrativo-contabile, con il quale al dott. Angelo Borrelli, Capo del Dipartimento della protezione civile, a decorrere dal 16 luglio 2018, sono state assegnate in gestione, unitamente ai poteri di spesa, le risorse finanziarie esistenti sui capitoli iscritti nel C.D.R. 13 - Protezione Civile - del bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri per l'anno 2018 e per i corrispondenti capitoli per gli esercizi finanziari successivi, salvo revoca espressa, nonchè i maggiori stanziamenti che saranno determinati nel corso degli esercizi finanziari medesimi; Vista la legge del 7 agosto 1990, n. 241, recante: «Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»; Visto il decreto legislativo del 14 marzo 2013, n. 33, recante: «Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni»; Visto il decreto legislativo dell'8 aprile 2013, n. 39, recante: «Disposizioni in materia di inconferibilità ed incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico a norma dell'art. 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190»; Visto il regio decreto del 18 novembre 1923, n. 2440, recante: «Disposizioni sul patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato»; Visto il regio decreto del 23 maggio 1924, n. 827, recante: «Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato»; Vista la legge del 3 aprile 1997, n. 94, recante: «Modifiche alla legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni e integrazioni, recante norme di contabilità generale dello Stato in materia di bilancio»; Vista la legge del 31 dicembre 2009, n. 196 di contabilità e finanza pubblica; Visto il decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77 e, in particolare, l'art. 11, con il quale viene istituito il «Fondo per la prevenzione del rischio sismico»; Visto l'art. 2, comma 109, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, che ha previsto la soppressione delle erogazioni di contributi a carico del bilancio dello Stato per le province autonome di Trento e Bolzano; Vista l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile 12 luglio 2018, n. 532 che ha disciplinato i contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico, previsti dal citato art. 11 del decreto-legge 28 aprile 2009 n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, e, in particolare, l'art. 1 comma 3 che rimanda l'individuazione delle procedure, della modulistica e gli strumenti informatici necessari alla gestione degli interventi previsti nella citata ordinanza, all'adozione di decreti del Capo del Dipartimento; Vista la tabella n. 1, di cui al decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile 10 agosto 2018, n. 3264, (visto e annotato il 23 agosto 2018 al n. 29480, alla Corte dei conti), relativo all'attuazione dell'art. 11 del decreto-legge 28 aprile 2009 n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77; Visto i decreti del 29 dicembre 2016, rispettivamente Rep. n. 4118 e n. 4119, con i quali è stata impegnata la somma di € 44.000.000,00 a favore delle Regioni relativamente all'annualità 2016 dei fondi di cui all' art. 11 del DL 39/2009; Visto l'art. 16, comma 2, dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile 12 luglio 2018, n. 532, il quale prevede che le risorse non ancora impegnate di cui agli articoli 16, comma 1, lettera c) inerenti le azioni di cui all'art. 2, comma 1, lettera d) delle ordinanze n. 3907 e n. 4007 per complessivi euro 1.078.815,61 e delle ordinanze n. 52/2013, n. 171/2014, n. 293/2015 e n. 344/2016, per complessivi euro 28.900.000,00, siano utilizzate ai fini dell'art. 2, comma 1, dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile 12 luglio 2018, n. 532, di cui € 26.584.989,38 ad impegno contemporaneo; Vista la nota del 27 settembre 2018 prot. n. SCS/0054710, con la quale l'Ufficio III - Rischio sismico e vulcanico di questo Dipartimento ha rilasciato il nulla osta al trasferimento dei relativi fondi alle Regioni per l'annualità 2016; Ravvisata la necessità di procedere all'erogazione alle Regioni dei fondi disponibili per l'annualità 2016 ai sensi del predetto art. 11 del decreto-legge n. 39/2009; Considerato che sono stati assolti gli obblighi di pubblicità, sulla rete internet, nei modi e nelle forme previste dall'art. 26 del decreto legislativo del 14 marzo 2013, n. 33; Ritenuto di dover erogare per l'annualità 2016 la somma di € 70.584.989,38, che graverà sul cap. 703 iscritto nell'ambito del centro di responsabilità n. 13 «Protezione Civile» del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri per l'esercizio finanziario 2018, che presenta la necessaria disponibilità; Decreta: La liquidazione e il pagamento, della somma complessiva di € 70.584.989,38 (settantamilionicinquecentoottantaquattromilanovecentoottantanove/38) a favore delle Regioni assegnatarie di cui al decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile rep. n. 3264 del 10 agosto 2018, secondo la tabella di ripartizione che costituisce parte integrante del presente provvedimento. I mandati di pagamento graveranno sul cap. 703 del Centro di responsabilità n. 13 della «Protezione Civile» del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri per l'esercizio finanziario 2018, di cui € 44.000.000,00, su impegno rispettivamente Rep. n. 4118 e n. 4119 del 29 dicembre 2016, ed € 26.584.989,38 ad impegno contemporaneo. I relativi ordinativi saranno resi esigibili mediante accreditamento sui rispettivi conti di tesoreria intestati alle Regioni stesse. Roma, 12 ottobre 2018 Il Capo del Dipartimento: Borrelli Allegato Tabella 1: Ripartizione del Fondo per la prevenzione del rischio sismico annualità 2016 ==================================================================== |Regioni | n° | Finanziamento| Finanziamento | Totale | | | comuni | (€) lettera | (€) lettera | Finanziamento | | | (*) | a) | b) + c) | (€) lettera | | | | | | a) + b) + c) | +==========+========+==============+===============+===============+ |ABRUZZO | 276 |€ 576.616,50|€ 4.536.444,94|€ 5.113.061,44| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |BASILICATA| 117 |€ 355.340,82|€ 2.795.591,26|€ 3.150.932,08| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |CALABRIA | 398 |€ 1.137.386,81|€ 8.948.222,34|€ 10.085.609,15| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |CAMPANIA | 425 |€ 1.103.957,12|€ 8.685.219,24|€ 9.789.176,36| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |EMILIA- | | | | | | ROMAGNA | 272 |€ 492.640,80|€ 3.875.778,59|€ 4.368.419,39| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |FRIULI-V. | | | | | | GIULIA | 200 |€ 281.366,21|€ 2.213.606,98|€ 2.494.973,19| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |LAZIO | 299 |€ 492.103,82|€ 3.871.553,91|€ 4.363.657,73| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |LIGURIA | 110 |€ 85.142,65|€ 669.847,19|€ 754.989,84| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |LOMBARDIA | 202 |€ 91.664,80|€ 721.159,25|€ 812.824,05| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |MARCHE | 229 |€ 369.533,35|€ 2.907.248,95|€ 3.276.782,30| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |MOLISE | 134 |€ 407.243,73|€ 3.203.929,76|€ 3.611.173,49| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |PIEMONTE | 141 |€ 63.833,92|€ 502.203,93|€ 566.037,85| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |PUGLIA | 84 |€ 354.717,76|€ 2.790.689,43|€ 3.145.407,19| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |SICILIA | 282 |€ 1.116.600,64|€ 8.784.690,20|€ 9.901.290,84| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |TOSCANA | 235 |€ 329.266,01|€ 2.590.451,61|€ 2.919.717,62| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |UMBRIA | 92 |€ 378.752,09|€ 2.979.775,97|€ 3.358.528,06| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ |VENETO | 330 |€ 323.930,84|€ 2.548.477,96|€ 2.872.408,80| +----------+--------+--------------+---------------+---------------+ | | | | | | |TOTALE | 3826 |€ 7.960.097,87|€ 62.624.891,51|€ 70.584.989,38| | | | | | | -------------------------------------------------------------------- (*) i comuni sono riportati nell'allegato 7 dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile 12 luglio 2018, n. 532.
Parte Seconda
2007
Annunzi commerciali
Convocazioni di assemblea
Parte Seconda n. 58 del 19-5-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-05-19&atto.codiceRedazionale=S-5208
SOCIETA' PER AZIONI TRIBUTARIA SICILIANA S.A.TRIS
(in liquidazione) Sede in Palermo, piazza Vittorio Veneto n. 3 Capitale sociale Euro 1.965.600,00 Registro imprese n. 9878 Tribunale di Palermo - R.E.A. n. 51729 Partita I.V.A. n. 00162650824
(GU Parte Seconda n.58 del 19-5-2007)
Convocazione assemblea straordinaria L'assemblea straordinaria degli azionisti è convocata presso lo studio notarile del dott. Ignazio Margotta, sito in Palermo, via Riccardo Wagner n. 4 per il 4 giugno 2007 alle ore 11, in prima convocazione e occorrendo in seconda convocazione per il 5 giugno 2007 stessa ora e luogo, per deliberare sul seguente Ordine del giorno: Dimissioni liquidatore; Nomina nuovo liquidatore; Rinnovo cariche Collegio sindacale. Possono partecipare all'assemblea gli azionisti iscritti nel libro soci almeno cinque giorni prima di quello fissato per all'assemblea. Il liquidatore: avv. Rosario Calì S-5208 (A pagamento).
Contratti
2021
AVVISI E BANDI DI GARA
ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 112 del 27-9-2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-09-27&atto.codiceRedazionale=TX21BFM22209
IN.VA. S.P.A. Centrale Unica di Committenza della Regione Autonoma Valle d'Aosta
Sede legale: loc. L'Île Blonde n. 5, 11020 Brissogne (AO), Italia
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.112 del 27-9-2021)
Bando di gara - CIG 8897215615 SEZIONE I) AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: IN.VA. S.p.A. Documenta-zione disponibile all'indirizzo internet: https://inva.i-faber.com.Ente per il quale l'amministrazione aggiudicatrice acquista: Regione Autonoma Val-le d'Aosta - Dipartimento Innovazione e Agenda Digitale, Indirizzo: Loc. L'Île Blon-de, 5 - 11020 Brissogne (AO); Telefono: +39 0165 275076; Fax: +39 0165 275050; PEC: [email protected]; Indirizzo internet: http://www.regione.vda.it SEZIONE II) OGGETTO DELL'APPALTO: Procedura aperta per l'affidamento del servizio di manutenzione ordinaria delle postazioni di radiotelecomunicazione di proprietà o in disponibilità dell'amministrazione regionale - CPV: 50332000-1 - Co-dice NUTS: ITC20. Entità totale appalto: Euro 526.652,50 IVA esclusa, di cui Euro 0,00 IVA esclusa, per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. SEZIONE IV) PROCEDURA: telematica aperta. Criterio aggiudicazione: minor prezzo. Ricevimento offerte: 25/10/2021 ore 12:00. Apertura offerte: 26/10/2021 ore 09:30 presso la sede di IN.VA. S.p.A. SEZIONE VI) ALTRE INFORMAZIONI: RUP: Raffaele ROCCO; Responsabile Sub procedimento: Enrico ZANELLA. Procedure di ricorso: T.A.R. Valle d'Aosta - Via Cesare Battisti,1 - Aosta 11100 (IT). Data di spedizione dell'avviso GUUE: 20/09/2021 Il direttore generale dott. Enrico Zanella TX21BFM22209
Serie Generale
2010
DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA'
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
Serie Generale n. 283 del 3-12-2010
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-12-03&atto.codiceRedazionale=10A14171&elenco30giorni=false
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
DETERMINAZIONE 18 novembre 2010
Regime di rimborsabilita' e prezzo di vendita del medicinale «Docetaxel Teva» (docetaxel) autorizzata con procedura centralizzata europea. (10A14171) (GU Serie Generale n.283 del 03-12-2010)
Regime di rimborsabilità e prezzo di vendita della specialità medicinale Docetaxel Teva (docetaxel) - autorizzata con procedura centralizzata europea dalla Commissione europea con la decisione del 26 gennaio 2010 ed inserita nel registro comunitario dei medicinali con i numeri: EU/1/09/611/001 20 mg - concentrato e solvente per soluzione per infusione - uso endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 0,72 ml - solvente: flaconcino (vetro) 1,28 ml - 1 flaconcino + 1 flaconcino EU/1/09/611/002 80 mg - concentrato e solvente per soluzione per infusione - uso endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 2,88 ml - solvente: flaconcino (vetro) 5,12 ml - 1 flaconcino + 1flaconcino. Titolare A.I.C.: Teva Pharma B.V. IL DIRETTORE GENERALE Visti gli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; Visto l'art. 48 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito nella legge 24 novembre 2003, n. 326, che istituisce l'Agenzia italiana del farmaco; Visto il decreto del Ministro della salute di concerto con i Ministri della funzione pubblica e dell'economia e finanze in data 20 settembre 2004, n. 245 recante norme sull'organizzazione ed il funzionamento dell'Agenzia italiana del farmaco, a norma del comma 13 dell'art. 48 sopra citato; Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; Vista la legge 15 luglio 2002, n.145; Visto il decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali del 16 agosto 2008, registrato dall'Ufficio centrale del bilancio al Registro visti semplici, foglio n. 803 in data 16 luglio 2008, con cui il prof. Guido Rasi è stato nominato Direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco; Vista la legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente «Interventi correttivi di finanza pubblica» con particolare riferimento all'art. 8; Visto l'art. 85, comma 20 della legge 23 dicembre 2000, n. 388; Visto l'art. 1, comma 41, della legge 23 dicembre 1996, n. 662; Vista la legge 14 dicembre 2000, n.376, recante «Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping»; Visto l'art. 48, comma 33, legge 24 novembre 2003, n. 326, che dispone la negoziazione del prezzo per i prodotti rimborsati dal S.S.N. tra Agenzia e titolari di autorizzazioni; Visto il decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 95, concernente l'attuazione della direttiva 2000/38/CE e l'introduzione di un elenco di farmaci da sottoporre a monitoraggio intensivo; Visto il decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 142 del 21 giugno 2006, concernente l'attuazione della Direttiva 2001/83/CE (e successive direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario concernenti i medicinali per uso umano nonchè della direttiva 2003/94/CE; Vista la delibera CIPE del 1° febbraio 2001; Visto il Regolamento n. 726/2004/CE; Vista la determinazione 29 ottobre 2004 «Note AIFA 2004 (Revisione delle note CUF)», pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 259 del 4 novembre 2004 e successive modificazioni; Vista la determinazione AIFA del 3 luglio 2006 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 156 del 7 luglio 2006; Vista la determinazione AIFA del 27 settembre 2006 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 227, del 29 settembre 2006 concernente «Manovra per il governo della spesa farmaceutica convenzionata e non convenzionata»; Vista la domanda con la quale la ditta ha chiesto la classificazione, ai fini della rimborsabilità; Visto il parere della commissione consultiva tecnico - scientifica nella seduta del 27 luglio 2010; Visto il parere del comitato prezzi e rimborso nella seduta del 14 settembre 2010; Vista la deliberazione n. 24 del 21 settembre 2010 del Consiglio di amministrazione dell'AIFA adottata su proposta del Direttore generale; Considerato che per la corretta gestione delle varie fasi della distribuzione, alla specialità medicinale debba venir attribuito un numero di identificazione nazionale; Determina: Art. 1 Descrizione del medicinale e attribuzione n. AIC Alla specialità medicinale Docetaxel Teva (docetaxel) nelle confezioni indicate vengono attribuiti i seguenti numeri di identificazione nazionale. Confezioni: 20 mg - concentrato e solvente per soluzione per infusione - uso endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 0,72 ml - solvente: flaconcino (vetro) 1,28 ml - 1 flaconcino + 1 flaconcino; A.I.C. n. 039718010/E (in base 10) 15W33U(in base 32). 80 mg - concentrato e solvente per soluzione per infusione - uso endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 2,88 ml - solvente: flaconcino (vetro) 5,12 ml - 1 flaconcino + 1 flaconcino; A.I.C. n. 039718022/E (in base 10) 15W346 (in base 32). Indicazioni terapeutiche. Tumore della Mammella. Docetaxel Teva in associazione con doxorubicina e ciclofosfamide è indicato per il trattamento adiuvante di pazienti con tumore della mammella operabile linfonodo positivo. Docetaxel Teva in associazione con doxorubicina è indicato per il trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico che non hanno ricevuto una precedente terapia citotossica per questa patologia. Docetaxel Teva in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di una terapia citotossica. La precedente chemioterapia dovrebbe aver compreso una antraciclina o un agente alchilante. Docetaxel Teva in associazione con trastuzumab è indicato per il trattamento di pazienti con tumore della mammella metastatico, con iperespressione di HER2 e che non hanno ricevuto in precedenza una terapia chemioterapica per malattia metastatica. Docetaxel Teva in associazione con capecitabina è indicato per il trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico dopo fallimento di una chemioterapia citotossica. La precedente chemioterapia dovrebbe aver compreso una antraciclina. Tumore non a piccole cellule del polmone. Docetaxel Teva è indicato per il trattamento di pazienti con tumore non a piccole cellule del polmone localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di un precedente trattamento chemioterapico. Docetaxel Teva in associazione con cisplatino è indicato per il trattamento di pazienti con tumore non a piccole cellule del polmone non operabile, localmente avanzato o metastatico che non hanno ricevuto precedenti chemioterapie per questa condizione. Carcinoma prostatico. Docetaxel Teva in associazione con prednisone o prednisolone è indicato nella terapia dei pazienti con carcinoma della prostata metastatico ormono-refrattario. Adenocarcinoma gastrico. Docetaxel Teva in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile è indicato per il trattamento dei pazienti con adenocarcinoma gastrico metastatico, compreso l'adenocarcinoma della giunzione gastroesofagea, che non hanno in precedenza ricevuto chemioterapia per la malattia metastatica. Tumore della testa e del collo. Docetaxel Teva in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile è indicato per il trattamento di induzione dei pazienti con carcinoma a cellule squamose localmente avanzato della testa e del collo. Art. 2 Classificazione ai fini della rimborsabilità La specialità medicinale Docetaxel Teva (docetaxel) è classificata come segue: Confezione: 20 mg - concentrato e solvente per soluzione per infusione - uso endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 0,72 ml - solvente: flaconcino (vetro) 1,28 ml - 1 flaconcino + 1 flaconcino; A.I.C. n. 039718010/E (in base 10) 15W33U(in base 32). Classe di rimborsabilita': «H». Prezzo ex factory (IVA esclusa); € 56,64. Prezzo al pubblico (IVA inclusa); € 93,48. Confezione: 80 mg - concentrato e solvente per soluzione per infusione - uso endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 2,88 ml - solvente: flaconcino (vetro) 5,12 ml - 1 flaconcino + 1 flaconcino; A.I.C. n. 039718022/E (in base 10) 15W346 (in base 32). Classe di rimborsabilita': «H». Prezzo ex factory (IVA esclusa); € 211,49. Prezzo al pubblico (IVA inclusa); € 349,04. Validità del contratto: 24 mesi. Art. 3 Classificazione ai fini della fornitura La classificazione ai fini della fornitura del medicinale Docetaxel Teva (docetaxel) è la seguente: medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile (OSP). Art. 4 Tutela brevettuale Il titolare dell'AIC del farmaco generico è esclusivo responsabile del pieno rispetto dei diritti di proprietà industriale relativi al medicinale di riferimento e delle vigenti disposizioni normative in materia brevettuale. Art. 5 Disposizioni finali La presente determinazione ha effetto dal giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, e sarà notificata alla società titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio. Roma, 18 novembre 2010 Il direttore generale: Rasi
Serie Generale
2003
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
BANCA D'ITALIA
Serie Generale n. 127 del 4-6-2003
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2003-06-04&atto.codiceRedazionale=03A06814&elenco30giorni=false
BANCA D'ITALIA
COMUNICATO
Sostituzione del Commissario liquidatore della Banca di Credito Cooperativo di Tivoli e Valle dell'Aniene - Societa' Cooperativa per azioni a responsabilita' limitata, in Tivoli. (GU Serie Generale n.127 del 04-06-2003)
La Banca d'Italia, con provvedimento del 5 maggio 2003, ha nominato il sig. avv. Raffaello Carinci Commissario liquidatore, in sostituzione del prof. avv. Giorgio Marasà dimissionario, della Banca di Credito Cooperativo di Tivoli e Valle dell'Aniene - Società Cooperativa per azioni a responsabilità limitata, con sede nel Comune di Tivoli (Roma), posta in liquidazione coatta amministrativa con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze in data 6 marzo 2003.
Concorsi
2022
DIARI
MINISTERO DELL'INTERNO
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 86 del 28-10-2022
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-10-28&atto.codiceRedazionale=22E13669
MINISTERO DELL'INTERNO
DIARIO
Rinvio del diario delle prove scritte del concorso pubblico, per esami, a ventisette posti per l'accesso alla qualifica di vice direttore logistico-gestionale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con talune riserve. (GU n.86 del 28-10-2022)
Si comunica che nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» - n. 89 dell'11 novembre 2022, nonchè sul sito del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della Difesa civile http://www.vigilfuoco.it verrà data notizia dello svolgimento delle prove scritte del concorso pubblico, per esami, a ventisette posti nella qualifica di vice direttore logistico gestionale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» - n. 42 del 27 maggio 2022. Si fa presente che sul sito internet www.vigilfuoco.it è pubblicato l'elenco dei candidati ammessi alla prova scritta. Tale pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti e nei confronti di tutti i candidati.
Contratti
2009
AVVISI E BANDI DI GARA
ENTI DEL SETTORE SANITARIO
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 114 del 28-9-2009
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-09-28&atto.codiceRedazionale=T-09BFK15640
AZIENDA OSPEDALIERA SANT'ANNA
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.114 del 28-9-2009)
BANDO DI GARA SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) DENOMINAZIONE, INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO Denominazione ufficiale: Azienda Ospedaliera Sant'Anna Indirizzo postale: Via Napoleona 60 Citta': Como Codice postale: 22100 Paese: Italia Punti di contatto: U.O. Approvvigionamenti e Logistica Telefono: 031 5855204 All'attenzione di: Angelo Cammarata - Responsabile del procedimento Posta elettronica: [email protected] Fax: 031 5855711 Indirizzo Internet (URL): www.hsacomo.org Ulteriori informazioni sono disponibili presso: X I punti di contatto sopra indicati Il capitolato d'oneri e la documentazione complementare (inclusi i documenti per il dialogo competitivo e per il sistema dinamico di acquisizione) sono disponibili presso: X I punti di contatto sopra indicati Le offerte o le domande di partecipazione vanno inviate a: X I punti di contatto sopra indicati I.2) TIPO DI AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE E PRINCIPALI SETTORI DI ATTIVITÀ Ministero o qualsiasi altra autorità nazionale o federale, inclusi uffici a livello locale o regionale X Autorità regionale o locale Servizi generali delle amministrazioni pubbliche X Salute L'amministrazione aggiudicatrice acquista per conto di altre amministrazioni aggiudicatrice NO X SEZIONE II: OGGETTO DELL'APPALTO II.1) DESCRIZIONE II.1.1) Denominazione conferita all'appalto dall'amministrazione aggiudicatrice: fornitura biennale di pacemaker e relativi elettrocateteri, defibrillatori automatici e relativi elettrocateteri - 20 lotti. II.1.2) Tipo di appalto e luogo di esecuzione, luogo di consegna o di prestazione dei servizi B) FORNITURE X ACQUISTO X Luogo principale di esecuzione: - Ospedale di Como - Codice NUTS: IT 202 II.1.3) L'avviso riguarda UN APPALTO PUBBLICO X II.1.5) Breve descrizione dell'appalto o degli acquisti: fornitura biennale di pacemaker e relativi elettrocateteri, defibrillatori automatici e relativi elettrocateteri - 20 lotti II.1.8) DIVISIONE IN LOTTI SÌ X UNO O PIÙ LOTTI SÌ X II.1.9) AMMISSIBILITÀ DI VARIANTI NO X II.2) QUANTITATIVO O ENTITÀ DELL'APPALTO Se noto, valore stimato, IVA esclusa (indicare solo in cifre 2.792.000,00= al netto dell'IVA Moneta: EURO OPZIONI (eventuali) NO X II.3) DURATA DELL'APPALTO O TERMINE DI ESECUZIONE Periodo in mesi: 24 o giorni (dall'aggiudicazione dell'appalto) SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO, FINANZIARIO E TECNICO III.1.1) Cauzioni e garanzie richieste (se del caso) Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo internet di cui al p. I.1 III.1.2) Principali modalità di finanziamento e di pagamento e/o riferimenti alle disposizioni applicabili in materia: Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo internet di cui al p. I.1 III.1.3) Forma giuridica che dovrà assumere il raggruppamento di imprenditori, di fornitori o di prestatori di servizi aggiudicatario dell'appalto (se del caso) Per offerte da parte di RTC o consorzi si vedano le prescrizioni nel capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo internet di cui al p. I.1. III.1.4) Altre condizioni particolari cui è soggetta la realizzazione dell'appalto NO X III.2) CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE III.2.1) Situazione personale degli operatori, inclusi i requisiti relativi all'iscrizione nell'albo professionale o nel registro commerciale Informazioni e formalità necessarie per valutare la conformità ai requisiti: Situazione giuridica: vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo internet di cui al p. I.1 III.2.2) Capacità economica e finanziaria Informazioni e formalità necessarie per valutare la conformità ai requisiti: Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo internet di cui al p. I.1 Livelli minimi di capacità eventualmente richiesti (se del caso) Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo internet di cui al p. I.1 III.2.3) Capacità tecnica Informazioni e formalità necessarie per valutare la conformità ai requisiti: Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo internet di cui al p. I.1 Livelli minimi di capacità eventualmente richiesti (se del caso) Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo internet di cui al p. I.1 SEZIONE IV: PROCEDURA IV.1.1) Tipo di procedura Aperta X IV.2) CRITERI DI AGGIUDICAZIONE IV.2.1) Offerta economicamente più vantaggiosa in base ai X X criteri indicati nel capitolato d'oneri, nell'invito a presentare offerte o a negoziare oppure nelle specifiche IV.2.2) Ricorso ad un'asta elettronica NO X IV.3) INFORMAZIONI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO IV.3.2) Pubblicazioni precedenti relative allo stesso appalto NO X IV.3.3) Condizioni per ottenere il capitolato d'oneri e la documentazione complementare ( ad eccezione del sistema dinamico di acquisizione) oppure il documento descrittivo nel caso di dialogo competitivo) Documenti a pagamento NO X Condizioni e modalità di pagamento: le informazioni e i chiarimenti possono essere richiesti al Responsabile del Procedimento agli indirizzi e punti di contatto sopra evidenziati non oltre 8 giorni dal termine di scadenza per la presentazione delle offerte . IV.3.4) Termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione 24 novembre 2009 (gg/mm/aaaa) Ora: 12, 00 IV.3.6) IV.3.6) Lingue utilizzabili per la presentazione delle offerte/domande di partecipazione: Italiano IV.3.7) Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato alla propria offerta ( procedure aperte) periodo in mesi: 6 o giorni: (dal termine ultimo per il ricevimento delle offerte) IV.3.8) Modalità di apertura delle offerte: Data: 30/11/2009 Ora: 10.00. Luogo: Azienda Ospedaliera Sant'Anna - via Napoleona, 60 - 22100 Como Persone ammesse ad assistere all'apertura delle offerte (se del caso): soggetti debitamente delegati da parte delle imprese/società concorrenti SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.1) TRATTASI DI UN APPALTO PERIODICO (se del caso) NO X VI.2) APPALTO CONNESSO AD UN PROGETTO E/O PROGRAMMA FINANZIATO DAI FONDI COMUNITARI NO X VI.3) INFORMAZIONI COMPLEMENTARI (se del caso) Tutte le informazioni relative alle modalità di svolgimento della procedura, alla consistenza tecnica ed economica del contratto sono indicate nel capitolato d'oneri. Il presente bando ed il capitolato d'oneri sono pubblicati sul sito internet dell'Azienda Ospedaliera Sant'Anna www.hsacomo.org dove saranno inoltre pubblicate le eventuali precisazioni o integrazioni in merito alla gara.N VI.5) DATA DI SPEDIZIONE DEL PRESENTE AVVISO: 24.09. 2009 ALLEGATO A ALTRI INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO I) INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO PRESSO I QUALI SONO DISPONIBILI ULTERIORI INFORMAZIONI Denominazione ufficiale: Azienda Ospedaliera Sant'Anna Indirizzo postale: Via Napoleona 60 Citta': Como Codice postale: 22100 Paese: Italia Punti di contatto: U.O. Approvvigionamenti e Logistica All'attenzione di: Angelo Cammarata - responsabile del procedimento Telefono: 031 5855204 Posta elettronica: [email protected] Fax: 031 5855711 Indirizzo Internet (URL): www.hsacomo.org II) INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO PRESSO I QUALI SONO DISPONIBILI IL CAPITOLATO D'ONERI E LA DOCUMENTAZIONE COMPLEMENTARE (INCLUSI I DOCUMENTI PER IL DIALOGO COMPETITIVO E PER IL SISTEMA DINAMICO DI ACQUISIZIONE Denominazione ufficiale: Azienda Ospedaliera Sant'Anna Indirizzo postale: Via Napoleona 60 Citta': Como Codice postale: 22100 Paese: Italia Punti di contatto: u.o. Approvvigionamenti e Logistica Telefono: 031 5855204 All'attenzione di: Angelo Cammarata - Responsabile del procedimento Posta elettronica: [email protected] Fax: 031 5855711 Indirizzo Internet (URL): www.hsacomo.org III) INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO PRESSO I QUALI INVIARE LE OFFERTE/DOMANDE DI PARTECIPAZIONE Denominazione ufficiale: Azienda Ospedaliera Sant'Anna Indirizzo postale: Via Napoleona 60 Citta': Como Codice postale: 22100 Paese: Italia Punti di contatto: U.O. Approvvigionamenti e Logistica Telefono: 031 5855204 All'attenzione di: Angelo Cammarata - responsabile del procedimento Posta elettronica: [email protected] Fax: 031 5855711 Indirizzo Internet (URL): www.hsacomo.org Il Responsabile del Procedimento Dott. Angelo Cammarata T-09BFK15640
Contratti
2008
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 95 del 18-8-2008
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-08-18&atto.codiceRedazionale=C-0814871
COMUNE DI CARDANO AL CAMPO (Provincia di Varese)
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.95 del 18-8-2008)
Avviso pubblico indicativo di Project Financing per la realizzazione di Centro Natatorio Comunale Parte di provvedimento in formato grafico C-0814871 (A pagamento).
Regioni
2000
REGIONE LAZIO
3a Serie Speciale - Regioni n. 51 del 23-12-2000
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/regioni/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2000-12-23&atto.codiceRedazionale=000R0522
REGIONE LAZIO
LEGGE REGIONALE 21 gennaio 2000, n. 9
Modifica alla legge regionale 5 ottobre 1998, n. 44. (GU 3a Serie Speciale - Regioni n.51 del 23-12-2000)
(Pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione Lazio n. 5 del 19 febbraio 2000) IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA Promulga la seguente legge: Art. 1. 1. All'art. 3, comma 5, le parole "il 31 ottobre 1999 ed entro il 30 novembre 1999" sono sostituite dalle seguenti: "il 15 febbraio 2000 ed entro il 15 marzo 2000". La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Lazio. Roma, 21 gennaio 2000 BADALONI Il visto del commissario del Governo è stato apposto il 13 gennaio 2000.
Parte Seconda
2015
Altri annunzi
Espropri
Parte Seconda n. 83 del 21-7-2015
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-07-21&atto.codiceRedazionale=T15ADC10092
PROVINCIA DI CHIETI Il dirigente del settore 6 Servizio espropri
(GU Parte Seconda n.83 del 21-7-2015)
Ordinanza di pagamento diretto n. 7 del 19 giugno 2015 Oggetto: lavori di costruzione metanodotto Potenziamento Derivazione per Vasto DN 250 (10") DP 64 bar ed opere connesse. Liquidazione Indennità di asservimento. VISTA la legge 7.8.1990, n. 241 e successive modifiche e integrazioni, recante disposizioni sulla procedura di semplificazione dei procedimenti amministrativi; VISTO il D.P.R. 8.6.2001, n. 327 e s.m.i., "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita'", in seguito denominato "Testo Unico"; VISTO la Disposizione n° 3 del 09 febbraio 2012 rilasciata dalla Scrivente Amministrazione con la quale è stato approvato il progetto definitivo, dichiarata la pubblica utilità urgente ed indifferibile, accertata la conformità urbanistica ed apposto il vincolo preordinato all'esproprio/asservimento per il metanodotto "Potenziamento Derivazione per Vasto DN 250 (10") P 64 bar ed opere connesse", richiamata la nota prot. n° 6950 del 09.02.2012 con la quale questa Amministrazione trasmetteva copia della succitata Disposizione n° 3 a tutti gli enti coinvolti ed in particolar modo si invitavano i comuni interessati di San Salvo e Cupello a darne pubblicità mediante l'affissione all'albo pretorio per venti giorni consecutivi; VISTA la nota informativa Snam Rete Gas S.p.A. prot. REINV/INIPU/ 306/92 RIC del 14.06.2012 trasmessa alle ditte proprietarie dei terreni interessati a mezzo Raccomandata A.R. così come previsto dall'art.17 del DPR 327/2001; VISTA l'istanza in data 19.07.2012, corredata dalla necessaria documentazione, con la quale la società Snam Rete Gas S.p.A. ha chiesto a questa Amministrazione, ai sensi dell'art. 22 del Testo Unico, l'asservimento e l'occupazione degli immobili di proprietà privata siti in agro di Cupello (CH) occorrenti per la realizzazione del metanodotto "Potenziamento Derivazione per Vasto DN 250 (10") DP 64 bar e opere connesse"; VISTO il Decreto di Asservimento Coattivo n° 7 del 30 luglio 2012, emesso da questa Amministrazione, con il quale si dispone a favore della Snam Rete Gas S.p.A. l'asservimento e l'occupazione temporanea di strisce di terreni in comune di Cupello provincia di Chieti, interessate dal tracciato del metanodotto "Potenziamento Derivazione per Vasto DN 250 (10") DP 64 bar e opere connesse"; VISTA la nota, REINV/INIPU/06/RIC del 09.01.2013, con la quale si notificava il Decreto di Asservimento Coattivo n° 7 del 30.07.2012 con l'offerta delle indennità e si invitavano le ditte a presenziare al sopralluogo sulla particella interessata dai lavori; TENUTO conto che decorsi inutilmente trenta giorni dalla notificazione della nota sopra richiamata, si intende non concordata la determinazione dell'indennità di asservimento ed occupazione temporanea; TENUTO conto che i sigg. Cirulli Nicola nato a Schiavi d'Abruzzo il 25/05/1929 e Cirulli Massimo nato a Ortona li11/11/1963 proprietari delle particelle 42, 28 e 19 del foglio di mappa 27 del comune di Cupello hanno dichiarato, con nota prot. 8897 del 04/03/2013, la non accettazione delle indennità proposte ed hanno richiesto a questa Amministrazione, ai sensi dell'art. 21 del Testo Unico ed ai fini della determinazione definitiva dell'indennità, di provvedere a nominare la terna peritale; VISTA l'Ordinanza di deposito n. 23 del 16/07/2013 con la quale questa Autorità Espropriante ha disposto che la Snam Rete Gas S.p.A. provveda, ai sensi dell'art. 20, comma 14 del Testo Unico, a depositare, presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze Ragioneria Territoriale dello Stato di Chieti, le somme delle indennità di asservimento ed occupazione temporanea e danni dovute alla ditta Cirulli Nicola e Cirulli Massimo per complessivi Euro. 10.523,00; VISTA la Determina Dirigenziale n. 291 del 21/03/2014 con la quale questa autorità espropriante ha nominato i tecnici che compongono la terna peritale geom. Claudio Bottone in rappresentanza dell'Autorità Espropriante, geom. Filippo Menna nominato dal Tribunale di Vasto, geom. Donato Ranni, nominato dai sigg. Cirulli Nicola e Cirulli Massimo; VISTA la Relazione Tecnica rimessa dalla Terna Peritale in data 06/10/2014, prot. 34610, con la quale determina a maggioranza l'indennità definitiva delle aree asservite sopra richiamate in Euro. 3,50/mq omnicomprensive di ogni e qualsiasi indennizzo (asservimento, occupazione temporanea e danni); VISTA la nota 10136 di prot. del 26/03/2015 con la quale si notificava alla ditta Cirulli che i valori da attribuire agli immobili asserviti in agro del Comune di Cupello di proprietà del sig. Cirulli Nicola n. a Schiavi di Abruzzo il 25/05/1929 e Cirulli Massimo nato ad Ortona il 11/11/1963 sono così determinati: a) per i terreni in catasto individuati al foglio di mappa 4 con le p.lle 42, 28 e 19 per complessivi mq. 7.886,00 ricadente in zona "agricola", la terna peritale si è espressa a maggioranza per un valore di Euro. 3,50 al mq. e quindi per una indennità complessiva di asservimento, occupazione temporanea e danni pari ad Euro. 27.601,00; VISTA la comunicazione di accettazione pervenuta in data 09/04/2015, prot. 11714, con la quale la ditta Cirulli Nicola e Cirulli Massimo ha manifestato la propria volontà e dichiarato irrevocabilmente di accettare, ognuno per la propria quota, l'indennità di Euro. 27.601,00; VISTI i documenti che giustificano la proprietà dell'immobile asservito e occupato, nonchè la liberatoria nei confronti della Snam Rete Gas e di questa Amministrazione da chiunque posa vantare diritti o pretese di qualsiasi genere sulle indennità accettate in relazione alla propria quota; VISTA la nota, REINV/INIPU/217/Sav del 21.04.2015, con la quale la Snam Rete Gas S.p.A. comunica che non proporrà ricorso avverso la stila delle indennità di che trattasi chiedendo espressamente di liquidare quanto dovuto esclusivamente a favore dei titolari del provvedimento di asservimento sigg. Cirulli Nicola n. a Schiavi di Abruzzo il 25/05/1929 e Cirulli Massimo nato ad Ortona il 11/11/1963 e non ad altri soggetti giuridici (Aziende Agricole Cirulli Srl); RITENUTO, per quanto sopra, di esprimere parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica ed amministrativa, nonchè alla legittimità del presente provvedimento; Dispone 1) Che la Snam Rete Gas S.p.A. provveda, ai sensi dell'art. 22 del Testo Unico, a liquidare e pagare l'indennità di asservimento, occupazione temporanea e danni per le particelle 42, 28 e 19 del foglio di mappa 27 del comune di Cupello per complessivi Euro. 17.078,00 così come segue: - quanto ad Euro. 12.808,50 a favore di Cirulli Nicola n. a Schiavi di Abruzzo il 25/05/1929 (CRLNCL29E25I526B) da liquidare sul c/c postale ad esso intestato con codice IBAN - IT40E0760115500000015409667; - quanto ad Euro. 4.269,50 a favore di Cirulli Massimo nato ad Ortona il 11/11/1963 (CRLMSM63S11G141Z) da liquidare sul c/c postale intestato a Cirulli Nicola n. a Schiavi di Abruzzo il 25/05/1929 con codice IBAN - IT40E0760115500000015409667. 2) Che la SNAM Rete Gas S.p.A. provveda ad inoltrare al servizio espropri di questa Provincia attestato di bonifico delle indennità sopra richiamate quale quietanza delle somme corrisposte. 3) Che l'ulteriore indennità depositata di Euro. 10.523,00 venga svincolata con provvedimento d'ufficio predisposto dal Servizio Espropri da inoltrare al Ministero dell'Economia e delle Finanze Ragioneria Territoriale dello Stato di Chieti. Il dirigente de settore responsabile del procedimento ing. Carlo Cristini T15ADC10092
Parte Seconda
2011
Altri annunzi
Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici
Parte Seconda n. 81 del 16-7-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-07-16&atto.codiceRedazionale=TS11ADD10581
BAYER - S.P.A.
