italian
stringlengths
2
481
medieval
stringlengths
2
423
È mai successo che un'anima del I Cerchio, la cui unica pena è non avere speranza di salvezza, sia scesa in fondo al basso Inferno
In questo fondo de la trista conca discende mai alcun del primo grado, che sol per pena ha la speranza cionca
maestro, ti prego con insistenza e ti prego ancora, così che la preghiera valga per mille, che tu non mi neghi di aspettare che quella fiamma a due punte venga qui
maestro, assai ten priego e ripriego, che ’l priego vaglia mille, che non mi facci de l’attender niego fin che la fiamma cornuta qua vegna
Solo a pensarci mi pare straordinario come l'umanità abbia potuto smarrirsi a tal punto da prendere il mondo senza criterio, come se durasse in eterno, e ciascuno s'ingegna a fare i propri comodi, come se non esistesse un'altra vita: e poi viene la morte e gli scompiglia i piani, facendoglieli andare a vuoto.
Pur a pensar mi par gran meraviglia come l'umana gent' è sì smarrita che largamente questo mondo piglia com' regnasse così senza finita, e 'n adagiarsi ciascun s'assottiglia come non fusse mai più altra vita: e poi vène la morte e lo scompiglia, e tutta sua 'ntenzion li vèn fallita.
E se non fosse per la pioggia che rende infuocato questo luogo, io ti direi che la fretta si addice più a te che a loro
E se non fosse il foco che saetta la natura del loco, i’ dicerei che meglio stesse a te che a lor la fretta
e per tre volte ruotò intorno a Beatrice, intonando un canto così celestiale che la mia fantasia non mi permette di descriverlo
e tre fiate intorno di Beatrice si volse con un canto tanto divo, che la mia fantasia nol mi ridice
La sua spalla, acuminata e rialzata, caricava un peccatore che giaceva riverso con entrambi i fianchi, del quale il diavolo teneva strettamente le caviglie
L’omero suo, ch’era aguto e superbo, carcava un peccator con ambo l’anche, e quei tenea de’ piè ghermito ’l nerbo
Puoi capire bene che la cattiva guida dei pontefici è la ragione che ha corrotto il mondo, non certo la vostra natura influenzata dai Cieli
Ben puoi veder che la mala condotta è la cagion che ’l mondo ha fatto reo, e non natura che ’n voi sia corrotta
Non so dire chi fosse l'artefice, ma qualcuno gli aveva legato il braccio sinistro davanti e il destro dietro con una catena, che lo teneva avvinto dal collo in giù, in modo tale che dov'era visibile si avvolgeva in cinque giri
A cigner lui qual che fosse ’l maestro, non so io dir, ma el tenea soccinto dinanzi l’altro e dietro il braccio destro d’una catena che ’l tenea avvinto dal collo in giù, sì che ’n su lo scoperto si ravvolgea infino al giro quinto
Vedi Tiresia, che si tramutò da maschio a femmina cambiando tutte le membra
Vedi Tiresia, che mutò sembiante quando di maschio femmina divenne cangiandosi le membra tutte quante
Vi seduce uno inutile inganno: vedete poco e credete di veder molto, perché cercate amore o fedeltà in un cuore venale.
Vano error vi lusinga: poco vedete e parvi veder molto, ché 'n cor venale amor cercate o fede.
Oh, quanto è insufficiente il mio linguaggio a esprimere ciò che ricordo
Oh quanto è corto il dire e come fioco al mio concetto
Possa Dio, o lettore, lasciare che tu colga il frutto di questa lezione: pensa da te stesso come io potevo evitare di piangere, quando vidi da vicino la figura umana così stravolta, mentre i dannati bagnavano di lacrime le natiche lungo la fessura
Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto di tua lezione, or pensa per te stesso com’io potea tener lo viso asciutto, quando la nostra imagine di presso vidi sì torta, che ’l pianto de li occhi le natiche bagnava per lo fesso
e immagini che queste due corone, concentriche, ruotino in modo che ciascuna proceda in una direzione opposta
e l’un ne l’altro aver li raggi suoi, e amendue girarsi per maniera che l’uno andasse al primo e l’altro al poi
e non ne celò il senso per sua scelta, ma lo fece necessariamente in quanto il concetto espresso andava ben oltre al limite dell'intelletto umano
né per elezion mi si nascose, ma per necessità, ché ‘l suo concetto al segno d’i mortal si soprapuose
e come si può vedere un fulmine che cade da una nuvola, così l'istinto naturale può far tendere l'uomo verso il basso, attirato dal falso piacere dei beni terreni
e sì come veder si può cadere foco di nube, sì l’impeto primo l’atterra torto da falso piacere
Provo dolore a ripensare al viso bello, allo sguardo angelico, al suo bel portamento nobile!