(GU Parte Seconda n.81 del 16-7-2011)
Modifiche secondarie di un'autorizzazione all'immissione in commercio di una specialità medicinale per uso umano. Modifiche apportate ai sensi del regolamento CE n. 1234/2008. Titolare: Bayer S.p.a., con sede e domicilio legale in viale Certosa n. 130, 20156 (Milano), codice fiscale e partita I.V.A. n. 05849130157. Specialità medicinale: SARIDON. Confezioni: 5 compresse A.I.C. n. 004336083; 10 compresse A.I.C. n. 004336044; 5 compresse A.I.C. n. 004336107. Modifica apportata ai sensi del regolamento CE n. 1234/2008. Pratica n. N1A/2011/1099. IA B.II.b.3 eliminazione del sovradosaggio della caffeina. I lotti già prodotti sono mantenuti in commercio fino alla data di scadenza indicata in etichetta. Un procuratore dirigente: dott. Salvatore Lenzo TS11ADD10581
Contratti
2011
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 90 del 1-8-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-08-01&atto.codiceRedazionale=T11BGA15955
AZIENDA USL DI FERRARA DIPARTIMENTO ATTIVITA' TECNICO-PATRIMONIALI E TECNOLOGICHE
Sede Legale: Via Cassoli, 30 - 44100 Ferrara
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.90 del 1-8-2011)
Avviso relativo agli appalti aggiudicati 1) STAZIONE APPALTANTE: Azienda USL di Ferrara - Dipartimento Attività Tecnico-Patrimoniali e Tecnologiche - Via Cassoli, 30 - 44100 Ferrara Tel. 0532/235801 - 805, fax: 0532/235803 Indirizzo internet: www.ausl.fe.it. 2) PROCEDURA DI GARA: Procedura ristretta ai sensi degli artt. 3, 38° comma, 54 e 55 del D.Lgs. 163/06 e s.m. 3) OGGETTO DELL'APPALTO: Progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di ristrutturazione dei Reparti di Cardiologia e Terapia Intensiva dell'Ospedale SS. Annunziata di Cento (FE) - Intervento H34 dell'Accordo di Programma 2009 - Programma investimenti ex art. 20 L. 67/88 - IV Fase - I° Stralcio - Delibera Assemblea Legislativa n. 185/08 - Codice CUP E33B08000230003. 4) IMPORTO COMPLESSIVO DELL'APPALTO (compresi oneri di sicurezza e spese per la progettazione esecutiva): Euro 1.514.272,76 (IVA esclusa) 5) DATA DI AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO: Atto del Direttore Generale n. 196 del 13/06/2011. 6) CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi degli artt. 81 e 83 del D.Lgs. 163/06 e.s.m.i.. 7) NUMERO DI OFFERTE RICEVUTE: 6 8) NOME E INDIRIZZO DELL'AGGIUDICATARIO: R.T.I.: COOP.COSTRUZIONI Soc.Coop. (Capogruppo) di Bologna - CIAB Soc.Coop. idrici e affini (Mandante) di Bologna. 9) PREZZO CONTRATTUALE: Euro 1.292.911,56 + IVA - Offerta economicamente più vantaggiosa con punti 100 su 100. 10) SUBAPPALTO: Nei limiti e con le modalità di cui all'art. 118 del D.Lgs. 163/06. 11) NOME DELL'ORGANO COMPETENTE PER LE PROCEDURE DI RICORSO: contro il provvedimento di affidamento dell'appalto è ammesso ricorso presso l'autorità giudiziaria amministrativa. Ferrara, lì 27/07/2011 Il direttore del dipartimento attività tecnico-patrimoniali e tecnologiche ing. Livio Alberani T11BGA15955
Contratti
2019
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 27 del 4-3-2019
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-03-04&atto.codiceRedazionale=TX19BGA4386
ACI LIVORNO SERVICE S.U.R.L.
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.27 del 4-3-2019)
Esito gara n. 7239087 SEZIONE I. ENTE AGGIUDICATORE: Aci Livorno Service Surl - Via G. Verdi, 32 - 57126 Livorno tel 0586/898435 e mail: [email protected] indirizzo internet: www.acilivorno.it - Sezione Aci Livorno Service / Società trasparente. SEZIONE II. OGGETTO: Gara Europea Appalto di fornitura franco destino di carburanti per autotrazione. Importo a base d'asta: euro €. 6.993.516,85 IVA, accise escluse I costi della sicurezza derivanti dai rischi di natura interferenziale sono pari ad €. 0,00 CPV: 09132100 - 09134100 - 09133000 NUTS: ITI16. SEZIONE IV. PROCEDURA: aperta aggiudicata con il criterio del prezzo più basso. SEZIONE V. AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO: data aggiudicazione 14/01/2019. Lotto 1 CIG 767610061B Importo a base d'asta € 5.276.263,19 al netto di IVA ed ACCISE offerte ricevute 3; impresa aggiudicatrice Sirtam Spa, con sede in Via E. Fermi, 93 - Pistoia (P.I.01494470477) Valore finale dell'appalto: ribasso offerto pari all'8 % (ottopercento) sul differenziale - rispetto alle quotazioni Platt's - benzina premium unleaded 10 ppm, gasolio ulsd 10 ppm - posto a base d'asta per ogni litro di carburante oggetto della fornitura. Lotto 2 CIG 767611527D appalto non aggiudicato. Lotto 3 CIG 7676131FAD appalto non aggiudicato. SEZIONE VI. ALTRE INFORMAZIONI: Organismo responsabile delle procedure di ricorso: Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana - Via Ricasoli, 40, 50122 Firenze. Pubblicazione Bando di Gara GURI: n. 130 del 07.11.2018. Pubblicazione Avviso Rettifica e proroga termini GURI: n.139 del 21.11.2018. Responsabile del Procedimento: Dott. Luca Francesco Baldi. L'amministratore unico Marco Fiorillo TX19BGA4386
Contratti
2021
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 138 del 29-11-2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-11-29&atto.codiceRedazionale=TX21BGA27763
PROVINCIA DI MANTOVA Servizio Gestione e Manutenzione strade provinciali
Sede legale: via Principe Amedeo n. 32, 46100 Mantova (MN), Italia Codice Fiscale: 8001070202 Partita IVA: 00314000209
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.138 del 29-11-2021)
Avviso di appalto aggiudicato SEZIONE I. AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Provincia di Mantova - Servizio Gestione e Manutenzione strade provinciali - Regolazione della circolazione stradale - Via P. Amedeo n. 30/32 - 46100 MANTOVA - Tel. 0376/204306 Fax 0376/204388 - www.provincia.mantova.it - Pec [email protected]. SEZIONE II. OGGETTO DELL'APPALTO: "Ponte in barche di Torre d'Oglio: Interventi strutturali per migliorarne l'efficienza di funzionamento", CUP G47H17001340005 CIG 8866883F50 SEZIONE IV. PROCEDURA: negoziata, ai sensi dell'art. 1 c. 2 lett. b) del D.L. n. 76/2020, convertito con L. n. 120/2020 e successivamente modificato con D.L. n. 77/2021, convertito con L. n. 108/2021. SEZIONE V. AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO: determinazione dirigenziale n. 899 del 09/11/2021, efficace dall'11/11/2021. Operatori economici invitati: n. 5, ammessi: n. 3. Aggiudicataria FLUMAR S.R.L. con sede a Boretto (RE), con il ribasso del 2,030% per l'importo complessivo di € 506.703,70 (IVA esclusa). Criterio di aggiudicazione: minor prezzo. SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI: Procedure di ricorso: TAR Lombardia, Sez. Brescia, Via C. Zima 3 - 25121 Brescia - termine per ricorsi: 30 giorni. RUP: Ing. Barbara Bresciani. Il dirigente Ing.Antonio Covino TX21BGA27763
Contratti
2007
BANDI DI GARA
BANDI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 114 del 1-10-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-10-01&atto.codiceRedazionale=C-19168
SERVIZIO SANITARIO DELLA TOSCANA E.S.T.A.V. - Ente Servizi Tecnici Amministrativi Area Vasta SUD-EST
Siena, strada delle Scotte n. 14 www.estav-sudest.it
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.114 del 1-10-2007)
Bando di gara a procedura ristretta per la fornitura in acquisto di un tomografo RMN per l'Azienda USL 8 di Arezzo Parte di provvedimento in formato grafico C-19168 (A pagamento).
Contratti
2018
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 18 del 12-2-2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-02-12&atto.codiceRedazionale=TX18BGA2825
COMUNE DI BARI Ripartizione Stazione Unica Appaltante, Contratti e Gestione Lavori Pubblici
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.18 del 12-2-2018)
Avviso di aggiudicazione bando di gara SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: I.1) Comune di Bari - Ripartizione Stazione Unica Appaltante, Contratti e Gestione Lavori Pubblici - Via Garruba, 51 - 70122 BARI (Italia) tel. 080/577500/06, www.comune.bari.it. SEZIONE II: OGGETTO: L17015 Accordo quadro - Lavori di manutenzione ordinaria a tutela della pubblica incolumità e reperibilità, per interventi di emergenza delle strade e marciapiedi della Città di Bari - Lotto n.4 - Municipio 4. CIG 7312879AA6. SEZIONE IV: PROCEDURA: aperta da aggiudicare con il criterio del prezzo più basso. Bando di gara pubblicato su GURI V Serie Speciale n. 149 del 29.12.2017 SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE: Data aggiudicazione: 07.02.2018. Offerte ricevute in termini 79. Operatore economico individuato per la conclusione dell'accorso quadro: Tecnostrade s.r.l. Via N. Ruffo, 46 Bari P.I. 04764780724 con il ribasso d'asta del 30,723%. Prezzo di aggiudicazione: nei limiti del plafond massimo di spesa corrispondente all'I.B.A. di € 574.000,00 oltre € 11.500,00 per oneri della sicurezza. Il dirigente avv. Pierina Nardulli TX18BGA2825
Concorsi
2023
AZIENDE SANITARIE LOCALI ED ALTRE ISTITUZIONI SANITARIE
AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 5 POLESANA DI ROVIGO
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 23 del 24-3-2023
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-03-24&atto.codiceRedazionale=23E03690
AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 5 POLESANA DI ROVIGO
CONCORSO (scad. 23 aprile 2023)
Conferimento dell'incarico di direttore di unita' operativa complessa ostetricia e ginecologia di Rovigo e Trecenta. (GU n.23 del 24-03-2023)
È indetto presso l'Azienda ULSS 5 Polesana avviso pubblico per l'attribuzione dell'incarico di direttore di unità operativa complessa ostetricia e ginecologia di Rovigo e Trecenta. Il termine per la presentazione della domanda, corredata dai documenti prescritti, scade il trentesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami». Il testo integrale del bando con l'indicazione dei requisiti e le modalità di partecipazione al concorso, è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto n. 34 del 10 marzo 2023 ed è inserito nel sito aziendale - sezione concorsi e avvisi: www.aulss5.veneto.it Per ulteriori informazioni rivolgersi alla UOC gestione risorse umane - ufficio Concorsi - dell'Azienda ULSS 5 Polesana, viale Tre Martiri n. 89; tel. 0425/393963-393966.
Parte Seconda
2010
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Notifiche per pubblici proclami
Parte Seconda n. 90 del 31-7-2010
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-07-31&atto.codiceRedazionale=C101974
TRIBUNALE CIVILE DI LANUSEI
(GU Parte Seconda n.90 del 31-7-2010)
Atto di citazione Maria Luisa Floris, nata il 14 novembre 1960 a Tertenia, Carmina Floris, nata il 28 marzo 1968 a Tertenia, Anna Lisa Floris, nata il 28 dicembre 1971 a Tertenia citano Biolchini Giovanni Battista, res.te in Tertenia, via I Maggio n. 3, Biolchini Antonio, res.te in Tertenia, via I Maggio n. 3, Biolchini Pietro Paolo, res.te in Tertenia, località Marosini, Biolchini Giacinto, res.te in Tertenia, via Tuberi n. 17, Biolchini Emilio, res.te in Quartu Sant'Elena, via Nenni n. 136, Biolchini Maria Raffaela, res.te in Tertenia, via Roma, Biolchini Dino, res.te in Tertenia, via Roma, Biolchini Luisella, res.te in Tertenia, via Roma, Biolchini Annetta, res.te in Tertenia, via Doria n. 8; Meloni Salvatore, res.te in Cagliari, alla via Dante n. 215; Meloni Maria Paola, res.te in Capoterra, alla via Cagliari n. 105; Meloni Annalisa, res.te in Capoterra, alla via Cagliari n. 105; Biolchini Anna Elena, res.te in Tertenia, alla via Gramsci; Biolchini Dino Costantino, res.te in Tertenia, alla via Roma n. 21; Biolchini Agnese, res.te in Dorgali, al viale Fermi n. 122; Biolchini Elsa, res.te in Laconi, via Moro n. 1; Biolchini Dario, res.te in Tertenia, alla via Doria n. 23; Biolchini Elvio, res.te in Tertenia, alla via Doria n. 25; Biolchini Ettore, res.te in Tertenia, alla via Doria n. 25; Biolchini Luciana, res.te in Tertenia, alla via Gramsci; Biolchini Mario, res.te in Quartucciu, via Arbus n. 5; Biolchini Marisa, res.te in Bologna, strada Maggiore, 71; Biolchini Ottavio, res.te in Tertenia, alla via Roma; Biolchini Vanda Tina, res.te in Tertenia, alla via Roma; Floris Marilena, e/o suoi eredi legittimi; Loi Salvatore, e/o suoi eredi legittimi; Melis Maria, res.te in Tertenia, alla via Gennargentu n. 25; Melis Piero, e/o suoi eredi legittimi; Lai Enrico, res.te in Tertenia, al vico III Roma n. 12; Lai Battistina, res.te in Tertenia, alla via Roma n. 282; Lai Annetta, res.te in Tertenia, alla via Roma n. 282; Lai Santino, res.te in Tertenia, alla via Tesonis n. 15; Lai Assunta, res.te in Tertenia alla via Mazzini n. 37; personalmente e/o i loro eredi legittimi, individuati ai sensi degli artt. 565 e ss. del Codice civile, a comparire nanti il Tribunale di Lanusei per l'udienza del 20 gennaio 2011, con invito a costituirsi almeno venti giorni prima di detta udienza nelle forme di cui all'art. 166 C.P.C., con l'avvertimento che in difetto o in caso di costituzione fuori termine si verificheranno rispettivamente la dichiarazione di contumacia o le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 C.P.C., per ivi sentire riconosciuto l'acquisto della proprietà per intervenuta usucapione del terreno ubicato in Comune di Tertenia, censito al foglio 29, mappali 93, 201, 202, 204, 255, 257, 258, 260 e 261. La presente pubblicazione è stata disposta dal presidente del Tribunale di Lanusei con provvedimento del 16 luglio 2010. Tortolì, 19 luglio 2010 Avv. Mauro Pretti C101974
Contratti
2020
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 90 del 5-8-2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-08-05&atto.codiceRedazionale=TX20BGA17155
SOCIETA' AUTOSTRADA LIGURE TOSCANA P.A. - S.A.L.T. P.A. Tronco Ligure Toscano
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.90 del 5-8-2020)
Avviso di aggiudicazione di appalto Stazione appaltante: Società Autostrada Ligure Toscana p.a. - S.A.L.T. p.a. Tronco Ligure Toscano - Via Don E. Tazzoli 9 Lido di Camaiore LU 55041 ITALIA - Telefono: +39 05849091 - Posta elettronica: [email protected] - Posta elettronica certificata: [email protected] - Fax: +39 0584909300 - Profilo di committente (URL): http://www.salt.it Oggetto dell'appalto: PA/12/19 Accordo quadro per lavori di adeguamento ai sensi delle NTC 2018 dei viadotti Burlamacca e Malaventre CIG 7979017D1D - CUP I27H18002430005 - Luogo principale di esecuzione: Autostrada A12 Sestri Levante - Livorno, Comune di Viareggio, Provincia di Lucca e Comune di San Giuliano Terme, Provincia di Pisa, Regione Toscana - Importo complessivo dell'appalto a base di gara: Euro 2.106.355,22 oltre all'IVA, di cui Euro 108.927,90 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d'asta - Categorie lavorazioni: OG3 (prevalente), OS11 (scorporabile), OS23 (scorporabile) - Procedura di aggiudicazione: aperta ai sensi dell'art. 60 del DLgs n. 50/2016 e s.m.i - Criterio di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell'art. 95, comma 2, del DLgs n. 50/2016 e s.m.i. - Numero offerte pervenute: 2 - Operatore Economico aggiudicatario: MGA SRL MANUTENZIONI GENERALI AUTOSTRADE - Ribasso percentuale offerto: 15,65% - Punteggio complessivo: 85,311 - Importo aggiudicazione appalto: Euro 1.793.757,84 - Data stipula contratto: 22/07/2020. Autorità competente in merito ad eventuali ricorsi: Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) per la Toscana (50100 Firenze - Via Ricasoli 40). Il presente avviso è altresì pubblicato sul sito della stazione appaltante http://www.salt.it/ligure-toscano/esiti-di-gara/. Il facente funzioni responsabile del procedimento ing. Andrea Minuto TX20BGA17155
Contratti
2009
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 86 del 24-7-2009
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-07-24&atto.codiceRedazionale=T-09BGA11360
COMUNE DI MONZA
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.86 del 24-7-2009)
AVVISO RELATIVO AGLI APPALTI AGGIUDICATI I.1) Comune di Monza, Ufficio Progettazione Edilizia Pubblica, p.zza Trento e Trieste, 20052 Monza, Tel.0392372456 fax 0392372565, www.comune.monza.mi.it. II.1.1) Lavori di realizzazione centro civico viale Libertà, CUP B79H08000080005. II.1.2) Lavori - Esecuzione. Luogo: viale Libertà - Monza. IV.1.1) Procedura: Aperta. IV.2.1) Aggiudicazione: Prezzo più basso. IV.3.1) Dossier: Prot. n.24094/09. V.1) AGGIUDICAZIONE: 14/07/09. V.2) OFFERTE RICEVUTE: 9. V.3) AGGIUDICATARIO: Seli Manutenzioni Generali srl, Impresa Capogruppo, via Donizetti 46, 20052 Monza (MB); MIT srl, Impresa mandante, via Calatafimi 25, 10042 Nichelino. V.4) Valore iniziale Euro 1.767.847,37 + IVA (compresi oneri per la sicurezza). Valore finale Euro 1.021.388,10 + IVA (compresi oneri per la sicurezza). V.5) Subappalto: si. VI.4) 20.07.09. Il Dirigente Dr.ssa Ileana Musicò T-09BGA11360
Parte Seconda
2013
Altri annunzi
Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici
Parte Seconda n. 72 del 20-6-2013
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-06-20&atto.codiceRedazionale=T13ADD8473
SOFAR S.P.A.
Sede legale: Trezzano Rosa (MI), via Firenze n. 40 Codice Fiscale e/o Partita IVA: 03428610152
(GU Parte Seconda n.72 del 20-6-2013)
Modifiche secondarie di autorizzazione all'immissione in commercio di specialità medicinali per uso umano. Modifiche apportate ai sensi D.Lgs. 274/2007 Titolare: SOFAR SpA 1) Specialità medicinali, confezioni e n. AIC: PENTACOL 500 mg supposte, 20 supposte n. AIC 026925154 SPASMODIL 60 mg supposte, 6 supposte n. AIC: 028580049 Modifica apportata ai sensi del Reg. CE 1234/2008 del 24/11/2008 e s.m.i.: Grouping di Variazioni di tipo IB-A.5.z: Modifica di titolarità dell'officina di produzione del prodotto finito da Lamp S.Prospero a Lamp San Prospero SpA: Codice Pratica: N1B/2013/691. 2) Specialità medicinale: GOLADIN n. AIC. 032873010 Confezione: "0,25 mg pastiglie" 24 pastiglie Modifica apportata ai sensi del Reg. CE 1234/2008 del 24/11/2008 e s.m.i.: Variazione di tipo IB - B.II.d.1.g: "Modifica dei parametri di specifica del prodotto finito a rilascio e per il periodo di validita': aggiunta del parametro di specifica impurezze di degradazione note, non note e totali per questioni di qualita'"- Codice Pratica: N1B/2013/560. I lotti già prodotti sono mantenuti in commercio fino alla data di scadenza indicata in etichetta ai sensi dell'art.37 D.Lgs. 219/2006 e s.m.i. Decorrenza delle modifiche:dal giorno successivo alla data di pubblicazione in G.U. Un amministratore delegato dott.ssa Carla Labruzzo T13ADD8473
Contratti
2018
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 135 del 19-11-2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-11-19&atto.codiceRedazionale=TX18BGA24519
COMUNE DI LESINA Stazione Unica Appaltante Laghi Comuni di Lesina, Serracapriola e Chieuti
Sede amministrativa: piazza Aldo Moro n. 1 - 71010 Lesina (FG), Italia Codice Fiscale: 00357670710 Partita IVA: 00357670710
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.135 del 19-11-2018)
Avviso di aggiudicazione relativo alla gara svolta con procedura negoziata senza bando per l'affidamento dei lavori di adeguamento sismico della scuola dell'infanzia in Via Bellini, nel Comune di Lesina - CIG 7576859DD5 - CUP I15E15000000001 Importo totale dei lavori iva esclusa: € 614.859,22. Importo oneri di sicurezza: € 27.845,04. Importo a base d'appalto: € 587.014,18. Data di aggiudicazione definitiva: 02/10/2018. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso. Aggiudicatario: BASSO S.r.l. - partita IVA 01801200765 - con sede a Melfi (PZ) in via Santa Croce n. 49 con il ribasso del 29,89% e importo complessivo pari a € 439.400,68 oltre iva come per legge. L'avviso completo è disponibile sul profilo del committente all'indirizzo www.comunelesina.it seguendo il percorso Amministrazione Trasparente/Bandi di Gara e Contratti/Bandi di Gara in Corso, cartella "Indagine di mercato affidamento lavori di adeguamento/miglioramento edifici scolastici comunali". Il responsabile del procedimento Paola Stornelli TX18BGA24519
Contratti
2009
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 129 del 2-11-2009
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-11-02&atto.codiceRedazionale=TC-09BGA18300
AUTORITA' PORTUALE DI GIOIA TAURO
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.129 del 2-11-2009)
Esito di gara - C.I.G. n. 0266296A66 Ai sensi dell'art. 65 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 si dà notizia che è stata esperita una gara mediante procedura aperta in data 26 giugno 2009, ai fini dell'aggiudicazione dell'appalto avente ad oggetto: «l'affidamento della progettazione definitiva e del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione dell'intervento di approfondimento e consolidamento dei fondali del canale portuale, adeguamento strutturale degli elementi della banchina di levante tratto d del porto di Gioia Tauro e realizzazione della terza via di corsa». L'importo presunto per le prestazioni oggetto di affidamento, è stimato in € 460.000,00 (quattrocentosessantamila/00) secondo la seguente articolazione: opere da progettare in categoria If: € 30.000,00 (trentamila/00); opere da progettare in categoria Ig: € 220.000,00 (duecentoventimila/00); opere da progettare in categoria VIIc: € 25.000,00 (venticinquemila/00); coordinamento della sicurezza in fase di progettazione: € 80.000,00 (ottantamila/00); Sommano gli onorari: € 355.000,00 (trecentocinquantacinquemila/00). Rimborso spese: € 105.000,00 (centocinquemila/00); l'appalto è stato aggiudicato in data 26 giugno 2009 sulla base del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa di cui al punto IV.2 del bando di gara e secondo le norme e con le modalità previste e dal disciplinare di gara. Il totale delle offerte ricevute è stato di numero 5 (cinque), da parte dei seguenti offerenti: 1. Raggruppamento Temporaneo di Professionisti: Acale Studio Associato, Cipra S.r.l. - Seacon S.r.l. - Ing. Giuseppe Scarpelli - Associazione Professionale «Logika» - Ing. Claudio Giordani - via Tommasi n. 28 - 60124 Ancona; 2. Protecno S.r.l., via Risorgimento n. 9 - 35027 Noventa Padovana (PD); 3. Vams Ingegneria - Ing. S. Acquista, via Nizza n. 154 - 00198 Roma; 4. R.T.I.: Solidus S.r.l. - Cooprogetti Soc. Cooperativa - Ing. Pasquale Melito - Ing. Giovanni Suraci, via Tronto n. 21 - Roma; 5. Costituendo R.T.I.: 3TI Progetti Italia - Ingegneria Integrata S.p.a. - Interprogetti S.r.l. - G.T.S. Studio Associato Geologia Tinti Sciuto, via del Fornetto n. 85 - 00149 Roma. Aggiudicataria della gara è risultata: Raggruppamento Temporaneo di Professionisti: Acale Studio Associato - Cipra S.r.l. - Seacon S.r.l. - Ing. Giuseppe Scarpelli - Associazione Professionale «Logika» - Ing. Claudio Giordani, via Tommasi n. 28 - 60124 Ancona con un importo offerto pari a € 181.700 ed un tempo di realizzazione offerto di 40 giorni. Responsabile Unico del Procedimento: ing. Saverio Spatafora. Il presidente: dott. ing. Giovanni Grimaldi TC-09BGA18300
Contratti
2011
AVVISI E BANDI DI GARA
ENTI DEL SETTORE SANITARIO
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 113 del 26-9-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-09-26&atto.codiceRedazionale=T11BFK19472
ISTITUTO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CURA DEI TUMORI "FONDAZIONE G. PASCALE"
Sede Legale: Via Mariano Semmola - 80131 Napoli CF 00911350635
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.113 del 26-9-2011)
Bando di gara SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) DENOMINAZIONE E INDIRIZZO UFFICIALE DELL'AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE ISTITUTO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CURA DEI TUMORI "FONDAZIONE G. PASCALE" VIA MARIANO SEMMOLA - 80131 NAPOLI SERVIZIO RESPONSABILE: S.C. PROGETTAZIONE E MANUTENZIONE EDILE TELEFONO: +390815903139 -131 TELEFAX: +390815462043 POSTA ELETTRONICA: [email protected] INDIRIZZO INTERNET: www.istitutotumori.na.it I.2) INDIRIZZO PRESSO IL QUALE È POSSIBILE OTTENERE ULTERIORI INFORMAZIONI COME AL PUNTO I.1 I.3) INDIRIZZO PRESSO IL QUALE È POSSIBILE OTTENERE LA DOCUMENTAZIONE COME AL PUNTO I.1 I.4) INDIRIZZO AL QUALE INVIARE LE OFFERTE/LE DOMANDE DI PARTECIPAZIONE COME AL PUNTO I.1 I.5) TIPO DI AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE * Organismo di diritto pubblico SEZIONE II: OGGETTO DELL'APPALTO II.1) DESCRIZIONE II.1.1) Tipo di appalto di lavori :SI II.1.2) Tipo di appalto di forniture : II.1.3) Tipo di appalto di servizi II.1.4) Si tratta di un accordo quadro? * NO II.1.5) Denominazione conferita all'appalto dall'amministrazione aggiudicatrice * LAVORI EDILI ED IMPIANTISTICI DI ADEGUAMENTO LABORATORIO RADIOFARMACI E FORNITURA IN OPERA ATTREZZATURE AD ALTO CONTENUTO TECNOLOGICO - CIG 3262618D88 II.1.6) Descrizione/oggetto dell'appalto LAVORI EDILI ED IMPIANTISTICI DI ADEGUAMENTO LABORATORIO RADIOFARMACI E FORNITURA IN OPERA ATTREZZATURE AD ALTO CONTENUTO TECNOLOGICO - CIG 3262618D88 II.1.7) Luogo di consegna dei lavori : VIA MARIANO SEMMOLA - 80131- NAPOLI ITALIA II.1.8) Nomenclatura II.1.8.1) CPV 45262522-6(vocabolario comune per gli appalti) * II.1.8.2) Altre nomenclature rilevanti (CPA/NACE/CPC) II.1.9) Divisione in lotti NO Le offerte possono essere presentate per tutti i lotti II.1.10) Ammissibilità di varianti : SI II.2) QUANTITATIVO O ENTITÀ DELL'APPALTO II.2.1) Quantitativo o entità totale (compresi tutti gli eventuali lotti e opzioni) quantitativo: come riportato nel capitolato speciale d'appalto ed allegati pubblicati sul sito www.isititutotumori.na.it; entità totale: spesa stimata Euro 2.349.815,85 oltre IVA senza possibilità di offerte pari o in aumento, compreso dei costi della sicurezza pari a Euro 52.528,34; II.2.2) Opzioni (eventuali) Descrizione ed indicazione del momento in cui possono venire esercitate II.3) DURATA DELL'APPALTO O TERMINE DI ESECUZIONE: 12 MESI. SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO, FINANZIARIO E TECNICO III.1) CONDIZIONI RELATIVE ALL'APPALTO III.1.1) Cauzioni e garanzie richieste : Cauzione provvisoria come disciplinato nel disciplinare di gara ed allegati pubblicati sul sito www.istitutotumori.na.it III.1.2) Principali modalità di finanziamento e di pagamento e/o riferimenti alle disposizioni applicabili in materia Fondi ordinari di bilancio; il pagamento delle relative fatture è fissato entro 90 gg. dalla data di ricezione delle stesse. III.1.3) Forma giuridica che dovrà assumere il raggruppamento di imprenditori, di fornitori o di prestatori di servizi aggiudicatario dell'appalto I raggruppamenti di impresa sono regolati dall'art.34 e ss del D.lvo 163/2006 e s.m.i.; l'impresa che partecipa ad un raggruppamento non può concorrere singolarmente o far parte di altri raggruppamenti. III.2) CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE III.2.1) Indicazioni riguardanti la situazione propria dell'imprenditore / del fornitore / del prestatore di servizi, nonchè informazioni e formalità necessarie per la valutazione dei requisiti minimi di carattere economico e tecnico che questi deve possedere : COME RIPORTATO NEL DISCIPLINARE DI GARA sul sito www.isititutotumori.na.it III.2.1.1) Situazione giuridica - prove richieste come riportato nel capitolato speciale d'appalto ed allegati pubblicati sul sito www.isititutotumori.na.it; III.2.1.2) Capacità economica e finanziaria - prove richieste III.2.1.3) Capacità tecnica - tipo di prove richieste III.3) CONDIZIONI RELATIVE ALL'APPALTO DI SERVIZI III.3.1) La prestazione del servizio è riservata ad una particolare professione? III.3.2 in caso affermativo citare la corrispondente disposizione : III.3.2) Le persone giuridiche saranno tenute a comunicare i nominativi e le qualifiche professionali del personale incaricato della prestazione del servizio?: SEZIONE IV: PROCEDURE IV.1) TIPO DI PROCEDURA : APERTA IV.1.1) Sono già stati scelti candidati? (se pertinente e solo nel caso di procedure negoziate): IV.1.2) Giustificazione della scelta della procedura accelerata IV.1.3) Pubblicazioni precedenti relative allo stesso appalto (se pertinente) IV.1.3.1) Avviso indicativo concernente lo stesso appalto (se pertinente) IV.1.3.2) Eventuali pubblicazioni precedenti IV.1.4) Numero di imprese che si prevede di invitare a presentare un'offerta (se pertinente) IV.2) CRITERI DI AGGIUDICAZIONE A) Offerta economicamente più vantaggiosa COME RIPORTATO NEL DISCIPLINARE DI GARA sul sito www.isititutotumori.na.it IV.3) INFORMAZIONI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO IV.3.1) Numero di riferimento attribuito al dossier dall'amministrazione aggiudicatrice * IV.3.2) Documenti contrattuali e documenti complementari - condizioni per ottenerli Costo 0 (Zero) La documentazione di gara ed i relativi allegati, interamente riportati sul sito aziendale www.isititutotumori.na.it, potranno essere ritirati presso l'Istituto in epigrafe, S.C. Progettazione e Manutenzione Edile. IV.3.3) Scadenza fissata per la ricezione delle offerte 21/11/2011 - ore 12,00 IV.3.4) Spedizione degli inviti a presentare offerte ai candidati prescelti (nel caso delle procedure ristrette o negoziate) IV.3.5) Lingua/e utilizzabile/i nelle offerte o nelle domande di partecipazione : IT IV.3.6) Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato dalla propria offerta (nel caso delle procedure aperte) 180 giorni (dalla scadenza fissata per la ricezione delle offerte) IV.3.7) Modalità di apertura delle offerte: vedere disciplinare di gara IV 3.7.1) Persone ammesse ad assistere all'apertura delle offerte Sono ammessi a presenziare alla gara i legali rappresentanti delle ditte o persone dagli stessi delegati, muniti di procura e di un valido documento di riconoscimento. IV.3.7.2) Data, ora e luogo apertura offerte data : 12/12/2011 ore 10.00 luogo : presso la Sala Consiglio dell'Amministrazione SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.1) TRATTASI DI BANDO NON OBBLIGATORIO? NO VI.2) Precisare, all'occorrenza, se il presente appalto ha carattere periodico e indicare il calendario previsto per la pubblicazione dei prossimi avvisi : bando con carattere non periodico. VI.3) L'APPALTO È CONNESSO AD UN PROGETTO / PROGRAMMA FINANZIATO DAI FONDI DELL'UE?* : NO VI.4) INFORMAZIONI COMPLEMENTARI (SE DEL CASO) La gara per Procedura Aperta viene espletata ai sensi del Decreto Legislativo 163/2006 e s.m.i. con il criterio di aggiudicazione al prezzo economicamente più vantaggioso ex art. 83 del citato D.lvo 163/2006.. VI.5) DATA DI SPEDIZIONE DEL PRESENTE BANDO alla CEE 21 settembre 2011 Il direttore generale dott. Tonino Pedicini T11BFK19472
Parte Seconda
2017
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Ammortamenti
Parte Seconda n. 100 del 26-8-2017
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-08-26&atto.codiceRedazionale=TX17ABC8838
TRIBUNALE DI ROVERETO
(GU Parte Seconda n.100 del 26-8-2017)
Ammortamento cambiario Il Presidente del Tribunale di Rovereto, con decreto n. 2262/2017 del 14 /08/2017 ha pronunciato l'ammortamento delle cambiali n. 28 ciascuna dell'importo di Euro 3.500,00 , con scadenza rispettivamente al 30.11.2007 - 31.12.2007 - 31.01.2008 - 28.02.2008 - 31.03.2008 - 30.04.2008 - 31.05.2008 - 30.06.2008 - 31.07.2008 - 31.08.2008 - 30.09.2008 - 31.10.2008 - 30.11.2008 - 31.12.2008 - 31.01.2009 - 28.02.2009 - 31.03.2009 - 30.04.2009 - 31.05.2009 - 30.06.2009 - 31.07.2009 - 31.08.2009 - 30.10.2009 - 31.12.2009 - 31.01.2010 - 30.04.2010 - 31.07.2010 - 30.11.2010 Tutte emesse in data 13.11.2007 dalla Banca Popolare del Trentino da Armellini Paolo, in favore di Risatti Rafael. Opposizione legale entro 90 giorni. Arco Li, 21 agosto 2017 avv. Sonia La Via TX17ABC8838
Serie Generale
2011
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELL'INTERNO
Serie Generale n. 181 del 5-8-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-08-05&atto.codiceRedazionale=11A10665&elenco30giorni=false
MINISTERO DELL'INTERNO
DECRETO 13 giugno 2011
Delega di attribuzioni al Sottosegretario di Stato per l'interno, avv. Sonia Viale. (11A10665) (GU Serie Generale n.181 del 05-08-2011)
IL MINISTRO DELL'INTERNO Visto l'art. 10 della legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive modificazioni; Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante riforma dell'organizzazione del Governo; Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, recante norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2001, n. 398 e successive modificazioni e integrazioni, recante norme sull'organizzazione degli Uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno; Visto il decreto ministeriale in data 20 maggio 2008 con il quale sono state attribuite le deleghe ai Sottosegretari Sen. Michelino Davico, l'On. Alfredo Mantovano e il Sen. Nitto Francesco Palma; Visto, altresì, il decreto ministeriale in data 23 maggio 2011 con il quale sono state attribuite le deleghe all'Avv. Sonia Viale nelle materie relative all'immigrazione e all'asilo di competenza del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, nonchè le materie relative alla cittadinanza, queste ultime prima attribuite al Sottosegretario di Stato Sen. Nitto Francesco Palma; Ritenuto, per esigenze di omogeneità, di attribuire al Sottosegretario di Stato Avv. Viale anche la delega delle residue materie di competenza del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, che sono ancora previste nel provvedimento di delega al Sottosegretario di Stato Sen. Palma, Decreta: Art. 1 1. Fatte salve le disposizioni contenute negli articoli 4, 14, 15, 16, 17, 18, 19 e 20 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ad integrazione del decreto ministeriale in data 23 maggio 2011, sono delegate al Sottosegretario di Stato Avv. Sonia Viale le materie relative alle confessioni religiose, ai diritti civili, alla tutela e promozione delle minoranze storiche etnico-linguistiche e alle problematiche delle comunità minoritarie delle zone di confine, ivi compresa la minoranza slovena del Friuli Venezia Giulia, materie prima attribuite, con il decreto ministeriale 20 maggio 2008 citato in premessa, al Sottosegretario di Stato Sen. Nitto Francesco Palma. Art. 2 1. Ad integrazione del citato decreto ministeriale in data 23 maggio 2011, il Sottosegretario di Stato Avv. Sonia Viale è delegato anche alla firma dei provvedimenti di approvazione delle nomine dei ministri di culto diversi dal cattolico (art. 20 e 21, regio decreto n. 289/1930) e della designazione dei ministri di culto abilitati all'assistenza religiosa a detenuti ed internati (art. 55, decreto del Presidente della Repubblica n. 431/1976). Art. 3 1. È delegata al Sottosegretario di Stato Avv. Sonia Viale, relativamente alle materie delegate, la firma delle richieste di parere al Consiglio di Stato e ad altri Organi istituzionali su questioni non rivestenti carattere generale o di principio. Art. 4 1. Resta riservata alla potestà del Ministro, ferme restando le summenzionate disposizioni del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, ogni atto o provvedimento che, ancorchè rientrante nelle materie sopra specificate, sia dal Ministro direttamente compiuto o a sè avocato ovvero riguardi questioni di particolare rilievo. 2. Il presente decreto sarà inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. Roma, 13 giugno 2011 Il Ministro: Maroni Registrato alla Corte dei conti il 13 luglio 2011 Ministeri istituzionali - Interno, registro n. 15, foglio n. 171
Serie Generale
2001
LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI
MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI
Serie Generale n. 268 del 17-11-2001
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-11-17&atto.codiceRedazionale=001G0464&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI
note: Entrata in vigore del decreto: 2/12/2001
DECRETO 24 ottobre 2001, n. 407
Regolamento per la definizione dei criteri e delle modalita' di attribuzione dei contributi a favore delle emittenti televisive locali ai sensi dell'articolo 23, comma 2 della legge 5 marzo 2001, n. 57. (GU Serie Generale n.268 del 17-11-2001)
IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI di concerto con IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE Vista la legge 6 agosto 1990, n. 223; Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, ed in particolare l'articolo 12, che prevede la determinazione dei criteri e delle modalità per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari; Visto il decreto-legge 27 agosto 1993, n. 323, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 1993, n. 422; Visto il decreto-legge 23 ottobre 1996, n. 545, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre 1996, n. 650; Vista la legge 31 luglio 1997, n. 249; Vista la legge 30 aprile 1998, n. 122; Vista la deliberazione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni 30 ottobre 1998, n. 68, recante il "Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva"; Visto il decreto interministeriale 10 settembre 1998, n. 381, concernente il regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenze compatibili con la salute umana; Vista la deliberazione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni 1 dicembre 1998, n. 78, recante il "Regolamento per il rilascio delle concessioni per la radiodiffusione televisiva privata su frequenze terrestri"; Visto il decreto-legge 30 gennaio 1999, n. 15, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n. 78, recante "Disposizioni urgenti per lo sviluppo equilibrato dell'emittenza televisiva e per evitare la costituzione o il mantenimento di posizioni dominanti nel settore radiotelevisivo"; Vista la deliberazione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni 14 luglio 1999, n. 105, con la quale è stata approvata l'integrazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva; Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante "Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59"; Visto il decreto-legge 18 novembre 1999, n. 433, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 gennaio 2000, n. 5, recante "Disposizioni urgenti in materia di esercizio dell'attività radiotelevisiva locale e di termini relativi al rilascio delle concessioni per la radiodiffusione televisiva privata su frequenze terrestri in ambito locale"; Vista la deliberazione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni 23 febbraio 2000, n. 95, con la quale è stata approvata l'ulteriore integrazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva; Visto il decreto del Ministro delle comunicazioni 28 febbraio 2000, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 marzo 2000 supplemento ordinario n. 65, con cui è stato approvato il piano nazionale di ripartizione delle frequenze; Visto il decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, recante "Disposizioni urgenti per il differimento di termini in materia di trasmissioni radiotelevisive analogiche e digitali, nonchè per il risanamento di impianti radiotelevisivi"; Vista la legge 5 marzo 2001, n. 57, recante disposizioni in materia di apertura e regolazione dei mercati ed, in particolare, l'articolo 23; Visto il decreto-legge 12 giugno 2001, n. 217, recante "Modificazioni al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, nonchè alla legge 23 agosto 1988, n. 400, in materia di organizzazione del Governo", convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2001, n. 317; Ritenuto di dover dare attuazione alle disposizioni contenute nel predetto articolo 23 della predetta legge 5 marzo 2001, n. 57; Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Udito il parere del Consiglio di Stato, reso nell'adunanza della sezione consultiva per gli atti normativi del 24 settembre 2001; Vista la comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dell'8 ottobre 2001; Adotta il seguente regolamento: Art. 1. Beneficiari e ripartizione delle somme stanziate 1. Possono beneficiare del contributo previsto dall'articolo 23, comma 1, della legge 5 marzo 2001, n. 57, di seguito denominata "la legge", i soggetti titolari di emittenti televisive locali legittimamente operanti alla data del 1 settembre 1999. 2. Le somme stanziate dall'articolo 23, comma 3, della legge, nel limite di lire 165,3 miliardi per l'anno 2000, di lire 84,8 miliardi per l'anno 2001 e di lire 101,7 miliardi per l'anno 2002, sono attribuite agli aventi titolo quale contributo alle spese sostenute per l'adeguamento degli impianti al piano nazionale di assegnazione delle frequenze televisive adottato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e per l'ammodernamento degli impianti medesimi, nel rispetto della normativa in materia di inquinamento elettromagnetico. 3. Il contributo per le spese sostenute per l'adeguamento degli impianti al piano nazionale di assegnazione delle frequenze televisive è attribuito nei casi previsti dall'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, per il trasferimento degli impianti televisivi. 4. Il contributo per l'ammodernamento degli impianti è attribuito per le seguenti categorie di interventi: a) azioni di risanamento degli impianti di cui all'articolo 2, comma 2, del citato decreto-legge n. 5 del 2001, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 66 del 2001; b) sostituzione degli impianti o degli elementi costituenti gli impianti stessi per ponti di trasferimento per liberazione delle bande di frequenze attribuite al servizio UMTS - IMT 2000; c) sostituzione degli impianti o degli elementi costituenti gli impianti stessi per ponti di trasferimento e per diffusione per l'adeguamento al vigente piano nazionale di ripartizione delle frequenze; d) sostituzione in tecnica digitale degli impianti o degli elementi costituenti gli impianti stessi per la radiodiffusione televisiva su frequenze terrestri. 5. I contributi previsti dai commi 2, 3 e 4 sono erogati agli aventi titolo, in misura non superiore al 40 per cento delle spese sostenute debitamente documentate. La percentuale è fissata in misura uguale per tutti i richiedenti. Nel caso in cui il totale delle richieste superi l'ammontare complessivo delle somme annualmente stanziate, la percentuale stessa è ridotta nella misura necessaria a rispettare il limite di stanziamento. Art. 2. Domanda di ammissione al contributo 1. Le emittenti televisive locali indicate dall'articolo 1, comma 1, del presente decreto, che intendono beneficiare del contributo previsto dall'articolo 23 della legge, devono inviare al Ministero delle comunicazioni - Direzione generale concessioni e autorizzazioni - Divisione 7 - Viale America, 201 - 00144 Roma, apposita domanda a mezzo raccomandata postale ovvero per fax, entro il 28 febbraio dell'anno successivo a quello per il quale è presentata la domanda. Per l'ottenimento del contributo previsto per l'anno 2000, la domanda va inviata entro il 31 dicembre 2001. 2. La domanda deve contenere, a pena di esclusione dall'erogazione del contributo: a) l'indicazione degli elementi atti ad individuare l'emittente richiedente, ivi compreso il numero di partita IVA e il codice fiscale del titolare dell'emittente; b) la dichiarazione che il richiedente è titolare di emittente legittimamente operante alla data del 1 settembre 1999; c) la descrizione degli interventi effettuati sugli impianti che compongono la rete di diffusione dell'emittente con l'indicazione delle spese sostenute, dettagliatamente documentate a mezzo di originale delle fatture e indicazione degli estremi dei pagamenti effettuati. Nel caso di spese sostenute per più categorie, va indicato anche il totale delle spese complessivamente sostenute; d) la sottoscrizione effettuata nei modi stabiliti dall'articolo 38 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, emanato con decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445. Art. 3. Erogazione e revoca del contributo 1. Il contributo è erogato, per ciascuno degli anni 2001 e 2002, a ciascuna emittente avente titolo, entro il 30 aprile di ciascun anno per il quale è stata presentata domanda. Il contributo relativo all'anno 2000 è erogato entro il 28 febbraio 2002. 2. Qualora risulti che la concessione del contributo è stata determinata da dichiarazioni mendaci o false attestazioni anche documentali contenute nella domanda o nella documentazione alla stessa allegata, il contributo è revocato. 3. La revoca del contributo comporta l'obbligo, a carico del soggetto beneficiario, di riversare all'erario, entro i termini fissati nel provvedimento stesso, l'intero ammontare percepito, rivalutato secondo gli indici ufficiali ISTAT di inflazione in rapporto ai "prezzi al consumo per le famiglie di operai e di impiegati", oltre agli interessi corrispettivi al tasso legale. 4. Ove l'obbligato non ottemperi al versamento entro i termini fissati, il recupero coattivo dei contributi e degli accessori al contributo stesso, rivalutazione ed interessi, viene disposto mediante iscrizione a ruolo. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione ed inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque di osservarlo e farlo osservare. Roma, 24 ottobre 2001 Il Ministro delle comunicazioni Gasparri Il Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti Visto, il Guardasigilli: Castelli Registrato alla Corte dei conti il 13 novembre 2001 Ufficio di controllo sui Ministeri delle attività produttive, registro n. 6 Comunicazioni, foglio n. 372
Corte Costituzionale
1988
SENTENZE ED ORDINANZE DELLA CORTE
1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 5 del 3-2-1988
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1988-02-03&atto.codiceRedazionale=088C0086
N. 74 ORDINANZA 14 - 21 gennaio 1988
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Sfratto (procedimento per la convalida) - Convalida di sfratto - Opposizione tardiva - Esclusione - Manifesta inammissibilita'. (Cod. proc. civ., art. 668, secondo comma). (Cost., art. 24, primo comma) (088C0086) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.5 del 3-2-1988)
LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: dott. Francesco SAJA; Giudici: prof. Giovanni CONSO, prof. Ettore GALLO, dott. Aldo CORASANITI, prof. Giuseppe BORZELLINO, dott. Francesco GRECO, prof. Renato DELL'ANDRO, prof. Gabriele PESCATORE, avv. Ugo SPAGNOLI, prof. Francesco Paolo CASAVOLA, prof. Antonio BALDASSARRE, prof. Vincenzo CAIANIELLO, avv. Mauro FERRI, prof. Luigi MENGONI, prof. Enzo CHELI; ha pronunciato la seguente ORDINANZA nel giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 668, secondo comma, del codice di procedura civile, promosso con ordinanza emessa il 15 maggio 1985 dal Tribunale di Catania - sezione promiscua, iscritta al n. 582 del registro ordinanze 1985 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 8, prima serie speciale, dell'anno 1986; Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri; Udito nella Camera di consiglio del 10 dicembre 1987 il Giudice relatore Francesco Paolo Casavola; Ritenuto che il Tribunale di Catania, con ordinanza emessa il 15 maggio 1985, ha sollevato, in riferimento all'art. 24, primo comma, della Costituzione, questione di legittimità costituzionale dell'art. 668, secondo comma, del codice di procedura civile, nella parte in cui esclude l'ammissibilità dell'opposizione tardiva a convalida di sfratto decorsi dieci giorni dall'inizio dell'esecuzione; che è intervenuta in giudizio l'Avvocatura dello Stato, in rappresentanza del Presidente del Consiglio dei ministri, chiedendo che la questione venga dichiarata non rilevante o comunque non fondata; Considerato che il giudice a quo non ha menomamente motivato circa la rilevanza della proposta questione; che, in ordinanza di rimessione, non risulta neppure svolta la prescritta delibazione in ordine alla non manifesta infondatezza rispetto alla norma costituzionale che si assume violata; che, pertanto, il giudizio di legittimità costituzionale non può essere ammesso; Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, e 9 delle Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale; PER QUESTI MOTIVI LA CORTE COSTITUZIONALE Dichiara manifestamente inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 668, secondo comma, del codice di procedura civile, sollevata dal Tribunale di Catania, in riferimento all'art. 24, primo comma, della Costituzione, con l'ordinanza di cui in epigrafe. Così deciso in Roma, in camera di consiglio, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 14 gennaio 1988. Il Presidente: SAJA Il redattore: CASAVOLA Il cancelliere: MINELLI Depositata in cancelleria il 21 gennaio 1988. Il direttore della cancelleria: MINELLI 88C0086
Contratti
2010
AVVISI E BANDI DI GARA
ENTI DEL SETTORE SANITARIO
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 125 del 27-10-2010
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-10-27&atto.codiceRedazionale=T10BFK22712
AZIENDA REGIONALE EMERGENZA URGENZA
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.125 del 27-10-2010)
BANDO DI GARA I.1) Azienda Regionale Emergenza Urgenza, Via A. Campanini 6, 20124 Milano IT Tel.02.67129001 Fax 67129002 [email protected] www.areu.lombardia.it. II.1.1) Con riferimento a ciascun lotto, l'appalto ha per oggetto la stipula di un contratto per la fornitura del servizio di elisoccorso per le aree di Milano, Bergamo e Brescia, come meglio descritto negli atti di gara. II.1.2) Servizi, 3. II.1.3) appalto pubblico. II.1.6) CPV principale 60443000. II.1.8) NO. II.1.9) SI. II.2.1) Lotto 1 E.26.154.380,00, Lotto 2 E.16.503.193,00, Lotto 3 E.17.632.153,00. II.2.2) NO. II.3) mesi 84. III.2.1) a) iscrizione per attività inerenti il presente servizio nel Registro delle imprese o in uno dei registri professionali o commerciali dello Stato di residenza se si tratta di uno Stato dell'UE, in conformità con quanto previsto art.39, D.Lgs.163/06; b) non sussistenza dei motivi di esclusione di cui art.38, D.Lgs.163/06. III.2.2) a) aver realizzato, compl.vamente negli ultimi 3 esercizi, un fatturato globale, IVA escl., almeno pari a Lotto 1: 13.078.000,00 E., Lotto 2: 8.252.000,00 E., Lotto 3: 8.817.000,00 E.; b) allegare dichiarazioni bancarie in originale di almeno 2 istituti bancari o intermediari autorizzati ai sensi D.Lgs.385/93. III.2.3) a) aver realizzato, compl.vamente negli ultimi 3 esercizi, un fatturato specifico per il servizio di elisoccorso, IVA escl., almeno pari a Lotto 1: 5.605.000,00 E., Lotto 2: 3.537.000,00 E., Lotto 3: 3.779.000,00 E.; b) essere in possesso della certificazione OPV 18 A; c) essere in possesso della certificazione Regolamento HEMS; d) aver eseguito, nel triennio 2007-2008-2009 forniture nel settore oggetto di gara (servizio di elisoccorso); e) di essere in possesso del certificato di operatore aeronautico (COA) secondo le norme indicate nel discip. di gara; f) di essere in possesso del certificato di operatore di lavoro aereo; g) di essere in possesso del certificato di approvazione CAMO emesso in accordo alla normativa indicata nel disciplinare di gara; h) di essere in possesso del certificato di approvazione EASA Part. 145, Lista delle operazioni autorizzate (LOA)come meglio specificato nel discip. di gara.. IV.1.1) Aperta. IV.2.1) Offerta piu vantaggiosa. IV.2.2) NO. IV.3.4) 24/11/10 h 12. IV.3.6) IT. IV.3.7) 240. IV.3.8) 25/11/10 h 9:30. VI.3) 1) La durata del contratto di cui al precedente II.3, potrà essere prorogata, fino ad ulteriori 12 (dodici) mesi; in tal caso l'importo stimato per l'ottavo anno sarà di Lotto 1: 29.890.720,00 E., Lotto 2: 18.860.792,00 E., Lotto 3: 20.151.032,00 E.. 2) I CUP (Codice unico di progetto) relativi ai singoli lotti sono i seguenti: Lotto 1 F49E10000490002, Lotto 2 F19E10000860002, Lotto 3 F89E10003020002; 3) La documentazione ufficiale di gara è in formato cartaceo, ritirabile c/o la sede dell'AREU all'indirizzo di cui al p.to I.1 nei giorni feriali, escluso sabato, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 16:30;è altresì disponibile una versione della documentazione in formato elettronico, presente e scaricabile dal sito all'indirizzo di cui al p.to I.1. In caso di discordanza tra la versione in formato elettronico e la versione in formato cartaceo prevarrà e quindi, avrà validità per quanto contenuto, la versione in formato cartaceo in quanto rappresenta la documentazione ufficiale di gara; 4) Specifiche prescrizioni riguardanti la fornitura del servizio nonchè i servizi connessi, modalità di presentazione e gli elementi di valutazione delle offerte, importi massimi contrattuali e basi d'asta di ciascun lotto non superabili in sede di offerta pena l'esclusione dalla gara, subappalto, ulteriori cause di esclusione e altre info di gara sono contenute nel presente bando di gara, discip. di gara, cap.to speciale e documentazione allegata; 5) Non è ammessa la partecipazione di concorrenti che si trovino tra loro in una delle situazioni di controllo di cui art.2359 c.c., se la situazione di controllo comporti che le offerte sono imputabili ad un unico centro decisionale. Saranno, altresì, esclusi dalla gara i concorrenti per i quali si accerti che le relative offerte sono imputabili ad un unico centro decisionale, sulla base di univoci elementi; 6) Non sono ammesse offerte parziali e/o condizionate; 7) I concorrenti, con la presentazione delle offerte, consentono il trattamento dei propri dati, anche personali, ai sensi D.Lgs.196/03 smi, per le esigenze concorsuali e contrattuali; 8) Info e chiarimenti sugli atti di gara possono essere richiesti esclusivamente a mezzo fax/e-mail entro e non oltre il termine del 10.11.10 (12:00). I chiarimenti agli atti di gara verranno pubblicati in formato elettronico sul sito istituzionale; 9) Ai sensi art.79, c.5-quinquies, D.Lgs.163/06, i concorrenti sono tenuti ad indicare, in sede di presentazione dell'offerta, secondo le modalità indicate nel discip. di gara, il domicilio eletto per le comunicazioni, comprensivo del numero di fax ed, eventualmente, dell'indirizzo di posta elettronica per l'invio delle suddette comunicazioni; 10) Il contratto che verrà stipulato con l'aggiudicatario non prevede la clausola compromissoria; 11) È designato quale resp.le del procedimento per la presente procedura il dott. Danilo D'Agliano; 12) GUUE GU/S S203 del 19/10/10 rif. 309866-2010-IT; 13) A causa di disservizi tecnici imputabili all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, questa Amministrazione provvederà a formalizzare i Codice Identificativo Gara (CIG) relativi a ciascun lotto mediante comunicazione sul proprio sito istituzionale. S.C. Gestione degli Approvvigionamenti tel.02/67129061 [email protected]. VI.5) GUCE: Il Direttore Generale Dr. Alberto Zoli T10BFK22712
Serie Generale
2016
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
MINISTERO DELLA SALUTE
Serie Generale n. 272 del 21-11-2016
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-11-21&atto.codiceRedazionale=16A08121&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLA SALUTE
COMUNICATO
Autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale per uso veterinario ad azione immunologica «Canigen DHPPi , liofilizzato e solvente per sospensione iniettabile per cani» (16A08121) (GU Serie Generale n.272 del 21-11-2016)
Decreto n. 166 del 24 ottobre 2016 Procedura decentrata n. FR/V/0297/001/DC. Medicinale veterinario ad azione immunologica CANIGEN DHPPi, liofilizzato e solvente per sospensione iniettabile per cani. Titolare A.I.C.: la società Virbac 1ere avenue - 2065 m - L.I.D. - 06516 Carros Francia; Produttore responsabile rilascio lotti: lo stabilimento della ditta titolare dell'A.I.C. Virbac 1ere avenue - 2065 m - L.I.D. - 06516 Carros Francia; Confezioni autorizzate e numeri di A.I.C.: scatola da 1 flacone di liofilizzato ed 1 flacone di solvente - A.I.C. n. 104939018; scatola da 5 flaconi di liofilizzato e 5 flaconi di solvente - A.I.C. n. 104939020; scatola da 10 flaconi di liofilizzato e 10 flaconi di solvente - A.I.C. n. 104939032; scatola da 25 flaconi di liofilizzato e 25 flaconi di solvente - A.I.C. n. 104939044; scatola da 50 flaconi di liofilizzato e 50 flaconi di solvente - A.I.C. n. 104939057; scatola da 100 flaconi di liofilizzato e 100 flaconi di solvente - A.I.C. n. 104939069. Composizione: ogni dose da 1 ml contiene: Liofilizzato: Principio attivo: Parte di provvedimento in formato grafico *dose infettante 50% della coltura cellulare Eccipienti: così come indicato nella tecnica farmaceutica acquisita agli atti; Solvente Eccipienti: così come indicato nella tecnica farmaceutica acquisita agli atti; Specie di destinazione: Cani; Indicazioni terapeutiche: Per l'immunizzazione attiva di cani da 8 settimane di eta': per la prevenzione della mortalità e sintomatologia clinica causata dal virus del Cimurro; per la prevenzione della mortalità e sintomatologia clinica causata dall'Adenovirus tipo 1; per la prevenzione della mortalità e sintomatologia clinica e riduzione della escrezione virale causata dal parvovirus del cane in studi di challenge effettuati con il ceppo CPV-2b; per la prevenzione della sintomatologia clinica e riduzione della escrezione virale causata dal parvovirus del cane in studi di challenge effettuati con il ceppo CPV-2c; riduzione della sintomatologia respiratoria e della escrezione virale causata dal virus della parainfluenza del cane e dall'adenovirus tipo 2 del cane. Inizio dell'immunita': L'inizio della immunità è stato dimostrato: dalla 3 settimana dopo la vaccinazione di base per CDV, CAV2 e CPV; dalla 4 settimana dopo la vaccinazione di base per CPiV e CAV-1. Durata dell'immunità La durata dell'immunità è di un anno dopo la vaccinazione di base per tutti i componenti. Per CPV e CAV-1, la durata dell'immunità è stata dimostrata dai dati sierologici. Per CPV, è stato dimostrato che un anno dopo la vaccinazione con CPV-2 e CPV-2c gli anticorpi sono ancora presenti. Nella durata degli studi di immunità non vi era alcuna differenza significativa tra i cani vaccinati e di controllo nella escrezione virale per CPiV o CAV-2. Validita': del medicinale veterinario confezionato per la vendita: 18 mesi; dopo ricostituzione: utilizzare immediatamente dopo la ricostituzione; Tempi di attesa: non pertinente; Regime di dispensazione: da vendersi soltanto dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in copia unica ripetibile. Decorrenza di efficacia del decreto: efficacia immediata.
Concorsi
2001
ENTI LOCALI
COMUNE DI GERMIGNAGA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 14 del 16-2-2001
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-02-16&atto.codiceRedazionale=01E10450
COMUNE DI GERMIGNAGA
CONCORSO (scad. 18 marzo 2001)
Concorso pubblico, per esami, per la copertura di un posto di collaboratore tecnico (floricoltore addetto ai prodotti chimici), cat. B3. (GU n.14 del 16-02-2001)
È indetto concorso pubblico, per esami, per la copertura di un posto di collaboratore tecnico (floricoltore addetto ai prodotti chimici), cat. B3. Titolo di studio richiesto: diploma di scuola secondaria di secondo grado e diploma di qualifica professionale di floricoltore (in alternativa al diploma di qualifica professionale può essere presentato documento rilasciato dal datore di lavoro per esperienza acquisita come floricoltore/giardiniere per almeno una stagione) nonchè autorizzazione abilitante all'acquisto dei presidi sanitari per floricoltura rilasciata dalla competente autorità ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 1255/1968, art. 23. Scadenza per la presentazione delle domande: entro trenta giorni, dalla data di pubblicazione, del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale. Il calendario delle prove sarà comunicato direttamente ai partecipanti. La copia del bando di concorso può essere richiesta all'ufficio personale - telefono 0332/531337. Germignaga, 2 febbraio 2001 Il responsabile del servizio: Pezzoni
Parte Seconda
2016
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Notifiche per pubblici proclami
Parte Seconda n. 65 del 31-5-2016
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-05-31&atto.codiceRedazionale=TU16ABA4881
TRIBUNALE DI LOCRI
(GU Parte Seconda n.65 del 31-5-2016)
Ricorso per riconoscimento di proprietà per intervenuta usucapione mediante notifica per pubblici proclami - R.G. n. 464/16 Per la sig.ra Nobile Maria Teresa codice fiscale NBLMTR34S69B098S, elettivamente domiciliata in Locri via Erasippe n. 6 presso lo studio dell'avv. Andrea Romeo. Premesso che l'istante ha il possesso - uti domina - pieno, pubblico, pacifico ed ininterrotto, da oltre vent'anni dei seguenti immobili siti in Bovalino (RC) e riportati in Catasto terreni al foglio 4 part.lle nn.: 205 e 206 intestate ai sig.ri Granato Antonio, Granato Nestore, Zappavigna Bruno fu Ferdinando, Zappavigna Caterina fu Ferdinando, Zappavigna Caterina fu Ferdinando mar. Capogreco, Zappavigna Maria fu Ferdinando mar. Sgambellone; 207 intestata ai sig.ri Granato Antonio, Granato Nestore, Zappavigna Giuseppa fu Francesco mar. Candela, Zappavigna Rosaria mar. Lentini, Zappavigna Teresa fu Francesco mar. Argirò; 208 intestata ai sig.ri Granato Antonio, Granato Nestore, Macrì Giuseppe, Nobile Concetta fu Giuseppe mar. Spanò. Chiede che il Tribunale adito voglia dichiarare con decreto che la sig.ra Nobile Maria Teresa è unica proprietaria per maturata usucapione speciale degli immobili di cui sopra. Il presente ricorso è stato notificato agli intestatari catastali e/o ai loro eredi nonchè affisso all'Albo del Tribunale di Locri ed a quello del Comune di Bovalino, rispettivamente in data 13 maggio 2016 e 17 maggio 2016. Chiunque abbia interesse può proporre opposizione nel termine di 90 giorni dalla notifica o in mancanza dalla scadenza del termine di affissione. avv. Andrea Romeo TU16ABA4881
Concorsi
2006
ENTI PUBBLICI STATALI
ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 91 del 28-11-2006
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-11-28&atto.codiceRedazionale=06E08248
ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO
CONCORSO (scad. 13 dicembre 2006)
Avviso di selezione per il conferimento di due incarichi (GU n.91 del 28-11-2006)
L'I.S.P.E.S.L. -- Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro per la realizzazione del progetto finalizzato «Valutazione dello stato dell'ambiente dell'area denominata Conca Ternana» -- art. 12-bis, comma 6, d.lgs.vo n. 229/1999, intende conferire due incarichi. U.O. 3 -- un incarico con laurea in ingegneria (laurea specialistica o vecchio ordinamento). Durata: 13 mesi, o comunque fino al 14 novembre 2007, salvo proroga del progetto. Luogo della prestazione: dipartimento territoriale di Terni. Somma lorda stanziata: euro 28.530,76 (comprensivo degli oneri a carico del committente). Conoscenze specifiche: conoscenza dei principali settori della produzione industriale; conoscenza degli sviluppi di ricerca ed applicativi riguardanti materiali e processi tecnologici in settori produttivi specifici, preferibilmente con conoscenza diretta o attività effettuata nell'area industriale della Conca Terzana. Oggetto della prestazione: raccolta ed analisi dei dati e degli approfondimenti tecnico-scientifici disponibili sullo sviluppo delle attività industriali che interessano il territorio della Conca Ternana, in relazione ai settori di intervento dell'Istituto. U.O. 4 -- un incarico con laurea in ingegneria, geologia, scienze ambientali, scienze forestali e ambientali, con preparazione specifica in campo territoriale-ambientale (laurea specialistica o vecchio ordinamento). Durata: 13 mesi, o comunque fino al 14 novembre 2007, salvo proroga del progetto. Luogo della prestazione: centro ricerche Ispesl -- Dipartimento insediamenti produttivi ed interazione con l'ambiente, via Fontana Candida 1 - Monteporzio Catone. Somma lorda stanziata: euro 28.530,76 (comprensivo degli oneri a carico del committente). Conoscenze specifiche: costituiscono titolo preferenziale la conoscenza dei principali sistemi di proiezione cartografica; l'esperienza di utilizzo di software GIS per l'analisi ambientale; la costruzione di semplici database. Oggetto della prestazione: progettazione e realizzazione di database e sistemi informativi territoriali per l'analisi ambientale di un sito industriale, calcolo e mappatura di indici ambientali, elaborazione di immagini telerilevate. Le domande di partecipazione alla suddetta selezione, redatte in carta semplice, obbligatoriamente secondo lo schema (allegato 1) dell'avviso, disponibile sul sito internet all'indirizzo www.ispesl.it, indirizzate all'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, unità funzionale I, A.P., via Urbana, 167 - 00184 Roma, dovranno pervenire, a pena di esclusione, entro il termine perentorio di quindici giorni successivi alla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale - 4ª serie speciale «concorsi ed esami». Le domande di partecipazione potranno essere inviate a mezzo del servizio postale con raccomandata con avviso di ricevimento, ovvero tramite corriere autorizzato con avviso di ricevimento. Per ulteriori informazioni rivolgersi al n. 06/44280274.
Parte Seconda
2015
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Piani di riparto e deposito bilanci finali di liquidazione
Parte Seconda n. 39 del 4-4-2015
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-04-04&atto.codiceRedazionale=TC15ABS4685
LA LEICINESE SOCIETA' COOPERATIVA A R.L.