Oimè il bel viso, oimè il soave sguardo, oimè il leggiadro portamento altero!
Siamo appena arrivati, poco prima di voi, attraverso un'altra strada che fu così ardua che l'ascesa del monte al confronto ci sembrerà uno scherzo
Dianzi venimmo, innanzi a voi un poco, per altra via, che fu sì aspra e forte, che lo salire omai ne parrà gioco
Pensate a quando la lascerete.
Pensate a la partita.
infatti qui si entra accolti da canti, laggiù da feroci lamenti
ché quivi per canti s’entra, e là giù per lamenti feroci
poi esse fuggono via, prima che le guance siano coperte di pelo
poi ciascuna pria fugge che le guance sian coperte
Mentre io traevo piacere a osservare l'immagine di tanti esempi di umiltà, preziosi per l'artista che li ha prodotti
Mentr’io mi dilettava di guardare l’imagini di tante umilitadi, e per lo fabbro loro a veder care,
O stelle gloriose, o luce piena di grande virtù, dalla quale io ammetto di aver ricevuto tutto il mio ingegno, quale che esso sia, con voi sorgeva e tramontava colui
O gloriose stelle, o lume pregno di gran virtù, dal quale io riconosco tutto, qual che si sia, il mio ingegno, con voi nasceva e s’ascondeva vosco quelli ch’è padre d’ogne mortal vita, quand’io senti’ di prima l’aere tosco
Mi sembrava che il suo viso fosse ardente di carità, e aveva gli occhi così pieni di gioia che sono costretto a passare oltre senza poterli descrivere
Pariemi che ‘l suo viso ardesse tutto, e li occhi avea di letizia sì pieni, che passarmen convien sanza costrutto
Ardo e mi sento gelare.
Ed ardo e son un ghiaccio.
In seguito sentii:
Seguentemente intesi:
L'uomo può essere violento contro se stesso e nel suo patrimonio
Puote omo avere in sé man violenta e ne’ suoi beni
E il tronco:
E ’l tronco:
e continuerò a girare, regina del Cielo, finché seguirai tuo Figlio e renderai più splendente la sfera suprema per entrarvi dentro
e girerommi, donna del ciel, mentre che seguirai tuo figlio, e farai dia più la spera suprema perché lì entre
Se gli rivelo l'orizzonte delle verità eterne, qui in tua presenza, invoco a mia discolpa il non potermi sottrarre alla tua richiesta
Se la veduta etterna li dislego là dove tu sie, discolpi me non potert’io far nego
Ma Dio lo tollererà poco tempo nel santo ufficio
Ma poco poi sarà da Dio sofferto nel santo officio
e il suo tronco gridò:
e ’l tronco suo gridò:
Allora tu eri a tal punto impegnato ad ascoltare Bertran de Born, colui che tenne il castello di Hautefort, che non guardasti verso di lui finché se ne fu andato
Tu eri allor sì del tutto impedito sovra colui che già tenne Altaforte, che non guardasti in là, sì fu partito
Mi sembravano coperti di un vile cilicio, e l'uno sosteneva l'altro con la spalla, e tutti erano appoggiati alla parete del monte
Di vil ciliccio mi parean coperti, e l’un sofferia l’altro con la spalla, e tutti da la ripa eran sofferti
Io sono Aglauro che divenni sasso
Io sono Aglauro che divenni sasso
In seguito degli uomini, avvezzi al male più che al bene, mi rapirono fuori dal dolce convento: Iddio sa quale fu poi la mia vita
Uomini poi, a mal più ch’a bene usi, fuor mi rapiron de la dolce chiostra: Iddio si sa qual poi mia vita fusi
e rivolti verso destra ci allontanammo da quell'eterno girare, salendo lungo di esso
e vòlti a destra su per la sua scheggia, da quelle cerchie etterne ci partimmo
Allora Virgilio riprese:
Perciò ricominciò:
e se non piangi, cosa ti fa piangere di solito
e se non piangi, di che pianger suoli
E se tu pensi a quanto dice il libro della Genesi, vedrai che gli uomini debbono ricavare il sostentamento e progredire da queste due operosità
Da queste due, se tu ti rechi a mente lo Genesì dal principio, convene prender sua vita e avanzar la gente
ditemi, perché mi sarà molto gradito, se tra voi c'è un'anima che sia italiana
ditemi, ché mi fia grazioso e caro, s’anima è qui tra voi che sia latina