(GU Parte Seconda n.39 del 4-4-2015)
Bilancio finale di liquidazione Il commissario liquidatore della LCA La Leinicese a r.l. d.m. 91/2012, con provvedimento dell'Organo di Vigilanza, veniva autorizzato alla pubblicazione del bilancio finale di liquidazione al 29 dicembre 2014 e del conto della gestione che a norma dell'art. 213 L.F. sono stati depositati presso il Tribunale di Torino in data 8 gennaio 2015. Il commissario liquidatore Antonio Di Paola TC15ABS4685
Regioni
1993
REGIONE LAZIO
3a Serie Speciale - Regioni n. 39 del 2-10-1993
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/regioni/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1993-10-02&atto.codiceRedazionale=093R0571
REGIONE LAZIO
LEGGE REGIONALE 19 gennaio 1993, n. 2
Consolidamento, risanamento igienico-sanitario e riacquisizione della titolarita' dell'abitato storico del comune di Calcata. (GU 3a Serie Speciale - Regioni n.39 del 02-10-1993)
IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE PROMULGA la seguente legge: Art. 1. Consolidamento e sistemazione idrogeologico-sanitaria del centro storico 1. Ferme restando le agevolazioni ed i benefici riconosciuti dal titolo IV della legge 9 luglio 1908, n. 445, a favore della comunità trasferita nel nuovo abitato di Calcata a seguito del suo inserimento, con regio decreto 27 giugno 1935, n. 1615, nella tabella "E" allegata alla predetta legge n. 445 del 1908, l'originario centro abitato di Calcata viene ammesso a consolidamento con relativa sistemazione idrogeologico-sanitaria ed inserito quindi nella tabella "D" della stessa legge. Art. 2. Dichiarazione di pubblica utilità 1. Le opere di consolidamento di cui all'articolo 1 nonchè quelle volte al recupero della funzionalità del sistema infrastrutturale del centro storico del comune di Calcata sono dichiarate di pubblica utilità. 2. Tra le predette opere non sono compresi lavori di riparazione di fabbricati privati. Art. 3. Procedure 1. Il settore regionale decentrato opere e lavori pubblici di Viterbo, sentito l'ufficio geologico regionale, predispone, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, d'intesa con il comune di Calcata, un progetto esecutivo eventualmente suddiviso in lotti annuali, per le opere di cui all'articolo 1. 2. Il progetto è approvato dal comune di Calcata, il quale provvede alla sua realizzazione, sotto il controllo tecnico del settore regionale decentrato opere e lavori pubblici di Viterbo e dell'assessorato ai lavori pubblici della Regione, dopo l'approvazione della seconda sezione del Comitato tecnico consultivo regionale (CTCR). Art. 4. Mantenimento titolarità - Acquisto di area 1. I proprietari degli immobili situati nell'abitato storico del comune di Calcata, già obbligati a provvedere alla demolizione degli stessi ai sensi dell'articolo 72 della legge n. 445 del 1908, mantengono la titolarità degli immobili in quanto non più soggetti a demolizione ai sensi della presente legge, a condizione che provvedano al versamento della somma di cui al comma 2. 2. Per effetto di quanto previsto dal comma 1, i soggetti che, ai sensi della legge n. 445 del 1908, abbiano beneficiato dell'assegnazione gratuita di un'area di cento metri quadrati ove erigere la nuova abitazione, hanno facoltà, qualora intendano mantenere la titolarità degli immobili di cui al citato comma, di provvedere, entro il termine di centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, al versamento della somma corrispondente al prezzo attuale di costo del terreno assegnato gratuitamente. 3. La determinazione del prezzo di cui al comma 2 è effettuata dal competente ufficio tecnico erariale - U.T.E. Il versamento della relativa somma deve avvenire mediante conto corrente postale n. 00785014 intestato alla Tesoreria della Regione Lazio, via della Pisana n. 1301, indicando la causale del versamento. Art. 5. Norme finanziarie 1. Per l'attuazione delle finalità di cui all'articolo 2, è autorizzata, per l'anno 1992, la spesa di L. 1 miliardo che viene iscritta nel capitolo n. 11710 di nuova istituzione nello stato di previsione della spesa del bilancio 1992 e con la seguente denominazione: "Spese per i lavori di consolidamento e recupero dell'abitato storico di Calcata" alla cui copertura si provvede mediante riduzione di pari importo del capitolo n. 29822, lettera n). 2. Per gli anni successivi si provvederà alla copertura finanziaria con leggi di approvazione del bilancio dei rispettivi anni sulla base degli importi previsti dal progetto esecutivo di cui all'articolo 3. Art. 6. Dichiarazione d'urgenza 1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione e dell'articolo 31 dello statuto regionale ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione. La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della regione Lazio. Roma, 19 gennaio 1993 PASETTO Il visto del Commissario del Governo è stato apposto per decorso del termine di legge, ai sensi dell'art. 11 della legge 10 febbraio 1953, n. 62 e dell'articolo 31 dello statuto della regione Lazio.
Concorsi
2019
ALTRI ENTI
AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA UMBERTO I DI PORDENONE
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 80 del 8-10-2019
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-10-08&atto.codiceRedazionale=19E12174
AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA UMBERTO I DI PORDENONE
CONCORSO (scad. 7 novembre 2019)
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di assistente amministrativo contabile (GU n.80 del 08-10-2019)
Il direttore generale dell'ASP Umberto I di Pordenone rende noto che, in esecuzione della propria determinazione n. 299 del 4 settembre 2019, è indetto pubblico concorso per titoli ed esami per la copertura di un posto di assistente amministrativo contabile, categoria C, posizione economica C1 - C.C.N.L. funzioni locali. Titolo di studio richiesto: diploma di scuola media superiore. Prove d'esame: la prima prova scritta su diverse materie attinenti la conoscenza delle tecniche proprie del posto messo a concorso e la relativa capacità professionale, la seconda prova a contenuto teorico-pratico e la terza prova orale. Il calendario dell'eventuale preselezione e delle prove d'esame, luogo, data e orari, verrà successivamente comunicato mediante pubblicazione all'albo pretorio dell'ente e sul sito aziendale: aspumbertoprimo.it almeno quindici giorni prima delle date fissate per le prove stesse. Non saranno effettuate comunicazioni in altra forma. Termine presentazione domande: trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami». Per informazioni rivolgersi all'ufficio risorse umane dell'ASP Umberto I di Pordenone (PN) - tel. 0434 41221. Bando e domanda di partecipazione sono disponibili sul sito: aspumbertoprimo.it
Contratti
2008
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 80 del 11-7-2008
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-07-11&atto.codiceRedazionale=S-085044
CITTA' DI PORTICI
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.80 del 11-7-2008)
Procedura aperta per l'affidamento dei servizi assistenza cittadini diversamente abili - C.I.G. 0183707FCB Parte di provvedimento in formato grafico S-085044 (A pagamento).
Serie Generale
2022
DECRETI PRESIDENZIALI
Serie Generale n. 30 del 5-2-2022
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-02-05&atto.codiceRedazionale=22A00877&elenco30giorni=false
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16 novembre 2021
Riparto del Fondo per il sostegno delle attivita' economiche particolarmente colpite dall'emergenza epidemiologica, tra le regioni e le province autonome per un totale di 10 milioni di euro. (22A00877) (GU Serie Generale n.30 del 05-02-2022)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto il decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41 recante «Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19»; Visto, in particolare, l'art. 26 che ha istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze un Fondo con una dotazione iniziale di 220 milioni di euro per l'anno 2021 da ripartire tra le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall'emergenza da COVID-19, ivi incluse le imprese esercenti attività commerciale o di ristorazione operanti nei centri storici, le imprese esercenti trasporto turistico di persone mediante autobus coperti ai sensi della legge 11 agosto 2003, n. 218, e le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati, prevedendo che una quota del Fondo, non inferiore a 20 milioni di euro, sia destinata a sostenere le imprese esercenti trasporto turistico di persone mediante autobus coperti ai sensi della legge 11 agosto 2003, n. 218; Visto l'art. 8, comma 2, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 recante «Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali» che ha previsto che «il Fondo di cui all'art. 26 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, è incrementato di 120 milioni di euro per l'anno 2021, di cui 20 milioni di euro destinati ad interventi in favore dei parchi tematici, acquari, parchi geologici e giardini zoologici»; Visto l'art. 7, comma 6-quinquies, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73 che ha previsto che «L'autorizzazione di spesa di cui all'art. 26, comma 1, terzo periodo, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021, n. 69, è incrementata di 10 milioni di euro per l'anno 2021», per cui è incrementata di 10 milioni di euro per l'anno 2021 la quota del Fondo destinata a sostenere le imprese esercenti trasporto turistico di persone mediante autobus coperti ai sensi della legge 11 agosto 2003, n. 218; Considerato che il Fondo di cui al citato art. 26 ha una dotazione complessivamente pari a 350 milioni di euro per l'anno 2021; Considerato che lo stesso art. 26 prevede che il predetto Fondo deve essere ripartito sulla base della proposta formulata dalle regioni in sede di auto-coordinamento, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 giugno 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 224 del 18 settembre 2021, con il quale è stata ripartita una quota del Fondo pari a 340 milioni di euro per l'anno 2021; Considerata la necessità di emanare un ulteriore decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, con cui ripartire la quota di 10 milioni di euro per l'anno 2021 di cui all'art. 7, comma 6-quinquies, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73; Vista la nota n. 6775/C2FIN del 23 settembre 2021 con cui la Conferenza delle regioni e delle province autonome ha proposto il riparto delle risorse per l'anno 2021 di cui al citato art. 7, comma 6-quinquies; Vista l'intesa in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 21 ottobre 2021; Su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze; Decreta: Articolo unico Riparto dell'ulteriore quota del Fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall'emergenza epidemiologica 1. Il «Fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall'emergenza epidemiologica» di cui all'art. 26 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, per una quota pari a 10 milioni di euro per l'anno 2021, ai sensi dell'art. 7, comma 6-quinquies, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, è ripartito tra le regioni e le province autonome secondo gli importi di cui alla tabella 1 che costituisce parte integrante del presente provvedimento. Tali risorse sono destinate al sostegno delle imprese esercenti trasporto turistico di persone mediante autobus coperti ai sensi della legge 11 agosto 2003, n. 218. 2. Il presente decreto sarà inviato agli organi di controllo in base alle vigenti norme e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 16 novembre 2021 Il Presidente del Consiglio dei ministri Draghi Il Ministro dell'economia e delle finanze Franco Registrato alla Corte dei conti il 17 dicembre 2021 Ufficio di controllo sugli atti della Presidenza del Consiglio, del Ministero della giustizia e del Ministero degli affari esteri, reg. n. 2990 Tabella 1 (Importi in euro) ============================================================= |Riparto risorse di cui all'art. 7, comma 6-quinquies, del | |decreto-legge n. 73/2021: incremento del «Fondo per il | |sostegno delle attività economiche colpite dall'emergenza | |epidemiologica» di cui all'articolo 26 del decreto-legge | |n. 41/2021- Quota destinata a sostenere le imprese | |esercenti trasporto turistico di persone mediante autobus | |coperti ai sensi della legge 11 agosto 2003, n. 218. | ================================+============================ |Abruzzo | 268.819,21| +-------------------------------+---------------------------+ |Basilicata | 212.379,21| +-------------------------------+---------------------------+ |Calabria | 379.149,21| +-------------------------------+---------------------------+ |Campania | 895.886,58| +-------------------------------+---------------------------+ |Emilia-Romagna | 723.059,21| +-------------------------------+---------------------------+ |Lazio | 994.781,84| +-------------------------------+---------------------------+ |Liguria | 263.567,11| +-------------------------------+---------------------------+ |Lombardia | 1.486.014,74| +-------------------------------+---------------------------+ |Marche | 296.001,32| +-------------------------------+---------------------------+ |Molise | 81.362,89| +-------------------------------+---------------------------+ |Piemonte | 699.312,89| +-------------------------------+---------------------------+ |Puglia | 692.978,16| +-------------------------------+---------------------------+ |Toscana | 664.471,84| +-------------------------------+---------------------------+ |Umbria | 166.774,47| +-------------------------------+---------------------------+ |Veneto | 675.441,32| +-------------------------------+---------------------------+ |Prov. aut. Bolzano | 134.500,00| +-------------------------------+---------------------------+ |Friuli Venezia Giulia | 237.500,00| +-------------------------------+---------------------------+ |Sardegna | 258.000,00| +-------------------------------+---------------------------+ |Sicilia | 723.000,00| +-------------------------------+---------------------------+ |Prov. aut. Trento | 119.500,00| +-------------------------------+---------------------------+ |Valle d'Aosta | 27.500,00| +-------------------------------+---------------------------+ | Totale | 10.000.000,00| +-------------------------------+---------------------------+
Concorsi
2014
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' DI PISA
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 3 del 10-1-2014
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-01-10&atto.codiceRedazionale=14E00117
UNIVERSITA' DI PISA
CONCORSO (scad. 10 febbraio 2014)
Procedura di selezione per un posto di ricercatore a tempo determinato ai sensi dell'articolo 24, comma 3, lett. a) della legge 240/2010. (GU n.3 del 10-01-2014)
È indetta, con decreto rettorale n. 45553 del 30 dicembre 2013, la procedura di selezione per un posto di ricercatore a tempo determinato, come di seguito indicato: Dipartimento di informatica, un posto di ricercatore di tipo «A», regime di tempo pieno: Settore concorsuale 01/B1 Informatica, settore scientifico-disciplinare INF/01 - Informatica. «Studio di fenomeni di mobilità umana e di interazioni sociali, anche in riferimento a dati personali multidimensionali e relative problematiche di salvaguardia della privacy». Il termine per la presentazione o trasmissione delle relative domande di partecipazione scade il trentesimo giorno successivo a quello della data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Le domande, redatte in carta semplice, devono essere presentate o trasmesse all'Università di Pisa - (Sezione Protocollo Ufficio Affari Generali) Lungarno Pacinotti 43/44 - 56126 Pisa (PI). Il testo integrale del bando, con allegato il fac-simile della domanda, di cui al presente avviso è consultabile sul sito dell'Università di Pisa (http://www.unipi.it/ateneo/bandi/ricercat/ricercator/index.htm), nonchè su quelli del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e dell'Unione europea.
Serie Generale
2010
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Serie Generale n. 41 del 19-2-2010
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-02-19&atto.codiceRedazionale=10A01913&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
DECRETO 2 febbraio 2010
Modifica del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Trebbiano d'Abruzzo». (10A01913) (GU Serie Generale n.41 del 19-02-2010)
IL CAPO DIPARTIMENTO delle politiche di sviluppo economico e rurale Visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, così come modificato con il regolamento (CE) n. 491/2009 del Consiglio, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli, nel cui ambito è stato inserito il regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio, relativo all'organizzazione comune del mercato vitivinicolo (OCM vino), che contempla, a decorrere dal 1° agosto 2009, il nuovo sistema comunitario per la protezione delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e delle menzioni tradizionali di taluni prodotti vitivinicoli, in particolare gli articoli 38 e 49 relativi alla nuova procedura per il conferimento della protezione comunitaria e per la modifica dei disciplinari delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti in questione; Visto il regolamento (CE) n. 607/09 della Commissione, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio per quanto riguarda le denominazioni di origine protette e le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizionali, l'etichettatura e la presentazione di determinati prodotti vitivinicoli, ed in particolare l'art. 73, ai sensi del quale, in via transitoria e con scadenza al 31 dicembre 2011, per l'esame delle domande, relative al conferimento della protezione ed alla modifica dei disciplinari dei vini a denominazione di origine e ad indicazione geografica, presentate allo Stato membro entro il 1° agosto 2009, si applica la procedura prevista dalla preesistente normativa nazionale e comunitaria in materia; Vista la legge 10 febbraio 1992, n. 164, recante nuova disciplina delle denominazioni di origine dei vini; Visti i decreti di attuazione, finora emanati, della predetta legge; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 348, con il quale è stato emanato il regolamento recante la disciplina del procedimento di riconoscimento di denominazione di origine dei vini; Vista la legge 27 marzo 2001, n. 122, recante disposizioni modificative e integrative alla normativa che disciplina il settore agricolo e forestale; Visto il decreto Ministero delle politiche agricole e forestali 27 marzo 2001 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 84 del 10 aprile 2001, concernente modalità per l'aggiornamento per lo schedario vitivinicolo nazionale e per l'iscrizione delle superfici vitate negli albi dei vigneti Docg e Doc e negli elenchi delle vigne Igt e norme aggiuntive; Visto il decreto ministeriale del 4 agosto 2008 concernente la modificazione al decreto ministeriale 7 luglio 1997 recante disposizioni sui recipienti in cui sono confezionati i vini a denominazione di origine; Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 28 giugno 1972 e successive modificazioni, con il quale è stata riconosciuta la denominazione di origine controllata dei vini «Trebbiano d'Abruzzo» ed è stato approvato il relativo disciplinare di produzione; Vista la richiesta presentata dal Consorzio tutela vini d'Abruzzo intesa ad ottenere la modifica dell'art. 8 del sopra citato disciplinare, al fine di consentire il confezionamento dei vini a denominazione di origine controllata «Trebbiano d'Abruzzo», in contenitori alternativi al vetro conformemente alle disposizioni previste dal citato decreto ministeriale 4 agosto 2008; Visto il parere favorevole della regione Abruzzo sulla citata domanda; Visto il parere favorevole espresso nella riunione del 27 e 28 ottobre 2009 dal Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle Denominazioni di Origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini sulla citata domanda; Ritenuto pertanto necessario procedere alla modifica dell'art. 8 del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Trebbiano d'Abruzzo», in conformità al parere espresso dal citato Comitato; Decreta: Articolo unico 1. L'art. 8 del disciplinare di produzione della DOC «Trebbiano d'Abruzzo» è integrato con l'aggiunta del seguente comma: «Per il confezionamento del vino "Trebbiano d'Abruzzo" possono essere usati anche contenitori alternativi al vetro costituiti da un otre in materiale plastico pluristrato di polietilene e poliestere racchiuso in un involucro di cartone o di altro materiale rigido non inferiore a due litri.». Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 2 febbraio 2010 Il capo Dipartimento: Nezzo
Serie Generale
2007
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Serie Generale n. 193 del 21-8-2007
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-08-21&atto.codiceRedazionale=07A07503&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
DECRETO 18 luglio 2007
Sostituzione del commissario liquidatore della societa' cooperativa «Mercato coperto S.C. a r.l.», in Sulmona. (GU Serie Generale n.193 del 21-08-2007)
IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Visto il decreto ministeriale 3 novembre 2005 con il quale la Società cooperativa «Mercato coperto S.C. a r.l.» con sede in Sulmona è stata sciolta ex art. 2545-septiesdecies del codice civile e la dott.ssa Di Marco Maria ne è stata nominata commissario liquidatore; Visto il decreto ministeriale 28 aprile 2006 con il quale l'avv. Pasanisi Giovanni è nominato commissario liquidatore in sostituzione della dott.ssa Di Marco Maria dimissionaria; Visto il decreto ministeriale 8 gennaio 2007 con il quale la dott.ssa Torrelli Emanuela è nominata commissario liquidatore in sostituzione dell'avv. Pasanisi Giovanni dimissionario; Vista la nota ricevuta in data 19 febbraio 2007 con la quale la dott.ssa Torrelli Emanuela rinuncia al mandato; Ravvisata pertanto la necessità di provvedere alla sua sostituzione nell'incarico di commissario liquidatore; Decreta: Art. 1. Il dott. Alessandro Di Marco, nato a Loreto Aprutino (Pescara) il 28 gennaio 1958 e con studio in Pescara Corso Vittorio Emanuele II n. 161, è nominato commissario liquidatore della Società cooperativa «Mercato coperto S.C. a r.l.» con sede in Sulmona, già sciolta ex art. 2545-septiesdecies del codice civile, con precedente decreto ministeriale 3 novembre 2005, in sostituzione della dott.ssa Torrelli Emanuela, dimissionaria. Art. 2. Al commissario liquidatore spetta il trattamento economico previsto dal decreto ministeriale 23 febbraio 2001. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Contro il presente provvedimento è possibile proporre ricorso amministrativo al Tribunale amministrativo regionale ovvero straordinario al Presidente della Repubblica nei termini e presupposti di legge. Roma, 18 luglio 2007 Il Ministro: Bersani
Contratti
2011
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 30 del 11-3-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-03-11&atto.codiceRedazionale=T11BGA4795
ISTITUTO DI SERVIZI PER IL MERCATO AGRICOLO ALIMENTARE
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.30 del 11-3-2011)
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE - CIG 0507067CE9 I.1) Denominazione, indirizzi e punti di contatto: Ismea, Via Cornelio Celso 6, 00161, Tel. 06/85568230, Dott. Egidio Sardo, [email protected], Fax 06/85568219, www.ismea.it. II.1.1) Denominazione appalto: Procedura ristretta per l'affidamento del servizio di organizzazione di eventi (convegni e workshop) nella città di Roma. II.1.2) Tipo di appalto: Servizi Categoria n.13. II.1.5) Descrizione: Organizzazione e coordinamento di circa venti eventi da realizzare nella città di Roma. II.1.6) CPV 79950000. IV.1.1) Procedura aperta. IV.2.1) Aggiudicazione: Criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Qualità dell'offerta: 60 Offerta economica: 40. IV.3.2) GU: 2010/S 151-233285 del 6/08/2010. V.1) AGGIUDICAZIONE: 31 gennaio 2011. V.2) OFFERTE RICEVUTE: 26. V.3) AGGIUDICATARIO: DGE System Srl - Corso del Popolo, 89 - Terni V.4) Valore iniziale dell'appalto: Euro 120.000,00 oltre Iva Valore finale dell'appalto: Euro 45.000,00 oltre Iva. VI.3.1) TAR LAZIO, Via Flaminia 189, Roma. VI.3.2) PRESENTAZIONE RICORSO: 30 gg. dalla data della comunicazione di aggiudicazione. VI.4) DATA SPEDIZIONE ALLA GUCE: 17/02/2011. Il Direttore Generale Dott. Egidio Sardo T11BGA4795
Contratti
2021
AVVISI E BANDI DI GARA
ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 66 del 11-6-2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-06-11&atto.codiceRedazionale=TX21BFM13659
ENEL S.P.A.
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.66 del 11-6-2021)
Sistema di qualificazione - Settori speciali Il presente avviso è un bando di gara: Si SEZIONE I: ENTE AGGIUDICATORE I.1) DENOMINAZIONE, INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO: Denominazione Ufficiale: ENEL S.p.A. Indirizzo postale: Viale Regina Margherita, 137. Citta': Roma. Codice postale: 00198 Paese: Italia. Telefono: +39 06/ 8305.5500. Punti di contatto: All'attenzione di: ENEL Global Services S.r.l - Global Procurement Governance and Suppliers Management - Suppliers Qualification and Vendor Rating. Posta elettronica: [email protected]. Fax: +39 06 6444.5108. Indirizzo Internet (URL): https://globalprocurement.enel.com Ulteriori informazioni sono disponibili presso: I punti di contatto sopra indicati. Ulteriore documentazione è disponibile presso: I punti di contatto sopra indicati. Le domande di partecipazione o le candidature vanno inviate a: I punti di contatto sopra indicati. I.2) PRINCIPALI SETTORI DI ATTIVITÀ DELL'ENTE AGGIUDICATORE: Elettricità. SEZIONE II: OGGETTO DEL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE II.1) DENOMINAZIONE CONFERITA AL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE DALL'ENTE AGGIUDICATORE: Pannelli e dispositivi di protezione e controllo (codice gruppo merce FERP03). II.2) TIPO DI APPALTO: Forniture. II.3) DESCRIZIONE DEI LAVORI, DEI SERVIZI O DELLE FORNITURE DA APPALTARE MEDIANTE IL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE: Scopo del sistema di qualificazione è di costituire un elenco di Imprese idonee alla fornitura di «Pannelli e dispositivi di protezione e controllo». Ulteriori dettagli relativi a tale Gruppo Merceologico sono descritti nel documento Requisiti Tecnici di base reperibile sul Portale Global Procurement Enel. II.4) CPV (vocabolario comune per gli appalti):32210000. II.5) GLI APPALTI COPERTI DAL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE RIENTRANO NEL CAMPO DI APPLICAZIONE DELL'ACCORDO SUGLI APPALTI PUBBLICI (AAP): No. SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO, FINANZIARIO E TECNICO III.1) CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE: III.1.1) Qualificazione per il sistema. Condizioni che gli operatori economici devono soddisfare per la qualificazione: La richiesta di qualificazione dovrà essere inoltrata ad ENEL Global Services S.r.l - Global Procurement Governance and Suppliers Management - Suppliers Qualification and Vendor Rating, tramite il sito Internet https://globalprocurement.enel.com. Su tale sito sarà possibile ottenere informazioni sul sistema di qualificazione, compilare e trasmettere per via elettronica i documenti necessari per l'avvio del procedimento di qualificazione. L'ottenimento della qualificazione è subordinato al possesso dei requisiti, indicati sul Portale Acquisti Enel (https://globalprocurement.enel.com) di natura legale, tecnico-professionali,economico-finanziari; comunque tutti gli eventuali riferimenti alle disposizioni D.lgs 163/2006 presenti nella documentazione di qualificazione, ivi compresa quella tecnica, devono intendersi riferiti alle corrispondenti norme del D.lgs 50/2016. Metodi di verifica di ciascuna condizione: i criteri di valutazione adottati da Enel per la verifica circa la sussistenza dei requisiti tecnico-professionali ed economico-finanziari, nonchè di ordine generale e di natura legale sono disponibili sul Portale Acquisti Enel (https://globalprocurement.enel.com). Enel, qualora ritenuto necessario, si riserva il diritto di richiedere informazioni supplementari al fine di accertare il pieno possesso dei requisiti tecnici, economico-finanziari e di natura legale, dichiarati dall'impresa, singola o associata. III.1.2) Appalti riservati: no SEZIONE IV: PROCEDURE: IV.2) INFORMAZIONI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO IV.2.2) Durata del sistema di qualificazione: durata indeterminata. IV.2.3) Rinnovo del sistema di qualificazione: La qualificazione ottenuta dall'impresa, singola o associata, ha durata quinquennale, con decorrenza dalla data indicata con la comunicazione del provvedimento di qualificazione. La qualificazione potrà essere rinnovata per un ulteriore quinquennio a condizione che l'impresa, singola o associata abbia inoltrato apposita istanza di rinnovo prima della scadenza del quinquennio di durata della qualificazione stessa. L'istanza di rinnovo dovrà essere presentata utilizzando il sito Internet https://globalprocurement.enel.com. Resta fermo che, in mancanza di presentazione dell'istanza di rinnovo nei termini, condizioni e modalità suindicate, la qualificazione dell'impresa si intenderà definitivamente cessata, con ogni conseguente effetto di legge. È fatta salva, in tal caso, la facoltà per l'impresa di presentare una nuova istanza di qualificazione, che verrà esaminata secondo le condizioni, modalità e termini prescritti nelle norme del D.Lgs. 50/2016. SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.1) UNO O PIÙ APPALTI COPERTI DAL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE SONO CONNESSI AD UN PROGETTO E/O PROGRAMMA FINANZIATO DAI FONDI COMUNITARI: No. VI.2) INFORMAZIONI COMPLEMENTARI (se del caso): Il presente avviso annulla e sostituisce il precedente avviso n. 2006/S 78-082372 del 22.4.2006. VI.3) PROCEDURE DI RICORSO VI.3.1) Organismo responsabile delle procedure di ricorso: Tribunale Amministrativo Regionale. VI.3.2) Presentazione di ricorso: Informazioni precise sui termini di presentazione del ricorso: 60 gg. dalla pubblicazione del presente bando. VI.4) DATA DI SPEDIZIONE DEL PRESENTE AVVISO ALLA GUCE: 27/05/2021. Il procuratore Gallo Dario TX21BFM13659
Serie Generale
2004
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
Serie Generale n. 18 del 23-1-2004
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2004-01-23&atto.codiceRedazionale=04A00340&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
DECRETO 9 gennaio 2004
Proroga dell'autorizzazione rilasciata all'organismo di controllo denominato «Cermet - Certificazione e ricerca per la qualita' - Soc. cons. a r.l. », ad effettuare i controlli sulla denominazione di origine protetta «Aceto balsamico tradizionale di Modena». (GU Serie Generale n.18 del 23-01-2004)
IL DIRETTORE GENERALE per la qualità dei prodotti agroalimentari e la tutela del consumatore Visto il regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio del 14 luglio 1992, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari e in particolare l'art. 10, concernente i controlli; Visto il regolamento della Commissione (CE) n. 813/2000 del 17 aprile 2000, con il quale l'Unione europea ha provveduto alla registrazione, fra le altre, della denominazione di origine protetta «Aceto Balsamico tradizionale di Modena» nel quadro della procedura di cui all'art. 17 del regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio; Visto l'art. 53 della legge 24 aprile 1998, n. 128, come sostituito dall'art. 14 della legge 21 dicembre 1999, n. 526, il quale contiene apposite disposizioni concernenti i controlli e la vigilanza sulle denominazioni protette dei prodotti agricoli e alimentari; Visto il decreto 15 gennaio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 21 del 26 gennaio 2001, con il quale l'organismo di controllo «CERMET - Certificazione e ricerca per la qualità - Soc. cons. a r. 1.», con sede in Cadriano di Granarolo (Bologna), via Cadriano n. 23, è stato autorizzato ad effettuare i controlli sulla denominazione di origine protetta «Aceto balsamico tradizionale di Modena»; Considerato che la predetta autorizzazione ha validità triennale decorrente dal 26 gennaio 2001, data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del decreto di autorizzazione in precedenza citato; Considerata la necessità di garantire l'efficienza del sistema di controllo concernente la denominazione di origine «Aceto balsamico tradizionale di Modena»; Ritenuto di dover provvedere alla concessione di una proroga della scadenza dell'autorizzazione per un periodo di tempo fissato in centoventi giorni, a decorrere dalla data di scadenza della stessa, alle medesime condizioni stabilite nella predetta autorizzazione; Decreta: Art. 1. L'autorizzazione rilasciata all'organismo privato di controllo «CERMET - Certificazione e ricerca per la qualità - Soc. cons. a r.l.», con sede in Cadriano di Granarolo (Bologna), via Cadriano n. 23, con decreto 15 gennaio 2001, ad effettuare i controlli sulla denominazione di origine protetta «Aceto balsamico tradizionale di Modena», registrata con il regolamento della Commissione (CE) n. 813/2000 del 17 aprile 2000, è prorogata di centoventi giorni a far data dal 25 gennaio 2004. Art. 2. Nell'ambito del periodo di validità della proroga di cui all'articolo precedente l'organismo di controllo è obbligato al rispetto delle prescrizioni impartite con il decreto 15 gennaio 2001. Roma, 9 gennaio 2004 Il direttore generale: Abate
Parte Seconda
2017
Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione
Eredita'
Parte Seconda n. 65 del 3-6-2017
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-06-03&atto.codiceRedazionale=TX17ABH6026
TRIBUNALE DI NAPOLI
(GU Parte Seconda n.65 del 3-6-2017)
Nomina curatore eredità giacente Il Giudice della VIII sezione civile con provvedimento del 08/02/2017 nomina l'avv. Fabrizio Raimondi, con studio in Napoli, via Nazionale n. 33 curatore dell'eredità giacente di Marcoccio Maria, nata a Napoli il 01/04/1924, deceduta in Napoli il 1° giugno 2016 avv. Fabrizio Raimondi TX17ABH6026
Contratti
2010
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 62 del 31-5-2010
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-05-31&atto.codiceRedazionale=TC10BGA10693
PROVINCIA DI AREZZO
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.62 del 31-5-2010)
Avviso relativo agli appalti aggiudicati - Servizi Parte di provvedimento in formato grafico TC10BGA10693
Contratti
2023
AVVISI ESITI DI GARA
AVVISI ESITI DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 122 del 20-10-2023
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-10-20&atto.codiceRedazionale=TX23BGA29229
CITTA' METROPOLITANA DI BARI Servizio Stazione Unica Appaltante
Sede: via Postiglione n. 44 - 70126 Bari Punti di contatto: Servizio Stazione Unica Appaltante - Tel. 080/5412473-861 - Pec: [email protected] Codice Fiscale: 80000110728
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.122 del 20-10-2023)
Esito di gara - CIG 99014853E8 Ente aggiudicatore: Città Metropolitana di Bari - Servizio Stazione Unica Appaltante - Ente Committente: Comune di Molfetta (Ba). Oggetto: PNRR MISSIONE 5 - COMPONENTE 2 - INVESTIMENTO 2.3. Riqualificazione e rifunzionalizzazione di parco di Levante e via Don Minzoni - CUP: C57H21000260005 - Parco di Levante (lotto 1) - Importo a base di gara al netto dell'IVA: € 634.466,72 di cui € 5.425,72 per oneri sicurezza non soggetti a ribasso. Procedura negoziata senza bando, art. 63 del D.Lgs. n.50 del 2016, ai sensi dell'art.1, comma 2, lettera b) della legge 120/2020 - Criterio di aggiudicazione: minor prezzo ex art. 36 comma 9-bis D. Lgs. 50/2016. Operatori invitati a presentare offerta: n.10 in elenco nel provvedimento n.5052 al link: https://cittametropolitanabari.maggiolicloud.it/PortaleAppalti/it/ppg are_bandi_scaduti_lista.wp?actionPath=/ExtStr2/do/FrontEnd/Bandi/view .action&currentFrame=7&codice=G00961&_csrf=HX31YWBN2M9TH5Z8FNILOHDBW5 K7KL9B - Offerte presentate: n.7; ammesse: n.6; escluse n. 1; anomale: n.3. Aggiudicazione: determinazione dirigenziale n. 5052 del 20/09/2023 - Aggiudicatario: GLARCH s.r.l. (P. IVA 07587320727) - Gravina in Puglia (BA). Ribasso 23,06% - Importo di aggiudicazione € 483.984,15 oltre € 5.425,72 per oneri della sicurezza, per un importo complessivo di € 489.409,87 oltre IVA. Organismo responsabile delle procedure di ricorso: T.A.R. Puglia, Piazza Massari, 6 70122 Bari. Il dirigente avv. Nunzia Positano TX23BGA29229
Parte Seconda
2016
Annunzi commerciali
Convocazioni di assemblea
Parte Seconda n. 42 del 7-4-2016
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-04-07&atto.codiceRedazionale=TV16AAA2403
STABILIMENTI BALNEARI RIUNITI PANCALDI ACQUAVIVA S.P.A.
Sede sociale: Livorno (LI), Italia Capitale sociale: Euro 206.080,00 int. vers. Registro delle imprese: Livorno n. 00131990491 Codice Fiscale: 00131990491
(GU Parte Seconda n.42 del 7-4-2016)
Convocazione assemblea generale ordinaria Gli azionisti sono convocati in assemblea generale ordinaria a Livorno - piazza Benamozegh n. 17, presso lo Studio Costella per il giorno 29 aprile 2016 alle ore 18,00 per deliberare sul seguente; Ordine del giorno: 1. Bilancio al 31 dicembre 2015; deliberazioni inerenti e conseguenti. 2. Determinazione compenso al consiglio di amministrazione. 3. Nomina di un consigliere di amministrazione. Occorrendo la seconda convocazione sarà tenuta il giorno 9 maggio 2016 stessa ora e luogo. Livorno, 24 marzo 2016 Il presidente dott. Carlo Emanuele Costella TV16AAA2403
Parte Seconda
2022
Altri annunzi
Consigli notarili
Parte Seconda n. 88 del 30-7-2022
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-07-30&atto.codiceRedazionale=TX22ADN8780
CONSIGLIO NOTARILE DISTRETTUALE DI PERUGIA
(GU Parte Seconda n.88 del 30-7-2022)
Trasferimento del notaio Patrizio Riccelli Il Presidente del Consiglio Notarile di Perugia rende noto che il Dottor Patrizio Riccelli è stato trasferito dalla sede di Marsciano (Distretto Notarile di Perugia) a quella di Roma (Distretti Notarili riuniti di Roma, Velletri e Civitavecchia), con D. D. 25 maggio 2022 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.125 del 30 maggio 2022 - serie generale, cessando ogni sua attività in questo Distretto il 22 luglio 2022. Perugia, 26 luglio 2022 Il presidente del Consiglio Notarile di Perugia notaio Andrea Sartore TX22ADN8780 (Gratuito)
Contratti
2016
AVVISI E BANDI DI GARA
COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 39 del 6-4-2016
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-04-06&atto.codiceRedazionale=TX16BFF3080
COMUNE DI RUFINA (FI)
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.39 del 6-4-2016)
Estratto bando di gara SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Comune di Rufina - Via Piave n. 5 - 50068, Rufina (FI) - P.IVA 01305620484, R.U.P.: P.E.. Gino Becherini 0558396559 Responsabile di Gara: Giuseppe Bistondi tel 055.8360336. Gestore Sistema Telematico: i-Faber S.p.A. Tel. 02/86838415 [email protected] SEZIONE II: OGGETTO: Lavori di realizzazione nuovo manto in erba sintetica artificiale del campo di calcio a undici dello stadio comunale di Rufina (Fi) - CIG 6630153F53 CUP H37B15000420004 Durata dell'appalto: 80 giorni dalla data di consegna dei lavori. Importo complessivo: € 638.722,20 oltre IVA e oltre oneri di sicurezza pari ad € 5.374,03 oltre IVA. SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO, FINANZIARIO E TECNICO III.1) Condizioni relative all'appalto: si vedano gli atti di gara disponibili all'indirizzo su https://start.e.toscana.it/valdarnoevaldisieve SEZIONE IV: PROCEDURA: Aperta; Criterio di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa. Termine ricevimento offerte: 04/05/2016 ore 10:00:00. Vincolo offerta: 180 gg. dal termine per la presentazione. Apertura offerte: 05/05/2016 ore 9:00:00 c/o Centro Unico Appalti (C.U.A.) dell'Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, Via Tanzini n. 27, Pontassieve (FI). SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI: la procedura di gara si svolgerà in modalità telematica su https://start.e.toscana.it/valdarnoevaldisieve. L'appalto è disciplinato dal bando di gara, dal disciplinare di gara e dalle "Norme tecniche di funzionamento del Sistema START per l'Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve. Presentazione di ricorso: T.A.R. Firenze. Il responsabile del procedimento Giuseppe Bistondi TX16BFF3080
Contratti
2013
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 109 del 16-9-2013
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-09-16&atto.codiceRedazionale=T13BHA15519
CONSORZIO PER L'AREA DI SVILUPPO INDUSTRIALE DI BRINDISI
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.109 del 16-9-2013)
Avviso di proroga termini Si comunica che, a seguito di ordinanza presidenziale n. 10 del 13 settembre 2013, relativa al bando di gara per "Affidamento del servizio del vettoriamento del gas metano e delle attività gestionali ad esso collegate nelle infrastrutture presenti nell' agglomerato industriale di Brindisi" CIG 5279812EAE " il cui avviso è stato pubblicato sulla GURI n. 93 del 09/08/2013, il termine ricezione offerte è prorogato al 29.10.2013 ore 12:00 e la data apertura offerte al 31.10.2013 ore 10:00. Ulteriori sopralluoghi agli impianti sono stati stabiliti nelle date del 26/9/2013 e 08/10/2013, alle ore 10:00, con raduno presso la sede consortile. Resta invariato il resto. Il responsabile del procedimento ing. Pietro Palma T13BHA15519
Corte Costituzionale
1988
SENTENZE ED ORDINANZE DELLA CORTE
1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 15 del 13-4-1988
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1988-04-13&atto.codiceRedazionale=088C0495
N. 369 SENTENZA 23 - 31 marzo 1988
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Natura di amnistia impropria - Non fondatezza. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 31, 35, 38, 39 e 44). (Cost., artt. 3, 25, primo comma, 79 e 101, secondo comma). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Condannati con sentenza definitiva richiedenti concessione in sanatoria Estinzione dell'esecuzione della pena - Omessa previsione Inammissibilita'. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 38, primo e terzo comma, e 44). (Cost., art. 3). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Condannati con sentenza definitiva richiedenti concessione in sanatoria Estinzione dell'esecuzione della pena - Omessa previsione - Non fondatezza. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 38, primo comma, e 44). (Cost., art. 3). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Reato di lottizzazione abusiva negoziale - Esclusione - Inammissibilita'. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 31, 34 35, 38 e 44). (Cost., art. 3). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Soggetti legittimati a presentare domanda di oblazione - Concorrenti nel reato Esclusione - Non fondatezza. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 38, quinto comma). (Cost., art. 3). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Reati edilizi Estinzione a favore di titolari di concessione di sanatoria rilasciata prima dell'entrata in vigore della legge n. 47 del 1985 - Omessa previsione - Non fondatezza nei sensi di cui in motivazione. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 31, 34 e 38). (Cost., art. 3). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Reati edilizi Estinzione - Esclusione in caso di demolizione dell'opera edilizia - Non fondatezza nei sensi di cui in motivazione. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 35, 38 e 43; d.-l. 23 aprile 1985, n. 146, art. 8-équater). (Cost., art. 3) (088C0495) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.15 del 13-4-1988)
LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: dott. Francesco SAJA; Giudici: prof. Giovanni CONSO, dott. Aldo CORASANITI, prof. Giuseppe BORZELLINO, dott. Francesco GRECO, prof. Renato DELL'ANDRO, prof. Gabriele PESCATORE, avv. Ugo SPAGNOLI, prof. Francesco Paolo CASAVOLA, prof. Antonio BALDASSARRE, prof. Vincenzo CAIANIELLO, prof. Luigi MENGONI, avv. Mauro FERRI, prof. Enzo CHELI; ha pronunciato la seguente SENTENZA nei giudizi di legittimità costituzionale degli artt. 31, 34, 35, 38, 39, 43 e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 (Norme in materia di controllo dell'attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie) e 8 quater del D.L. 23 aprile 1985, n. 146 (Proroga di taluni termini di cui alla legge 28 febbraio 1985, n. 47, concernente norme in materia di controllo dell'attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere abusive) promossi con ordinanze emesse il 18 marzo 1985 dal Pretore di Pietrasanta, il 17 maggio e il 20 marzo 1985 dal Pretore di Palmi, il 15 maggio 1985 dal Pretore di Malè (n. 2 ordinanze), il 2 luglio 1985 dal Tribunale di Lucera, il 14 ottobre 1985 dal Pretore di Roma, il 17 aprile 1986 dal Pretore di Bagnara Calabra, il 10 aprile 1986 dal Tribunale di Spoleto, il 28 ottobre 1986 dal Pretore di Bergamo, l'8 ottobre 1986 dal Pretore di Vittoria e il 30 ottobre 1986 dal Pretore di Trentola, rispettivamente iscritte ai nn. 329, 565, 567, 585, 586, 694 e 888 del registro ordinanze 1985 e ai nn. 433, 519, 824, 842 e 843 del registro ordinanze 1986 e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 155 bis dell'anno 1985, nn. 8, 11, 23, 44 e 47/1 s.s. dell'anno 1986 e nn. 5, 9 e 8/1 s.s. dell'anno 1987. Visti gli atti di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri; udito nell'udienza pubblica del 27 ottobre 1987 il Giudice relatore Renato Dell'Andro; udito l'Avvocato dello Stato Antonio Tallarida per il Presidente del Consiglio dei ministri. Ritenuto in fatto 1. - Con ordinanza del 18 marzo 1985 (Reg. ord. n. 329/85) il Pretore di Pietrasanta ha sollevato questione di legittimità costituzionale, in riferimento agli artt. 3, 25, primo comma, 79 e 101, secondo comma, Cost., degli artt. 31, 35, 38, 39 e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 (Norme in materia di controllo dell'attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie) nella parte in cui, sotto la forma d'oblazione, mascherano una vera e propria amnistia generalizzata a qualsiasi tipo di reato edilizio commesso entro il 1 ottobre 1983, senza alcuna discriminazione tra abuso solo formale e sostanziale e tra opere sanabili e non nonchè nella misura in cui escludono un qualsiasi controllo del giudice penale sulla sanabilità dell'abuso ai fini della sospensione del giudizio e dell'estinzione del reato. Il Pretore rileva che, ai sensi degli artt. 44 e 35 legge n. 47/85, tutti i procedimenti penali per abusi edilizi commessi anteriormente al 1 ottobre 1983 sono automaticamente sospesi dall'entrata in vigore della legge sino alla scadenza del termine di cui all'art. 35. La sanatoria edilizia di cui agli artt. 31 ss. ha però un carattere anomalo, trattandosi in realtà di vera e propria amnistia condizionata, che avrebbe dovuto essere emanata dal Capo dello Stato su legge di delegazione delle Camere e non già di oblazione extraprocessuale o di conciliazione amministrativa. Ed invero, essa è innanzitutto completamente diversa da quella prevista come istituto generale per il futuro dalla stessa legge all'art. 13, in quanto quest'ultima consegue solo nel caso in cui l'opera non contrasti con gli strumenti urbanistici e riguarda quindi gli abusi edilizi solo formali, mentre, per l'abusivismo pregresso, la sanatoria è generalizzata a tutti gli abusi formali e sostanziali, indipendentemente dalla conformità agli strumenti urbanistici. La sanatoria di cui all'art. 31, inoltre, non ha natura reale, ossia non riguarda l'opera abusiva, ma unicamente la posizione soggettiva dell'interessato che presenti la domanda d'oblazione e che paghi la somma determinata dal comune, mentre l'azione penale prosegue contro il coautore dell'illecito che non acceda al meccanismo della sanatoria. Ciò dimostra che la c.d. sanatoria non determina automaticamente il rientro nella legalità dell'opera abusiva, non è cioè una vera e propria sanatoria del tipo più generale previsto dall'art. 13, ma opera soltanto come causa soggettiva d'estinzione del reato al pari dell'amnistia, che presuppone l'accettazione dell'imputato. L'art. 39, poi, laddove dispone che "l'effettuazione dell'oblazione, qualora le opere non possano conseguire la sanatoria, estingue i reati contravvenzionali", conferma in modo inequivoco che l'oblazione non produce di per sè la sanatoria amministrativa dell'abuso edilizio, che può restare tale e soggetto alle sanzioni amministrative. Essa non ha, dunque, il compito di regolarizzare amministrativamente l'abusivismo bensì il ben diverso fine d'eliminare il carattere penale dell'illecito edilizio, producendo in pratica gli effetti estintivi propri dell'amnistia, anche se mascherata sotto forma di oblazione amministrativa. Il che è altresì dimostrato dal fatto che l'oblazione estingue il reato edilizio anche nei casi in cui siano state già applicate in via definitiva le sanzioni amministrative pecuniarie (art. 43). Caratteri dell'amnistia impropria si riscontrano ancora nell'art. 38, secondo cui l'oblazione opera anche nel caso che vi sia stata sentenza definitiva di condanna per il reato edilizio; in tal caso, peraltro, cessano anche gli effetti penali della condanna, dell'oblazione viene fatta menzione nel casellario giudiziale e della condanna che si tiene conto ai fini dell'applicazione della recidiva e della sospensione condizionale della pena. Altri dubbi di legittimità costituzionale, prosegue il giudice a quo, derivano dalla superficialità della procedura amministrativa che conduce alla sanatoria. L'art. 35 si limita infatti a richiedere che la domanda sia corredata da una descrizione più o meno sommaria delle opere e da una dichiarazione con allegata documentazione. L'interessato può poi proseguire i lavori abusivi dopo il versamento della prima rata dell'oblazione, decorsi 30 giorni dalla notifica al Comune del proprio intendimento. Orbene, la mancanza d'un qualsiasi controllo pubblico sulla veridicità di quanto dichiarato o documentato dall'interessato fa seriamente dubitare della serietà ed efficacia della procedura. D'altra parte, affidare alla sola discrezionalità del privato e della P.A. l'accertamento dell'illecito edilizio e la declaratoria della sua estinzione appare in contrasto coi principi costituzionali del giudice precostituito per legge (art. 25, primo comma, Cost.) e della stessa indipendenza del giudice ordinario (art. 101, secondo comma, Cost.). Dovrebbe, infatti, pur sempre rientrare nel potere-dovere del giudice penale di accertamento del fatto costituente reato, il sindacato su quell'attività del privato e della P.A. che può condurre prima alla sospensione del procedimento penale e dopo all'estinzione del reato. Tale mancato controllo è poi tanto più grave in quanto, ai sensi dell'art. 39, il costruttore abusivo che non possa ottenere la sanatoria può ugualmente conseguire l'impunità penale solo che presenti una qualsiasi domanda di sanatoria versando l'acconto previsto. L'automaticità della sospensione del procedimento penale e dell'estinzione del reato edilizio, collegate ad una mera attività dell'imputato svincolata da qualsiasi possibilità di controllo o di serio riscontro probatorio, determina poi la violazione del principio di uguaglianza (art. 3 Cost.) e di quello del giudice naturale precostituito per legge (art. 25, primo comma, Cost.). D'altra parte, ai sensi dell'art. 35, il Comune è tenuto a ricevere l'istanza di sanatoria, dovendo attenersi a quanto dichiarato dall'interessato; solo successivamente, accertata l'impossibilità di sanatoria, potrà rigettare la domanda. Neppure il Comune ha, quindi, facoltà di sindacare fin dall'inizio la fondatezza e la serietà della domanda di sanatoria e dell'acconto, peraltro versato direttamente allo Stato. In definitiva, il congegno è tale da consentire al privato di conseguire una completa amnistia pur senza adempiere agli oneri posti dalla legge e da consentire inoltre, attraverso il meccanismo del silenzio-accoglimento dopo due anni dalla domanda, che conseguano la sanatoria senza alcun controllo anche opere che la legge stessa dichiara non sanabili (art. 35, dodicesimo comma). Altra grave disparità di trattamento è poi prevista dall'art. 39 laddove consente anche ai titolari di opere non sanabili ex art. 33 d'ottenere l'estinzione del reato edilizio, qualora paghino l'oblazione mentre i titolari di opere sanabili, per ottenere la sanatoria e l'estinzione del reato edilizio, devono non solo pagare l'oblazione ma altresì versare al Comune il contributo di concessione di cui agli artt. 3 e 5 della legge 28 gennaio 1977, n. 10. 2.1. - Analoga questione è stata sollevata, con due ordinanze del 15 maggio 1985 (Reg. ord. n. 585/85 e 586/85) dal Pretore di Malè, il quale denuncia, in riferimento agli artt. 25, primo comma, 101, secondo comma, e 79 Cost., gli artt. 31, 35 e 38 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nella parte in cui è qualificata oblazione un'amnistia senza il rispetto dell'iter costituzionale per l'emanazione, con ciò cagionando vizi di sostanza; e nella parte in cui si esclude il sindacato del giudice penale per gli effetti conseguenti sul procedimento penale determinandone la sua sottoposizione alla P.A. Il Pretore osserva che la sanatoria de qua costituisce, sotto le sembianze formali dell'oblazione, una vera e propria amnistia. In primo luogo, infatti, essa fa riferimento a qualsiasi tipo d'abuso, imponendo, per accedere al beneficio, il rispetto del doppio termine delle domande di sanatoria (art. 35) con riferimento ad opere ultimate entro il 1 ottobre 1983 (art. 31). Orbene, non v'è nell'ordinamento alcun tipo d'oblazione svincolato dal grado e dallo stato del procedimento sanzionatorio, dato che per sua natura l'oblazione adempie alla funzione d'evitare lungaggini e pendenze, favorendo un'anticipata definizione dei fatti illeciti. L'imposizione d'un termine di presentazione delle domande, correlato alle fasi processuali o procedimentali, è quindi un elemento fisiologico dell'istituto mentre la sanatoria in questione opera indipendentemente dal grado di pendenza, anche per reati già sottoposti a giudizio o definiti con sentenza irrevocabile. Altri dati rivelatori della natura d'amnistia sono ravvisabili nel carattere individuale della sanatoria, che riguarda solo chi adempie alle prescrizioni imposte nonchè nel fatto che l'abuso edilizio non sanabile resta tale anche se l'autore abbia conseguito l'estinzione del reato: è quindi evidente che la finalità della sanatoria non è quella di recuperare le opere abusive realizzate in passato bensì unicamente quella di rinunciare indiscriminatamente a perseguire gli autori degli illeciti e d'eliminare il carattere penale, come una vera e propria amnistia. Le norme impugnate - prosegue il Pretore - sono poi illegittime anche perchè il giudizio penale è prima paralizzato e poi caducato senza che il giudice naturale precostituito per legge (art. 25 Cost.) abbia la possibilità di sindacare il rapporto privato-P.A. funzionalizzato alla sanatoria. Questa esigenza d'esame del giudice è ancora più pressante considerando la carenza di rigorose prescrizioni cui ancorare l'accoglibilità della domanda d'oblazione. Anzi, l'eventuale negligenza della P.A., nel pronunciarsi sulla domanda entro 24 mesi, produce l'accoglimento della stessa, così determinando, in violazione dell'art. 101, secondo comma, Cost., la sottoposizione del giudice penale alle deficienze ed omissioni della P.A. 2.2. - Nei giudizi è intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, chiedendo che le questioni siano dichiarate inammissibili o, comunque, infondate. Preliminarmente l'Avvocatura dello Stato dubita della rilevanza delle questioni, non risultando che gli imputati abbiano fatto richiesta di condono ma solo di sospensione del procedimento. Nel merito osserva che l'amnistia estingue il reato per virtù propria escludendo, per un certo tempo, taluni fatti dal novero dei reati mentre l'oblazione estingue il reato mediante il pagamento d'una somma di denaro. L'effetto estintivo si ricollega, così, per l'amnistia, al decreto delegato e, per l'oblazione al pagamento. Anche quando è condizionata al pagamento d'una somma di denaro l'amnistia opera sempre per virtù propria mentre la condizione si limita a sospendere l'efficacia della legge delegata. L'effetto estintivo, verificatasi la condizione, si ricollega causalmente alla legge, non alla condizione. Inoltre, senza la volontà dell'interessato l'oblazione non può avere effetto mentre l'amnistia opera anche contro la volontà dell'imputato. Nella legge in esame, quindi, si riscontra lo schema tipico dell'oblazione e non quello dell'amnistia ed anzi si tratta d'uno dei tanti casi d'oblazione extraprocessuale, meglio qualificata come conciliazione amministrativa, regolata dalla singola legge che la prevede. Non ha rilievo poi che la sanatoria operi solo come causa soggettiva d'estinzione del reato: infatti, l'amnistia opera anche quando non vi sia stata accettazione, allorchè nel prosieguo del giudizio l'imputato sia riconosciuto colpevole mentre l'oblazione in esame opera solo in presenza dell'istanza dell'interessato. Nè a favore della natura d'amnistia può valere il fatto (art. 38, quinto comma) che dell'estinzione del reato per oblazione possono fruire anche soggetti diversi dal proprietario del bene, senza che ciò comporti la sanatoria dell'abuso o il fatto (art. 39) che l'estinzione dei reati può conseguire anche quando la sanatoria dell'abuso non sia possibile. La legge, infatti, ha inteso consentire sia la sanatoria amministrativa degli abusi e sia l'estinzione dei reati ad essi connessi, anche indipendentemente, in taluni casi, dalla loro sanatoria. I due istituti della sanatoria e dell'oblazione estintiva del reato restano peraltro distinti, senza che fra loro corra in astratto alcuna correlazione necessaria, sicchè ben può ammettersi che la sanatoria sia inibita pur in presenza dell'oblazione estintiva del reato. Nè, infine, può valere il richiamo all'art. 38, terzo comma, il quale va inteso nel senso che l'oblazione effettuata dopo la sentenza definitiva di condanna, lungi dal comportare al contrario che per l'amnistia impropria - l'estinzione del reato e la cessazione d'esecuzione della condanna, si limita ad esplicare effetti solo per il futuro, sicchè di essa, annotata al casellario giudiziale, non si terrà conto ai fini della recidiva e della sospensione condizionale della pena. Quanto poi al preteso contrasto con gli artt. 25 e 101, secondo comma, Cost., l'Avvocatura nega che l'attività oblatoria del privato sia sottratta a qualsiasi controllo giurisdizionale o amministrativo. La domanda di sanatoria deve infatti essere presentata corredata dalla prova dell'eseguito versamento dell'oblazione nella misura dovuta; il Sindaco determina poi in via definitiva l'importo dell'oblazione, rilasciando, previa esibizione della ricevuta di versamento delle somme ancora dovute, il titolo in sanatoria, donde la piena possibilità di controllo amministrativo, non preclusa neppure dal c.d. silenzio-assenso di cui all'art. 35, dodicesimo comma, il quale non solo non opera per i casi d'insanabilità di cui all'art. 33 ma lascia fermo il disposto dell'art. 40, primo comma, che inibisce, di fatto, d'avvalersi d'istanze infedeli. Sul piano giurisdizionale, poi, non solo ogni controversia è devoluta ai T.A.R. ma anche il controllo sulla corretta applicazione dell'oblazione non è sottratto al giudice penale, il quale, ai fini della sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato, è pur sempre tenuto a svolgere in via incidentale un accertamento sulla sussistenza dei requisiti del fatto estintivo. Nè infine sussiste disparità di trattamento tra titolari d'opere non sanabili e titolari d'opere sanabili, trattandosi di posizioni diverse. Questi ultimi, invero, se sono tenuti a versare gli oneri accessori, mantengono però la disponibilità del bene mentre i primi, pur potendo usufruire dell'estinzione del reato, vedono il bene abusivo assoggettato alle sanzioni di cui al capo 1 della legge. 3.1. - Con due ordinanze del 20 marzo (Reg. ord. n. 567/85) e del 17 maggio 1985 (Reg. ord. n. 565/85) il Pretore di Palmi, nel corso di due procedimenti d'esecuzione penale, ha sollevato questione di legittimità costituzionale, in riferimento all'art. 3 Cost., degli artt. 38 e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nella parte in cui, nel caso sia già intervenuta sentenza definitiva di condanna, non prevedono la sospensione dell'esecuzione della pena nei confronti dei soggetti che possono godere della sanatoria e l'estinzione della pena, ove siano integrati i presupposti della sanatoria. Il Pretore premette che il condono edilizio in questione non costituisce nè un'amnistia nè un'oblazione processuale bensì una nuova ipotesi d'oblazione amministrativa con conseguente presa d'atto in sede giurisdizionale d'una causa estintiva venuta in essere nella sede amministrativa. Data tale qualificazione, non possono trovare applicazione gli artt. 593 e 596 c.p.p., che si riferiscono esclusivamente all'amnistia e all'indulto e che, regolando situazioni eccezionali, non sono estensibili in via analogica. D'altra parte, dagli artt. 38, terzo comma, e 44 emerge che l'oblazione lascia sopravvivere, a differenza dell'amnistia impropria, la pena principale. Orbene è contraddittorio che la sanatoria in questione, la quale ha gli stessi effetti (estinzione del reato) dell'amnistia propria, ove intervenga dopo la sentenza definitiva, abbia, senza alcuna ragione, da un lato effetti più favorevoli dell'amnistia impropria (elimina gli effetti penali della condanna) e dall'altro lasci sopravvivere l'effetto principale della condanna (esecuzione della pena) che è invece eliminato dall'amnistia impropria. I detti artt. 38, terzo comma, e 44, quindi, nella parte in cui non prevedono la sospensione dell'esecuzione della pena nei confronti dei soggetti che possono godere della sanatoria - il primo - e l'estinzione della pena, ove siano integrati i presupposti della sanatoria - il secondo - appaiono in contrasto col principio d'uguaglianza, perchè irragionevolmente trattano più sfavorevolmente, sotto il profilo dell'esecuzione della pena principale, i beneficiari o possibili beneficiari dell'oblazione rispetto ai beneficiari dell'amnistia impropria. È inoltre illogico che la sanatoria, intervenendo dopo la sentenza definitiva, elimini gli effetti marginali della condanna e lasci sopravvivere quello principale dell'esecuzione della pena, attesa, altresì, la ratio di favore nei confronti delle costruzioni abusive pregresse cui è improntata la legge. Il dato estrinseco e formale del passaggio in giudicato della sentenza, quindi, nel caso dell'amnistia non impedisce l'estinzione della pena, mentre l'impedisce nel caso di condono edilizio, con evidente disparità di trattamento. La questione, afferma poi il Pretore, è rilevante per le conseguenze che la sua decisione potrà nei casi di specie avere sull'esecuzione della pena, trattandosi di reato che, da un punto di vista temporale, potrebbe beneficiare del condono edilizio. 3.2. - Nei giudizi è intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, chiedendo che le questioni siano dichiarate inammissibili o, comunque, infondate. Preliminarmente l'Avvocatura eccepisce l'irrilevanza delle questioni, non risultando al giudice a quo l'attuosa intenzione dei condannati d'avvalersi del condono edilizio. Nel merito osserva che la disparità di trattamento non può dedursi nè con riguardo ai procedimenti definiti con sentenza passata in giudicato rispetto a quelli in itinere (che integrano ovviamente realtà giuridiche ed ontologiche non comparabili) nè con riguardo ai due istituti dell'amnistia impropria e dell'oblazione ex lege 47 del 1985 (che lo stesso Pretore esattamente differenzia). D'altronde la disciplina differenziale dettata, non che limitarsi a discriminare irragionevolmente i condannati de quibus rispetto ai soggetti fruenti d'una ipotetica amnistia impropria, bilancia, invece, equilibratamente vantaggi e svantaggi in una situazione peculiare in cui rilievo penale e amministrativo presentano singolari e delicate interferenze. L'asserito maggior pregiudizio per il condannato è in effetti compensato non solo dal fatto che, annotata l'oblazione nel casellario giudiziale, della condanna non si terrà conto ai fini della recidiva e della sospensione condizionale (mentre in tal senso non opera l'amnistia) ma anche dal fatto che, salve eccezioni, l'oblazione de qua comporta anche la sanatoria dell'opera abusiva, pur posta in essere nello svolgimento d'attività criminosa. 4.1. - Analoga questione di legittimità costituzionale degli artt. 38, primo comma e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 - nella parte in cui non prevedono la sospensione dell'esecuzione della pena a favore dei richiedenti la concessione in sanatoria già condannati con sentenza definitiva prima dell'entrata in vigore della legge n. 47/85, i quali, trovandosi nelle condizioni previste dall'art. 31, abbiano presentato la domanda entro il prescritto termine e versato le somme di cui al primo comma dell'art. 35 - è stata sollevata dal Pretore di Vittoria con ordinanza dell'8 ottobre 1986 (Reg. ord. n. 842/86). Nel merito il Pretore svolge considerazioni simili a quelle contenute nelle ordinanze del Pretore di Palmi, sottolineando in particolare l'irrazionale disparità di trattamento in danno di chi sia stato condannato con sentenza definitiva prima dell'entrata in vigore della legge n. 47/85 (il quale non può conseguire l'estinzione del reato) rispetto a chi abbia costruito nello stesso periodo, violando le medesime disposizioni, senza però essere stato condannato con sentenza definitiva per ragioni a lui estranee. 4.2. - È intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, chiedendo il rigetto della questione con considerazioni identiche a quelle svolte relativamente alla questione sollevata dal Pretore di Palmi. 5.1. - Diversa questione è stata sollevata, con ordinanza del 17 aprile 1986 (Reg. ord. n. 433/86) dal Pretore di Bagnara Calabra, il quale ha denunciato, in riferimento all'art. 3 Cost., l'art. 38, primo comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47, "nella parte in cui non prevede la sospensione dell'esecuzione della pena a favore dei richiedenti la sanatoria già condannati con sentenza definitiva in data antecedente all'entrata in vigore della legge n. 47/85, i quali, trovandosi nelle condizioni previste dall'art. 31 della legge, hanno presentato la domanda entro il termine perentorio di legge, accompagnata dall'attestazione del versamento delle somme di cui al primo comma dell'art. 35". Il Pretore, dopo aver premesso che nella specie la condannata aveva versato le prime due rate nella misura prevista dall'art. 35, primo comma, legge n. 47/85, osserva che alla sanatoria in questione si riconnettono effetti estintivi non solo del reato ma anche dell'esecuzione della condanna, nel caso di sentenza passata in giudicato, più ampi di quelli prodotti dall'amnistia impropria. Tali effetti, però, per il raccordo del terzo al secondo comma dell'art. 38, possono conseguire soltanto in caso d'oblazione interamente corrisposta e non di versamento della sola somma prevista dal primo comma dell'art. 35, tenuto conto che non sarebbe logico riconnettere l'estinzione dei reati edilizi ad un pagamento completo ovvero parziale dell'oblazione a seconda che il procedimento penale sia o meno definito. Senonchè la corresponsione parziale delle somme di cui all'art. 35, primo comma, non può comportare nemmeno una sospensione dell'esecuzione della pena analogamente a quanto previsto dall'art. 38, primo comma, per il procedimento penale e per quello relativo alle sanzioni amministrative. Dall'interpretazione sia letterale dell'art. 38, primo comma, sia sistematica dello stesso in relazione all'art. 44, primo comma, emerge infatti che la sospensione riguarda solo l'esecuzione amministrativa e non quella penale. Da ciò però deriva un diverso trattamento tra coloro che hanno presentato nei termini domanda di sanatoria e versato la somma di cui all'art. 35, primo comma, ed hanno un procedimento penale in corso, i quali possono usufruire della sospensione del procedimento stesso e coloro che hanno adempiuto alla medesima procedura e hanno riportato una condanna definitiva, ma non ancora eseguita, i quali non possono giovarsi della sospensione dell'esecuzione della pena e sono ad essa assoggettati, nonostante l'intera corresponsione dell'oblazione comporti anche per loro l'estinzione del reato e dell'esecuzione della condanna. Tale diverso trattamento, oltrechè incongruo logicamente (conducendo una medesima fattispecie giuridica a due effetti opposti a seconda dei soggetti cui viene applicata) è anche ingiustificato, dato che la sanatoria è riconnessa a fattori estrinseci ed indipendenti dalla volontà dei richiedenti. 5.2. - Nel giudizio è intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, chiedendo che la questione sia dichiarata infondata e svolgendo considerazioni identiche a quelle svolte nel giudizio relativo alla questione sollevata dal Pretore di Palmi. 6.1. - Il Tribunale di Lucera, con ordinanza del 2 luglio 1985 (Reg. ord. n. 694/85) e il Pretore di Trentola, con ordinanza del 30 ottobre 1986 (Reg. ord. n. 843/86) hanno sollevato questione di legittimità costituzionale, in riferimento all'art. 3 Cost., degli artt. 31, 34, 35, 38 e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nella parte in cui non è prevista l'applicazione dei benefici ivi contemplati anche per chi è imputato del reato di lottizzazione abusiva c.d. negoziale. Osservano i giudici a quibus che, ai sensi degli artt. 35, settimo comma, e 38, secondo comma, legge n. 47/85, è estinguibile il reato di lottizzazione abusiva previsto dall'art. 17 della legge 28 gennaio 1977, n. 10, come modificato dall'art. 20 legge n. 47/85, soltanto nell'ipotesi di lottizzazione abusiva realizzata con esecuzione d'opere e non anche nel caso di c.d. lottizzazione abusiva negoziale, caratterizzata dal solo frazionamento e vendita dei lotti. Orbene, la mancata previsione dell'estinzione per quest'ultimo reato, che (non comportando una compromissione di fatto della programmazione territoriale) costituisce in ogni caso un quid minus rispetto alla più grave ipotesi di lottizzazione abusiva con opere, appare in contrasto col principio d'eguaglianza, in quanto condotte ugualmente lesive dello stesso bene penalmente protetto risultano disciplinate differentemente. Il Pretore di Trentola sottolinea inoltre che la lottizzazione abusiva c.d. negoziale non solo non è stata in alcun modo prevista dalla legge n. 47/85 ma che per essa non si potrebbe comunque determinare la somma da versare a titolo d'oblazione, dato che la tabella fa riferimento ad "opere", ad "interventi" o a "modalità d'esecuzione" che presuppongono pur sempre che un manufatto sia stato realizzato. 6.2. - Nel giudizio è intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, chiedendo che le questioni siano dichiarate inammissibili o, comunque, infondate. Preliminarmente l'Avvocatura dello Stato eccepisce la mancanza d'una esauriente motivazione della rilevanza, in quanto l'art. 18 legge n. 47/85 ha dato una nuova definizione della lottizzazione abusiva c.d. negoziale, sicchè non può escludersi che, nella specie, possa trovare applicazione il principio della legge penale successiva più favorevole. Nel merito osserva che l'art. 35, settimo comma, legge n. 47/85 sembra avere non il significato d'escludere dall'estinzione la lottizzazione abusiva c.d. negoziale, bensì quello d'imporre una condizione ulteriore, nei casi di lottizzazione abusiva con opere, per l'ottenimento della concessione edilizia in sanatoria; condizione che non ha ragion d'essere nel caso del solo negozio, in cui ciò che è destinata ad essere sanata è unicamente un'attività preparatoria, ritenuta dalla legge di per se stessa punibile. Per contro, l'art. 38, secondo comma, ha una portata talmente ampia che non può distinguersi tra tipo e tipo di reato oblabile e quindi estinguibile. Indubbiamente, per la lottizzazione negoziale sorgono difficoltà applicative in carenza delle opere abusive cui commisurare l'ammontare dell'oblazione. Peraltro, non dovrebbe essere vietato il ricorso all'analogia (che qui sarebbe in bonam partem) dell'ipotesi di lottizzazione con opera con quella con sola previsione d'opere da eseguire, ipotizzandosi, solo a questo fine, l'avvenuta realizzazione delle progettate opere o costruzioni. In ogni caso, se fosse esatta l'interpretazione dei giudici a quibus, essa non violerebbe il principio di ragionevolezza, in quanto la discriminazione troverebbe razionale giustificazione nel fatto che scopo della legge n. 47/85 non è quello di pervenire a un condono penale bensì quello d'un recupero urbanistico-edilizio, anche ai fini di chiarezza catastale e fiscale. Il che giustificherebbe il riferimento esclusivo alle "opere" da sanare e il nessun interesse per quelle fattispecie criminose realizzatesi senza modificazione esterna della realtà urbanistico-edilizia. 7.1. - Con ordinanza emessa il 14 ottobre 1985 (Reg. ord. n. 888/85) in un procedimento penale a carico di alcuni sindaci ed assessori comunali, imputati, oltre che per il delitto di cui all'art. 328 c.p., anche di reati edilizi per concorso morale con gli autori materiali delle costruzioni abusive e per aver omesso di far demolire o acquisire al comune 544 opere abusive, il Pretore di Roma ha sollevato, in riferimento all'art. 3 Cost., questione di legittimità costituzionale dell'art. 38, quinto comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nella parte in cui non comprende tra i soggetti legittimati a presentare la domanda d'oblazione tutti i concorrenti nel reato di cui all'art. 17 della legge 28 gennaio 1977, n. 10, e in particolare i soggetti diversi da quelli indicati nell'art. 6 della legge n. 47. Osserva il Pretore che la causa estintiva dei reati edilizi, prevista dall'art. 38 cit., va qualificata come oblazione extraprocessuale, alla quale sono però ammessi solo i soggetti indicati nell'art. 6 della legge ed il cui effetto estintivo, essendo personale la causa, giova solo in favore di costoro e non degli eventuali concorrenti nei reati edilizi, esclusi dall'oblazione. Orbene, l'esclusione dalla facoltà d'oblazione di soggetti che pur hanno reso gli illeciti realizzabili, integra un'irragionevole disparità di trattamento, soprattutto considerando che fruiscono della causa estintiva gli autori principali dell'attività antigiuridica mentre ne rimangono esclusi soggetti il cui apporto, ancorchè necessario, è stato in sostanza secondario e quindi di minore danno rispetto all'interesse tutelato. 