se tu hai ragione a lagnarti di lui, sapendo chi siete e il suo peccato, io ti ricambierò una volta tornato sulla Terra, purché la lingua con cui parlo non mi caschi
per tal convegno, che se tu a ragion di lui ti piangi, sappiendo chi voi siete e la sua pecca, nel mondo suso ancora io te ne cangi, se quella con ch’io parlo non si secca
Signore, rendimi giustizia per mio figlio che è stato ucciso, cosa per cui soffro
Segnor, fammi vendetta di mio figliuol ch’è morto, ond’io m’accoro
Dopo che morì suo padre e che la sua città divenne sacra a Bacco, costei vagò molto tempo per il mondo
Poscia che ’l padre suo di vita uscìo, e venne serva la città di Baco, questa gran tempo per lo mondo gìo
io a lui:
E io a lui:
Al buio si potrebbe addirittura scendere in basso e camminare a questa stessa altezza, finché il sole è dietro l'orizzonte
Ben si poria con lei tornare in giuso e passeggiar la costa intorno errando, mentre che l’orizzonte il dì tien chiuso
O grandi scipioni, o bruto fedele alla repubblica, come siete felici, se laggiù è già giunta la notizia dell'ufficio messo in buone mani!
O grandi scipioni, o fedel bruto, quanto v' aggrada, s' egli è ancor venuto romor là giú del ben locato officio!
Certo bisogna aiutarli a lavare i loro peccati che portano dalla Terra, cosicché, purificati e lavati, possano salire al Cielo
Ben si de’ loro atar lavar le note che portar quinci, sì che, mondi e lievi, possano uscire a le stellate ruote
l'altro mostrava l'interesse opposto, impugnando una spada lucida e aguzza, tanto che mi fece paura anche se ero da questa parte del fiume
mostrava l’altro la contraria cura con una spada lucida e aguta, tal che di qua dal rio mi fé paura
Ed ecco che un serpente si avventò contro un dannato che era dalla nostra parte e lo morse sulla nuca, tra collo e spalle
Ed ecco a un ch’era da nostra proda, s’avventò un serpente che ’l trafisse là dove ’l collo a le spalle s’annoda
e frate Catalano, che se ne accorse, mi disse:
e ’l frate Catalan, ch’a ciò s’accorse, mi disse:
questa porta non si apre
non s’apre questa calla
vedi che mi piego verso di essa dal desiderio
vedi che del disio ver’ lei mi piego
Dopo che avevamo percorso mille passi, quella schiera distava ancora da noi lo spazio che un buon lanciatore coprirebbe scagliando un sasso con la mano, quando essi si strinsero tutti alla parete rocciosa del monte e rimasero fermi lì, proprio come si ferma a guardare chi va ed è in dubbio
Ancora era quel popol di lontano, i’ dico dopo i nostri mille passi, quanto un buon gittator trarria con mano, quando si strinser tutti ai duri massi de l’alta ripa, e stetter fermi e stretti com’a guardar, chi va dubbiando, stassi
infatti bisogna veramente che lui o qualcuno al suo posto provveda, per evitare che il suo regno subisca ulteriori danni
ché veramente proveder bisogna per lui, o per altrui, sì ch’a sua barca carcata più d’incarco non si pogna
e un tale splendore non potrà abbagliarci, poiché gli organi del corpo saranno rafforzati per fruire di tutto ciò che potrà darci gioia
né potrà tanta luce affaticarne: ché li organi del corpo saran forti a tutto ciò che potrà dilettarne
e come il suo re fu accondiscendente con lui, così sarà verso il papa il re di Francia
e come a quel fu molle suo re, così fia lui chi Francia regge
Perché il tuo ingegno devia tanto dal cammino che solitamente percorre, oppure dove altro guarda la tua mente
Perché tanto delira lo ’ngegno tuo da quel che sòle, o ver la mente dove altrove mira
Sopraffatto dallo stupore, mi rivolsi alla mia guida in cui confida di più
Oppresso di stupore, a la mia guida mi volsi, come parvol che ricorre sempre colà dove più si confida
Oppure ritirarsi sulla rocca della saggezza, tanto alta quanto faticosa da raggiungere, ma protetta dallo strazio contro il quale oggi vorrei e non posso difendermi.