7.2. - Nel giudizio è intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, eccependo l'inammissibilità o, comunque, l'infondatezza della questione. Osserva preliminarmente l'Avvocatura che la questione è nella specie irrilevante in quanto, attesa la particolare qualifica degli imputati, sembra che il reato di cui all'art. 17, lett. b) della legge 28 gennaio 1977, n. 10, sia per essi assorbito dal più grave delitto di cui all'art. 328 c.p., pur esso contestato. In ogni caso, qualora fosse ipotizzabile un concorso degli amministratori comunali nel reato edilizio de quo, un trattamento differenziato non sarebbe irrazionale, attesa la maggiore gravità dei reati commessi con abuso di potere o violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione. 8.1. - Con ordinanza del 10 aprile 1986 (Reg. ord. n. 519/86) il Tribunale di Spoleto ha sollevato questione di legittimità costituzionale, in riferimento all'art. 3 Cost., degli artt. 31, 34 e 38 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nella parte in cui non prevedono la possibilità d'estinguere il reato mediante oblazione da parte di titolari di concessione in sanatoria d'opere edilizie abusive rilasciata prima dell'entrata in vigore della legge stessa. Osserva il Tribunale che nella specie la concessione in sanatoria è già stata rilasciata al responsabile dell'abuso prima dell'entrata in vigore della legge n. 47/85, anche se tale concessione non estingueva il reato edilizio. L'imputato, quindi, dovrebbe soggiacere alle sanzioni penali per l'abuso commesso, senza potersi avvalere del procedimento di cui agli artt. 31, 34 e 38 legge n. 47/85. D'altra parte, nemmeno potrebbe applicarsi in via analogica l'art. 22 legge cit., sia perchè il rilascio della concessione in sanatoria con la conseguente estinzione dei reati edilizi è subordinato al pagamento dell'oblazione ed agli altri adempimenti necessari sia perchè tale normativa si applica solo per gli abusi successivi all'entrata in vigore della legge. Sussiste pertanto un'irrazionale disparità di trattamento degli imputati che, avendo ottenuto la concessione in sanatoria prima dell'entrata in vigore della legge, non possono ottenere l'estinzione del reato, rispetto a coloro che, pur essendo sottoposti a procedimenti sanzionatori sia amministrativi sia penali per reati edilizi, possono sanare la propria posizione. 8.2. - È intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, chiedendo che la questione sia dichiarata infondata. Osserva infatti l'Avvocatura che l'art. 22, terzo comma, legge n. 47/85 appare applicabile nella specie ai sensi dell'art. 2, terzo comma, c.p. In ogni caso sarebbe applicabile l'art. 39 legge cit., il quale prevede che l'effettuazione dell'oblazione, qualora le opere non possano conseguire la sanatoria, estingue i reati contravvenzionali. La disposizione sembra infatti estensibile a tutte le ipotesi in cui, per qualsiasi motivo d'ordine logico, la sanatoria di cui agli artt. 31 ss. non possa comunque essere accordata per l'esistenza di fatti preclusivi, fra i quali rientra pure quello di specie. 9.1. - Con ordinanza del 28 ottobre 1986 (Reg. Ord. n. 824/86) il Pretore di Bergamo ha sollevato, in riferimento all'art. 3 Cost., questione di legittimità costituzionale degli artt. 35, 38 e 43 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nella parte in cui non prevedono la possibilità per coloro che abbiano demolito le opere abusive o contro i quali siano state attivate procedure di demolizione, d'oblare il reato, nonchè dell'art. 8 quater del D.L. 23 aprile 1985, n. 146, nella parte in cui fissa un termine per la mancata perseguibilità in sede penale dei reati relativi ad opere demolite. Osserva il Pretore che la domanda di sanatoria ex artt. 31 ss. presuppone la persistenza dell'opera abusiva, essendo appunto finalizzata a legittimarne a posteriori la conservazione. Ciò emerge chiaramente, ad esempio, dagli artt. 34, 35, 37 e dall'art. 43, secondo cui l'esistenza di provvedimenti sanzionatori non ancora eseguiti ovvero ancora impugnabili o nei cui confronti pende impugnazione, non impedisce il conseguimento della sanatoria. Argomentando a contrario si deduce che l'esistenza della demolizione preclude la presentazione della domanda di condono. La conseguenza è allora l'assoggettamento alle sanzioni penali anche nel caso che le opere abusive, demolite d'ufficio, siano state ultimate entro il 1 ottobre 1983. Senonchè tale esclusione della possibilità di effettuare l'oblazione e conseguire l'estinzione del reato è ingiustificata, discriminatoria e contrastante col principio d'eguaglianza, venendo sostanzialmente a premiare coloro che, a causa dell'inerzia delle amministrazioni comunali, hanno conservato l'opera abusiva, nei confronti di coloro che se la sono vista demolire. E tale disparità di trattamento è ancora più evidente quando, come nella specie, la demolizione è stata effettuata in pendenza dei termini per presentare la domanda di sanatoria, i quali sono stati ulteriormente prorogati al 31 dicembre 1986. Le medesime considerazioni possono riferirsi anche all'ipotesi in cui la demolizione sia stata effettuata dopo il 7 luglio 1985, data d'entrata in vigore della legge 21 giugno 1985, n. 289, che ha convertito il D.L. 23 aprile 1985, n. 146, il cui art. 8 quater sancisce la non perseguibilità in qualunque sede di coloro che abbiano demolito od eliminato le opere abusive entro il termine d'entrata in vigore della legge di conversione suddetta. Non si comprende, infatti, il motivo della fissazione di tale data, la cui non coincidenza con i termini stabiliti per la presentazione della domanda di condono lascia "scoperto" un arco di tempo, intercorrente appunto tra il 7 luglio 1985 ed il 13 dicembre 1986, in cui la rimozione delle opere abusive non assume alcuna rilevanza ai fini della responsabilità penale. Ne consegue che chi ha realizzato le opere entro il 1 ottobre 1983 e le ha poi spontaneamente rimosse dopo il 7 luglio 1985 ma pur sempre prima della scadenza dei termini per chiedere il condono, dovrà essere assoggettato alle sanzioni penali. 9.2. - È intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, chiedendo il rigetto della questione. Osserva l'Avvocatura che le norme impugnate vanno interpretate nel senso che, anche per le opere demolite, d'ufficio o spontaneamente, sia possibile oblare il reato con la conseguente estinzione dell'azione penale. Lo scopo prefissosi dal legislatore emerge infatti dagli artt. 39 e 43, ove si configurano ipotesi in cui, sia per costruzioni non suscettibili di sanatoria sia per quelle suscettibili di sanatoria, l'opera è demolita e ciò nonostante, a oblazione pagata, il reato è estinto. 10. - Tutte le suddette ordinanze di rimessione sono state regolarmente notificate, comunicate e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale. Considerato in diritto 1. - Le questioni sollevate dalle ordinanze in epigrafe sono identiche od analoghe e possono, pertanto, essere decise con unica sentenza. 2. - La prima questione sottoposta all'esame della Corte attiene alla natura giuridica del c.d. "condono edilizio" di cui alla legge 28 febbraio 1985, n. 47. Risultano, infatti, impugnati dal Pretore di Pietrasanta (con l'ordinanza emessa il 18 marzo 1985, Reg. ord. 329/85) gli artt. 31, 35, 38, 39 e 44 e dal Pretore di Malè (con le ordinanze nn. 585 e 586 del 1985, emesse entrambe il 15 maggio 1985) gli artt. 31, 35 e 38 della sopra citata legge, assumendosi anzitutto che le predette norme configurino un provvedimento, non emesso con le garanzie di cui all'art. 79 Cost., d'amnistia "mascherato". I giudici a quibus escludono che il condono edilizio integri un'ipotesi d'oblazione, come sostenuto dall'Avvocatura dello Stato; questa Corte, pertanto, è necessitata a prendere posizione, nei limiti, s'intende, di questa sede, anzitutto sulle figure dell'amnistia e dell'oblazione (al fine di stabilire se le norme impugnate integrino l'una o l'altra figura) e, nel caso l'indagine risulti negativa (nel senso che le predette norme non s'inquadrino nelle citate figure giuridiche) a delineare la natura "atipica" (anche questa tesi è sostenuta da altre ordinanze di rimessione citate in epigrafe) del "condono edilizio" qui in discussione. Va, intanto, ricordato che il Pretore di Pietrasanta, nell'impugnare le citate norme, fa riferimento agli artt. 3, 25, primo comma, 79 e 101, secondo comma, Cost. mentre il Pretore di Malè, nell'impugnare le norme innanzi indicate, agli artt. 25, primo comma, 101, secondo comma e 79 Cost. Vanno, anzitutto, respinte le eccezioni, sollevate dall'Avvocatura dello Stato, d'inammissibilità, per difetto di rilevanza, delle preindicate ordinanze del Pretore di Malè. Dalle stesse ordinanze risulta, infatti, che gli imputati hanno chiesto la sospensione dei procedimenti penali a loro carico, ai sensi del combinato disposto degli artt. 44 e 35 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, per i reati ascritti, consumati anteriormente al 1› ottobre 1983: quest'ultima data costituisce, infatti, ex art. 31 della citata legge, limite temporale per fruire della normativa richiamata. La richiesta di sospensione dei procedimenti penali, di cui alla legge n. 47 del 28 febbraio 1985, attesta, in maniera inequivocabile, la volontà degli imputati di valersi dell'intera procedura di sanatoria e di fruire del "condono edilizio" previsto dalla stessa legge. Non è, pertanto, inibito al Pretore di Malè sollevare, già in sede di richiesta di sospensione dei procedimenti a quibus, questioni di costituzionalità relative a vari articoli della legge in esame che già erano divenuti, con la richiesta sospensione dei procedimenti, rilevanti nella specie. Il dibattito sulla natura giuridica del c.d. "condono edilizio" di cui alle norme impugnate si è sviluppato, durante i lavori preparatori della legge in discussione e successivamente all'emanazione della stessa legge, partendo da tre distinte posizioni: per la prima, il condono edilizio in esame costituirebbe forma (per i più anomala) d'amnistia condizionata (così la definiscono, infatti, le ordinanze di rimessione dei Pretori di Pietrasanta e Male'); per la seconda, lo stesso condono costituirebbe forma particolare d'oblazione extraprocessuale; per la terza, infine, rilevata la difficoltà d'inquadrare le norme impugnate in una delle due figure, rilevato altresì il vizio concettualistico e l'"apriorismo logico" di volere a tutti i costi inquadrare in una delle due citate figure il condono edilizio in esame, il medesimo integrerebbe un provvedimento di clemenza atipico. Qui va, anzitutto, rilevato che è davvero "arduo" tentare d'inquadrare (utilizzando la terminologia dei sostenitori delle prime due tesi innanzi indicate) un'anomala ipotesi d'amnistia condizionata ed una particolare forma d'oblazione extraprocessuale negli istituti generali, rispettivamente, dell'amnistia e dell'oblazione, quando non v'è ancora certezza o, comunque, sufficiente chiarezza in ordine ai predetti istituti. Dottrina e giurisprudenza, infatti, pur avendo a lungo ed approfonditamente discusso intorno al concetto (di genere) causa d'estinzione del reato (entro questo concetto il codice penale inserisce sia l'amnistia sia l'oblazione) non hanno dedicato complete indagini su tutte le particolari cause d'estinzione, non sottolineando a dovere che il codice penale riconduce al concetto "di genere" le più svariate figure (dall'amnistia alla morte del reo, alla prescrizione ecc.) sulla base d'una sola nota effettuale, quella d'estinguere il reato. Il necessario dibattito sul significato di questa formula (com'è noto, una novità del vigente codice penale) non esclude l'esame del diverso fondamento, dei diversissimi modi di funzionamento delle singole cause d'estinzione: anzi, da questo esame può, invero, pervenire nuova luce proprio intorno al concetto generale di causa d'estinzione del reato. Le necessità della "pratica" (il dover offrire risposte alle ordinanze in esame) richiamano l'attenzione su due specifiche, particolari cause d'estinzione (l'amnistia e l'oblazione) e in generale sul "condono edilizio" di cui alla legge n. 47 del 1985, moderna ed ormai diffusa forma di "clemenza", che mostra, fra l'altro, come anche l'estinzione del reato di cui all'art. 38, secondo comma, della precitata legge è da tener distinta, dati i diversi presupposti, dall'estinzione del reato di cui all'art. 13 della stessa legge. 3. - Il condono edilizio di cui alle norme impugnate non integra gli estremi dell'istituto dell'amnistia. L'amnistia (come l'indulto) è, invero, una particolarissima causa d'estinzione. Intanto, in ordine ad essa, una legge (il codice penale) prevede il decreto d'amnistia (ed indulto) come estintivo (si vedrà subito "di che") senza far riferimento ad alcuna fattispecie concretamente estintiva. Dal fondamento dell'amnistia (misura di clemenza generalizzata) deriva un suo specifico modo di funzionare, una particolare struttura che la diversifica dalle altre cause d'estinzione. Mentre, in generale, le altre cause (ma si dovrebbero, poi, distinguere, una per una le "altre" cause) operano, producono l'estinzione attraverso la mediazione d'un fatto, d'una fattispecie concreta, l'amnistia produce, direttamente, l'effetto estintivo senza mediazione fattuale alcuna. Il codice penale, per le altre cause d'estinzione, di cui agli artt. 150 e segg., indica specificamente i fatti, le fattispecie, poste in essere le quali, in concreto si produce l'effetto estintivo (i fatti ad es. della morte del reo, del decorso del tempo ecc.); per l'amnistia, invece, fa discendere (a parte l'amnistia c.d. "condizionata", alla quale si accennerà fra breve) l'effetto estintivo direttamente, senza mediazioni di sorta, dal decreto d'amnistia, quasi unanimemente riconosciuto di natura legislativa. Carattere peculiare dell'amnistia è, infatti, anzitutto quella d'incidere sulla "punibilita'" determinata da alcune norme penali incriminatrici. Si badi: della "punibilita'" che è già effetto della norma e che, pertanto, ben può essere "estinta" prima ancora che siano accertati i fatti di reato dai quali "potrebbe conseguire" l'effettiva punibilità del reo. Dall'esame delle relazioni tra la disposizione, di parte generale, di cui all'art. 151 c.p. e le disposizioni incriminatrici di parte speciale s'evince che il legislatore ordinario, nel determinare, nelle singole disposizioni incriminatrici, la punibilità (principale ed accessoria, l'applicabilità delle misure di sicurezza e l'eventuale responsabilità per le obbligazioni civili per l'ammenda) dei soggetti realizzatori di alcune fattispecie tipiche, prevede anche l'eventualità che la stessa punibilità venga estinta da un (futuro) decreto d'amnistia (ed indulto). L'art. 151 c.p. viene, pertanto, ad integrare le singole disposizioni incriminatrici: alcune situazioni effettuali, di punibilità, previste da queste ultime disposizioni, vengono così a cadere sotto l'eventuale ambito d'influenza della disposizione integratrice di cui all'art. 151 c.p., rimanendo soggette all'eventualità dell'estinzione ad opera d'un futuro decreto d'amnistia. Nessuno può fondatamente ritenere d'identificare il decreto d'amnistia, sol perchè incide su alcuni effetti predisposti da norme incriminatrici, impedendo ai medesimi di permanere in relazione ad alcuni fatti coperti dal beneficio, con la norma abrogatrice. Non si può tacere, tuttavia, che il decreto d'amnistia estingue (peraltro soltanto in relazione a fatti tipici relativi ad un tempo circoscritto) direttamente, senza mediazioni fattuali, alcuni effetti determinati da norme incriminatrici precedenti. Gli effetti estintivi del decreto d'amnistia si diversificano da quelli prodotti dalla legge abrogatrice non tanto perchè quest'ultima riguarda normalmente il futuro quanto per il rilievo che la legge abolitiva d'incriminazioni estingue tutti gli effetti determinati dalla legge incriminatrice: l'amnistia incide, invece, soltanto sulla punibilità, principale ed "accessoria", sull'applicabilità delle misure di sicurezza, e sulle obbligazioni civili per l'ammenda relative ai fatti tipici, commessi in un circoscritto periodo di tempo, anteriore alla proposta di delegazione. Gli effetti penali ("e non") determinati dalla legge incriminatrice permangono, invece, tutti, intatti, in relazione a tutti i fatti, precedenti e successivi, non rientranti nel periodo beneficiato. Incidendo sul "dover essere" della pena (determinato da alcune norme incriminatrici, per l'ipotesi che si verifichino alcuni fatti tipicamente indicati) ossia sulla punibilità (astratta) dei fatti commessi nel periodo di tempo previsto dal relativo decreto, l'amnistia "propria" opera, sul piano processuale (a parte l'amnistia c.d. condizionata) anzitutto quale fattispecie costitutiva dell'obbligo di dichiarare di non doversi procedere, salve ovviamente le ipotesi di cui all'art. 152 c.p.p. Gli effetti estintivi derivano dal decreto d'amnistia e non dalla volontà dell'interessato. Ed ogni "ulteriore" efficacia, sostanziale o processuale del predetto decreto, discende, quale ulteriore conseguenza, dalla prima, diretta incidenza del decreto stesso su alcuni effetti determinati dalle norme incriminatrici. Ed è per questa incidenza che l'amnistia (impropria) opera anche dopo la condanna, estinguendo, con le pene accessorie, l'esecuzione della pena. Le ordinanze dei Pretori di Pietrasanta e Malè assumono che, attraverso le disposizioni impugnate, sarebbe stata concessa un'amnistia sottoposta alla condizione del pagamento d'una somma a titolo d'oblazione. Or è ben vero che l'amnistia può essere sottoposta a condizioni o ad obblighi, secondo la lettera dell'art. 151, quarto comma, c.p. e, pertanto, anche al pagamento d'una somma di danaro: ma non di "condizioni" in senso proprio si tratta. La condizione (sospensiva) infatti, presuppone sempre (essa è, appunto, elemento futuro) precedenti elementi c.d. essenziali, la produzione, da parte dei quali, di concreti effetti giuridici è appunto condizionata e, pertanto, paralizzata dal mancato avveramento della medesima: la condizione, così, completa e conclude una serie precedente di altri elementi (c.d. essenziali). Per l'amnistia "propria" tutto ciò non avviene, non può strutturalmente avvenire: anche quando il decreto d'amnistia prevede il pagamento d'una somma di danaro come c.d. condizione (sospensiva) dell'effetto estintivo, tal pagamento non si trasforma mai in "condizione" in senso tecnico, perchè mancano i precedenti elementi c.d. essenziali. Tant'è vero che, nell'amnistia propria, non è data neppure la possibilità di previsione di condizioni risolutive in senso proprio: queste ultime presuppongono, infatti, già prodotti (in concreto, si badi) da precedenti c.d. elementi essenziali della fattispecie, effetti giuridici, che vengono a risolversi poi, ex tunc, attraverso l'avveramento della condizione risolutiva. Ma ciò non può verificarsi, relativamente all'amnistia, appunto per la mancanza d'una completa fattispecie che, per le "altre" cause d'estinzione, di regola, media la produzione dell'effetto giuridico estintivo. La ragione della regola ora indicata sta nel rilievo che il decreto d'amnistia, pur condizionato, determina sempre, autonomamente, l'effetto estintivo: e per tal motivo non può attribuire ad alcuna fattispecie la virtù concretamente mediatrice dell'effetto stesso. Anche se l'unica ragione della concessione del beneficio penale, di cui alle disposizioni impugnate, fosse il pagamento (oblazione) d'una somma di danaro da parte dell'autore del reato (fra l'altro le disposizioni impugnate richiedono il predetto pagamento anche a soggetti diversi dall'autore del reato) a parte i limiti "esterni" di costituzionalità delle disposizioni stesse, tutto si sarebbe potuto ravvisare nelle predette disposizioni meno che la concessione d'una classica amnistia. Il discorso si pone diversamente per l'amnistia "impropria"; ma le disposizioni impugnate non possono certamente, come si chiarirà fra breve, essere interpretate come concessione d'amnistia "impropria" (ove questa fosse configurabile anche in mancanza di concessione d'amnistia "propria"). L'amnistia "propria" può, dunque, ben esser sottoposta a positivi obblighi (non, dunque, a "condizioni" in senso tecnico) la mancata esecuzione dei quali non paralizza, tuttavia, alcuna virtù effettuale di (precedenti temporalmente) elementi essenziali e la cui esecuzione elimina l'ostacolo che, per volontà dello stesso decreto, paralizza l'effetto estintivo. Questa diretta produzione dell'effetto estintivo, da parte del decreto d'amnistia, è ben sottolineata dall'Avvocatura dello Stato. Le disposizioni impugnate dai Pretori di Pietrasanta e Malè, prevedono, invece, una complessa e varia fattispecie produttiva di effetti estintivi, che rende del tutto inavvicinabili le stesse disposizioni a quelle concessive della classica amnistia ("propria" od "impropria"). L'equivoco nasce, forse, dall'aver la dottrina troppo insistito sul rilievo per il quale è l'oblazione ad estinguere il reato. Per vero, non è l'oblazione, isolatamente, che ha tal virtù; dagli artt. 31, 35, 38, 39 e 44 della legge in esame (gli articoli, appunto, impugnati dalle ordinanze innanzi richiamate) è prevista una complessa fattispecie estintiva, che si compone, per sintetizzare, anzitutto della domanda di sanatoria e del pagamento della (prima) rata di cui al primo comma dell'art. 35 (e questi elementi, per il disposto di cui al primo comma dell'art. 38, già producono effetti preliminari, la sospensione del processo penale e di quello per le sanzioni amministrative) dell'intero procedimento amministrativo, non giurisdizionale, per la sanatoria ed, infine, del pagamento integrale dell'oblazione. Tal pagamento è, soltanto, l'ultimo elemento della precitata complessa fattispecie estintiva, la quale, almeno di regola (salvo, infatti, il caso di opere insanabili) produce, oltre all'effetto penalmente estintivo, anche l'effetto, costitutivo, determinato dalla concessione della sanatoria amministrativa. Una stessa fattispecie viene ad essere, pertanto, almeno di regola, costitutiva (di effetti amministrativi) ed estintiva (di effetti penali). Dalle disposizioni normative impugnate risulta che tutti i precitati effetti sono unicamente rimessi alla volontà, per quanto "condizionata" (v. art. 40 e capo I della legge) degli interessati; questi così divengono, insieme alle competenti autorità amministrative, fattori determinanti i previsti sviluppi delle vicende giuridiche sostanziali e processuali. Gli effetti previsti dalle norme impugnate si producono in concreto non come ulteriori conseguenze d'una diretta, preliminare estinzione della punibilità "astratta" di alcune norme incriminatrici di parte speciale, bensì soltanto a seguito delle manifestazioni di concrete volontà degli interessati e dell'autorità amministrativa. D'altra parte, poichè il procedimento penale e quello per le sanzioni amministrative, ai sensi del primo comma dell'art. 38 della legge n. 47 del 28 febbraio 1985, vengono sospesi, a seguito della presentazione della domanda di cui all'art. 31 e dell'attestazione del versamento della somma di cui al primo comma dell'art. 35 della stessa legge, non sorge, dalla domanda (di concessione della sanatoria) e dal precitato pagamento, alcun obbligo, nel giudice, d'immediata declaratoria di "non doversi procedere": anzi, il "giudizio" può riprendere ove non si verifichino gli altri adempimenti, rimessi sempre alla volontà degli interessati. L'effetto definitivamente impeditivo dell'ulteriore corso del procedimento penale e quello estintivo dei reati, di cui al secondo comma dell'art. 38 della legge n. 47 del 1985 (lo stesso comma usa la locuzione "estinguere i reati", come il codice penale negli artt. 150 e segg., sicchè è qui superfluo aggiungere che, ove si ritenga che l'oblazione in esame costituisca, come "altre" situazioni di estinzione del reato, causa sopravvenuta di non procedibilità, l'effetto sostanziale si produrrebbe in conseguenza dell'effetto processuale) deriva dunque dall'intera "mediatrice" fattispecie sopra descritta (dal fatto mediatore dell'efficacia estintiva) e non dall'integrale corresponsione dell'oblazione, determinata, in via definitiva, dal Sindaco, ai sensi del nono comma dell'art. 35 della legge in esame, contestualmente al rilascio, di regola, della concessione od autorizzazione in sanatoria. Nè il "condono" di cui alle disposizioni impugnate può esser inquadrato fra le cause d'estinzione della pena: quest'ultima, ai sensi delle predette disposizioni, non può essere concretamente irrogata; conseguentemente non può "estinguersi" ciò che non è sorto, cioè una pena non concretamente inflitta. Anzi, a questo proposito, va sottolineato che significativo è che le norme impugnate, mentre consentono l'applicazione del beneficio ivi previsto durante il procedimento penale, prima della decisione definitiva di merito (e "singolare" è che, tuttavia, come si è notato, il giudice non può "chiudere" ipso iure il processo ma deve attendere il versamento, nel termine stabilito dalla legge, dell'integrale oblazione che, come si è visto, è, almeno di regola, determinata contemporaneamente alla concessione od autorizzazione in sanatoria) dopo la definitiva condanna il "condono" in discussione opera in maniera quasi opposta all'amnistia impropria: quest'ultima fa cessare l'esecuzione delle pene principali ed accessorie ma non incide, di regola, sugli "effetti penali" della condanna mentre il "condono" in esame non interferisce sull'esecuzione delle predette pene e, tuttavia, incide su alcuni "effetti penali": ai sensi del terzo comma dell'art. 38 della legge n. 47 del 1985, infatti, non si tien conto della condanna ai fini dell'applicazione della recidiva e della sospensione condizionale della pena, "fatta menzione della oblazione nel casellario giudiziale" dell'autore del reato. V'è anche da escludere che il "condono" di cui agli artt. 31 e segg. della legge in esame possa esser ricondotto ad una delle "altre" tipiche, ex art. 150 e segg. c.p., cause d'estinzione del reato: le particolarità, notevolissime, del predetto condono non consentono, infatti, d'inquadrarlo ad es. nell'oblazione di cui agli artt. 162 e 162- bis c.p. A parte ogni discussione su quest'ultima, non da pochi Autori considerata, essa stessa, una grave anomalia nel sistema, è ben vero che il "condono" penale in esame opera, a differenza dell'amnistia, esclusivamente a seguito della realizzazione della fattispecie estintiva più volte indicata: ma l'oblazione di cui agli artt. 162 e 162- bis c.p., commisurata (terza parte o metà del massimo) all'ammenda stabilita dalla legge per la "contravvenzione" commessa, equivale ad una, per così dire, anticipata esecuzione della pena pecuniaria. Di tal che, a parte altri rilievi in ordine alla necessità del pagamento dell'ammenda, di cui agli artt. 162 e 162- bis c.p., entro ben precisi termini processuali (prima dell'apertura del dibattimento ovvero prima del decreto di condanna) ed anche non tenendo presenti le "vecchie" tesi per le quali la stessa oblazione "trasformerebbe" l'illecito penale in illecito amministrativo, l'esame del fondamento della causa d'estinzione di cui agli artt. 162 e 162- bis c.p., approfondita nella sua specificità, dimostra agevolmente che ben poco essa ha a che vedere con la causa d'estinzione di cui alle norme impugnate, con l'uso cioè, da parte del legislatore ordinario, della punibilità, considerata distinta ed autonoma dal reato, quale mezzo per "orientare" condotte susseguenti all'illecito sotto il miraggio del premio dell'estinzione del reato. Le finalità del condono penale in esame hanno conseguentemente anche ben poco a che vedere con il generale istituto della conciliazione amministrativa. 4. - Il "condono edilizio", di cui agli artt. 31 e segg. della legge n. 47 del 1985, non può esser ricondotto ai tradizionali (forse arcaici) istituti di clemenza o, comunque, estintivi del reato, perchè possiede una propria, particolare ragion d'essere e così una propria fisionomia: esso va studiato a sè, singolarmente, a prescindere da ogni formalistico, inattuale avvicinamento a vecchie formule o ad antichi istituti. Il condono penale in esame presuppone, sistematicamente, una netta distinzione, se non una separazione, tra reato e punibilità. Da sempre, è vero, le ipotesi delle cause, successive alla commissione del fatto di reato, d'esclusione della punibilità hanno costituito oggetto di radicali, profondi quanto irrisolti dubbi. Si trattava, tuttavia, di dubbi dommatici: non si riusciva a "sistemare" la punibilità come categoria autonoma, dato il presupposto che la medesima era necessaria, immediata, diretta conseguenza della commissione del reato. Vero è che il legislatore moderno, repentinamente destando la dottrina e la giurisprudenza (non dal "sonno" ma) da sogni dommatici, non solo dà per scontato che la "punibilita'" abbia una "consistenza" autonoma, un valore autonomo, rispetto al reato ma dimostra che la medesima può essere usata per ottenere dall'autore dell'illecito prestazioni "utili" a fini spesso estranei alla tutela del bene "offeso" dal reato. Facendo balenare all'autore dell'illecito, punibile, l'esclusione od attenuazione della punibilità, il legislatore "orienta", "dirige" la condotta del reo susseguente al reato al raggiungimento di fini dallo stesso legislatore "desiderati". Or qui non s'intende in alcun modo entrare nel merito politico d'un siffatto orientamento legislativo. A parte quanto si dirà fra poco sui limiti costituzionali dal potere di clemenza, qui le precedenti notazioni valgono soltanto a chiarire il fondamento ed il particolare meccanismo operativo del "condono (penale) edilizio", di cui alle norme impugnate, al fine di scegliere, quanto più possibile in maniera consapevole, l'"etichetta" da "imprimere" allo stesso condono. Il legislatore del 1985, nel tentativo di porre ordine nell'intricata, farraginosa materia dell'edilizia, preso atto dell'illegalità di massa in tale materia verificatasi, ha inteso "chiudere" un passato illegale: ed ha ritenuto, con valutazioni insindacabili in questa sede, d'indurre (attraverso la previsione delle sanzioni di cui agli artt. 40 e del capo I) autori (e non) di violazioni edilizie a chiedere la concessione in sanatoria relativa ad opere realizzate abusivamente. La predetta domanda, costituente in certo modo "autodenuncia", è indubbiamente utile, almeno, data la precedente illegalità di massa, a fini di chiarezza catastale, tributaria ecc. Sarebbe contraddittorio, pertanto, "punire" coloro che hanno proposto la predetta domanda: usando, dunque, della "punibilita'" in maniera autonoma, svincolata dalle relazioni con il reato commesso, il legislatore del 1985 dispone l'"estinzione" dei reati di cui al secondo comma dell'art. 38 della legge in esame, in conseguenza degli atti e procedimenti di cui alla preindicata fattispecie estintiva. Finalità economico-finanziarie non sono certo estranee alle disposizioni in discussione, tenuto conto del predisposto meccanismo d'estinzione e del fatto che l'oblazione va corrisposta anche nelle ipotesi in cui le opere non sono sanabili. Ma tali disposizioni vanno riguardate (si ripete: a parte i "limiti" del potere di clemenza) nella loro oggettiva tutela di oggettivi valori. A differenza dell'estinzione di cui all'art. 13, nella quale si profila una fattispecie estintiva che contiene in sè tutta intera la fattispecie costitutiva della sanatoria amministrativa ed insieme l'effetto (concessione della sanatoria) il fondamento sostanziale dell'estinzione di cui all'art. 38, secondo comma, della legge n. 47 del 1985, va ricercato nella valutazione "positiva" che l'ordinamento compie dei comportamenti del reo, successivi al reato ("autodenuncia" attraverso la richiesta di sanatoria, pagamento dell'oblazione ecc.) che inducono a credere ad un sia pur parziale "ritorno", anche se non del tutto spontaneo, dell'agente alla "normalita'". Tal fondamento molto s'avvicina a quello delle comuni cause sopravvenute di non punibilità (per chi le ammetta e sempre che i casi riportati sotto quella sigla non siano configurati come speciali cause d'estinzione del reato). Poichè, tuttavia, non può assumersi che sia concretamente sorta la punibilità, non risultando essa accertata nè con sentenza nè, almeno di regola, durante il procedimento penale, e neppure risultando accertati i presupposti extrapenali del suo "sorgere", durante il procedimento per l'inflizione delle sanzioni amministrative (la domanda di sanatoria delle opere abusive, infatti, sospende entrambi i procedimenti) sembra dubbio poter dichiarare "estinta", appunto perchè non trattasi di amnistia propria, una punibilità che ancora non è accertato sia concretamente sorta. Pertanto, fermo rimanendo il sostanziale fondamento al quale si è accennato, il condono penale in esame, dal punto di vista del suo meccanismo operativo, è un'ipotesi di causa d'improcedibilità sopravvenuta, tenuto conto che il giudice penale, a seguito della verificazione della fattispecie estintiva di cui agli articoli impugnati, è tenuto a concludere il processo con sentenza di "non doversi procedere" per estinzione del reato (formale usuale) essendogli inibito entrare in valutazioni di merito in ordine alla fattispecie estintiva e tantomeno concludere il processo con sentenza di merito. Può non risultare soddisfacente la formula processuale ma, nel caso in esame, è l'unica "preferibile", pur dovendosi tener conto di tutte le precedenti osservazioni sul fondamento sostanziale della causa d'estinzione qui in discussione. Autorevole dottrina, peraltro, riconduce tutte le cause d'estinzione del reato (di cui agli artt. 150 e segg.) alla categoria delle cause sopravvenute d'improcedibilità dell'azione penale: pertanto, perchè non si creda che, riconducendo al "genere" causa d'estinzione del reato anche la particolare causa d'estinzione di cui al secondo comma dell'art. 38 della legge in esame, non si operi che un "rinvio", del tutto formale, al "genere", senza precisazioni in ordine alla "specie", va qui aggiunto e sottolineato che l'"estinzione" di cui al precitato art. 38 si differenzia nettamente dalle "altre" cause d'estinzione di cui agli artt. 150 e segg., ed in particolare dall'amnistia, sulla cui natura di causa d'estinzione della punibilità derivante dalla norma penale incriminatrice si è prima insistito. In ogni caso, nel richiamare quanto innanzi precisato in ordine all'imprescindibile necessità dello studio delle singole, particolari cause d'estinzione (non solo di quelle "raggruppate" dal codice penale negli artt. 150 e segg.) va ancora sottolineato che il ricondurre ai concetti generali, di natura effettuale, di causa d'estinzione del reato, della pena, della punibilità (astratta o concreta) od a quelli, anch'essi generali, di non punibilità sopravvenuta ed anche, di sopravvenuta non procedibilità ecc., non vale a chiarire nè il fondamento nè il meccanismo operativo delle singole ipotesi (c.d. estintive) e, conseguentemente, non vale a chiarire adeguatamente, in ordine alle diverse cause, le particolarità dello (stesso) effetto (ad esempio l'oggetto di quest'ultimo, cosa, particolarmente, si "estingua", l'estensione ai compartecipi dell'effetto stesso, e via dicendo). L'inconfondibilità, l'atipicità, il meccanismo, davvero inedito, d'operatività del condono "penale" di cui agli articoli impugnati, descritto in precedenza, valgono, ben più della sigla "causa sopravvenuta di non procedibilita'", a chiarire fondamento, struttura ed effetti del condono stesso. 5. - A questo punto la Corte, essendo stato fatto riferimento anche all'art. 3 Cost., non può esimersi dal considerare, sia pur sommariamente, sotto questo profilo, il problema dei vincoli costituzionali al potere di clemenza, in generale, ed in particolare al limite dell'uso della punibilità, svincolata dal reato, per ottenere dall'autore del medesimo comportamenti utili a fini diversi da quelli relativi alla tutela del bene "offeso" dal reato. Di recente, il tema è stato prospettato con specifico riferimento all'amnistia, notoriamente contrastante con i fini di prevenzione perseguiti in sede penale. Poichè l'amnistia costituisce una deroga al principio d'efficacia generale della legge penale si è sostenuto che la medesima debba essere emanata nelle sole ipotesi compatibili con criteri di ragionevolezza sostanziale. Or il tema, riferito esclusivamente all'amnistia, non atterrebbe a questa sede. Ma, ove si facesse riferimento ad un concetto generale di "misura di clemenza", entro il quale s'inserisca, oltre ai recenti condoni (previdenziale e tributario) anche quello edilizio, di cui agli artt. 31 e segg. della legge n. 47 del 1985, il tema stesso atterrebbe anche a questa sede. Va, infatti, sottolineato che la predetta legge, pur non potendosi ritenere, nelle disposizioni impugnate dalle ordinanze in esame, implicante la concessione della tipica figura dell'amnistia, di cui all'art. 151 c.p., costituisce senza dubbio "specie" d'una generale nozione di "misura di clemenza". Ma c'è di più. Lo "Stato sociale", aumentando notevolmente la sua "incidenza" in vari campi d'attività, ripone fiducia, forse eccessiva, nella funzione deterrente e d'"orientamento culturale" della sanzione penale e finisce così con l'aggiungere a divieti contenutisticamente riferiti alle più svariate materie (appunto previdenziali, tributarie, ecc.) la sanzione penale. Si produce così un aumento delle sanzioni penali (a ciò si deve anche il troppo frequente ricorso, anche dopo l'entrata in vigore della Costituzione, a misure "clemenziali": almeno nelle intenzioni dei Costituenti doveva, invece, essere ridotta la frequenza dell'emanazione di provvedimenti di clemenza); il sistema penale, anzichè essere tutela di pochi, fondamentali beni, costituzionalmente rilevanti, diviene, sia pur seguendo i mutamenti della realtà sociale, quasi "soltanto" od "ulteriormente" sanzionatorio di precetti (non sempre di notevole importanza) relativi alle più diverse materie. Con la conseguenza che il legislatore, allorchè intende modificare la disciplina di queste ultime (ad es., dopo periodi d'illegalità di massa) è quasi necessitato, nel "cancellare" il passato, ad incidere sulle sanzioni penali poste a rafforzamento delle sanzioni extrapenali. I vari "moderni" condoni non integrano, certo, per i loro fini, per i loro del tutto inediti meccanismi di funzionamento, la tipica, tradizionale amnistia ma costituiscono alcune delle moderne forme d'esercizio della generale "potesta'" di clemenza dello Stato. E, dunque, anche nei confronti dei condoni in discussione va posto il problema dei limiti costituzionali all'esercizio di tale potestà. Tutte le volte in cui si rompe il nesso costante tra reato e punibilità e quest'ultima viene utilizzata per fini estranei a quelli relativi alla difesa dei beni tutelati attraverso l'incriminazione penale, tale uso, nell'incidere negativamente sul principio di uguaglianza ex art. 3 Cost., deve trovare la sua "giustificazione" nel quadro costituzionale che determina il fondamento ed i limiti dell'intervento punitivo dello Stato. La "non punibilita'" o la "non procedibilita'", dovuta a situazioni successive al commesso reato (il condono penale, di cui alle disposizioni impugnate dall' ordinanza del Pretore di Pietrasanta, è stato qui, appunto, ritenuto causa personale, sopravvenuta, di "non procedibilita'") deve comunque essere valutata in funzione delle finalità "proprie" della pena: ove l'estinzione della punibilità irrazionalmente contrastasse con tali finalità, ove risultasse variante arbitraria, tale, come è stato esattamente sottolineato, da svilire il senso stesso della comminatoria edittale e della punizione, non potrebbe considerarsi costituzionalmente legittima. Per le predette ragioni questa Corte, con sentenza n. 36 del 19 febbraio 1986, pur ribadendo di non poter entrare nel merito della valutazione politica in base alla quale era stata emanata una misura di clemenza (si trattava, in quella sede, d'amnistia) ribadito ancora una volta il carattere eccezionale dell'amnistia e la necessità di contenere, nei più ristretti limiti, l'esercizio della relativa potestà, sottolineava che detti limiti vanno ancor più richiamati quando l'effetto estintivo debba spiegarsi nei confronti di reati che, direttamente od indirettamente, violano precetti, costituzionalmente sanciti, posti a tutela di fondamentali esigenze della comunità. Le predette considerazioni vanno ripetute e ribadite anche nei confronti dei moderni condoni, e, in particolare, del "condono penale" di cui agli artt. 31 e segg. della legge n. 47 del 1985. La "non punibilita'" e la "non procedibilita'", di cui ai moderni condoni penali, specie quando "cancellano" reati lesivi di beni fondamentali della comunità, va usata negli stretti limiti consentiti dal sistema costituzionale; quest'ultimo precisa (ed in maniera non generica) fondamento, finalità e limiti dell'intervento punitivo dello Stato. Contraddire, vanificare, sia pur temporaneamente, le "ragioni prime" della "punibilita'", attraverso l'esercizio arbitrario della "non punibilita'", equivale non soltanto a violare l'art. 3 Cost. ma ad alterare, con il principio dell'obbligatorietà della pena, l'intero "volto" del sistema costituzionale in materia penale. 6. - Alla verifica del rispetto, da parte delle norme impugnate, dei vincoli "esterni" posti dalla Costituzione al potere di clemenza si è accennato in precedenza. Il legislatore, con la legge citata, ha inteso chiudere un passato d'illegalità di massa, alla quale aveva anche contribuito la non sempre perfetta efficienza delle competenti autorità amministrative ed ha mirato a porre "sicure" basi normative per la repressione futura di fatti che violano fondamentali esigenze sottese al governo del territorio, come la sicurezza dell'esercizio dell'iniziativa economica privata, il suo coordinamento a fini sociali (art. 41, secondo e terzo comma, Cost.) la funzione sociale della proprietà (art. 42, secondo comma, Cost.) la tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico (art. 9, secondo comma, Cost.) ecc. E questi beni, secondo la discrezionale, ed incensurabile in questa sede, valutazione del legislatore del 1985, non potevano esser validamente difesi per il futuro se non attraverso la "cancellazione" del notevole, ingombrante "carico pendente" relativo alle passate illegalità di massa. D'altra parte, se è vero che, per le disposizioni impugnate, l'effettiva concessione della sanatoria amministrativa non è antecedente necessario dell'estinzione dei reati di cui all'art. 38, secondo comma, della legge n. 47 del 1985, è anche vero che il procedimento penale viene sospeso, ai sensi del primo comma dello stesso articolo, in base alla sola domanda di autorizzazione o concessione in sanatoria e l'importo definitivo dell'oblazione viene determinato dal Sindaco nel momento stesso in cui concede la sanatoria. Pertanto (tranne le ipotesi di opere abusive insanabili) l'estinzione dei reati in discussione, pur non essendo subordinata (come invece avviene per l'art. 22, terzo comma, della legge in esame) al rilascio della concessione in sanatoria, diviene, tuttavia, operativa, di regola, contemporaneamente al rilascio della citata concessione; uno stesso versamento normalmente integra l'ultimo elemento d'una fattispecie che è insieme costitutiva in ordine all'effetto - concessione della sanatoria ed estintiva in ordine ai reati in esame. Sicchè, contemporaneamente, di regola, mentre il Sindaco dichiara non più "attuale" la sanzione amministrativa, il giudice dichiara non più "attuale" la sanzione penale. Il che (tenuto conto della normale "costruzione" dei predetti reati sulla base della sola illiceità extrapenale) se non vale a subordinare la "non punibilita'" dei reati stessi alla "cancellazione" dell'illiceità extrapenale, vale almeno a spiegare le ragioni sostanziali per le quali il legislatore ritiene "non (piu') punibili" i reati in discussione. 7. - Le precedenti considerazioni rendono incondividibili anche le altre, specifiche osservazioni proposte dalle citate ordinanze dei Pretori di Pietrasanta e Malè. In questa sede è sufficiente aver escluso che il condono penale edilizio, di cui agli impugnati articoli della legge n. 47 del 1985, costituisca amnistia: fra l'altro il condono penale in esame viene definito, da alcune ordinanze di rimessione, "anomala amnistia" senza chiarire perchè, malgrado le "anomalie", il predetto condono costituisca, comunque, pur sempre, amnistia; nè i rilievi per i quali lo stesso condono non è da inquadrarsi nell'istituto dell'oblazione o della conciliazione amministrativa valgono a dimostrare la natura di amnistia del medesimo. L'osservazione secondo la quale la legge in esame, negli articoli impugnati, non distingue tra abusi solo "formali" ed abusi "sostanziali" contrastanti con gli strumenti urbanistici (come, invece, fa all'art. 13 della legge) va disattesa ricordando che il legislatore, appunto allo scopo di riordinare, per il futuro, l'intera materia, ricorre, per il passato da definitivamente "superare", alla procedura di cui agli artt. 31 e segg. Va, dunque, tenuto nettamente distinto, nella legge in esame, ciò che attiene al futuro, nel quale, appunto, il legislatore, nel riordinare la materia, non ammette in alcun modo sanatorie per le opere contrastanti con gli strumenti urbanistici, da ciò che riguarda il passato; le sanatorie relative ad opere realizzate entro il 1› ottobre 1983 vengono concesse al fine di chiudere definitivamente un tempo di abuso di massa (anche per violazioni non comprese nelle "future" sanatorie). Le prime sanatorie non sono, peraltro, irragionevolmente estese a tutte le violazioni edilizie realizzate entro il predetto termine, come testimoniano gli artt. 33 e 39 della legge. Nè maggior pregio ha il rilievo secondo il quale, poichè gli effetti estintivi dell'oblazione de qua sono disposti esclusivamente in favore di colui che versa la somma di danaro appunto a titolo d'oblazione e non di eventuali compartecipi della stessa "violazione edilizia" (che non mettano in moto la procedura di sanatoria di cui agli articoli impugnati) la sanatoria in discussione non costituirebbe una "vera e propria" sanatoria, del tipo previsto dall'art. 13 della legge in esame, non determinando essa automaticamente il rientro nella legalità delle opere abusive. Va, intanto, ancora una volta ribadito che le disposizioni della legge n. 47 del 1985 relative al futuro (es. art. 13) e quelle della stessa legge relative al passato (es. sanatoria per gli abusi verificatisi entro il 1› ottobre 1983) vanno tra loro qui confrontate soltanto ai fini della rilevazione di eventuali illegittimità costituzionali e non per sottolinearne le diversita': queste, infatti, sono "scontate", essendo le prime disposizioni determinate dall'esigenza di riordinare definitivamente l'intera materia e le seconde dalla necessità di chiudere (appunto per consentire un altrimenti impossibile riordino della materia) un passato (relativo all'assetto urbanistico del territorio) che la pubblica amministrazione non era stata sempre in grado di controllare. Ma, di più, anche per rispondere all'altra obiezione, secondo la quale, poichè, ex art. 39 della legge n. 47 del 1985, è prevista l'estinzione dei reati contravvenzionali anche quando l'abuso edilizio è insanabile (e ciò "maschererebbe" la concessione, con le norme impugnate, d'un vero e proprio provvedimento d'amnistia) va qui ancora una volta sottolineato che, per quanto riguarda il passato, la legge in esame intende per un verso, sotto il profilo amministrativo, consentire le sanatorie (fin dove possibili) degli abusi commessi entro la data del 1› ottobre 1983 e per altro verso, sotto il profil+ô penale, consentire l'estinzione dei reati contravvenzionali realizzati in occasione di tali abusi; tentando, in ogni caso, anche attraverso uno stimolo all'autodenuncia delle illegittime costruzioni e delle connesse violazioni penali, la regolarizzazione (fin dove possibile) dell'assetto del territorio. Ove il legislatore, per le opere non suscettive di sanatoria, non consentisse l'estinzione, autonoma, dei reati connessi alla costruzione delle stesse opere, non stimolerebbe, convenientemente, la denuncia delle opere abusive non amministrativamente sanabili. D'altra parte, una volta "stimolate" le private "denunce" (anche a mezzo delle minacciate sanzioni di cui all'art. 40 della legge in esame) non può il legislatore lasciare "intatte" le sanzioni penali connesse alle irregolarità delle opere "non sanabili", così... "premiando" le "autodenunce" di queste ultime. 8. - Nè dalle disposizioni impugnate risultano violati gli artt. 3, 25, primo comma, e 101, secondo comma, Cost. Controlli e riscontri probatori sono ampiamente ammessi, in sede amministrativa, dall'art. 35 della legge n. 47 del 1985. La domanda, di cui allo stesso articolo, deve essere corredata di ampia documentazione probatoria nonchè dalla prova dell'eseguito versamento dell'oblazione, nella misura intera stabilita in base all'apposita tabella o di un terzo della medesima. Sicchè, ai competenti organi comunali è dato verificare, immediatamente, la veridicità della domanda e della documentazione allegata. Nè va dimenticato che, ai sensi del tredicesimo comma dell'art. 35 della legge in esame, è escluso che del silenzio-assenso dell'amministrazione possano giovarsi le opere "non sanabili" ex art. 33. Sul piano giurisdizionale, mentre va fatto rinvio all'undicesimo comma dell'art. 35 della legge in esame (che demanda ai Tribunali amministrativi regionali, che possono disporre anche dei mezzi di prova previsti dall'art. 16 della legge 28 gennaio 1977, n. 10, le controversie relative all'oblazione) va sottolineato che il giudice penale, al fine della pronuncia della sentenza di non doversi procedere, è tenuto a svolgere, in via incidentale, adeguati accertamenti in ordine ai requisiti del fatto estintivo. La declaratoria d'estinzione del reato, va ancora ribadito, discende dalla realizzazione dell'intera fattispecie estintiva, il cui ultimo elemento è il pagamento della (intera) oblazione di cui al secondo comma dell'art. 38: è questa, e non gli accertamenti di merito dell'autorità amministrativa relativi alla sanatoria delle opere abusive, che conclude la fattispecie estintiva del reato: sicchè, nè il cittadino viene sottratto al suo giudice naturale nè il giudice penale viene vincolato alle decisioni di merito assunte, in ordine alla sanatoria delle opere abusive, dall'autorità amministrativa. Tant'è vero che quest'ultima ben può rifiutare la sanatoria dell'opera abusiva (appunto non sanabile) ma il giudice penale ugualmente deve, svolti gli opportuni accertamenti in ordine al pagamento dell'intero ammontare dell'oblazione, pronunciare sentenza di non doversi procedere per avvenuta oblazione. L'ipotesi, poi, d'affidare al giudice penale tutti gli accertamenti relativi alla sanatoria "amministrativa" condurrebbe a consentire, al giudice penale, la sottrazione di competenze (governo del territorio) costituzionalmente attribuite ad altri poteri dello Stato. Inconsistente è, infine, il rilievo per il quale le norme impugnate violerebbero l'art. 3 Cost.: lederebbe il principio d'uguaglianza il fatto che, mentre, ai sensi dell'art. 39, per le opere che non possono conseguire la sanatoria, il solo pagamento dell'oblazione è sufficiente ad estinguere i reati di cui all'art. 38, per le opere sanabili, al fine d'ottenere la sanatoria e l'estinzione degli stessi reati, oltre al pagamento dell'oblazione, sono dovuti anche gli oneri di concessione. È appena il caso di rilevare che le ora indicate "posizioni" non sono affatto comparabili giacchè il titolare dell'opera sanabile, attraverso il pagamento degli oneri di concessione, ottiene la piena disponibilità del bene (oltre a godere, a seguito del pagamento dell'oblazione, dell'estinzione del reato edilizio) mentre il titolare dell'opera insanabile, pur fruendo del beneficio dell'estinzione del reato, non può sottrarre il bene abusivamente realizzato alle conseguenze a lui sfavorevoli previste dal capo I della stessa legge. 9. - Le ordinanze emesse dal Pretore di Palmi il 20 marzo 1985 (Reg. ord. n. 567/85) ed il 17 maggio 1985 (Reg. ord. n. 565/85) l'ordinanza del Pretore di Bagnara Calabra del 17 aprile 1986 (Reg. ord. 433/86) (quest'ultima sotto un diverso profilo e partendo da un diverso presupposto) e quella del Pretore di Vittoria dell'8 ottobre 1986 (Reg. ord. 842/86) sollevano, in riferimento all'art. 3 Cost., eccezioni di legittimità costituzionale degli artt. 38, primo e terzo comma e 44 della legge n. 47 del 1985, nella parte in cui non prevedono la sospensione dell'esecuzione della pena a favore dei richiedenti la concessione in sanatoria, già condannati con sentenza definitiva in data antecedente all'entrata in vigore della legge n. 47 del 1985, i quali, trovandosi nelle condizioni previste dall'art. 31 della stessa legge, presentino domanda di sanatoria, entro il termine perentorio di legge, accompagnata dall'attestazione del versamento delle somme di cui al primo comma dell'art. 35. Le due citate ordinanze del Pretore di Palmi vanno dichiarate inammissibili in quanto, non risultando la volontà del condannato d'avvalersi del condono edilizio di cui alla legge n. 47 del 1985, manca ogni motivazione sulla rilevanza, nel procedimento a quo, della sollevata questione di legittimità costituzionale. La questione sollevata dalla ricordata ordinanza del Pretore di Vittoria, esaminata nel merito, va dichiarata non fondata. Corretta appare l'interpretazione che il Pretore dà dei primi commi dell'art. 38, anche con riferimento all'art. 44 della legge in discussione, in ordine all'esclusione degli effetti estintivi dell'esecuzione della pena, comminata a seguito di condanna definitiva pronunciata prima dell'entrata in vigore della legge in esame. Nulla, in proposito, esplicitamente la stessa legge dichiara: e non si può, certo, ricavare una misura eccezionale d'estinzione della pena da una "implicita" volontà legislativa. Vero è che non solo mancano, nella legge in discussione, disposizioni dalle quali si possa, sia pur implicitamente, desumere una volontà di comprendere negli effetti estintivi, connessi all'oblazione di cui al secondo comma dell'art. 38, anche l'esecuzione della pena ma esistono, invece, chiarissimi segni dai quali risulta la prova contraria. La formulazione letterale del terzo comma dell'art. 38, l'interpretazione logica di tutto intero lo stesso articolo nonchè il confronto con l'art. 44, sono, in proposito, elementi d'indubbio rilievo. Intanto l'amnistia fa cessare l'esecuzione della pena (quando, s'intende, interviene a condanna definitiva pronunciata) in quanto estingue, come si è notato innanzi, in radice, la punibilità principale (accessoria ecc.) nascente dalle norme penali incriminatrici, che prevedono i fatti coperti dal beneficio: esclusa, dal decreto d'amnistia, l'ulteriore permanenza (sempre e solo, ovviamente, in relazione ai fatti coperti dal beneficio) della "possibilità giuridica" d'applicare la pena, nelle ipotesi in cui il predetto decreto interviene durante il procedimento, non si può ulteriormente "procedere" mentre, nelle ipotesi nelle quali lo stesso decreto interviene a condanna definitiva pronunciata, l'effetto estintivo non può non investire l'esecuzione delle pene principali, accessorie ecc. Il legislatore del 1985 non ha scelto, per la concessione del condono edilizio, lo si è ribadito più volte, la strada dell'amnistia: coerentemente ed in ossequio ai principi generali, ha "bloccato" gli effetti estintivi del condono "dinanzi" alla sentenza definitiva di condanna. Il legislatore ordinario avrebbe anche potuto diversamente disporre; ma (a parte il rilievo per il quale, in tal caso, avrebbe avvicinato il condono all'amnistia, con le inevitabili conseguenze in ordine al processo di formazione del provvedimento di clemenza) avrebbe dovuto esplicitamente dichiararlo: e ciò non ha fatto. In conclusione, non può ritenersi "irrazionale" il non aver previsto, a favore dei richiedenti la concessione in sanatoria già condannati con sentenza definitiva, l'estinzione dell'esecuzione della pena. D'altro canto, situazioni diverse sono, certamente, quelle nelle quali si trovano da una parte i soggetti imputati, durante il procedimento penale e dall'altra i soggetti condannati, a seguito di sentenza definitiva: le predette situazioni ben possono, pertanto, esser diversamente disciplinate dalla legge. Va, da ultimo, ricordato che il disposto di cui al terzo comma dell'art. 38 della legge n. 47 del 1985 (per il quale, annotato nel casellario giudiziale del condannato con sentenza definitiva il versamento dell'oblazione, della condanna non si tien conto ai fini dell'applicazione della recidiva e della sospensione condizionale della pena) è dovuto ad una considerazione attinente alla condotta sopravvenuta del condannato (che nulla ha a che vedere con l'esecuzione della pena principale ecc.); lo stesso condannato, avendo chiesto la sanatoria dell'opera abusiva ed avendo corrisposto l'oblazione, rende, fra l'altro, possibile il raggiungimento dei fini di chiarezza catastale, fiscale ecc., anche in vista dei quali è stata emanata la legge n. 47 del 1985. In tal modo vengono, fra l'altro, equilibrati svantaggi e vantaggi delle due diverse, ed incomparabili, situazioni dei soggetti (richiedenti la concessione in sanatoria, in regola col pagamento dell'oblazione) "non ancora" condannati e già condannati: questi ultimi non ottengono la cessazione dell'esecuzione della pena ma godono dei benefici di cui al terzo comma dell'art. 38 della legge in esame e possono ottenere la sanatoria dell'opera posta in essere nello svolgimento di attività penalmente illecita. Quanto rilevato in ordine alla non incidenza del condono sull'esecuzione della pena, inflitta con sentenza definitiva, vale a far ritenere non fondata anche la questione sollevata dal Pretore di Bagnara Calabra basata, appunto, sull'erroneo presupposto dell'estinzione, a seguito di condono, dell'esecuzione della pena. 10. - Il Tribunale di Lucera con ordinanza del 2 luglio 1985 (Reg. ord. n. 694/85) e il Pretore di Trentola con ordinanza del 30 ottobre 1986 (Reg. ord. n. 843/86) impugnano gli artt. 31, 34, 35, 38 e 44 della legge n. 47 del 1985, in riferimento all'art. 3 Cost., nella parte in cui prevedono che il reato di lottizzazione abusiva, di cui all'art. 17 della legge 28 gennaio 1977, n. 10, come modificato dall'art. 20 della legge n. 47 del 1985, sia estinguibile soltanto nell'ipotesi di realizzazione di opere e non anche nel caso di c.d. lottizzazione abusiva negoziale, caratterizzata dal solo frazionamento e vendita di lotti, che pure rappresenta, nel significato criminoso, un quid minus rispetto all'ipotesi di lottizzazione abusiva con opere e che viola lo stesso bene tutelato attraverso l'incriminazione di quest'ultima. Va preliminarmente rilevato che l'art. 18, primo comma, della legge n. 47 del 1985 offre una nuova determinazione tipica della lottizzazione abusiva, alla stregua della quale la lottizzazione c.d. negoziale postula l'esistenza di alcune condizioni oggettive che vanno al di là della pura e semplice vendita od atto equiparato: i lotti, previsti negli atti negoziali, per le loro caratteristiche, quali la dimensione in relazione alla natura del terreno ed alla sua destinazione secondo gli strumenti urbanistici, il numero, l'ubicazione o l'eventuale previsione di opere di urbanizzazione ed in rapporto ad elementi riferiti agli acquirenti, devono denunciare in modo non equivoco la destinazione a scopo edificatorio. Tenuto conto di questa nuova disciplina legislativa, i rimettenti avrebbero dovuto, almeno sommariamente, indicare gli elementi delle fattispecie concrete, al fine di stabilire se esse integrino anche i requisiti oggettivi tipici indicati nell'art. 18, primo comma, della legge in esame. Nulla, in proposito, dichiarando le ordinanze di rimessione, non è, allo stato, possibile stabilire se ai casi di specie sia oppur no applicabile la nuova disciplina normativa "più favorevole al reo": soltanto nel caso d'impossibilità d'applicazione, alla specie, della nuova disciplina, le sollevate questioni diverrebbero, infatti, rilevanti. Mancando idonea motivazione sulla rilevanza, le dette questioni vanno dichiarate inammissibili. 11. - Attenta considerazione merita l'ordinanza emessa il 14 ottobre 1985 dal Pretore di Roma (Reg. ord. n. 888/85) con la quale viene proposta questione di legittimità costituzionale dell'art. 38, quinto comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47 nella parte in cui non comprende tra i soggetti legittimati a presentare domanda d'oblazione i concorrenti nel reato di cui all'art. 17 della legge 28 gennaio 1977, n. 10: e ciò in riferimento all'art. 3 Cost. Va, intanto, osservato che durante i lavori preparatori della legge n. 47 del 1985 era stata prevista, oltre all'estinzione dei reati di cui dall'art. 17 della legge n. 10 del 1977, anche quella dei c.d. reati connessi: e fra questi veniva individuato quello d'omissione di atti d'ufficio ( ex art. 328 c.p.) anche contestato agli imputati nel procedimento a quo. Nel testo definitivo della legge in esame l'estensione del beneficio non compare: deve ritenersi, pertanto, che non possano beneficiare dell'estinzione, di cui alle disposizioni impugnate, gli amministratori-pubblici ufficiali (sindaci, assessori ecc.) imputati del delitto di cui all'art. 328 c.p. Resta da stabilire se gli stessi amministratori debbano rispondere, come qualsiasi altro concorrente, anche dei reati di cui all'art. 17 lettera b), della legge 28 gennaio 1977, n. 10. Il Pretore di Roma, infatti, lamenta che nella legge n. 47 del 1985 sia stata esclusa la facoltà di oblazione ai concorrenti nei reati edilizi oblabili da parte dei soggetti di cui agli artt. 38, quinto e sesto comma, della stessa legge. Va, a questo proposito, rilevato che la legge in esame, all'art. 31 terzo comma, prevede che alla richiesta di sanatoria ed agli adempimenti relativi può provvedere (anche) ogni "soggetto interessato al conseguimento della sanatoria" in discussione. Da ciò discende che, qualora i concorrenti (diversi da quelli espressamente abilitati dalle disposizioni impugnate a chiedere l'autorizzazione o concessione in sanatoria) nei reati edilizi risultino, nell'indagine processuale (che compete, pertanto, al giudice a quo) interessati al rilascio della predetta sanatoria, ben possono richiederla e conseguentemente porre in essere le condizioni idonee ad estinguere i reati edilizi. Il legislatore del 1985 non prevede, invece, che possa estendersi il beneficio "penale" anche a coloro che non solo non siano soggettivamente "qualificati", nella commissione dei reati edilizi "propri", ma non abbiano neppure interesse al rilascio della sanatoria in discussione. Non va, peraltro, dimenticato, a questo proposito, che scopo precipuo della legge n. 47 del 1985 non è quello di concedere "clemenze" ma di stimolare le "denunce" degli illeciti edilizi, soprattutto ai fini d'una completa conoscenza dell'assetto edilizio del territorio e del riordino del medesimo. Al giudice a quo resta, dunque, affidata l'indagine tesa a chiarire se i pubblici ufficiali imputati abbiano o meno interesse ad ottenere la sanatoria prevista dalle disposizioni impugnate, ai sensi dell'art. 31, terzo comma, della legge in discussione. Tutto quanto sopra osservato vale ove lo stesso giudice a quo non ritenga, per il principio di sussidiarietà, che il reato edilizio di cui all'art. 17 lettera b) del 28 gennaio 1977, n. 10 venga assorbito dal delitto di cui all'art. 328 c.p. La questione di costituzionalità, sollevata dal Pretore di Roma con la precitata ordinanza, va, pertanto, dichiarata non fondata. 12. - Con ordinanza emessa il 10 aprile 1986 (Reg. ord. n. 519/86) il Tribunale di Spoleto solleva questione di legittimità costituzionale degli artt. 31, 34, 38 della legge n. 47 del 1985, nella parte in cui non prevedono l'estinzione dei reati edilizi (mediante oblazione) a favore dei titolari di concessione di sanatoria di opere edilizie rilasciata prima dell'entrata in vigore della legge n. 47 del 1985. Va, a questo proposito, corretta l'interpretazione che il giudice a quo offre degli articoli impugnati. È ben vero, infatti, che la legge n. 47 del 1985 tende a "sanare" le opere abusivamente realizzate ma è anche vero che all'art. 39, la stessa legge prevede che l'oblazione, qualora le opere non possano conseguire la sanatoria, estingue, comunque, i reati contravvenzionali in discussione. Or è certamente vero che il citato art. 39 si riferisce "intenzionalmente" alle ipotesi d'insanabilità delle opere abusive (cfr. artt. 32, 33 della stessa legge n. 47). Tuttavia, avendo il precitato art. 39 inserito nella legge il principio per il quale, pur nell'impossibilità attuale della concessione della sanatoria amministrativa, i reati indicati dall'art. 38 possono ugualmente estinguersi, a tal principio ci si può riferire anche per l'ipotesi di cui al procedimento a quo, nella quale a fortiori la sanatoria è stata già concessa prima dell'entrata in vigore della legge n. 47 del 1985. E l'interpretazione qui proposta è senz'altro da preferirsi giacchè, fra l'altro, rende il dettato desunto dalle norme impugnate conforme a Costituzione. La questione sollevata dal Tribunale di Spoleto con la citata ordinanza va dichiarata, pertanto, non fondata ai sensi di cui in motivazione. 13. - Con ordinanza emessa il 28 ottobre 1986 (Reg. ord. n. 824/86) dal Pretore di Bergamo viene proposta, in riferimento all'art. 3 Cost., questione di legittimità costituzionale degli artt. 35, 38, 43 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e dell'art. 8-quater D.L. 23 aprile 1985, n. 146, introdotta dalla legge di conversione 21 giugno 1985, n. 298. Il Pretore di Bergamo, premesso che la domanda in sanatoria ai sensi dell'art. 31 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 presuppone la persistenza dell'opera abusiva, essendo la stessa legge finalizzata a legittimare "a posteriori" la conservazione delle opere illegittimamente realizzate, ritiene che la demolizione dell'opera abusiva precluda al responsabile dell'abuso edilizio di presentare domanda di sanatoria e, pertanto, di beneficiare della declaratoria d'estinzione del reato edilizio. E ciò, a parere del giudice a quo, non soltanto è in contrasto con il principio di "eguaglianza" di cui all'art. 3 Cost. ma sostanzialmente premia coloro che, a causa dell'inerzia delle amministrazioni comunali, conservano l'opera abusiva, a danno di coloro che se la son vista demolire: tanto più quando la demolizione sia stata effettuata in pendenza dei termini per la presentazione della domanda di sanatoria e cioè entro il 31 dicembre 1986. Questa interpretazione delle norme impugnate non può essere condivisa. Indubbiamente, l'ammontare dell'oblazione è correlato al tipo ed epoca della costruzione abusiva; la concessione della sanatoria ed il contributo di concessione attengono alla costruzione realizzata e, di regola, ancora esistente: ciò, peraltro, non esclude che possa estinguersi il reato edilizio anche a demolizione avvenuta. Va tenuto presente che, per il disposto dell'art. 8-quater del D.L. 23 aprile 1985, n. 146, introdotto dalla legge di conversione 21 giugno 1985, n. 298, coloro che hanno demolito le opere abusive prima del 6 luglio 1985 non sono perseguibili nè penalmente nè amministrativamente: e non sembra rilevante, in relazione all'articolo da ultimo citato, la distinzione tra demolizione spontanea e demolizione avvenuta per ordine della competente autorità. Or, tuttavia, soltanto nell'ipotesi che l'opera abusiva sia stata costruita entro il 1› ottobre 1983 e demolita dopo il 6 luglio 1985 può sussistere interesse a richiedere, almeno ai fini dell'estinzione dei reati edilizi, la sanatoria di cui all'art. 31 della legge n. 47 del 1985. E ciò, a seguito dell'interpretazione innanzi offerta (preferibile, almeno in quanto conforme a Costituzione, a quella offerta dal Pretore di Bergamo) deve ritenersi consentito. Poichè, ove l'opera abusiva (non importa se realizzata prima o dopo il 1› ottobre 1983) sia stata demolita prima del 6 luglio 1985, vigendo il disposto dell'art. 8-quater del D.L. 23 aprile 1985, n. 146, non è davvero ipotizzabile un interesse a richiedere la sanatoria, ex art. 31 della legge n. 47 del 1985, di un'opera demolita (essendo esclusa ogni perseguibilità penale e non penale) restano "scoperte" le situazioni nelle quali le opere, realizzate dopo il 1› ottobre 1983, siano state demolite dopo il 6 luglio 1985; in queste situazioni, infatti, essendo le costruzioni realizzate dopo il 1› ottobre 1983, non è applicabile l'art. 31 della legge n. 47 del 1985 ed essendo state le stesse demolite dopo il 6 luglio 1985, non è invocabile l'art. 8-quater del D.L. 23 aprile 1985, n. 146. A parere della Corte, a queste ultime situazioni, esistendone tutti gli altri presupposti, è applicabile il capo I della legge n. 47 del 1985. La questione di legittimità costituzionale degli artt. 35, 38 e 43 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, sollevata dal Pretore di Bergamo con la precitata ordinanza va, pertanto, dichiarata non fondata ai sensi di cui in motivazione: e del pari non fondata, nei sensi di cui in motivazione, va dichiarata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 8-quater del D.L. 23 aprile 1985, n. 146, introdotto dalla legge di conversione 21 giugno 1985 n. 298, sollevata dal Pretore di Bergamo con la stessa ordinanza, giacchè, per le opere demolite dopo il 6 luglio 1985, valgono le disposizioni della legge n. 47 del 1985. PER QUESTI MOTIVI LA CORTE COSTITUZIONALE Riuniti i giudizi: dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale degli artt. 38, primo e terzo comma e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 sollevate, in riferimento all'art. 3 Cost., dal Pretore di Palmi con ordinanze emesse il 20 marzo 1985 (Reg. ord. n. 567/1985) ed il 17 maggio 1985 (Reg. ord. n. 565/1985); dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale degli artt. 31, 34, 35, 38 e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 sollevata, in riferimento all'art. 3 Cost., dal Tribunale di Lucera con ordinanza emessa il 2 luglio 1985 (Reg. ord. 694/1985) e dal Pretore di Trentola con ordinanza emessa il 30 ottobre 1986 (Reg. ord. n. 843/1986); dichiara non fondata, ai sensi di cui in motivazione, la questione di legittimità costituzionale degli artt. 31, 34, 38 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 sollevata, in riferimento all'art. 3 Cost., dal Tribunale di Spoleto con ordinanza emessa il 10 aprile 1986 (Reg. ord. n. 519/1986); dichiara non fondata, ai sensi di cui in motivazione, la questione di legittimità costituzionale degli artt. 35, 38, 43, della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e 8-quater del D.L. 23 aprile 1985, n. 146, introdotto dalla legge di conversione 21 giugno 1985, n. 298 sollevata, in riferimento all'art. 3 Cost. dal Pretore di Bergamo con ordinanza emessa il 28 ottobre 1986 (Reg. ord. n. 824/1986); dichiara non fondate le questioni di costituzionalità degli artt. 31, 35, 38, 39 e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 sollevate, in riferimento agli artt. 3, 25, primo comma, 79, 101, secondo comma, Cost., dal Pretore di Pietrasanta con ordinanza emessa il 18 marzo 1985 (Reg. ord. n. 329/1985); dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 38, primo comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47 sollevata, in riferimento all'art. 3 Cost., dal Pretore di Bagnara Calabra con ordinanza emessa il 17 aprile 1986 (Reg. ord. n. 433/1986); dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale degli artt. 31, 35, 38 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 sollevate, in riferimento agli artt. 25, primo comma, 101, secondo comma, e 79 Cost., dal Pretore di Malè con ordinanze emesse il 15 maggio 1985 (Reg. ord. n. 585/1985 e 586/1985); dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 38, primo comma e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 sollevata, in riferimento all'art. 3, primo comma, Cost., dal Pretore di Vittoria con ordinanza emessa l'8 ottobre 1986 (Reg. ord. n. 842/1986); dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 38, quinto comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47 sollevata, in riferimento all'art. 3 Cost., dal Pretore di Roma con ordinanza emessa il 14 ottobre 1985 (Reg. ord. n. 888/1985). Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 23 marzo 1988. Il Presidente: SAJA Il redattore: DELL'ANDRO Il cancelliere: MINELLI Depositata in cancelleria il 31 marzo 1988. Il direttore della cancelleria: MINELLI 88C0495
Contratti
2016
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA
5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 78 del 8-7-2016
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-07-08&atto.codiceRedazionale=TX16BHA8150
AZIENDA USL DI BOLOGNA Regione Emilia Romagna
Sede: via Castiglione, 29 - 40124 Bologna Punti di contatto: Telefono 051/6584811 - Fax 051/6584923
(GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.78 del 8-7-2016)
Avviso di rettifica L'Azienda USL di Bologna, in relazione al bando relativo alla procedura aperta: affidamento del servizio di ritiro, trasporto e smaltimento dei rifiuti radioattivi prodotti dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, dall' Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, dall'Azienda USL di Bologna e dall'AOSP di Ferrara, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale U.E. S. n.102 del 28/05/2016 e sulla Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana V Serie Speciale n. 61 del 30/05/2016, comunica le seguenti rettifiche: modifica all'allegato n.2 della documentazione di gara - tabella da compilare per l'offerta economica; riapertura del termine per la presentazione delle offerte dalle ore 12.00 del 04/07/2016 alle ore 12.00 del 15/07/2016. Comunicata alla Gazzetta Ufficiale U.E. in data 05/07/2016. Si rende noto che le informazioni relative alle rettifiche di cui sopra saranno inserite sul sito www.ausl.bologna.it Il direttore del servizio acquisti metropolitano dott.ssa Rosanna Campa TX16BHA8150
Parte Seconda
2023
Altri annunzi
Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici
Parte Seconda n. 87 del 25-7-2023
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-07-25&atto.codiceRedazionale=TX23ADD7665
GRÜNENTHAL ITALIA S.R.L.