Overo al poggio faticoso ed alto ritrarmi accortamente da lo strazio del quale oggi vorrebbe, e non pò, aitarme.
Sono più lontano dall'essere soddisfatto che se non ti avessi chiesto nulla, e nella mia mente nutro ancora più dubbi
Io son d’esser contento più digiuno che se mi fosse pria taciuto, e più di dubbio ne la mente aduno
tanto che l'ascoltare e il vedere avvennero allo stesso tempo
né mi fu noto il dir prima che ‘l fatto
poi non servirà più alcun riguardo
e poi no i fia riguardo
Quando ti rivedrò
Quando fia ch’io ti riveggia
Da lì in avanti si acquietarono le guance coperte di pelo del traghettatore di quella sozza palude, il quale aveva gli occhi circondati da ruote di fiamme
Quinci fuor quete le lanose gote al nocchier de la livida palude, che ’ntorno a li occhi avea di fiamme rote
e mi sembrava che dicesse qualcosa come
e non so che
Lì si vedrà la superbia che alimenta la sete di potere e che rende folli i re di Scozia e d'Inghilterra
Lì si vedrà la superbia ch’asseta, che fa lo Scotto e l’Inghilese folle, sì che non può soffrir dentro a sua meta
ecco perché qui non si canta, per la stessa ragione per cui Beatrice non ha sorriso
onde qui non si canta per quel che Beatrice non ha riso
Fratello, gli angeli e il Cielo in cui ti trovi sono stati creati nella pienezza del loro essere
Li angeli, frate, e ‘l paese sincero nel qual tu se’, dir si posson creati, sì come sono, in loro essere intero
Figliolo, segui i miei passi: torniamo indietro, poiché di qua la pianura declina dolcemente verso il punto più basso
Figliuol, segui i miei passi: volgianci in dietro, ché di qua dichina questa pianura a’ suoi termini bassi
Maestro, che cosa è tanto fastidioso per loro, da farli lamentare così forte
Maestro, che è tanto greve a lor, che lamentar li fa sì forte
Le luci dei beati che erano dentro al Cielo del Sole dovevano essere davvero splendenti, perché io le distinguevo anche se non erano di colore diverso
Quant’esser convenia da sé lucente quel ch’era dentro al sol dov’io entra’mi, non per color, ma per lume parvente
Io gli risposi:
Rispuos’io lui:
ecco le insidie che ti attendono nel giro di pochi anni
ecco le ‘nsidie che dietro a pochi giri son nascose
Tu vuoi sapere se si può contraccambiare un voto mancato con un'altra opera buona, quel tanto che basti a evitare all'anima una controversia con Dio
Tu vuo’ saper se con altro servigio, per manco voto, si può render tanto che l’anima sicuri di letigio
E io stavo fermo, sordo a ogni richiamo
E io pur fermo e contra coscienza
La tua città, che è tanto piena di invidia che ormai ha raggiunto il limite, mi ospitò nella vita terrena
La tua città, ch’è piena d’invidia sì che già trabocca il sacco, seco mi tenne in la vita serena
Il Danubio in Austria non si ghiacciò mai così d'inverno, formando una crosta tanto spessa, e neppure il Don sotto il cielo freddo, come quel lago d'Inferno
Non fece al corso suo sì grosso velo di verno la Danòia in Osterlicchi, né Tanai là sotto ’l freddo cielo, com’era quivi
Dopo che ebbero parlato un poco tra loro, si rivolsero a me facendomi cenni di saluto e il mio maestro sorrise di questo
Da ch’ebber ragionato insieme alquanto, volsersi a me con salutevol cenno, e ’l mio maestro sorrise di tanto
l'altro era quello di cui tu, Gaville, ti lamenti
l’altr’era quel che tu, Gaville, piagni
Gli risposi:
E io a lui:
O tu che fai onore alla scienza e all'arte, chi sono costoro che hanno tanta considerazione da avere una condizione diversa dalle altre anime
O tu ch’onori scienzia e arte, questi chi son c’hanno cotanta onranza, che dal modo de li altri li diparte
O dolce padre, cos'è quello che sento
O dolce padre, che è quel ch’i’ odo
Tu ballata senti che sto per morire e che la vita mi abbandona.
Tu senti, ballatetta, che la morte mi stringe sì, che vita m'abandona.
Raramente accade che la fortuna maligna non si opponga alle imprese nobili, essa che non è solita assecondare le opere magnanime.
Rade volte adiven ch' a l'alte imprese fortuna ingiuriosa non contrasti, ch' a gli animosi fatti mal s' accorda.
come a una luce improvvisa ci si sveglia, per la facoltà visiva che corre incontro al bagliore che passa attraverso le membrane dell'occhio, e chi si sveglia non distingue bene ciò che vede, tanto è confuso il suo improvviso destarsi, finché la facoltà percettiva non viene in suo aiuto
E come a lume acuto si disonna per lo spirto visivo che ricorre a lo splendor che va di gonna in gonna, e lo svegliato ciò che vede aborre, sì nescia è la sùbita vigilia fin che la stimativa non soccorre
Per tutto il tempo in cui saremo beati in Paradiso, il nostro ardore di carità irradierà intorno a noi questo splendore
Quanto fia lunga la festa di paradiso, tanto il nostro amore si raggerà dintorno cotal vesta
Capii che in quella carica il mio cuore non trovava appagamento e non potevo aspirare a una dignità più alta
Vidi che lì non s’acquetava il core, né più salir potiesi in quella vita
e dal canto di quest'ultima le altre assumevano un ritmo di danza lento o veloce
e dal canto di questa l’altre toglien l’andare e tarde e ratte
Ora i predicatori si esibiscono in motti e lazzi, e purché abbiano suscitato il riso si gonfiano di orgoglio e non chiedono altro
Ora si va con motti e con iscede a predicare, e pur che ben si rida, gonfia il cappuccio e più non si richiede
Lì di fronte, sopra l'erba verde come smalto, mi furono mostrati gli spiriti magni
Colà diritto, sovra ’l verde smalto, mi fuor mostrati li spiriti magni
Non concentrare l'attenzione sulla forma della pena: pensa a ciò che la seguirà
Non attender la forma del martìre: pensa la succession
Vincendomi con la luce del suo sorriso, lei mi disse:
Vincendo me col lume d’un sorriso, ella mi disse:
lei, sempre stando ferma sul fianco sinistro del carro, rivolse poi le sue parole a quelle creature devote
Ella, pur ferma in su la detta coscia del carro stando, a le sustanze pie volse le sue parole così poscia:
infatti l'alta provvidenza, ponendoli come custodi della V Bolgia, vietò loro di allontanarsi da essa
ché l’alta provedenza che lor volle porre ministri de la fossa quinta, poder di partirs’indi a tutti tolle
E il mio spirito, che era stato già tanto tempo senza tremare, colpito dallo stupore per la sua presenza, anche senza vederla con gli occhi, grazie a una virtù nascosta che mosse da lei, sentì la grande potenza di un antico amore
E lo spirito mio, che già cotanto tempo era stato ch’a la sua presenza non era di stupor, tremando, affranto, sanza de li occhi aver più conoscenza, per occulta virtù che da lei mosse, d’antico amor sentì la gran potenza
così vedemmo che quel fiume rosso ricadeva giù per un burrone scosceso, facendo tanto rumore che in poco tempo avrebbe danneggiato l'udito
così, giù d’una ripa discoscesa, trovammo risonar quell’acqua tinta, sì che ’n poc’ora avria l’orecchia offesa
Io mi strinsi tutto alla mia guida, e non staccavo gli occhi dall'aspetto poco rassicurante dei diavoli
I’ m’accostai con tutta la persona lungo ’l mio duca, e non torceva li occhi da la sembianza lor ch’era non buona
Il bene fatto da un altro che gioverà a te, se dimentichi il tuo dovere
L’altrui bene a te che fia, se ‘l tuo metti in oblio
perciò nel Cerchio meno ampio, là dove ha sede Lucifero, è punito eternamente chi ha commesso tradimento
onde nel cerchio minore, ov’è ’l punto de l’universo in su che Dite siede, qualunque trade in etterno è consunto
Ogni tua parola è un indizio gradito del tuo affetto
Ogne tuo dir d’amor m’è caro cenno