Sede: via Vittor Pisani, 16 - 20124 Milano
(GU Parte Seconda n.87 del 25-7-2023)
Modifiche secondarie di un'autorizzazione all'immissione in commercio di specialità medicinale per uso umano. Modifiche apportate ai sensi del Regolamento CE n. 1234/2008 e s.m.i. Codice pratica: C1A/2023/1388 N° di Procedura Europea: NL/H/1848/001/IA/040 Medicinale: VIMOVO 500 mg/20 mg compresse a rilascio modificato (AIC 040611) Titolare AIC: Grünenthal Italia S.r.l. Tipologia variazione: Grouping tipo IAin n.C.I.3.a Modifica Apportata: Aggiornamento del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e del Foglio Illustrativo con l'aggiunta di informazioni relative alla nefrite tubulo interstiziale acuta in accordo alle raccomandazioni del PSUSA/00001270/202204 (EMA/CMDh/21283/2023). In applicazione della determina AIFA del 25 agosto 2011, relativa all'attuazione del comma 1-bis, art.35 del D.Lgs. 24 aprile 2006 n.219, è autorizzata la modifica richiesta con impatto sugli stampati (paragrafi 4.4 e 4.8 del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e corrispondenti paragrafi del Foglio Illustrativo), relativamente alle confezioni sopra elencate, e la responsabilità si ritiene affidata all'Azienda titolare dell'AIC. A partire dalla data di pubblicazione in GURI della variazione, il Titolare dell'Autorizzazione all'immissione in commercio deve apportare le modifiche autorizzate al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto; entro e non oltre i sei mesi dalla medesima data, le modifiche devono essere apportate anche al Foglio Illustrativo. Sia i lotti già prodotti alla data di pubblicazione della variazione nella GURI, che i lotti prodotti entro sei mesi dalla stessa data di pubblicazione, che non riportino le modifiche autorizzate, possono essere mantenuti in commercio fino alla data di scadenza del medicinale indicata in etichetta. A decorrere dal termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione nella GURI della variazione, i farmacisti sono tenuti a consegnare il Foglio Illustrativo aggiornato agli utenti, che scelgono la modalità di ritiro in formato cartaceo o analogico o mediante l'utilizzo di metodi digitali alternativi. Il titolare AIC rende accessibile al farmacista il Foglio Illustrativo aggiornato entro il medesimo termine. In ottemperanza all'art. 80 commi 1 e 3 del D.Lgs. 24 aprile 2006, n. 219 e s.m.i. il foglio illustrativo deve essere redatto in lingua italiana e, limitatamente ai medicinali in commercio nella provincia di Bolzano, anche in lingua tedesca. Il Titolare dell'AIC che intende avvalersi dell'uso complementare di lingue estere, deve darne preventiva comunicazione all'AIFA e tenere a disposizione la traduzione giurata dei testi in lingua tedesca e/o in altra lingua estera. In caso di inosservanza delle disposizioni sull'etichettatura e sul foglio illustrativo si applicano le sanzioni di cui all'art. 82 del suddetto D.Lgs. Un procuratore dott.ssa Isabella Masserini TX23ADD7665
Parte Seconda
2020
Annunzi commerciali
Altri annunzi commerciali
Parte Seconda n. 146 del 15-12-2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-12-15&atto.codiceRedazionale=TX20AAB12226
POP NPLS 2020 S.R.L.
Societa' a responsabilita' limitata costituita ai sensi dell'articolo 3 della Legge 130/99 Iscritta al n. 35758.2 nell'elenco delle societa' veicolo tenuto dalla Banca d'Italia ai sensi del Provvedimento della Banca d'Italia del 7 giugno 2017 Sede legale: via Piemonte, 38 - 00187 Roma Capitale sociale: Euro 10.000,00 i.v. Registro delle imprese: Roma 14859551005 Codice Fiscale: 14859551005
(GU Parte Seconda n.146 del 15-12-2020)
Avviso di cessione di crediti pro soluto ai sensi della Legge n. 130 del 30 aprile 1999 (la "Legge sulla Cartolarizzazione") ed informativa ai debitori ceduti sul trattamento dei dati personali, ai sensi degli artt. 13 e 14 del Regolamento UE n. 679/2016 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 (il "GDPR") POP NPLs 2020 S.r.l. (la "Societa'") comunica che in data 3 dicembre 2020 ha concluso con Banca Popolare di Sondrio S.C.p.A. ("BPS") un contratto di cessione di crediti pecuniari (i "Crediti BPS") ai sensi e per gli effetti degli articoli 1, 4 e 7.1 della Legge sulla Cartolarizzazione (il "Contratto di Cessione BPS"). La Società comunica inoltre che in data 4 dicembre 2020 ha concluso con Banca di Cividale S.c.p.A. ("Civibank"), Banca Popolare del Cassinate S.c.p.A. ("BPC"), Banca di Credito Popolare S.c.p.A. ("BCP"), Banca di Piacenza Soc. Coop. per Azioni ("BDP"), Banca Popolare del Frusinate S.c.p.A. ("BPFR"), Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.c.p.A. ("BPPB"), Banca Agricola Popolare di Ragusa S.c.p.A. ("BAP Ragusa"), Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. ("BDA"), La Cassa di Ravenna S.p.A. ("LCR"), Banca del Sud S.p.A. ("BDS"), Solution Bank S.p.A. ("SB"), Biverbanca S.p.A. ("Biverbanca") e Banca di Imola S.p.A. ("BDI"), tredici contratti di cessione di crediti pecuniari (collettivamente, i "Crediti Ulteriori") ai sensi e per gli effetti degli articoli 1, 4 e 7.1 della Legge sulla Cartolarizzazione (i "Contratti di Cessione Ulteriori"). La Società comunica altresì che in data 7 dicembre 2020 ha concluso con Banca Popolare di Fondi S.c. ("BDFO" e insieme a BDP, BPFR, BPPB, BAP Ragusa, BCP, BDA, BDC, BDS, LCR, BPC, SB, BDI, Biverbanca e BPS, le "Banche Cedenti" e ciascuna una "Banca Cedente") un contratto di cessione di crediti pecuniari (i "Crediti BDFO" e insieme ai Crediti BPS e ai Crediti Ulteriori, i "Crediti") ai sensi e per gli effetti degli articoli 1, 4 e 7.1 della Legge sulla Cartolarizzazione (il "Contratto di Cessione BDFO" e insieme al Contratto di Cessione BPS e ai Contratti di Cessione Ulteriori, i "Contratti di Cessione" e ciascuno un "Contratto di Cessione"). In virtù dei Contratti di Cessione, la Società ha acquistato pro soluto dalle Banche Cedenti, tutti i crediti pecuniari (derivanti, tra le altre cose, da finanziamenti ipotecari e/o chirografari) che siano stati individuati nel documento di identificazione dei crediti allegato in ciascun Contratto di Cessione che siano vantati verso debitori classificati a sofferenza. In particolare, i Crediti derivano da finanziamenti (incluse aperture di credito) sorti nel periodo tra 1960 e 2019. In particolare, è stata oggetto di cessione la posizione debitoria dei debitori ceduti esistente verso la relativa Banca Cedente alle ore 00:01 del 1° gennaio 2020 (la "Data di Individuazione dei Crediti"). Ai sensi dell'articolo 7.1, comma 6, della Legge sulla Cartolarizzazione, la Società, anche per conto delle Banche Cedenti, renderà disponibili nella seguente pagina web: https://www.creditofondiario.eu/normative/verifica-cessioni/ fino alla relativa estinzione, i dati indicativi dei Crediti. Inoltre, i debitori ceduti potranno richiedere conferma dell'avvenuta cessione mediante invio di richiesta scritta al seguente indirizzo PEC: [email protected]. Unitamente ai Crediti sono stati altresì trasferiti alla Società ai sensi dell'articolo 1263 del codice civile i diritti accessori ai Crediti (ivi inclusi diritti, azioni, eccezioni o facoltà relativi agli stessi, tra i quali i diritti derivanti da qualsiasi polizza assicurativa sottoscritta in relazione ai Crediti) e tutte le garanzie specifiche ed i privilegi che assistono e garantiscono i Crediti od altrimenti ad essi inerenti, senza bisogno di alcuna ulteriore formalità o annotazione, come previsto dall'articolo 7.1, comma 6, della Legge sulla Cartolarizzazione. Fermo restando quanto sopra, la Società comunica che le seguenti garanzie non sono state oggetto di cessione per specifico apporto tra le parti: (A) le garanzie (i) n. 501480 che assiste il Credito vantato verso il debitore ceduto da BPS contraddistinto da NDG 1626490, (ii) n. 461006, 475089 e 488323 che assistono il Credito vantato verso il debitore ceduto da BPS contraddistinto da NDG 1066789, (iii) n. 604190 che assiste il Credito vantato verso il debitore ceduto da BPS contraddistinto da NDG 1691631 e (B) talune fideiussioni a favore dei debitori ceduti da LCR contraddistinti dagli NDG 2526401, 889476 e 102649. La Società ha conferito incarico a Credito Fondiario S.p.A. con sede legale in Roma, Via Piemonte n. 38, codice fiscale e numero di iscrizione nel Registro delle Imprese di Roma 00395320583, partita IVA numero 15430061000, REA numero RM-30897, capogruppo del "Gruppo Bancario Credito Fondiario", iscritta al n. 8006 dell'albo delle banche, Codice ABI Banca e Codice ABI Gruppo Bancario 10312.7, aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ("Credito Fondiario" o il "Master Servicer" o uno "Special Servicer"), affinchè, in nome e per conto della Società, proceda, in qualità di soggetto incaricato della riscossione dei Crediti, all'amministrazione, gestione, incasso e recupero delle somme dovute in relazione ai Crediti. Credito Fondiario in qualità di Special Servicer procederà al recupero delle somme dovute in relazione a tutti i Crediti ceduti da La Cassa di Ravenna S.p.A. e Banca di Imola S.p.A. e delle garanzie e dei privilegi che li assistono e garantiscono.In aggiunta, Fire S.p.A. (con sede legale in Messina, Via Antonio Bonsignore 1, iscritta presso il Registro delle Imprese di Messina, codice fiscale e partita IVA 01787570835) ("Fire" o uno "Special Servicer" e unitamente a Credito Fondiario, gli "Special Servicers") procederà, in qualità di Special Servicer, al recupero delle somme dovute in relazione a tutti i Crediti ceduti da Banca Popolare del Cassinate S.c.p.A., Banca Popolare di Fondi S.c., Banca Popolare del Frusinate S.c.p.A. e Banca Agricola Popolare di Ragusa S.c.p.A. Infine, sulla base di un criterio di ripartizione basato sul valore contabile del Credito alla Data di Individuazione dei Crediti, Credito Fondiario e Fire in qualità di Special Servicers procederanno al recupero dei Crediti ceduti da Banca di Cividale S.c.p.A., Banca di Credito Popolare S.c.p.A., Banca Popolare di Sondrio S.C.p.A., Banca di Piacenza Soc. Coop. per Azioni, Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.c.p.A., Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., Solution Bank S.p.A., Banca del Sud S.p.A e Biverbanca S.p.A. A seguito della cessione tutte le somme dovute alle Banche Cedenti in relazione ai rispettivi Crediti dovranno essere versate alla Società nelle forme nelle quali il pagamento di tali somme era consentito per contratto o in forza di legge anteriormente alla suddetta cessione, fino a comunicazione di diverse indicazioni che potranno essere comunicate ai debitori ceduti ed ai garanti. A seguito della cessione, inoltre, la Società è divenuta esclusiva titolare dei Crediti e, di conseguenza, ai sensi del GDPR, titolare autonomo del trattamento dei dati personali (ivi inclusi, a titolo esemplificativo, quelli anagrafici, patrimoniali e reddituali) contenuti nei documenti e nelle evidenze informatiche connesse ai Crediti, relativi ai debitori ceduti ed ai rispettivi eventuali garanti, successori ed aventi causa (i "Dati"), e con la presente informativa intende fornire ai debitori ceduti e ai relativi garanti alcune informazioni riguardanti l'utilizzo dei Dati.I Dati sono stati raccolti presso terzi e continueranno ad essere trattati con le stesse modalità e per le stesse finalità per le quali i medesimi sono stati raccolti dalle Banche Cedenti al momento della stipulazione dei contratti da cui originano i Crediti. I Dati saranno trattati dalla Società e, in qualità di responsabili del trattamento, dal Master Servicer e dagli Special Servicers, rispettivamente, per conto della Società al fine di: (a) gestire, amministrare, incassare e recuperare i Crediti, (b) espletare gli altri adempimenti previsti dalla normativa italiana in materia di antiriciclaggio e le segnalazioni richieste ai sensi della vigilanza prudenziale, della Legge sulla Cartolarizzazione, delle istruzioni di vigilanza e di ogni altra normativa applicabile (anche inviando alle autorità competenti ogni comunicazione o segnalazione di volta in volta richiesta dalle leggi, regolamenti ed istruzioni applicabili alla Società o ai Crediti). Il trattamento dei Dati avviene mediante strumenti manuali, informatici e telematici, con logiche strettamente correlate alle suddette finalità e, comunque, in modo tale da garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi Dati. I Dati saranno conservati: (i) su archivi cartacei e informatici della Società, del Master Servicer e/o degli Special Servicers (in qualità di responsabili del trattamento) e di altre società terze che saranno nominate quali responsabili esterni del trattamento; (ii) per il tempo necessario a garantire il soddisfacimento dei crediti ceduti e l'adempimento degli obblighi di legge e regolamentari dettati in materia di conservazione documentale. I server e i supporti informatici sui quali sono archiviati i Dati sono ubicati in Italia e all'interno dell'Unione Europea per il tempo necessario a garantire il soddisfacimento dei crediti ceduti e l'adempimento degli obblighi di legge. Si precisa che i Dati potranno essere inoltre comunicati solo ed esclusivamente a soggetti la cui attività sia strettamente collegata o strumentale alle indicate finalità del trattamento tra i quali, in particolare: (i) i soggetti incaricati dei servizi di cassa e di pagamento, per l'espletamento dei servizi stessi, (ii) i revisori contabili e agli altri consulenti legali, fiscali e amministrativi della Società, per la consulenza da essi prestata; (iii) le autorità di vigilanza, fiscali, e di borsa laddove applicabili, in ottemperanza ad obblighi di legge; (iv) il/i soggetto/i incaricato/i di tutelare gli interessi dei portatori dei titoli che verranno emessi dalla Società per finanziare l'acquisto dei Crediti nel contesto di un'operazione di cartolarizzazione posta in essere ai sensi della Legge sulla Cartolarizzazione (la "Cartolarizzazione"); e (v) i soggetti incaricati del recupero dei crediti. I dirigenti, gli amministratori, i sindaci, i dipendenti, gli agenti e i collaboratori autonomi della Società e degli altri soggetti sopra indicati potranno venire a conoscenza dei Dati, in qualità di soggetti autorizzati al trattamento ai sensi dell'articolo 4 n. 10 del GDPR. Si informa che la base giuridica su cui si fonda il trattamento dei Dati da parte della Società e/o dei soggetti a cui questa comunica i Dati è identificata nell'esistenza di un obbligo di legge ovvero nella circostanza che il trattamento è strettamente funzionale all'esecuzione del rapporto contrattuale di cui sono parte i debitori ceduti (pertanto non è necessario acquisire alcun consenso ulteriore da parte della Società per effettuare il sopra citato trattamento). Si precisa inoltre che non verranno trattati dati personali di cui all'articolo 9 del GDPR (ad esempio dati relativi allo stato di salute, alle convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, alle opinioni politiche ed alle adesioni a sindacati) e che i Dati non saranno trasferiti verso paesi non appartenenti all'Unione Europea. Si informa, infine, che gli articoli da 15 a 21 del GDPR attribuiscono agli interessati specifici diritti. In particolare, ciascun interessato può (a) ottenere dal responsabile o da titolare autonomo del trattamento la conferma dell'esistenza di dati personali che lo riguardano e la loro comunicazione in forma intellegibile, (b) ottenere l'indicazione dell'origine dei Dati, le finalità e le modalità del trattamento e la logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici, (c) chiedere di conoscere gli estremi identificativi del titolare e dei responsabili, (d) chiedere conferma dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i Dati eventualmente possono essere comunicati o che potranno venirne a conoscenza, di responsabili o soggetti autorizzati, (e) ottenere l'aggiornamento, la rettifica e, qualora vi sia interesse, l'integrazione dei Dati, (f) ottenere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei Dati trattati in violazione di legge (compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati), (g) chiedere l'attestazione che le operazioni di cui ai paragrafi (e) ed (f) che precedono sono state portate a conoscenza (anche per quanto riguarda il loro contenuto) di coloro ai quali i Dati sono stati comunicati o diffusi (salvo quando tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato), nonchè (h) richiedere la limitazione di trattamento ove non tutti i dati personali fossero necessari per il perseguimento delle finalità sopra esposte. Ciascun interessato ha inoltre diritto di opporsi, in tutto o in parte per motivi legittimi, al trattamento dei Dati che lo riguardano, ancorchè pertinenti allo scopo della raccolta. I debitori ceduti e gli eventuali loro garanti, successori o aventi causa e altri interessati, potranno rivolgersi per ogni ulteriore informazione e per esercitare i diritti previsti dagli articoli da 15 a 21 del GDPR, nel corso delle ore di apertura di ogni giorno lavorativo bancario, a POP NPLs 2020 S.r.l., sede legale in Via Piemonte, 38 00187 Roma - pec: [email protected] Resta, per quanto di competenza, la possibilità di rivolgersi alle Banche Cedenti. È fatto, in ogni caso, salvo il diritto di proporre reclamo all'Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali. Gli obblighi di comunicazione alla clientela ai fini della Sezione IV (Comunicazioni alla Clientela) della normativa sulla "Trasparenza delle Operazioni e dei Servizi Bancari e Finanziari" saranno adempiuti dagli Special Servicers in qualità di soggetti responsabili di tali obblighi di comunicazione. Roma, 10 dicembre 2020 POP NPLs 2020 S.r.l. - L'amministratore unico Fabio Fortini TX20AAB12226
Serie Generale
2011
DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Serie Generale n. 180 del 4-8-2011
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-08-04&atto.codiceRedazionale=11A10288&elenco30giorni=false
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
DECRETO 18 luglio 2011
Riconoscimento, alla sig.ra Concas Teresa, delle qualifiche professionali estere abilitanti all'esercizio in Italia dell'attivita' di acconciatore. (11A10288) (GU Serie Generale n.180 del 04-08-2011)
IL DIRETTORE GENERALE per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica Visto il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, recante "Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, nonchè della direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a seguito dell'adesione di Bulgaria e Romania" e in particolare l'art. 5 commi 2 e 3 lettera c); Vista la domanda presentata da Concas Teresa, cittadina italiana, diretta ad ottenere il riconoscimento della qualifica professionale denominata "NVQ 3" rilasciata dall'ente britannico Habia ai fini dell'esercizio dell'attività di acconciatore; Visto il parere emesso dalla Conferenza di servizi di cui all'art. 16 del decreto legislativo n. 206/2007 in data 28 ottobre 2009; Visto il decreto direttoriale del 10/12/2009 con il quale, conformemente al parere sopra citato, il riconoscimento veniva subordinato all'effettuazione di una misura compensativa di tipo orizzontale; Viste le comunicazioni effettuate dal Coordinatore nazionale britannico per le qualifiche professionali e il conseguente parere emesso dalla Conferenza di servizi in data 23 febbraio 2011 sulla non conformità dei titoli NVQ 3 rilasciati dall'Ente britannico Habia; Vista la richiesta di riesame presentata dall'interessata in data 4 aprile 2011 corredata da titoli di qualifica denominati "VTCT level 3 NVQ in Hairdressing", (codice 100/3231/9) e "VTCT level 3 NVQ in Barbering" (codice 100/3233/2), rilasciati in data 28 marzo 2011 dall'ente britannico VTCT con sede a Eastleigh (UK); Accertata presso il Punto di Contatto Britannico (ECCTIS) la competenza dell'Ente britannico VTCT al rilascio dei predetti titoli e, previo esame di esemplari degli stessi, avuta la conferma della loro regolarità, nonchè i chiarimenti forniti dal citato Coordinatore Nazionale Britannico in merito alle procedure di rilascio degli stessi; Considerato che gli NVQ level 3 costituiscono titoli di formazione regolamentata ai sensi dell'allegato III della Direttiva 2005/36/CE come richiamato dall'art. 21 comma 3 del decreto legislativo n. 206/2007; Ritenuto che nell'ambito della professione di acconciatore di cui alla legge 17 agosto 2005, n. 174, recante "Disciplina dell'attività di acconciatore" rientrino le attività riferite ad entrambi i titoli di formazione sopra citati; Visto che la Conferenza di servizi nella riunione del giorno 19 maggio 2011 ha ritenuto i titoli NVQ 3 citati, rilasciati da VTCT idonei ed attinenti all'esercizio dell'attività di acconciatore di cui alla predetta legge n. 174/2005, senza necessità di applicare alcuna misura compensativa; Visto che la stessa ha ritenuto che anche nel caso specifico dell'interessata, il riconoscimento dei titoli - identici a quelli dei casi precedentemente trattati - avvenisse senza necessità di applicare alcuna misura compensativa; Sentito il conforme parere della Confartigianato e della CNA - Benessere espresso nella citata seduta del 19 maggio 2011; Ritenendo di poter procedere nell'esercizio dei poteri di autotutela ai sensi dell'art. 21-quinquies della l. 241/1990 Decreta: Art. 1 1. È revocato il decreto direttoriale del 10 dicembre 2009; Art. 2 1. A Concas Teresa, nata a Cagliari (CA) in data 5 ottobre 1988, sono riconosciute le qualifiche professionali di cui in premessa, quale titolo valido per lo svolgimento in Italia dell'attività di acconciatore, ai sensi della citata legge n. n. 174/2005 e s.m.i., senza l'applicazione di alcuna misura compensativa in virtù della specificità e completezza della formazione professionale documentata. 2. Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ai sensi dell'art. 16, comma 6 del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206. Roma, 18 luglio 2011 Il direttore generale: Vecchio
Serie Generale
1994
LEGGI, DECRETI E ORDINANZE PRESIDENZIALI
Serie Generale n. 35 del 12-2-1994
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1994-02-12&atto.codiceRedazionale=094A0989&elenco30giorni=false
ORDINANZA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11 febbraio 1994
Interventi per fronteggiare la situazione di emergenza determinatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella regione Campania. (GU Serie Generale n.35 del 12-02-1994)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la nota 19 gennaio 1994, n. 65409/CG, con la quale il commissario del Governo nella regione Campania ha riferito - anche a seguito di analoghe relazioni dei prefetti delle province interessate - sulla grave situazione di emergenza ambientale venutasi a creare nella regione per l'impossibilità di smaltimento dei rifiuti solidi urbani; Considerato che il presidente della giunta regionale, con proprie note in data 10 novembre 1993, anche a seguito di pregresse relazioni, ha invocato l'adozione di provvedimenti straordinari ed urgenti ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225, atti a fronteggiare con tempestività ed efficacia la situazione di grave rischio igienico-sanitario ed ambientale venutasi a determinare a seguito della chiusura o saturazione delle discariche esistenti sul territorio campano; Considerato che, nella seduta dell'11 febbraio 1994, il Consiglio dei Ministri ha esaminato, su relazione del Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie e gli affari regionali, d'intesa con il Ministro dell'ambiente, la grave situazione di pericolo determinatasi nel territorio, ha deliberato lo stato di emergenza dall'11 febbraio 1994 al 30 aprile 1994, ha ravvisato la necessità di immediati interventi da attuarsi mediante la nomina di apposito commissario delegato, ha approvato lo schema della presente ordinanza, ha autorizzato il Presidente del Consiglio dei Ministri ad intervenire ai sensi dell'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225; Avvalendosi dei poteri conferitigli ed in deroga ad ogni contraria norma; Dispone: Art. 1. 1. Il commissario del Governo della regione Campania - prefetto di Napoli, è delegato ad attivare, d'intesa con il Ministro dell'ambiente e sentite le amministrazioni locali interessate, gli interventi necessari per fronteggiare la situazione di emergenza verificatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella regione Campania. 2. Con le medesime modalità procedimentali il commissario individuerà ed attuerà gli interventi di primaria urgenza, che dovranno essere realizzati entro il 30 marzo 1994. Art. 2. 1. Il commissario delegato provvederà all'espletamento dell'incarico, con la collaborazione dei prefetti delle province interessate e con facoltà di avvalersi di sub commissari scelti tra dirigenti di amministrazioni pubbliche; potrà avvalersi altresì delle autorità e degli uffici competenti in materia, adottando, ove necessario, anche provvedimenti in deroga alle seguenti norme, nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico: legge 8 giugno 1990, n. 142; decreto legislativo 24 luglio 1992, n. 358, in materia di appalto di pubbliche forniture; legge della regione Campania 10 febbraio 1993, n. 10; legge 24 dicembre 1993, n. 537, art. 6; decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 915; deliberazione 27 luglio 1984 del Comitato interministeriale di cui all'art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 915/1982, e successive modificazioni; decreto-legge 31 agosto 1987, n. 361, convertito nella legge 29 ottobre 1987, n. 441; decreto-legge 9 settembre 1988, n. 397, convertito nella legge 9 novembre 1988, n. 475; legge 29 giugno 1939, n. 1497; decreto-legge 27 giugno 1985, n. 312, convertito nella legge 8 agosto 1985, n. 431, e loro modificazioni e integrazioni. 2. Ai fini di cui in premessa il commissario delegato potra': ordinare ai sindaci di porre in essere attività di raccolta differenziata per ridurre i quantitativi di rifiuti solidi urbani che ora vanno allo smaltimento; ordinare ai consorzi obbligatori per il recupero degli imballaggi per liquidi in vetro, in plastica e metallo di raccogliere e avviare a recupero i contenitori medesimi; prorogare i termini di efficacia di provvedimenti amministrativi regionali; disporre ulteriori conferimenti anche con ampliamento di volumi e superfici mediante provvedimenti di occupazione d'urgenza e requisizione temporanea di aree presso impianti già autorizzati; identificare, anche sulla base degli elaborati predisposti dalla regione, nuovi impianti da attivarsi nella fase di emergenza; disporre l'esecuzione di nuovi impianti, nonchè l'integrazione e il completamento di impianti pubblici esistenti o in costruzione approvando progetti, provvedendo a occupazioni d'urgenza ed espropri, eseguendo opere, anche in deroga alle disposizioni sugli appalti, autorizzandone l'esercizio e affidandone la titolarità ad enti pubblici; disporre, per gli impianti esistenti a carico dei quali intenda procedere nei modi di cui sopra, la messa in sicurezza e la bonifica a carico dei soggetti titolari con eventuale esecuzione diretta pre- via messa in mora, e in tal caso con l'esercizio della rivalsa nei confronti dei titolari medesimi; avvalersi di personale delle amministrazioni centrali e locali ed in particolare dei tecnici già dipendenti dall'Agenzia per il Mezzogiorno e dei tecnici della commissione tecnico scientifica per la valutazione dei progetti di salvaguardia ambientale del Ministero dell'ambiente. Art. 3. Alla realizzazione degli interventi di cui ai precedenti articoli, il cui onere dovrà essere contenuto nella misura massima di lire 8 miliardi, si provvederà ai sensi dell'art. 19, comma 3, della legge 24 febbraio 1992, n. 225. Alla copertura del predetto onere si provvede mediante utilizzo delle disponibilità in conto residui iscritte al cap. 7705 dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente per l'anno 1994, che sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate sul pertinente capitolo dello stato di previsione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, intendendosi corrispondentemente ridotta l'autorizzazione di spesa di cui all'art. 7 della legge 28 agosto 1989, n. 305, e successive modificazioni ed integrazioni. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Il Dipartimento della protezione civile è autorizzato, nelle more della predetta integrazione, ad erogare anticipazioni a fronte di eventuali poste di pagamento maturate. La presente ordinanza sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e, per il tramite del commissario del Governo della regione Campania, comunicata ai sindaci interessati, ai sensi del comma 6 dell'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225. Roma, 11 febbraio 1994 Il Presidente: CIAMPI
Serie Generale
2006
ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Serie Generale n. 121 del 26-5-2006
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-05-26&atto.codiceRedazionale=06A04975&elenco30giorni=false
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
COMUNICATO
Provvedimenti di approvazione del programma di cassa integrazione guadagni straordinaria (GU Serie Generale n.121 del 26-05-2006)
Con decreto n. 38486 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Ag Industrie S.r.l., con sede in Torino, unità di Nichelino (Torino), per il periodo dal 27 febbraio 2006 al 26 febbraio 2007. Con decreto n. 38487 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Caffaro S.r.l., con sede in Milano, unità di Colleferro (Roma), per il periodo dal 16 gennaio 2006 al 15 gennaio 2007. Con decreto n. 38488 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Calzaturificio Garlaschese S.r.l., con sede in Garlasco (Pavia), unità di Garlasco (Pavia), per il periodo dal 1° ottobre 2005 al 28 novembre 2005. Con decreto n. 38489 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Calzificio Tognoni Enrico S.r.l., con sede in Caronno Pertusella (Varese), unità di Caronno Pertusella (Varese) e Saronno (Varese), per il periodo dal 13 gennaio 2006 al 12 gennaio 2007. Con decreto n. 38490 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Eko S.p.a., con sede in Susegana (Treviso), unità di Santa Lucia di Piave (Treviso), Susegana (via Condotti Bandini 9) - (Treviso), Susegana (via Condotti Bandini 11) - (Treviso), per il periodo dal 26 settembre 2005 al 25 settembre 2006. Con decreto n. 38491 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Framec S.p.a., con sede in San Giorgio Monferrato (Alessandria) unità di Occimiano (Alessandria) e San Giorgio Monferrato (Alessandria), per il periodo dal 30 gennaio 2006 al 29 gennaio 2008. Con decreto n. 38492 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione aziendale della Gepin Datitalia S.p.a., con sede in Roma, unità di Napoli, Palermo, Roma, per il periodo dal 1° ottobre 2005 al 30 settembre 2006. Con decreto n. 38493 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della I.R.A. Costruzioni Generali S.r.l., con sede in Roma, unità di Balestrate (Palermo), Cagliari, Enna, Catania, Fragagnano (Taranto), Licata (Agrigento), Motta Sant'Anastasia (Catania), Orgosolo (Nuoro), Patti (Messina), Piazza Armerina (Enna), Riposto (Catania), Taranto, Trapani e Terme Vigliatore (Messina), per il periodo dal 17 novembre 2005 al 16 novembre 2006. Con decreto n. 38494 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per ristrutturazione aziendale della Ilva S.p.a., con sede in Milano, unità di Genova, per il periodo dall'8 agosto 2005 al 7 agosto 2007. Con decreto n. 38495 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Ing. Nino Ferrari S.r.l., con sede in Roma, unità di Bologna, Catania, Gioia Tauro (Reggio Calabria), La Spezia, Messina, Modena, Parma e Roma, per il periodo dal 17 novembre 2005 all'11 novembre 2006. Con decreto n. 38496 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Juwel S.p.a., con sede in Lainate (Milano), unità di Lainate (Milano), per il periodo dal 2 gennaio 2006 al 31 dicembre 2006. Con decreto n. 38497 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Manifattura F.lli Suppa S.p.a., con sede in Cerreto Castello (Biella), unità di Cerreto Castello (Biella), per il periodo dal 6 marzo 2006 al 5 marzo 2007. Con decreto n. 38498 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Meccano Aeronautica S.p.a., con sede in Napoli, unità di Cisterna di Latina (Latina), per il periodo dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2006. Con decreto n. 38499 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Model Master S.p.a., con sede in Moncalieri (Torino), unità di Moncalieri (Torino), per il periodo dal 24 ottobre 2005 al 23 ottobre 2006. Con decreto n. 38500 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Sinterama (gia Larix) Societa per azioni, con sede in Sandigliano (Biella), unità di Vercelli, per il periodo dal 17 febbraio 2006 al 16 febbraio 2007. Con decreto n. 38501 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della SGL Carbon S.p.a., con sede in Milano, unità di Ascoli Piceno, per il periodo dal 9 gennaio 2006 all'8 gennaio 2007. Con decreto n. 38502 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Oleotronica S.p.a., con sede in Taranto, unità di Taranto, per il periodo dal 10 novembre 2005 al 9 novembre 2006. Con decreto n. 38503 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Onama c/o Fiat Auto Mirafiori S.p.a., con sede in Milano, unità di Torino, per il periodo dal 10 maggio 2004 al 19 giugno 2004. Con decreto n. 38504 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Onama c/o Fiat S.p.a., con sede in Milano, unità di Termini Imerese (Palermo), per il periodo dal 21 marzo 2005 al 1° ottobre 2005. Con decreto n. 38505 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria ai sensi della legge 19 luglio 1994, n. 451, della Pulintec Servizi c/o Pininfarina S.r.l., con sede in Collegno (Torino), unità di Bairo (Torino), Grugliasco (Torino) e San Giorgio Canavese (Torino), per il periodo dal 20 settembre 2005 al 19 settembre 2006. Con decreto n. 38506 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Standardtela S.p.a., con sede in Milano, unità di Galliate (Novara) e Sant'Angelo le Fratte (Potenza), per il periodo dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2006. Con decreto n. 38507 del 26 aprile 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Tiffani Group S.r.l., con sede in Castel Sant'Elia (Viterbo), unità di Castel Sant'Elia (Viterbo), per il periodo dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2006. Con decreto n. 38536 del 3 maggio 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Matec S.p.a., con sede in Scandicci (Firenze), unità di Scandicci (Firenze), per il periodo dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2006. Con decreto n. 38537 del 3 maggio 2006 è approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale della Sorgenti San Paolo S.p.a., con sede in Roma, unità di Apecchio (Pesaro-Urbino), Marino (Roma), Ne (Genova) e Roma, per il periodo dal 10 dicembre 2005 al 9 dicembre 2006.
Concorsi
2018
UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
UNIVERSITA' VITA-SALUTE SAN RAFFAELE DI MILANO
4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami n. 31 del 17-4-2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-04-17&atto.codiceRedazionale=18E03491
UNIVERSITA' VITA-SALUTE SAN RAFFAELE DI MILANO
CONCORSO (scad. 17 maggio 2018)
Procedura di selezione per la copertura di un posto di professore di seconda fascia, settore concorsuale 05/D1 - Fisiologia. (GU n.31 del 17-04-2018)
Si comunica che l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ha bandito con decreto rettorale n. 5519 del 26 marzo 2018, una procedura selettiva per la copertura di un posto di professore universitario di ruolo di seconda fascia, da coprire mediante chiamata ai sensi dell'art. 18, comma 1, della legge n. 240/2010, come di seguito specificato: Facoltà di medicina e chirurgia: macrosettore 05/D - Fisiologia (in lingua inglese: Group of academic recruitment fields: 05/D - Physiology) settore concorsuale: 05/D1 - Fisiologia (in lingua inglese: Academic recruitment field 05/D1 - Physiology) profilo: settore scientifico-disciplinare BIO/09 - Fisiologia (in lingua inglese: profile: Academic discipline BIO/09 - Physiology) n. 1 posto La domanda di partecipazione alla procedura di selezione, nonchè i titoli posseduti, i documenti e le pubblicazioni ritenute utili per la procedura, possono essere presentati per via telematica, utilizzando l'applicazione informatica dedicata, alla seguente pagina del sito dell'universita': http://www.unisr.it oppure alla pagina della piattaforma Pica: https://pica.cineca.it/unisr/ La procedura di compilazione e invio telematico della domanda dovrà essere completata entro e non oltre trenta giorni successivi a quello di pubblicazione dell'avviso del bando nella Gazzetta Ufficiale. Qualora il termine di scadenza indicato cada in giorno festivo, la scadenza è posticipata al primo giorno lavorativo successivo. In caso di comprovata impossibilità, l'amministrazione si riserva di accettare la domanda di ammissione e la relativa documentazione richiesta nel bando anche in formato cartaceo, sempre nel rispetto dei termini e delle condizioni previste dal bando. Il testo integrale del bando con l'indicazione dei requisiti e delle modalità di partecipazione alla sopraindicata procedura selettiva è pubblicato sul sito dell'Ateneo http://www.unisr.it